Quartiere Francese, New Orleans, Usa 22 Settembre 2013
“Dove Freya? Dove li hai mandati?”
Freya poteva sentire lo stridere dei denti di Dahlia proprio vicino al suo orecchio, la sua presa sui suoi capelli non accennava ad allentarsi, era passato qualche giorno da quando Klaus era scomparso dalla sua bara, anzi con la sua bara, qualcuno lo aveva portato, qualcuno che Freya ora cercava di occultare assieme al resto dei suoi amici, poteva sentire le viscere contorcersi e il naso sanguinare sotto le torture della zia, accettalo Freya, accetta il dolore e sopportalo
“Tu lo sai vero Freya che non andrai avanti per molto...prima o poi cederai e allora io andrò da quegli abomini che tu chiami fratelli e. Vi. Ucciderò. Tutti.”
sentì
la testa sbattere contro il pavimento, Dhalia stava andando via,
aveva forse diciso di cambiare il soggetto delle sue
torture?
“Opponiti finché vuoi nipote...presto perderete”
Oh no dannata puttana, sari tu a perdere!
la vide sparire dietro la porta della soffitta di casa Fauline, l' aveva riportata in quel dannato manicomio per streghe, solo che ora lì vi erano rinchiusi tutti i sostenitori di Klaus, sentiva il bisogno di abbandonarsi al sonno ma doveva resistere, appena fu sicura che la zia fosse lontana raccolse quel poco di forse che le rimanevano per scendere al piano inferiore, Elajah era pugnalato, Hayley era nel Bayu con i lupi, vittima della madelizione della mezza luna, Marcel era di fronte a lei con collo e dita spezzate, incosciente, poi poco distante la persona che cercava: Vincent Griffith, supersitite all' ennesima delle torture.
Prese coraggio e si avvicinò, quella era la sua unica occasione di far arrivare un po' di aiuto alle ragazze ...e a Klaus, infilò la mano martoriata nella tasca della camicia di quest' ultimo estraendo lo zaffiro che gli aveva affidato quando aveva capito che Dhalia non sarebbe stata sconfitta, lo aveva cercato sua zia, l' aveva torturata per averlo, mai avrebbe pensato che avrebbe potuto affidarlo a qualcun' altro quell' oggetto che le era così caro, pronunciò una breve litania facendo svegliare Vincent e curandogli le ferite
“Freya
ma cos...?”
“Shhhh...non abbiamo tempo, prendi questo-” mise
la pietra al collo del mago assicurandosi che restasse celata a occhi
indiscreti
“Non la toccare finché non sarai fuori dalla città...e distante, ti mostrerà dove devi andare, appena troverai i miei fratelli dovrai aiutarli, Finne qui dentro...lui può aiutarvi, trovategli un corpo e ditegli che sono stata io...e che mi dispiace per averlo lasciato lì per tutto questo tempo”
“Nono..è
rischiso, quella pazza ti ammazzerà appena saprà cosa hai
fatto”
“Non può uccidermi...e nemmeno gli altri, sa che siamo
una merce di scambio troppo preziosa, se uccidesse Marcel perderebbe
ogni possibilità di portare dalla sua parte quelle quattro
streghette pestifere, e lei ha bisogno di magia”
“Anche
se riuscissi ad uscire da qui ...cosa ti fa oensrae che riuscirei ad
arrivaredagli altri”
“Nulla se non la speranza....tieni,
prendi anche questo”
Vincent non capì cosa gli stava porgendo
ficnhé non si ritrovò in mano quella che sembrava...una rotula
“Era
del vero corpo di Finn, appena avrai tempo, dovrai rimetterlo nel suo
vero corpo chiaro?”
“Freya io non so neanch-”
“Sì che
lo sai, fai parte di una delle famiglie di maghi oscuri più temute
degli stati uniti, ed eri sposato con una psicopatica ...ti verrà
qualcosa in mente”
“Cos-”ùma prima che potesse chiederle altro si ritrovò fuori da casa Fauline, dannata strega, ora tutto quello che gli restava da fare era correre...correre lontano ed assicurarsi di trovare un corpo per Finn Mikaelson.
Hogwarts, Inghilterra, 22-23 Settembre 2013
Il dormitorio era silenzioso, vista l' ora del coprifuoco ormai passata la maggiorparte degli studendi doveva trovarsi già a letto, quello era il momento.
Draco Malfoy scese dal letto silenziosamente cercando di non svegliare i suoi comagni di stanza, attraversò la sala comune sempre invasa dal quel colore verdastro che la caratterizzava, si guardò intorno e non scorgendo nessuno nell' oscurità si avviò verso l' uscita per i sotterranei
“Dove
stai andando Draco?”
il suo cuore perse un battito, il suono
della voce amica era l' ultima cosa che si aspettava di sentire, si
voltò lentamente per ritrovarsi una Daphne Greengrass contrariata e
in camicia da notte, che lo osservava come a volergli leggere dentro,
lei sapeva che c' era qualcosa che non andava, lo sospettava
quantomeno, Draco sapeva che qualsiasi cosa avrebbe detto non sarebbe
riuscito ad ingannarla
“Dove
stai andando?”
questa volta il tono era meno allarmato ma molto
più minaccioso, gli si avvicinò lentamente cercando di apparire
sicura di sé e in pieno controllo delle sue emozioni, ma il biondo
sospettava che se avesse potuto lo avrebbe ammazzato
“Da
nessuna parte Nené, non riuscivo a dormire, volevo andare nelle
cucine...per vedere se trovavo ancora qualcosa da mangiare”
“Ti
sembro una cretina?”
“Come scusa?”
“Ho detto: ti sembro
una cretina? Cosa diavolo sta succedendo?”
“Nulla Nené
davvero io non-”
“Fammi vedere il braccio”
E in quel
momento Draco capì che lei sapeva, probabilmente già da prima dell'
inizio dell' estate, forse lo sapeva da quando suo padre era finito
in prigione...ecco spiegato il motivo per cui non era andata in
Francia, cercò di restare calmo avvicinandole il braccio destro
“l' altro braccio...”
