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Autore: TheAntlers    17/06/2015    2 recensioni
"Quindi... cosa dovrei fare, ora?" gli chiese, cambiando velocemente discorso e mostrandoli un sorriso soddisfatto, di ripicca.
Lui la imitò, salendo a cavallo, col volto abbassato, nascondendo un lieve sorriso.
"Perchè sorridi in quel modo, Winter?" parlò retoricamente, come sapesse già perfettamente il perché.
"Perchè, ho distrutto i tuoi piani, no? Non rimanendo qui con te, dopo quel che è successo", li sorrise a cattivo gioco.
Naoise ricambiò il sorriso, inclinando lievemente il capo. "Oh, mia cara Winter..." mormorò, sospirando. "Sta andando e andrà sempre tutto secondo i miei piani."
Genere: Avventura, Fantasy, Guerra | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Bress riuscì a zittirla. La ragazza, infatti, rimase spiazzata e, allo stesso tempo, incuriosita. Non si aspettava da lui un simile ragionamento, e per ciò ne rimase stupita. Non poteva far altro che dargli ragione -mentalmente, s'intende-, perchè, di fatto, l'aveva. Le parole le erano state pronunciate con tono talmente inusuale, che ne rimase persuasa e quasi affascinata. Aveva il potere di rendere interessante ogni argomento, col suo tono. 
Ora, piuttosto, doveva decidersi a parlare. Era rimasta in silenzio, con le labbra socchiuse, e gli occhi lievemente divaricati. Sfoggiava un'espressione bambinesca. 
"Beh..." cercò di iniziare a compiere una frase, schiarendosi la voce, per acquistare un po di tempo per riflettere. "Nulla da ridire a riguardo. Sono consapevole del fatto di dover trovare io stessa risposte alle mie domande. Sono stata sempre consapevole di ciò", spiegò, tacendo un attimo, per dedicarsi un sospiro. "Ma dovrò pur iniziare a cercarle -queste risposte-, no?" continuò, osservando la sua espressione interessata. "Tornando in quel mondo, seguo il mio istinto", parlò ancora, sollevando il capo. "Restando qui, invece, continuerò ad imbattermi in guai, a quanto pare...", si fece sfuggire infine tale frase che, in realtà, avrebbe voluto evitare.

Bress accarezzò le sue labbra con un pollice, mentre emanava riflessioni. 
"Quindi è questo, il vero motivo della tua decisione", osservò, abbassando lo sguardo alle sue scarpe, per pochi secondi, prima di incrociare nuovamente gli occhi smeraldi di Winter. 
Il motivo sono io. Se avessi evitato di espormi -ancora per un altro po-, probabilmente non sarebbe qui, in questo momento. Le cose avrebbero preso una piega migliore. 
Forse, avrei dovuto aspettare ancora.

Lei, nuovamente spiazzata da inaspettate parole, si auto-convinse di aver trovato un motivo in più per abbandonare il luogo. 
Era ansiosa, non riusciva a tenere un discorso con lui e, allo stesso tempo, preoccuparsi del come evadere da tale situazione. La logica le suggeriva di sbrigarsi. Bress avrebbe potuto riprendere il controllo della situazione in un qualsiasi istante. Doveva sfruttare quella distrazione.
Forza, cercò di incoraggiarsi, inghiottendo saliva. 

Vide Bress serrare gli occhi, ed i suoi pugni fecero altrettanto. Successe tutto con estrema velocità. Lo vide ancora sollevare il capo, mentre sembrava interessato ad annusare l'aria. Un brivido attraversò il corpo del cavallo, evitando alla ragazza di dar alcun comando all'Andaluso. Sembrò una scarica elettrica, che venne percepita anche dalla giovane. Lei, presa alla sprovvista, alzò il capo, con uno scatto felino.
Bress aveva nuovamente ripreso la situazione in mano.
A Winter scappò un sospiro frustato, consapevole della sconfitta subita.

