Fanfic su artisti musicali > R5 (family band)
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Autore: rainbowpastels    17/06/2015    4 recensioni
Giovanna è una ragazza come tante, ha 18 anni, si nasconde dietro un blog come tanti adolescenti. Grazie alla sua capacità di scrittura le verrà offerto un lavoro inaspettato che non potrà fare a meno di rifiutare.
La sua vita sarà stravolta completamente: nuova famiglia, nuovo paese, nuova vita, nuovi amici e, forse, nuovo amore.
Genere: | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La casetta si rivelò essere un piccolo rifugio, era accogliente e con sorpresa trovammo del cibo in scatola pronto per essere mangiato.
"Ehi tutto bene?" Mi chiese il biondo.
Scossi la testa. Non stava andando per nulla bene, troppi ricordi stavano tornando a galla.
Sentii i miei occhi pian piano inumidirsi mentre mi abbandonavo su un divano mezzo rotto all'interno del salotto.
Riker si accorse delle lacrime che minacciavano di scendere e mi raggiunse.
"No, non piangere piccolina." cercò di calmarmi "Ci sono io qui con te, va tutto bene. Domani cerchiamo un modo per tornare dagli altri ok?" Continuò asciugandomi le lacrime che stavano scendendo.
Mi limitai ad annuire mentre mi accarezzava i capelli.
"Riker" lo chiamai con un filo di voce.
"Dimmi stellina" mi sorrise.
"Io avrei un po' fame.." Gli dissi e lui si fece scappare un risolino.
"Andiamo, ci sono delle scatolette in cucina." rispose allungandomi una mano per alzarmi.

Mangiammo fagioli e altro cibo in scatola per quella sera. Non era stata la miglior cena di sempre ma meglio di niente.
Fuori faceva davvero buio, solo la luna illuminava un po' quel paesaggio spettrale.
Sentii il panico montarmi dentro.
"I-io vado a dormire." affermai impassibile.
"Ok, vengo anche io" mi disse il biondo mentre mi raggiungeva sulle scale.

Entrai nella piccola camera da letto e mi infilai senza troppe cerimonie sotto le lenzuola.
Cercai di rannicchiarmi il più possibile, i ricordi e le immagini tornarono prepotenti nella mia mente e le lacrime ricominciarono a scendere.
"Ehi, ehi, non piangere" disse Riker stringendomi a se, mi feci più piccola contro di lui.
Riprese ad accarezzarmi i capelli e la schiena per farmi calmare. "Mi vuoi dire cos'hai?" Mi chiese dolcemente.
Cercai di parlare ma le parole mi morirono in gola.
"Non posso aiutarti se non capisco cosa succede" mi incoraggiò.
"M-mio padre.." dissi prima che altre lacrime scendessero dai miei occhi.
Lui mi guardò e mi fece un cenno di incoraggiamento per continuare.
Presi un respiro profondo e cominciai a parlare "Avevo 4 anni, eravamo andati a fare un'escursione in montagna tutti insieme... Mio padre era un appassionato di montagna, l'adorava e gli piaceva sempre prendere dei sentieri più difficili rispetto a me e mia madre... Quel giorno ci separammo ad un bivio, erano due sentieri gemelli, uno parallelo all'altro che arrivavano allo stesso rifugio.
Dopo un paio d'ore di camminata io e mia madre arrivammo alla fine di quel sentiero semplice con la certezza che lui fosse già arrivato a destinazione come al solito. Ma non era così. Aspettammo per ore  alla fine del sentiero e poi tutta la notte in quel dannato rifugio. Lui non è mai tornato. Lui è rimasto tra quelle sue montagne, è rimasto solo mentre... mentre..." non finì la frase, non volevo finirla, era un colpo al cuore ogni volta.
"Ho capito, ho capito" disse tenendomi stretta al suo petto.
"Questa situazione mi ricorda quella dannata volta." continuai.
"Ehi, ci sono io con te. Domani chiamiamo Ell in qualche modo, lui conosce a memoria ogni punto di questo posto." mi rassicurò "E non piangere, sei più bella quando sorridi!"

I miei occhi si fecero pesanti di lì a poco mentre Riker mi cullava tra le sue braccia. Mi sentivo al sicuro con lui.
"Grazie Rik" sussurrai "di tutto"
"Sono io che devo ringraziare te. Ora dormi, domani arriverà presto e noi dobbiamo andarcene da questo posto." mi diede un bacio sulla fronte. "Buonanotte principessa"
"Buonanotte testa di cocco" dissi stringendo il suo torace "ti amo".
Lo dissi senza accorgermene, le parole uscirono così, senza preavviso.
Mi addormentai subito dopo averglielo detto, non sentendo alcuna risposta a parte un sussulto per la sorpresa e un'abbraccio che diventò più saldo e forte.

//SPAZIO AUTRICE\\ 
Non odiatemi. Mi odio già io per non aver aggiornato da così tanto tempo.
Scusate se ci sono errori, ho scritto in fretta senza ricontrollare.
So che fa schifo ma non avevo altre idee.
Lasciate un commentino se vi va!
Scusatemi ancora!:(
A presto 
Raibowpastels
  
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