“Greengrass
non capisco dove tu voglia arrivare”
“Non voglio arrivare da
nessuna parte, voglio assicurarmi che tu non ti stia mettendo nei
guai...sollevati la manica del braccio sinistro e io me ne torno a
letto..e farò finta di aver creduto alla cazzata della
cucina”
“Torna a dormire Daphne...non ho nulla da dirti”
fece per allontanarsi ma la ragazza si arpionò al suo avanbraccio facendogli perfino male, probabilmente i segni delle unghie gli sarebbero rimasti fino alla fine della settimana, lo prese alla spovvista, spostando il lembo della divisa che copriva il braccio sinistro...Daphne Greengrass, non sei proprio ingannabile...sorrise amaramente mentre sul volto della ragazza si dipinse un' espressione terrorizzata, ecco fatto Nené, hai avuto quello che volevi , la vedeva visibilmente spaventata da quello che si mostrò davanti ai suoi occhi.
Daphne non riusciva a crederci, aveva dei sospetti ma sperava che fosse solo frutto della sua immaginazione, che fosse solo la sua paranoia einvece era di fronte a lei, il marchio nero pulsava sul braccio del suo amico, ed era tutto così sbagliato,
“Draco...come?”
“Che
ti aspettavi? Mio padre è in prigione...ha rovinato i suoi
piani..doveva vendicarsi in qualche modo”
la ragazza era
sbiancata, Draco si aspettava che corresse via, chi avrebbe voluto
avere a che fare con lui? Ma non fu così, Daphne, che poteva essere
serpeverde, poteva essere vanitosa, ma che di sicuro non abbandonava
gli amici, gli si avvinghiò addosso, sperava di dargli sicurezza e
di darne anche a sé stessa
“Draco
se sei nei guai...troveremo una soluzione, devi soltanto-”
“Non
c'è una soluzione Daphne...questo-” si separò dall' amica e alzò
l' avanbraccia “-questo mi priva di qualsiasi aiuto possibile”
“Non
del mio, Draco per favore, non è troppo tardi, ti hanno
costretto!”
“Mio padre Nené, se non faccio quello che
vogliono lo ammazzano capisci? Io non ho scelta”
“Lasciati
aiutare”
“Torna a dormire Nené...per favore stanne fuori,
questo non è uno scherzo”
la ragazza aveva ormai il volto
rigato dalle lacrime, il suo amico, il suo migliore amico, era nei
guai e lei non avrebbe potuto farci nulla, lo osservò allontanarsi
impotente e disperata, quel dannato Voldemort le aveva appena portato
via un amico, e sarebbe stata solo questione di tempo prima che
cercasse di arrivare pure a Theo, doveva fare qualcosa, se lei non
poteva farci nulla avrebbe dovuto trovare qualcuno che lo facesse al
posto suo.
Paiolo Magico, Londra, Inghilterra 23 Settembre 2013
Nessuno che ci avesse alloggiato almeno una notte avrebbe mai potuto definire il Paiolo come un luogo tranquillo, la quantità indefinita di ospiti biazzarri e variegati era certamente una cosa che difficilmente passava inosservata, tuttavia questa particolarità era una cosa che permetteva ad ospiti alquanto bizzarri di mescolarsi a gente bizzarra quanto loro, permetteva quindi di passare inosservati.
Da circa una settimana quel luogo ospitava due streghe non convenzionali con problemi altrettanto non convenzionali.
Rebekah Mikaelson percorreva tutto il perimetro della stanza in preda a violenti attacchi d' ansia, che si alternavano ad ondate di furia e preoccupazione che, vista la sua difficoltà nel controllare il potere della sua strega ospite, avevano messo in pericolo l' amica di quest' ultima, Sophie Deveraux, che aveva più volte, nell' arco di quella settimana, ringraziato il fatto di non essere imparentata con il motivo di tali attacchi
“Rebekah
se tu riuscissi a stare calma for-”
“IO. NON. POSSO. STARE.
CALMA...mi ammazzerà...questa è la volta buona che mi ammazzerà,
mi torturerà e poi porrà fine alla mia nuova esistenza
umana...dannata me, me lo merito così imparo”
la neo strega faceva, tra un' imprecazione e l' altra, scorrere le dita trai capelli in un modo così violento e insanamente repentino che la Deveraux arrivò a pensare che volesse rimanere senza chioma, sì, meno sangue si divideva con i Mikaelson più diminuivano le possibilità di contrarre disturbi mentali,
“è
tuo fratello...e per quanto io mi ritrovi d'accordo con te, se
dovessimo prendere in esame i suoi metodi violenti, tirannici e le
sue manie paranoiche, sono assolutamente certa che non cercherebbe di
ucciderti...Klaus è Klaus, ci fai i conti da mille anni circa...e
nei dieci secoli che avete passato assieme quante volte ti ha
pugnalato lui? Dieci? Venti? Rilassati...poi dubito che Cami se lo
sia fatto portare qui per permettergli di farti del male...cerca di
calmarti così torniamo a casa, questa camera la sto odiando
davvero”
“è diverso questa volta So', lui si fidava di me, e
io l' ho abbandonato sapendo che sarebbe stato l' unico a poter
escogitare un piano per tenere Hope al sicuro, l' ho guardato in
faccia mentre Elajiah faceva il lavoro sporco per tutti, e tutto
quello che ci leggevo era una richesta di aiuto, ho voltato le spalle
a Nik per seguire un piano che non ha nemmeno funzionato, e ho messo
Hope in pericolo”
Pulizia in Camera
“VIA DA QUI!”
Sophie si affrettò a rimediare alla scortesia della compagna, che da quando aveva saputo dell' arrivo del fratello anziché essere contenta era caduta in uno stato di angoscia che la rendeva irritabile e irascibile,
“Torni più tardi grazie...potresti evitare di urlare in faccia ad estranei, non vorrai farli insospettire vero? E poi scusa, non mi sembra che lui avesse un piano migliore per porre fine al problema Dhalia, e tu volevi fidarti di Freya, cosa che non si è rivelata del tutto assurda, vi voleva davvero bene alla fine...non ti angustiare, vedrai che tuo fratello capirà, ora prepariamoci, devo tornare a seguire le indagini”
Sophie si rese conto che per quanto cercasse di apparire rassicurante stava miseramente fallendo nell' impresa di confortare quella che ormai era un' amica
“Non posso Sophie...non posso affrontarlo, finisci tu il trasloco, io resto qui...questa volta l' ho combinata grossa ...davvero grossa”
Hampstead, Londra, Inghilterra 23 Settembre 2013
“Dimmi dove diavolo è quella traditrice Camille o ti assicuro che non risponderò delle mie azioni!”