Apparve sul volto del ragazzo un ghigno divertito. Inclinò la testa, mentre grattava lievemente la sua nuca.
"Effettivamente, avrei dovuto capirlo" disse, dopo aver riflettuto a riguardo. "Insomma, finalmente ti eri decisa a parlarmi, con interesse! Devo ammettere, che stentavo a crederci. Ero quasi meravigliato -si può dire-!" esclamò, muovendo le braccia in fine di gesticolare. "Ed infatti, cercavi solo di distrarmi" continuò a dire, passando ad un tono dispiaciuto e rassegnato.
In realtà, sembrava trattenere curiosità. Si chiedeva se davvero la ragazza potesse provare un tale risentimento, verso lui, da indurla a fuggire via. Una paura tanto grande da costringerla a prendere una decisione così avventata? Provava davvero ciò verso i suoi confronti, in modo tanto innato? 

"Oh, insomma, Dio. Cosa vuoi davvero, da me? Parla, ed io vedrò di risponderti, se solo mi prometterai di non assillarmi più!" esclamò la ragazza, ormai irritata e parecchio scocciata dal giovane. 

Bress sorrise avidamente, sembrando avesse appena avuto un lampo di genio. Si leccò le labbra, prima di parlare. "Una informazione, una sola. E ti prometto, sopra il mio onore, che non mi vedrai ma più", il suo tono si fece improvvisamente duro o fermo, indiscutibilmente veritiero. 
Guardò attentamente la ragazza, in attesa di una conferma, che non si fece attendere. Lei annuì, corrugando la fronte, incuriosita.

Bress sorrise ancora, trattenendo uno sbuffo. Portò le mani dietro il busto, e riprese un atteggiamento pienamente fiero. "Bene, allora. Saresti così gentile da illustrarmi dove si trova la seconda entrata della fortezza dei Thuata? Dato che, con rimmarico, devo confessare di non essere ancora riuscito ad arrivarne a capo. Perciò, mi toglieresti un enorme lavoro, Winter."

La ragazza trasalì, non riuscendo a nascondere un'espressione perplessa. Di certo, non si aspettava tale domanda. 
Sarebbe stato un tradimento meschino, quello. Si sentiva in dovere di non dare una così importante e segreta informazione. Eppure, il pensiero di tirarsi fuori da tale groviglio, alletta molto.
Ma non abbastanza.
Rimase in silenzio, anche perchè, spiazzata da quella domanda inaspettata. Non le riusciva nemmeno mentire. Prevedeva un fallimento, infatti. 
Ma tale silenzio, bastò come risposta. 

Bress sospirò, arrivando a capo delle sue conclusioni. 
Quindi, è già legata.

"Non lo so. Questo non lo so" mentì, costringendosi ad incrociare gli occhi con quelli dell'altro, cercando di non tradirsi. 

Bress appoggiò una mano al suo fianco, inclinando il capo, mostrando uno sguardo divertito, prima di chinare il capo. 
"Sei sicura?" mormorò interrogativo. "Sei sicura di questa risposta?" specificò la domanda, infine.
Non sentendo nessuna risposta arrivare, continuò a parlare, sotto un sospiro. "D'accordo" si limitò a dire, passandosi una mano tra la sua folta capigliatura rossiccia. 

Era strabiliante il modo in cui i due parevano assomigliarsi, per diversi e svariati tratti. I folti capelli rossi, gli occhi della stessa tonalità di verde. E notando bene, si poteva osservare in loro identici sguardi ed espressioni.
Ma il carattere -oh, quello- tradiva ogni accettabile somiglianza.

"Oh, Winter" mormorò d'un tratto il ragazzo, iniziano a muoversi in circolo, con fare pensieroso, intorno al cavallo. "Cosa devo fare? Cosa dovrei fare, con te?" 

