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Autore: _Whatever_    17/06/2015    1 recensioni
Una storia di pochi capitoli, nessuna pretesa, nessun avvenimento particolare.
Alex torna a casa dopo il tour di AM e prende coscienza di realtà diverse dalle sue.
Spero di non avervi confuso le idee con questa presentazione.
Genere: Commedia, Generale, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Alex Turner, Matt Helders, Miles Kane, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: AU, What if? | Avvertimenti: nessuno
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La sveglia suonò puntualissima alle 6.25, ma Julia era già sveglia, quindi si alzò subito e si infilò i pantaloni della tuta neri e la canotta gialla. Si sciacquò il viso in bagno velocemente, intrappolò i lunghi capelli ramati in uno chignon e recuperò le Nike nere dalla scarpiera.

Quel rito mattutino durava esattamente cinque minuti e lo ripeteva da più tre anni, praticamente tutti i giorni, escluse le festività e le giornate di febbre o raffreddore.

Uscì sull'uscio di casa e controllò l'orario sul suo ipod: le 6.30.

Il cielo era azzurro scuro, ancora un po' tendente al blu e l'aria era freschissima, infatti un brividino la raggiunse.

Iniziò a correre non appena ebbe superato il cancello del suo giardino.

Il tragitto era sempre lo stesso: continuava lungo il marciapiede che costeggiava le ville lungo la via e a un certo punto deviava verso un grande giardino pubblico.

Incontrava sempre le solite persone e ormai si sorridevano l'un l'altro. C'era chi portava fuori il cane prima di andare al lavoro e chi faceva jogging. Di tanto in tanto aveva scambiato due chiacchiere con altri che come lei correvano nel parco, ma non erano mai state conversazioni importanti: la mattina non si é mai troppo loquaci e comunque dovevano risparmiare il fiato.

Dopo tre giri completi del parco, si avviò verso la sua pasticceria di fiducia per andare a comprarsi la colazione.

Quella mattina optò per un pezzo di crostata alla crema con le fragole. Era la prima cliente della giornata e trovava sempre i dolci appena sfornati e intatti.

Il proprietario, Patrick, era un signore sulla cinquantina, di origini italiane, che ogni mattina l'accoglieva con un aforisma diverso.

"La musica esprime ciò che non può esser detto e su cui é impossibile rimanere in silenzio"

'Questa di chi é, Pat?' Chiese Julia sorridendo.

"Un francese poco importante, un certo Hugo" rispose il pasticcere, facendo scorgere un po' dello spirito campanilistico per la sua terra natale.

"Oh sisi, uno da nulla proprio. Comunque, un giorno mi spiegherai da dove li tiri fuori e come li scegli soprattutto"

"Vedremo, vedremo. Ora va, altrimenti arrivi tardi al lavoro"

Julia pagò, uscì dalla pasticceria e riprese a correre verso casa, tenendo il sacchetto con la torta ben saldo tra le mani. Arrivata al marciapiede che costeggiava le abitazioni, rallentò per iniziare a camminare e a riprendere fiato. Guardò l'ora: le 6.58. Sorrise soddisfatta pensando alla doccia calda che l'aspettava e alla torta che aveva scelto per la colazione. Il cielo si stava rischiarando e non c'erano nuvole all'orizzonte, si prospettava un'altra splendida giornata a Los Angeles.

Non c'era gente per strada, fatta eccezione per un taxi fermo davanti alla casa prima della sua. Dall'automobile scese un ragazzo magrolino e non sembrava stare troppo bene e si notava per il fatto che aveva barcollato per fare solo due passi per avvicinarsi al cancelletto. Cercò le chiavi tastandosi le tasche degli strettissimi skinny neri che indossava, ma poi le trovò dentro le tasche della giacca di pelle.

Non appena riuscì a tirarle fuori, gli caddero e Julia gli stava passando accanto proprio in quel momento, così si fermò a raccoglierle, altrimenti lui sarebbe di sicuro caduto in avanti mente cercava di recuperarle.

"Faccio io"

"Grazie mille" biascicò il ragazzo.

Le prese in mano e le osservò confuso.

Indossava degli occhiali da sole scuri e non sembrava abbastanza lucido per capire che se li sarebbe dovuti togliere per vedere meglio, visto che le chiavi si assomigliavano tutte tra loro.

"Vuoi una mano?" Julia non era sempre così disponibile per i ragazzi ubriachi, ma quelo sembrava abbastanza innocuo soprattutto per le condizioni in cui versava.

"Ehm, se ti va..." Alex avrebbe voluto spiegarle che era stato poche volte in quella casa e che quindi era ancora tutto nuovo per lui, ma era un discorso troppo complicato per come stava in quel momento.

Julia armeggiò con le chiavi, fino a che non trovò quella che apriva il cancello.

Entrarono e percorsero il viale fino alla porta di ingresso.

"Sono la tua vicina di casa, ma non ti ho mai visto in giro" disse Julia, almeno per introdursi, ma non si aspettava un qualche tipo di reazione.

"Sei molto...molto..."

"Gentile credo che sia la parola che stai cercando" rispose Julia dopo aver aperto anche la porta di casa.

"Esatto. Vado a letto" disse Alex entrando in casa senza preoccuparsi di salutare e di chiudere la porta. Julia sorrise per le condizioni di quel ragazzo e tornò verso il viale per andare finalmente a farsi la doccia e poi fare colazione.

 

  
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