“Se
non la smetti di minacciarla sarò io a non essere più responsabile
delle mie azioni...congratulazioni Camille, scegli le tue amicizie
perfino peggio di me, e io sono stato migliore amico del re degli
inferi”
Era passata una settimana da risveglio di Klaus, e da
quel momento Camille aveva potuto aggiornare la sua lista di certezze
della vita: Dean odiava Klaus, Klaus odiava Dean, entrambi tendevano
a sottovalutarsi,
“Sai che ti dico Camille, hai ragione uccidere Rebekah non è una buona idea...ucciderò lui!”
sembrava quasi avesse avuto un' epifania, e prima che la bionda potesse rendersi conto che l' ibrido diceva effettivamente sul serio sentì un forte rumore di vetri infranti per poi ritrovare Dean attaccato al muro con Klaus che lo teneva sollevato per la gola,
“Coraggio continua....lo vedi questo?-” Dean gli indicò con lo sguardo il marchio di Caino, la prima maledizione, che spuntava fuori dalla manica della camicia alzata fino al gomito
“-sai
cosa succederà una volta che mi avrai ammazzato? Questo mi
trasformerà in un demone, a quel punto non avrà nessuna importanza
che tu sia un vampiro o un lupo, o una creatura millenaria, io ti
ucciderò, in un modo così terribile che desidererai non avermi mai
incontrato, poi, siccome sarò fuori di testa, ucciderò anche Cami,
poi queste vostre amiche torneranno a casa e forse ucciderò anche
loro, incapace di controllare quello che il marchio e la mia natura
di demone mi chiederanno, poi il pianto di tua figlia dall' altra
camera mi attirerà ma forse Cass e Sam faranno a tempo a tornare
prima che io possa avventarmi su di lei, così ucciderò anche loro,
il mio fratellino e il mio migliore amico...quindi vedi un po' a chi
conviene”
Camille si passò una mano sulla fronte, era
disperata, quella era la verità, osservò Klaus mettere Dean a terra
e osservarlo con ancora più diffidenza di prima, e certamente senza
quello sguardo sardonico e sprezzante che gli aveva riservato i
giorni precedenti, ora anche lui si sentiva minacciato da cosa Dean
poteva diventare e questo le lasciava ben poche speranze che ci fosse
una reale soluzione al problema, tornò a concentrarsi su Klaus,
sperando che la recente rivelazione non lo portasse a riprendere in
considerazione l' idea di far del male alla sua sorellina,
combattere, ecco quello che faceva, la bionda doveva costantemente
combattere contro le assurde manie omicide dei membri di quella
bizzarra famiglia!
“Te l' ho detto Klaus, tu a Bex non farai proprio nulla...voleva tenere Hope al sicuro e tu, come al solito, stavi uscendo di testa, che altra scelta le hai lasciato? Non puoi pretendere sempre cieca e tacita collaborazione, neanche da lei.
Quando ti ha visto comportarti come ti sei comportato si è preoccupata, credeva che stessi sottovalutando Dhalia, cosa che effettivamente hai fatto, poi di cosa ti lamenti? Ha organizzato un piano di fuga, è andata in Norvegia a riprendere le cose necessarie per sconfiggere tua zia, Dio, ha capito che forse Kol e Freya non sono figli di Mikael e la cosa, te ne renderai conto, porterà il conflitto tutto su un piano diverso...lei e Sophie non torneranno qui fino a che io non sarò sicura che tu non abbia davvero intenzione di ammazzare tua sorella”
passarono diversi secondi di silenzio imbarazzante, sia l' ibrido che il cacciatore, abbandonati ormai sopra il divantetto del salotto teneva occhi, carichi di vergogna, su Camille che li osservava entrambi severamente
“Non ci arrivate? Non siete voi il vostro nemico maledizione...quanto tempo credete che ci impiegheranno gli allegri compari del mago che è stato ucciso da Cass a mettersi sulle nostre traccie? E Dahlia? Credete che se ne rimarrà semplicemente a New Orleans ad aspettare il nostro ritorno con un' arma per ucciderla? Certo che no! Non potete perdere tempo ed energie in questo modo, Dean che ti piaccia o no ormai sei coinvolto, e hai bisogno dei libri di mio zio per il marchio...mentre tu, Klaus, hai bisogno di qualcuno che protegga tua figlia da questi maghi osuri mentre trovi un modo uccidere tua zia, e vedi di controllare che i sospetti di Rebekah siano fondati...che vi piaccia o no dovrete collaborare e convivere”
Klaus osservava la bionda ancora con quello sguardo severo stampato in volto, e come al solito, non poteva negare che avesse ragione, ragione su tutto, ma lui, per la prima volta dopo mille anni non sapeva cosa fare, lui era senza il pugnale piantato nel petto, questo voleva dire che anche Dhalia si era risvegliata e che loro non avevano tempo, pensò and Elajah, a Hayley, per Diana, perfino a Freya, non poteva lasciarli nei guai, se per salvarli avrebbe dovuto collaborare con quell' odioso Winchester lo avrebbe fatto.
Hogwarts, Inghilterra 23 Settembre 2013
Era noto ai più che le doti necessarie per essere membro di tassorosso fossero lealtà, pazienza, e duro lavoro, era quello il motivo per il quale Adhara Elphinstone non riusciva davvero a spiegarsi come mai quella furia che camminava accanto a lei, nota ai più con il nome di Monique Deveraux, fosse capitata in tale casa, sulle prime pensò che Helga Tassorosso doveva essersi presa gioco degli altri fondatori, prediligendo segretamente ben altre qualità oppure, e questa le sembrava più probabile, il cappello dopo mille anni di servizio cominciava a fare cilecca, sì, quella spiegazione aveva senz' altro più senso, doveva essere guasto o sul punto di esaurire la sua magia per aver mandato due streghe come Sophie e Monique Deveraux in una casa come Tassorosso,
“Monique...vuoi smetterla di correre in questo modo? Dai che sarà mai?”
la Deveraux incenerì l' amica senza manco un incantesimo, se gli sguardi avessero potuto uccidere la serpeverde sarebbe sicuramente perita dirante quella pericolosa conversazione
“Che sarà mai? Che sarà mai? Abbiamo perso la partita ti rendi conto?”
