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Autore: QUEEN S OBLADIOBLADA    17/06/2015    1 recensioni
forse ho paura di rimanere solo in questa faccenda che é piú grande di me, più grande di noi due e più grande dei Beatles! Io non mi riconosco e ho paura di scordare come sono fatto realmente dentro, come tu e pochi altri mi conoscono davvero, il VERO John, ho paura di scordare quello che sono, e di vivere in una menzogna. Vedi Macca, a volte non siamo più noi stessi, perché siamo sovrastati ed oppressi dall'immagine ideale che la gente ha costruito, senza alcuna fondamenta ma soprattutto senza alcun diritto, su di noi!E io voglio ricordare chi sono! E non voglio vivere delle aspettative che la gente fa su di noi, non voglio dover non essere all'altezza e...e" " Hai ragione John, ma tu non ti aiuti, sai tu stesso che io ti conosco per quello che sei veramente, per le paure che hai, per l'essere insicuro che sei, ma tu continui spesso e volentieri ad usare quella cazzo di corazza da ragazzo duro e forte che non soffre e non ha problemi, che é figo e non dipende da nessuno, solo su se stesso, quasi ti dimentichi che io so chi sei, e che con
Genere: Drammatico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: George Harrison, John Lennon, Paul McCartney, Ringo Starr
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Paul era nella sua piccola auto, era notte fonda ormai, e aveva davvero poca voglia di guidare fio a casa del padre, ma glielo aveva promesso. Di sicuro sia lui che suo fratello Mike lo stavano aspettando ancora in piedi, magari Jim era anche in apprensione per il ritardo del figlio. Avrebbero passato un bel fine settimana in famiglia, come i vecchi tempi, ma sempre senza la mamma. Soffrì tanto quando morì, ed ancora adesso, Paul non potrebbe dire di aver superato la questione, non smetterà mai di provare dolore per la morte della madre, ma di sicuro, con il tempo, aveva imparato a conviverci armoniosamente.
Chissà se Mary ogni tanto lo guardava dall’alto, chissà cosa pensava di lui. Lo riconosceva ancora per il ragazzo che conosceva, o lo vedeva diverso, cambiato dalla fama? Paul aveva forse le medesime paure di John? Aveva paura che qualcosa in lui sarebbe potuto cambiare, che un giorno, avrebbe anche potuto non riconoscersi, ma cosa che lo tormentava di più era: Soddisfaceva tutte le ambizioni ed aspettative che il padre si era fatto su di lui? Aveva paura di deluderlo e di non essere all’altezza di tutto ciò che Jim desiderava per lui.
Paul aveva sempre più sonno, quindi accese la radio con il volume al massimo per tenersi sveglio, anche se la strada a quell’ora era praticamente deserta. Si sarebbe fermato alla prima cabina per chiamare e rassicurare la famiglia che per quella sera, avrebbe dormito sulla macchina, perché proprio non era in grado di poter viaggiare ancora a lungo senza mettersi in pericolo. Era arrivato davanti ad un incrocio ed un semaforo, la luce era ancora verde, ma ecco un colpo di sonno…stupido, stupido sonno cazzo Paul svegliati! Il corpo non reagiva alle sue volontà, e come se la situazione non fosse già grave, la luce del semaforo scattò e cambiò in rossa. Dalla sua sinistra stava sfrecciando veloce un camion, e quando si accorse della macchina tentò di frenare, premendo nervosamente il clacson. Paul si svegliò appena in tempo, e accortosi della spiacevole situazione sterzò per non essere colpito dalla grossa vettura, stava sudando a freddo, doveva essere solo un sogno, uno spiacevole sogno, non poteva essere successo proprio a lui. Evitò la vettura sterzando, ma non riuscì a riprendere il controllo della sua macchina che stava andando dritto per dritto su un gigantesco albero di quercia, Paul era paralizzato dalla paura, tentò di evitare anche l’albero ma le ruote della macchina non rispondevano alle sue volontà, ebbe solo il tempo di ripensare ad un flash della sua vita, e si soffermò su una frase che aveva detto a John poche ore prima " Cavolo, abbiamo una vita davanti a noi Johnny! Non moriremo se non tra altri minimo 75 anni!". E con il terrore che non avrebbe mai più potuto rivedere le persone che amava, e con questa frase che gli rimbombava nelle orecchie, senza nemmeno accorgersene morì schiantato con la macchina su quel diamine di albero. Il suo corpo lì dentro non era ridotto bene, sicuramente non tutti lo avrebbero riconosciuto*. Il camionista scappò terrorizzato dal senso di colpa per aver causato la morte di qualcuno, che ovviamente non sarebbe scomparsa solo scappando il più lontano possibile…
Jim era riuscito a contattare John, preoccupato perché di suo figlio ancora non ne vedeva nemmeno l’ombra, John tentò di rassicurarlo, ma anche lui in realtà stava tremando dalla paura, aveva una strana sensazione, poco prima che chiamasse Jim aveva sentito un ansia, tutto d’un botto, senza alcun motivo, e subito dopo si sentì completamente vuoto, una sensazione non solo spiacevole, ma addirittura dolorosa e macabra quasi. Preoccupato chiamò George Ringo e Brian, presero la macchina di John e percorsero la strada che Paul avrebbe dovuto fare per andare da suo padre. Quando videro quella macchina tutta accartocciata, schiantata vicino a quell’albero… .^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^ *Nessuno lo avrebbe riconosciuto per un membro della casa dei lords; cit. A day in the life Salve a tutti, cercando tra i miei vecchi disegni, ho trovato su un quadernino questa storia scritta in modo disordinato e con episodi sparsi senza un ordine cronologico, quindi ho deciso di scriverla e pubblicarla. Spero che qualcuno di voi l'apprezzi, ricordatevi di recensire...se volete. Avevo iniziato un'altra storia, ma visto che é stata quasi praticamente baipassata a parte qualcuno, mi ero scoraggiata e non l'ho più finita, ma una ragazza leggendola mi ha detto che era un peccato non continuarla, perché aveva una trama interessante, così penso che finiró anche quella, a chi interessasse...il titolo é "We can work it out"
  
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