La tentazione era davvero tanta. Avrebbe potuto annientare una dinastia, annientando il tributo. Avrebbe potuto vivere finalmente la vita tanto desiderata, tirandosi definitivamente fuori da tutto, consapevole del non essere più soggetto a richiami. Avrebbe completato il suo compito, ed ottenuta la sua ricompensa: la libertà. Quella che ormai, da tanti anni, bramava incessantemente.
Ma come avrebbe mai fatto a negare la vita ad una creatura, in modo tanto disonesto? In quale modo sarebbe riuscito a spegnere ogni suo sentimento a riguardo? Era fuori dalle sue capacità. 
Eppure, la sua predisposizione a riconoscere minacce, segnalava in modo marcato la ragazza. E pensieri contornati rubavano spazio nella sua mente, cercando di prendere forma. Ma riusciva a gestirli, a trattenerli, perchè, il buon senso, era maggiore a tutti loro. Non avrebbe rubato la vita della ragazza. Non in tal vigliacco modo, per lo meno.

Sospirò, diviso da pensieri contrastanti. Perse i suoi occhi sulla figura della ragazza, quasi cercasse silenziosi consigli. 

"E se ti lasciassi andare? Sfrutteresti tale occasione?" domandò retoricamente Bress, osservandola ancora. 

Winter rimase in silenzio per alcuni instanti, cercando di intendere al meglio ogni svariato significato della domanda. 

"Non ti resta che scoprirlo."

Alzò il capo per osservarla meglio, mentre uno sbuffo divertito evadeva dalla sua gola. Ma non ebbe interesse di ribattere. Perchè rapito dagli occhi della giovane. Il loro verde rispecchiava anche il suo carattere, la sua personalità. Un colore che, infatti, può benissimo collegarsi alla natura, alla sua magnificenza, al suo potere, al suo animo ribelle. Una natura in metamorfosi, era però, il carattere della giovane ragazza; esso pareva infatti mutare di giorno in giorno. 
Non era più la ragazza timida ed impaurita che Bress aveva incontrato per la prima voltà... bensì, pronta a combattere le proprie temibili paure. E Bress ne rimase affascinato. Colpito dalla velocità della metamorfosi. 
Lui, continuava a creare cerchi invisibili intorno al destriero di Winter, avvicinandosi pian piano, cercando di non darlo a notare. Rallentò il passo, fino a bloccarsi, sotto lo guardo vigile della ragazza, innervosita -come incuriosita- dalla netta vicinanza. E dai suoi occhi, infatti, capì, che era intento a far qualcosa. Qualcosa che lei -ben sapeva- non avrebbe voluto. 
Ed infatti, come preannunciato, accadde qualcosa di inusuale. 
Bress alzò una mano, afferrando il braccio di lei, scoprendolo leggermente, il necessario per aver una completa percezione della sua liscia e biancastra pelle. Tutto svanì in pochi secondi, non abbastanza per permettere alla ragazza di far qualcosa a riguardo. 
Bress aumentò la presa sul braccio di lei. In quel medesimo istante, Winter poté giurare a sé stessa di aver notato un soprannaturale inchiarimento degli occhi smeraldi del ragazzo, che per pochi e quasi impercettibili secondi avevano lasciato spazio ad un chiarissimo verde mela.

Sentì il suo corpo invaso da brividi e formicolii; se ciò fosse stato solo opera dell'agitazione, o di qualcos'altro, le era ignoto.

"Lo scoprirò" mormorò lui infine, liberandole in braccio, con velocità.

Prese un'abbondante manciata di secondi per ricollegare tale risposta. La sua precedente affermazione era stata -difatti- quasi dimenticata. Scavalcata dall'accaduto. 

"Che cosa... che cosa hai fatto?" domandò, irrigidendosi. 

Fu costretta a distogliere lo sguardo da lui quando, inaspettatamente, una dolorosa fitta al braccio le strappò una smorfia. Il marchio riscaldava la sua pelle, bruciando come il fuoco. Ma prima che potesse solo muovere il braccio verso la sua visuale, la fitta iniziò a sopprimersi, lentamente, fino a svanire, come il bruciore. Ed in pochi secondi, ogni traccia di dolore era svanita. 
Winter corrugò la fronte, interrogativa. Alzò il capo, rivolgendosi nuovamente verso la figura di Bress.