Quidditch, quello era il motivo che l' avrebbe vista morta prima di fine giornata, Monique si era appassionata anche troppo, e perdere la sua prima partita contro Grifondoro di certo non le permetteva di mantenere la calma
“Io
dico che stai prendendo questa cosa troppo sul serio, andiamo non
potevi seriamente pretendere di vincire al primo tentativo, dico
bene?”
la scozzese credette davvero che l' amica l' avrebbe
uccisa seduta stante, per sua fortuna la situazione fu salvata da una
trafelata e agitata Davina che approcciò le due seguita da Cassie,
la quale aveva occhiaie sempre più scure, segno che fece comprendere
sia ad Adhara che a Monique che non si stava riprendendo, e che
presto avrebbero dovuto comunicare la cosa a Sophie che, in mancanza
di Vincent, era l' unica che potesse cercare di fare qualcosa
“Abbiamo un problema...forse più di uno”
“Che
succede Dee”
teneva la mano serrata attorno a un foglio di
pergamena che si affrettò a mostrare alle amiche, era stropicciato e
mal ridotto, Davina doveva averlo ridotto in quel modo per via del
nervosismo
“è
arrivata stamattina, l' ha portata Cinnamon...qualcuno ha cercato di
uccidere Cami”
“Cosa? Perché mai qualcuno avrebbe provato a
farle del male?”
“Leggi...Bex e Sophie hanno scritto tutto”
Adhara e Monique presero tra le mani il foglio di pergamena e rimasero sconvolte...Mangiamorte...angeli...cacciatori...il ritorno di Klaus...possibile parentela tra i Mikaelson e Salazar Serpeverde...
“Beh
però...certo che Cami ha davvero amici singolari!”
“Smettila
Nique...non ti rendi conto? Se Hope avesse usato la sua magia addio
copertura...e se questi tornano a darle la caccia le probabilità che
ciò avvenga possono solo crescere!”
Adhara voleva solo andarsene...Mangiamorte...e se fosse stato Rabastan, se fosse stato lui, il suo amat padrino a cercare di ammazzare Camille, che era per tutte loro diventata una custode, la verità era che sapeva che prima o poi avrebbe dovuto affrontare la situazione, ma non voleva, affrontare la situazione voleva dire scegliere, e lei non voleva scegliere, aveva sentito voci su quanto fossero terribili questi seguaci del signore oscuro, e le faceva male sapere che sia suo padre che l' uomo che quest' ultimo aveva scelto per prendersi cura di lei ne facessero parte, senza curarsi troppo delle amiche si alzò andandosene via, sentendo il richiamo seccato di Monique, non voleva affrontare le amiche, non ancora.
***
Theodore Nott non aveva mai avuto una madre, ma se ne avesse avuta una avrebbe voluto che avesse almeno metà della determinazione che la serpeverde bionda di fronte a lui stava mostrando per proteggere un amico
“Theo guardami in faccia...”
Daphne Greengrass era di fronte a lui fuori si sé e furibonda, sospettava che non si fosse nemmeno pettinata, e la cosa gli faceva supporre che fosse successo qualcosa di davvero grosso
“Non
capisco Daphne...davvero”
“Oh ma certo, pure tu, tutti inetti,
comincio a pensrae che Serpeverde non fosse la casa adatta a
voi”
“Daphne cosa dicendo? Non capisco di cosa stiamo parlando
calmati e respira”
e invece lui lo sapeva benissimo di cosa
stava parlando, lo sapeva ed era un motivo buono per tenere almeno
Nené lontana da quell' inferno che stava lentamente inghiottendo
Draco e che avrebbe presto anche inghiottito pure lui, no, lei la sua
migliore amica ne sarebbe rimasta fuori
“Stiamo
parlando di Draco, ti sto chiedendo fino a che punto sei coinvolto
nelle questioni di tuo padre, ho bisogno di sapere che almeno tu sia
fuori dai guai”
“Daphne...solo perché i nostri padri sono
quello che sono, non vuol certamente dire che pure io e Draco”
“Io
gli ho visto braccio Theo, lo so”
abbandonò immediatamente la
sua espressione canzonatoria...Daphne si era spinta più in là di
quanto si aspettasse, la consapevolezza che la sua amica sapeva, che
sapeva troppo, aveva frantumato
la sua maschera di indifferenza e scherno, ciò che aveva visto l'
avrebbe di sicuro messa nei guai, guai dai qali lui e Draco avevano
cercato di tenerla lontana,
“Questi
non sono affari tuoi”
“Diventano affari miei nel momento in
cui voi due idioti rischiate di varvi ammazzare...Theo, per
favore”
menti Theo, mentile e tienila al sicuro, era
difficile guardarla negli occhi e ingannarla in quel modo, e temeva
per sé stesso il serpeverde, perché nonaapena la preoccupazione
dell' amica si sarebbe trasformata in rabbia sarebbero stati tutti
nei guai
“Non
hai nulla di cui preoccuparti Nené dico davvero... ora scusami
Blaise mi aspetta”
la ragazza guardò attonita quel grandissimo
bugiardo del suo amico allontanarsi senza darle possibilità di
replicare, se prima era solo preoccupata ora era furibonda, se non
volevano farsi aiutare avrebbe dovuto costringerli...a costo di
coinvolgere persone indesiderate.
***
Harry sollevò la testa dal pensatoio trovandosi di fronte la faccia del preside che, come al solito lo osservava con espressione indecifrabile
“Professore
che cos' era?”
“Quello Harry, era un ricordo...un ricordo di
Orvoloson Gaunt, nonno di Lord Voldemort, durante queste nostre
lezione Harry te ne mostrerò degli altri, e voglio che tu stia molto
attento, voglio che tu capisca le dinamiche, se credi che ce ne
siano, che hanno portato il Lord a diventare come lo conosci,
chiaro?”
“Sì signore...posso...posso parlarne con i miei
amici?”
il viso del preside si fece d'un tratto più serio e
severo, e Harry capì che la risposta alla sua domanda non sarebbe
stata affermativa, ma prima che il preside potesse rispondere un
suono dalla scala attirò la loro attenzione preannunciando l' arrivo
di un altro ospite.
“Harry
eri venuto col mantello giusto?”
dopo aver ricevuto un cenno
affermativo da parte del ragazzo l' anziano preside gli fece cenno di
nascondersi sotto esso, Harry stette fermo e immobile celato alla
vista aspettandosi la professoressa McGranitt o Piton, ma nessuno dei
due era il misterioso visitatore, riconobbe invece la figura
aggraziata e flessuosa dell' amica serpeverde di Malfoy, era venuta
anche lei una volta a scambiare informazioni sulle O'Connel, anche se
come Hermione riteneva andassero lasciate in pace, la vide fermarsi
ansimante e preoccupata di fronte al preside il quale era sorpreso da
quella visita almeno quanto lui.
“Signorina
Greengrass! Come posso aiutarla?”
“I-io credo di non sapere
bene da dove cominciare...av-avrei credo bisogno di aiuto”
tutto
quel balbettare rendeva evidente lo stato d' animo angosciato della
ragazza e per la prima volta da molto tempo Harry Potter poté dire
di aver visto confusione negli occhi dell' anziano preside
“Si
sieda signorina Greengrass, che cosa le è successo?”
fece
acomodare la ragazza che sembrò calmarsi,
“Non
sono io professore ma i miei amici, Draco e Theo”
“Cosa c'è
che non va con il signor Malfoy e il signor Nott?”
“Io credo,
anzi no, io ho la certezza che siano nei guai, e credo che potrebbe
presto succedergli qualcosa di brutto, io non sapevo da chi altro
andare”
a quelle parole il sangue nelle vene del grifondoro
gelò, appena la ragazza ricominciò a piangere capì che i sospetti
che aveva avuto su Draco dall' inizio dell' anno potevano ora trovare
fondamenti di verità.
“Stia tranquilla signorina Greengrass, gha fatto bene a venire, mangi un biscotto e mi dica tutto”
***
“Che diavolo ti è preso?”
Adhara era così assorta nei suoi pensieri che non si accorse della figura di Davina Claire che si avvicinava frettolosamente, e furiosamente avrebbe aggiunto, verso di lei
“Ti
abbiamo cercata ovunque...oh e Monique è arrabbiata con te”
gli
occhi blu scuro della Elphinstone si puntarono su quelli severi e
poco più chiari dell' amica, la quale riusciva a scorgere tutta la
crescente preoccupazione che, almeno a lei, non avrebbe più tenuto
nascosta
“Io
non ce la faccio...ti rendi conto che potrebbero essere persone della
mia famiglia quelle che hanno provato ad uccidere Cami? Dio potrebbe
essere stato Rabastan! Io ho solo...certe volte...paura di essere
come loro”
Davina le si sedette accanto e anziché schernirla e
prenderla in giro, come altre volte avrebbe fatto sentendo tali
argomentazioni, la tirò a sé e cominciò ad accarezzarle la testa
“Allora per quanto mi risulta né io né Cassandra né Monique abbiamo cercato di uccidere Cami, Marcel, Hayley, Josh, Vincent e Freya sono prigionieri di Psychodhalia per cui anche per loro sarebbe stato impossibile, Klaus era ancora pugnalato, per cui anche lui è fuori dalla lista, Hope è troppo piccola e Bekah e Sophie erano al lavoro, dubito che esista la pausa omicidio”
“Se
vuoi farmi sentire meglio-”
“Non voglio farti sentire
meglio...voglio dirti la verità, quelle persone non sono la tua
famiglia, New Orleans noi siamo
la tua famiglia, il tuo padrino che a quanto pare aveva a cuore la
tua sorte ti ha lasciata a noi, non a loro per cui...”
“E
se fosse stato lui? Se fosse stato lui a provare ad uccidere Cami? Se
fosse stato tra gli attentatori al Daily Mirror?”
“Beh...l'
attentatore di Camille è morto e il suo corpo è stato recuperato da
Sophie e dal suo collega...credo che te lo avrebbe detto, per quanto
riguarda parenti che ammazzano quelli che ami...Marcel ha sgozzato la
mamma di Nique te ne sei già dimenticata? Credo sia semplicemente la
storia della nostra vita”
il tono teatrale e i gesti canzonatori delle braccia strapparono alla serpeverde delle risate che furono repentinamente interrotte dall' arrivo di Cassie e Monique
“Brava
Dee l' hai trovata!b allora qual era il problema?”
“Drammi
familiari, quasi in pieno stile Mikaelson direi”
“...benone, dimostra che ci stiamo adattando perfettamente a vivere circondate da Klaus e dalle sue paranoie, io e Cassie stavamo pensando una cosa, non possiamo starcene con le mani in mano mentre Sophie, Bex e gli altri si fanno in quattro là fuori per risolvere un problema che presto o tardi, ci scommetto, diventerà anche nostro, per cui noi quattro, indagheremo su Esther e sull' ennesimo suo fallimento nello scegliersi un compagno che ne dite?”
“Sarebbe
fantastico...anche se dubito che ci sia qualcosa tipo “Alberi
genealogici di figli illegittimi” nella nostra biblioteca, come
facciamo?”
alla seccata richiesta di Davina le quattro amiche si
guardarono negli occhi sorridendo, finalmente avevano di nuovo
qualcosa d afre
“Ammetto
di sentire la mancanza di incantesimi di resurrezione e magia oscura,
credo davvero che dovremmo tornare a riesercitarci, qualcosa in pieno
stile Celeste”
“Cosa intendi Adhara?”
“Se c'è qualcuno
che può aiutarci in questa folle ricerca è un Mikaelson, e in
mancanza di Elajah e Freya,,,credo che arrangiarsi in altro modo sia
l' unica scelta possibile...ragazze stiamo per cercare un modo per
riportare in vita il quasi ragazzo della nostra amica”
Davina sorrise complice all' idea di Adhara, se c'era qualcuno capace di svelare i segreti della famiglia Mikaelson quello era uno dei Mikaelson, avrebbero riportato indietro Kol.
Ministero della Magia, Londra, Inghilterra 23 Settembre
Sirius Balck camminava frustrato per i corridoi del ministero dela magia, era passata circa una settimana dall' attentato al Daily Mirror e nonostante avessero recuperato il cadavere del mangiamorte non erano riusciti a scoprire granché, chiunque lo avesse ucciso aveva usato un' arma che aveva ridotto in poltiglia i suoi organi interni e fuso completamente gli occhi rendendolo fisicamente irriconoscibili, sebbene questo gli lasciasse qualche speranza che potesse trattarsi di Lestrange junior anche se, per quanto lo disprezzasse, dubitava che si sarebbe fatto prender alla sprovvista con un attacco alle spalle, perso nelle sue riflessioni arrivò a quella che era la sua meta: l' ufficio di Arthur Weasley.