"È opera tua?", la domanda sembrò più un'affermazione. 

Ma nessuna risposta parve evadere dalle labbra del giovane che, con aria spavaldamente disinteressata all'accaduto, si limitava a sfoggiare inusuali sorrisi. 
Winter lo dive muoversi dietro la sua figura, e non riuscì ad intravedere altro, indecisa se girarsi o meno, ancora immersa tra innumerevoli e sconfortanti pensieri. 
Inspiegabilmente, non percepì più i suoi passi. Il silenzio -accompagnato solo dal suono melodico della natura- iniziò ad invadere le orecchie della ragazza. E per un istante, questa, iniziò ad illudersi che l'altro potesse essersene andato. Ma prima che riuscisse a confermare tale ipotesi, la presenza di Bress iniziò a tornare nuovamente attiva. Lo sentì e lo percepì interessato per qualcosa alle sue spalle. Un albero. Poteva immaginare le sue mani all'opera tra i rami della pianta. Ma non ne poteva altrettanto immaginare la ragione. 
Un acuto suono le invase le orecchie. Pareva aver appena spezzato un ramo.

"Ah!" Con una lieve mossa del braccio, il ramo squarciò l'aria, storcendosi, all'impatto contro l'arto posteriore dell'Andaluso. Quest'ultimo, incitato da quella -tanto improvvisa- azione, accennò uno scalcio, seguito da una drastica partenza al galoppo. 

"Appresto, Winter" mormorò Bress, sfoggiando un ricco sorriso.

La ragazza, priva di ogni controllo, non poté far altro che fidarsi del proprio animale, osservando il percorso da lui scelto, sperando che quest'ultimo potesse ricondurre a qualcosa di fondato. 
Non sapeva bene cosa fare, sulla sua fronte era apparso un evidente corrugamento. Voltò il capo, cercando la sagoma del ragazzo. I capelli le negavano una corretta visuale, mossi energicamente dal vento. 
Ad ogni caso, Bress era sparito. Di lui, nessuna traccia. Al suo posto, un cumulo di domande, e nessuna risposta. 

Non ebbe modo di scrutare al meglio il luogo nel tentativo di adocchiare il ragazzo, per quanto la curiosità la tentasse ancora. Doveva seguire il percorso, non doveva distrarsi. Almeno, era ciò che in mente si ripeteva svariate volte, cercando invanamente di concentrarsi su ciò che stava accadendo. 

Sentiva il cuore accelerare pericolosamente. Lo stomaco le si contorceva ad ogni respiro affannoso. Tutto sembrò proseguire con un'assurda velocità, fin quando, inspiegabilmente, tutto sembrò tacere. Rumori, azioni, impressioni. Tutto parve essere avvolto da un'innaturale calma. 
I capelli della ragazza erano ancora sotto l'assedio del vento, si muovevano lentamente, delimitando un volto ben vigile. 
Gli arti dell'animale si muovevano con grazia, seguendo i lineamenti di un galoppo impossibilmente lento, che, per ciò, non seguiva nessuna esistente legge della fisica. 
Il bosco fingeva da cornice perfetta. Rami immobili ed incurvati dalla forza del vento esercitata, sostenevano alcuni volatili; ali divaricate, becchi che in maggioranza accoglievano piccoli insetti, artigli che ancora solo sfioravano il legno. Tutto illudeva ad una messa in pausa di un film.
Come incantato, il bosco, dipingeva gli unici due corpi che seguivano ancora un dolce e -se pur rallentatore- movimento.

"Appresto, Winter. Appresto, Winter" Il cielo, gli alberi ed il vento sembrarono pronunciare tali parole, imitando la risoluta voce di Bress, seguita dal suo ripetuto eco.

Una spaventosa ed inquietante frescura invase il luogo, seguita infine dall'arrivo delle tenebre, che parvero risucchiare ogni corpo.
  
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