Giorni fa l' amico gli aveva infatti comunicat di aver avuto un' idea per riuscire a capire melio cosa fosse successo durante l' attacco, gli aveva parlato di registrozioni, regastrizioni? Insomma qualcosa che usavano i babbani per raccogliere informazioni, e vista la natura più che magica avrebbe detto soprannaturale dell' arma che aveva ammazzato il mangiamorte si sarebbe volentieri affidato a qualsiasi cosa gli avrebbe permesso di capire cosa diamine stesse succedendo, bussò ripetutamente sulla porta dell' ufficio che si aprì rivelando la figura trasandata e sorridente di Arthur
“Sirius
vieni avanti, devo mostrarti qualcosa”
“Alloa ci sei riuscito?
Le hai guardate queste...queste...”
“Registrazioni...sì
sono riuscito a vedere i filmati e c'è qualcosa di interessante,
siediti su!”
gli fece spazio su una sedia liberandola da ciarpame vario abbandonato lì per chissà quale motivo, cominciò a smanettare con uno strano aggeggio di vetro di forma rettangolare infilandoci dentro un altro strano rettangolo nero
“Ehm...po-posso
chiederti cosa stiamo facendo?”
“Oh sì, allora questo si
chiama Televisore, i babbani lo usano per guardare delle
immagini animate, immagini contenute in queste cassette, raccolte
tramite videocamere...ingegnoso davvero...ora per nostra
fortuna c'erano diverse di queste videocamere posizionate
vicino al Daily e nel resto del quartiere e per nostra fortuna una ha
in parte ripreso il nostro morto...guarda tu stesso”
una serie di immagini cominciarono a comparire nel curioso rettangolo di vetro, alcune riprendevano l' esplosione, il signor Weasley mandò avanti per diversi minuti finché le immagini non mostrarono il nostro morto mentre cercava di minacciare una donna che, constatò Sirius, sebbene fosse ferita e di certo senza alcuna possibilità di difendersi sembrava tutt' altro che intimorita, doveva sapere del loro mondo, improvvisamente la vide alzare un braccio e gli occhi le si tinsero di una strana luce azzurrina...celestiale...ma prima che potesse fare nulla comparve dal nulla, letteralmente, un uomo bassino con la stessa luce negli occhi che pignalò con quella che doveva essere la loro misteriosa arma il mangiamorte, facebdolo cadere a terra e quello era il punto dove si interrompeva il video
“Che...che
diavlo era, non si è smaterializzato, non è un mago cosa è
stato?”
“Non lo so Sirius, ma sembrava sapere dov'era la
donna, ora da altri video abbiamo capito che il mangiamorte era
McNair ma della donna e dell' uomo non sappiamo nulla, né cosa ci
facessero lì né cosa mai potrebbero essere...non ho mai visto nulla
di simile...e quella lama...hai visto come lo ha ridotto, queste
creatiure non sono al nostro livello, e non abbiamo idea di cosa
siano, e finché uccidono Mangiamorte ben venga, ma se dovessero
sentirsi braccati, non abbiamo idea di come potrebbero
reagire”
entrambi si osservavano con sguardo preoccupato, quelle
creature erano tutto fuorché umane e dovevano trovare un modo per
capire da che parte stessero, la loro attenzione fu erò catturata da
una terza e una quarta figura che si affaciavano nell' ufficio, due
donne una con vivaci capelli rosa e l' altra con una liscia chioma
nera
“Sophie,
Dora menomale, dobbiamo mostrarvi qualcosa sappiamo chi ha ucciso il
mangiamorte”
fece alle due cenno di avvicinarsi notando negli
occhi di Sophie più che entusiasmo preoccupazione, lasciò che
Arthur facesse ripartire il video riguardandola questa volta per
intero osservando bene tutte le dinamiche dell' attacco
“Avete visto? Ci siamo riusciti, chi cerchiamo ora è questa donna bionda”.
Chi cerchiamo è la donna bionda
“S-sì...meraviglioso”
“Sophie c'è qualcosa che non va?”
Oh no va tutto benissimo, la mia amica è ricercata, la mia copertura potrebbe saltare e...oh sì Cami potrebbe non essere umana...meglio di così non potrebbe proprio andare
“Va tutto bene Sirius...stavo solo pensando, credo che la mia amica Eva potrebbe esserci d' aiuto nelle indagini”
vide lo sguardo indagatore dell' amico rilassarsi, forse era riuscita a convincerlo
“Tu
dici?”
“Sì...sai com'è...è abituata ad avere a che fare con
creature non umane, penso potrebbe dare importanti contributi”
ed
è pure brava a far perdere le tracce di chi lei non voglia messo in
pericolo
“Benone allora...che la caccia abbia inizio”
Sophie non riuscì a farsi contagiare dall' entusiasmo della ragazza dai capelli color caramella, tutto quello a cui riusciva a pensare erano Cami, Hope, le ragazze, e Cami di nuovo con la sua natura non umana, si sentiva inquieta, tutto quello che aveva sempre saputo dell' amica poteva essere falso si avviò fuori dall' ufficio assieme a Sirius e Tonks laciando un sorriso tirato al Signor Weasley, ora cominciavano i problemi.
Hogwarts, Inghilterra 23-24 Settembre 2013
“Herm, Ron!”
la grifondoro sollevò lo sguardo su quello che era il suo migliore amico, visibilmente sconvolto e ...infuriato constatò
“Avevo
ragione...avevamo ragione”
“Su cosa Harry?”
“Oggi
mentre ero con Silente è arrivata la bionda amica di Malfoy”
Al
nome del serpeverde la ragazza e il rosso capirono subito dove l'
amico voleva arrivare, era dall' inizio della scuola che la seconda
teoria che più era protagonista delle conversazioni dei Grifondoro
oltre alla falsa identità delle O'Connell era la presunta presa a
parte di Malfoy nelle file dei mangiamorte
“Daphne?”
“Sì
lei...ha visto il marchio, glielo ha visto capite?”
“Hai
origliato la conversazione? Ero lì, sotto l mantello...e lei era
turbata, ha chiesto aiuto a Silente, crede che Malfoy, e forse pure
Nott siano in pericolo”
“Pericolo? Dici che li stanno
minacciando?”
“Non lo so, davvero...però credo che gli
abbiano chiesto di fare qualcosa, per Lui, e Daphne teme per
la loro incolumità...avevamo ragione”
Hermione sentì il sangue
diventarle ghiaccio nelle vene, era peggio di quello che avevano
immaginato
“Harry
dovresti dirlo a Sirius!”
“Cos- Ron se lo diciamo agli auror
potrebbero ammazzarli, siete matti?”
“Sirius non ucciderebbe
nessuno”
“Non parlo di Sir, pezzi di cretini...se davvero si
sono fatti scoprire e se davvero Voldemort vuole che facciano
qualcosa per lui nella scuola, credete che reagirebbe bene sapendo
che Silente, gli Auror e una buona parte di studenti siano a
conoscenza dell' identità dei suoi...non so manco come
chiamarli”
Harry faceva vagare losguardo da uno all' altro dei
suoi amici, doveva confessare ch el' idea di dirlo a Sirius o Remus
lo aveva sfiorato, ma era vero, Hermione aveva ragione, per quanto
ciò che Malfoy fosse in quel momento lo disgustasse non lo voleva
vedere morto, e manco torturato da quella pazza della zia perché per
quanto Malfoy fosse viscido, pure Harry ne era sicuro, certamente non
doveva aver scelto lui cosa diventare
“Sono
d' accordo...con Hermione, per ora cerchiamo di capire da soli cosa
sta cercando di fare, se dovessimo renderci conto che è una cosa più
grande di noi però avvertirò Sirius, ma per ora facciamo da
soli”
si guadagnò la gratitudine di Hermione e forse la
delusione di Ron che molto presto si trasformò in rinnovato
entusiasmo
“Per cui ci siamo, di nuovo, alto rischio di mortalità, basse probabilità di riuscita...cosa stiamo aspettando?”
***
Il limitare della foresta proibita era a quell' ora di notte un luogo perfetto per pensare, Theodore Nott lo aveva capito al primo anno, quando per la prima volta si era avventurato fuori dalla scuola oltre l' orario di chiusura il cielo chiaro e il rumore della natura ispiravano normalmente soluzioni a problemi irrisolvibili, ma quella notte sembrava che neppure quel clima di serenità e pericolo combinati assieme potessero aiutarlo
“Nott ma che..? NOTT”
la sua attenzione fu rapita da una voce furiosa e conosciuta che veniva...da terreno, abbassò lo sguardo per trovare distesa sul prato la figura minuta e infuriata di Adhara O'Connell, a quanto pare qello non era più solo il suo posto
“O'Connell
che diavolo ci fai lì?”
“Potrei farti la stessa
domanda...evita di calpestarmi per favore”
il ragazzo cominciò
a ridacchiare, preso com' era dai suoi pensieri non ' aveva
minimamente notata, ancora qualche centimetro e le sarebbe finito
addosso
“Scusa ero sovrapensiero”
“Sì...me
ne sono accorta...”
“Che cosa stai facendo qui comunque?
Non dovresti essere in sala comune quantomeno?”
“Guardo le
stelle... tra poco in Inghilterra comincerà a fare brutto tempo...e
sono le ultime giornate in cui il cielo è chiaro”
Il serpeverde sorprendendo pure sé stesso si mise a sedere sul prato umido di rugiada accanto alla ragazza, che contro qualsiasi convenzione sociale stava spaparanzata sull' erba incurante delle condizioni in cui sarebbe stata la divisa dopo quella bella idea
“Perché
guardi le stelle?”
Perché il motto della famiglia
Elphinstone è Sueper Astra Spero...e credo davvero di aver bisogno
dell' aiuto delle stelle
“Si
vedono bene la costellazione di Orione e del Cane maggiore...i miei
sono Astronomi dimenticato?”
“Questo spiega perché sei così
brava in Astronomia anche qua...”
“Non è vero...mi piacciono,
mi piace il cielo in generale, uno potrebbe perdercisi dentro”
perdersi
dentro il cielo come no...anche se non avesse avuto nulla da
nascondere quella restava matta come un cavallo
“Questa
conversazione non ha senso... e dimmi, di sicuro avrai anche la tua
stella preferita”
lo disse con una punta di sarcasmo, per prenderla in giro, mai si sarebbe aspettato una risposta
“Certo
che sì...Adhara è la mia stella preferita”
“Tu non sei una
stella O'Connell...anche se l' idea di saperti dispersa nello spazio
lontano da qui mi alletta parecchio”
“Sei un vero asino
Nott”
“Chiedo scusa prego?”
vide il braccio della ragazza
alzarsi e indicare diversi puntini luminosi nel cielo
“Guarda...quella è Sirius è la più luminosa nel cane maggiore, e poi c'è Bellatrix, la donna guerriera...e infine-”
la vide muovere la manina ancora un po' puntando un altra stella lontana ma non meno luminosa delle altr due
“-Adhara, le fanciulle....quella è la mia stella”
lo disse soddisfatta fissando negli occhi il ragazzo che la guardava divertito, quella conversazione aveva davvero sempre meno senso
“Non è luminosa quanto Sirius...ma di certo più di Bellatrix, mi piace molto come stella”
“Tu
sei tutta matta, i tuoi ti hanno davvero chiamata come una stella? E
io che credevo che fossimo noi maghi a trovare nomi assurdi”
“Mi
è andata bene, mio...padre...propose Nihal, Cassiopeia, Bellatrix e
Siria...mia madre che mi amava tanto è riuscita a risparmiarmeli”
inspiegabilmenete Nott cominciò a ridere come poche altre volte gli era capitato
“Nihal...che
razza di nome è? E sentiamo magari le chiedi pure consiglio ad
Adhara!”
“Sai per essere uno che è vissuto circondato
dalla magia tutta la vita hai davvero poca fiducia negli
astri”
“Perché tu ne hai?”
la ragazza divenne seria e un
poco indispettita
“Certo..perché no?”
“Bah...sentiamo
ho una domanda per Adhara : ammettiamo che un amico sia nei
guai, ammetiamo che per aiutarlo dovrei schierarmi contro mio padre e
tutto ciò al quale sono stato educato...Adhara cosa mi direbbe di
fare?”
la ragazza non abbandonava la sua espressione seria ma il
serpeverde giurò di vedere i suoi occhi attraversati da un lampo di
preoccupazione, fugace e appena percettibile
“Credo
che ti direbbe di fare quello che ti senti, i tuoi genitori e i tuoi
parenti sono la famiglia che la sorte ti ha assegnato..mentre i tuoi
amici sono quella che ti scegli, per cui direbbe che dipende da che
tipo di persona sei, sei pronto a fare delle scelte per difendere chi
hai scelto oppure la sorte è più importante per te?”
“Tu che
faresti? Abbandoneresti mai le tue cugine per salvare diciamo un
amico?”
oh no ma darei volentieri via il cognome Black per
scegliere loro anziché l' Inghilterra
“Non
credo...loro sono le mie migliori amiche, non solo le mie cugine, non
credo che sceglierei mai qualcuno che non siano loro...manco i miei
genitori, ma dalla mia parte ho New Orleans, che per quanto riguarda
le scelte impossibili è una vera maestra di vita”
si voltò a
guardare il ragazzo che ora aveva lo sguardo piantato sulla
costellazione del cane maggiore, lo scherno era sparito dalla sua
faccia lasciando posto a quella che era tutto fuorché serenità
“...beh
grazie Adhara...davvero una conversazione
assurda..”
“Prego!”
“Non parlavo con te...dicevo alla
stella...sai credo che tornerò qui a chiederle consiglio più
spesso”
“Tu sei tutto strano Nott...matto come un cavallo e
lunatico come pochi”
“...Buona notte O'Connell, ringrazia di
nuovo Adhara da parte e vedi di non farci perdere punti rientrando”
la ragazza osservò il compagno alzarsi e andare via, gente strana questi inglesi, gente strana davvero, tornò a guardare le stelle e improvvisamente accadde quello che aveva aspettato dal tramonto, le stelle le avevano davvero mandato quello che chiedeva...Vincent...lo zaffiro di Ferya...un serpente attorcigliato ad un teschio...Finn Mikaelson tornata in sé la ragazza aveva speranza e ottimismo rinnovati, Vincent stava venendo da loro, voleva forse dire che sarebbe stato lui ad aiutarle con Kol? Ma cosa voleva dire il serpente attorcigliato al teschio? Sapeva che erano i mangiamorte, aveva visto que simbolo sul braccio Rabastan diverse volte...voleva forse dire che Vince era in pericolo?
Lousiana, 23-24 Settembre 2013
Rodolphus Lestrange non capiva, era stato attento era un bravo duellante eppure si trovava alla mercé di quel curioso mago Americano, d' altra parte sarebbe stato davvero pretendere troppo arrivare a New Orleans illeso, onorare la tomba di Jay e tornare indietro, ora era immobile...anzi immobilizzato mentre la figura scura del mago gli si avvicinava giocherellando con uno strano ciondolo
“Chi
diavolo sei...cosa vuoi da me?”
“Credimi ti sto aiutando....tu
vuoi andare a New Orleans dico bene? Io ti impedisco di suicidarti,
d' altra parte sei legato alle Deveraux, non potrei sopportare che
Dhalia uccida un amico di Sophie”
“Sophie? Ma cosa stai
dicendo? Cosa c'entri tu con quella dannata tassorosso”
il mago
aveva preso a girargli attorno sorridendo leggermente, se non fosse
stato così buio Rodolphus avrebbe giurato che stesse ghignando
“La
tua mente...mi ha rivelato abbastanza per capire che sei il soggetto
perfetto, perdonami ma ho davvero bisogno del tuo corpo”
“Cos-cosa
mi vuoi fare?”
“Shhh, non preoccuparte...è ora di andare a
dormire!”
sentì le palprebre diventare pesanti, non andava per
niente bene che razza di amici aveva Sophie?
Non riusciva ad opporre resistenza poteva solo lasciarsi andare accogliendo l' oscurità di quel sonno imposto, Mi dispiace Jay...sarà per un' altra volta.
Vincent Griffith poteva dirsi soddisfatto, quando aveva trovato quell' uomo poco fuori da New Orleans un volta fuggito e dopo che quest' ultimo gli aveva pntato una bacchetta contro, aveva capito che aveva a che fare con un mago Inglese, e che cosa ci faceva un mago Inglese in Lousiana, i suoi ricordi gli avevano mostrato tutto il necessario, si mise quasi a ridere, doveva proprio averglielo mandato la sorte, era oscuro, era potente, era legato alle Deveraux, perfetto insomma per essere almeno per qualche tempo contenitore per Finn Mikaelson, solo finché lui non avesse capito come usare quella maledetta rotula, da ciò che aveva capito era ricercato e pure un assassino, questo avrebbe impedito a Finn di andarsene in giro come meglio credeva, e una volta riottenuto l suo corpo avrebbe lasciato decidere a Sophie cosa farne di quel Rodolphus, prese lo zaffiro posandolo appena sulle labbra dell' uomo, come Freya gli aveva detto di fare, sentì un flusso di magia passare da questo fin dentro l' uomo e lo osservò ricominciare a muoversi per poi aprire gli occhi lentamente
“Chi
diavolo sei tu?”
“Salve Finn...credo che tu sappia benissimo
chi sono io...ora per quanto mi farebbe piacere prenderti a calci per
quello che mi hai fatto, e che hai fatto tramite me a quella che
considero una cara amica ...non posso, tua sorella Freya vuole che tu
venga con me in Inghilterra per aiutare Klaus a sonfiggere
Dhalia...quindi forza alzati e andiamo”
Vincento lo spintonò facendolo alzare, aveva posto un incantesimo per limitarne la magia, conoscendo Finn nessuna precauzione sarebbe mai stata abbastanza
“Come faccio a fidarmi di te?”
Vince prese di nuovo lo zaffiro che fece impallidire il Mikaelson
“Ti basta come prova? Sai che non sono più forte di lei potrebbe solo avermelo dato spontaneamente...”
rimase a guardarlo aspettandosi una sfuriata, perfino che cercasse di ucciderlo, ma nulla di tutto ciò accadde
“Per
cui...dove stiamo andando?”
“Londra...Inghilterra”