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Autore: Danail    18/06/2015    1 recensioni
E' da un po' che i due Team di Hoenn si sono riappacificati, e tutto sembra andare per il verso giusto. Fino a quando Max non si prende qualche strana malattia di cui i farmaci stanno solo a Unima. Così inizia quello che sarà un lungo viaggio via mare, comandato da Alan e supervisionato da Ottavio e dai loro Team, costringendo i due a confrontarsi una volta per tutte e appianare definivamente le loro rivalità.
Una nuova fanfic a due autrici, Danail e Lily di Komadori.
Genere: Avventura, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi, Crack Pairing | Personaggi: Altri
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Videogioco
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Otherside "Il sole, tranquillo, verso l'orizzonte tramontava, tra i due ragazzi il silenzio regnava. Le onde del mare erano pacate e trasparenti, come i sentimenti di quei due giovani intraprendenti. Si tenevano per mano, lenti avanzando sapevano che entrambi si amavano. Le sensazioni accapornavano la pelle, l'imbarazzo era alle stelle. Il ragazzo dai capelli corvini parlò, con un esile "Ti amo", infine, si dichiarò. Il secondo, invece, un sorriso mostrò e, su quella spiaggia ambrata, le sue labbra baciò"

La sera è il momento che più preferisco, dall'oblò della mia cabina sono in grado di vedere il sole che cala all'orizzonte e si tuffa silenzioso nel mare come se volesse abbracciarlo. Intanto il cielo si tinge dei colori più caldi, anche le nuvole s'impregnano di sfumature. Sorrido debolmente e mi lascio trasportare dalle note gentili riprodotte dal mangianastri, le composizioni francesi aiutano se si cercano le ispirazioni giuste per la scrittura. La mia mano scorre lesta sulle pagine stropicciate di un'agenda, la uso per annotare le poesie che nascono dai miei stessi pensieri. Le dedico alla bellezza del mare, all'amicizia profonda che mi lega a Ivan e al Team Idro, a lui...
Un sorriso compare sul mio volto mentre afferro la fotografia che rappresenta la mia infanzia, ricordo che è stata scattata il giorno in cui ho conosciuto Ivan e quel maschiaccio di Ada. Da allora non ci siamo più persi di vista, ne abbiamo passate così tante insieme.
E ora mi trovo a bordo di una nave per viaggiare verso Unima, devo ritirare una medicina che serve a Max, il Leader del Team che per anni ci ha messo i bastoni tra le ruote. Questo è uno sforzo che sono disposto a fare per aiutare Ivan, il nostro Capo è innamorato di quell'uomo dai capelli rossi e gli occhiali spessi, ma le reclute non sono state informate del sentimento che lega quei due pazzi scatenati. quindi è meglio non destare sospetti e rispettare le regole. Il piano che abbiamoprogrammato è olto semplice, Ada è stata abbastanza chiara durante le riunioni: quando attraccheremo al porto di Austropoli dovrò imboccare la via più veloce per raggiungere Boreduopoli e ritirare la medicina. Mi mordicchio il labbro inferiore per trattenere il nervoso, ho consultato la mappa dieci minuti fa e ho scoperto che l'ultima meta si trova dall'altra parte della regione. Non mi spaventa l'idea di affrontare un viaggio in luoghi che non conosco, il mio spirito da avventuriero cancella qualsiasi dubbio, però è la presenza del Magmatenente che frena gli impulsi. Ottavio. Sì, proprio lui. E' un vero tormento, si lamenta di continuo: prima il mal di mare, poi il caldo, e via dicendo. Preferivo collaborare con Rossella, ma è rimasta a Hoenn per fare la crocerossina con Max. Povera bambina, incatenata in un amore non corrisposto. Si accorgerà mai di Ada? La mia collega va matta per quella peste dai capelli viola, ecco perchè non si è separata dal Rifugio. Mi massaggio le tempie e tento di rilassarmi, presto tornerò a casa e tutto questo sarà finito. Un dolce ricordo su cui potremo riderci sopra, spero. Questa volta Ottavio non è venuto a trovarmi, sembra che non ami fare la spia. Meglio così... Spengo il mangianastri e mi alzo dalla sedia, poi mi stiracchio e sbadiglio contemporaneamente. E' il momento di andare a dormire.

Questo viaggio sta mettendo a dura prova la mia pazienza da tenente, di solito è Ada quella che si preoccupa della disciplina delle reclute, quindi per me è un pò difficile interpretare la parte dell'orco cattivo. I miei uomini hanno i loro difetti e su questo non si discute, ma da quanto stanno a stretto contatto con i membri del Team Magma è diventato impossibile gestirli. Mi sento come un maestro dell'asilo alle prime armi, loro che scorazzano per tutta la nave e io che li inseguo per evitare incidenti pericolosi. Una vera tortura. E mentre io mi preoccupo dell'incolumità dei miei sottoposti, mi rendo conto che Ottavio è tutto tranne che d'aiuto: è grassoccio e impacciato nei suoi vestiti extralarge, trascorre le sue giornate in cabina per ingozzarsi di cibo o per ripararsi dal caldo, infine esce da quel buco e si lamenta del mal di mare. Nessuno del Team Idro lo prende sul serio, neanche io se devo essere sincero. Scrollo le spalle per separarmi dai pensieri critici, poi mi siedo sul bordo legnoso della nave per contemplare le onde. Ivan e Ada mi hanno consigliato di non esagerare riguardo ai commenti sul suo peso, ma è più forte di me e non riesco a tenere la bocca chiusa in certe circostanze. La mia mente si ricorda ancora di quando eravamo giovani: io ero il grassottello di turno e lui era secco come un chiodo, è ovvio dire che Ottavio aveva l'abitudine di sbeffeggiarmi davanti alle reclute. A quei tempi mi vergognavo da morire, soffrivo in silenzio anche se i miei amici mi rassicuravano con parole stupende, però non sono rimasto a guardare e ho preso in mano la situazione.
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"Signor Alan".
Milly, una recluta del Team Magma. Mi giro appena sento la voce femminile, poi le rivolgo un sorriso.
"Ditemi".
"E' giunta una buona notizia dal timone, l'arrivo ad Austropoli è previsto domani in mattinata. Le consiglio di andare a trovare il nostro superiore, secondo il piano dovete trovare entrambi un costume con cui camuffarvi, ce ne sono diversi nella stiva".
Milly parla come se fosse una macchinetta, lesta e professionale al punto giusto. Mi piace la ragazza, molto sveglia.
"D'accordo Milly, ti ringrazio.Ora potete andare".
"Grazie, signore".
La recluta si congeda velocemente, una volta solo scendo dalla mia postazione e mi sgranchisco le braccia, poi cammino lentamente verso la cabina di Ottavio. Il viaggio in mare è giunto al termine, finalmente! Non vedo l'ora di aggirarmi per le vie di Austropoli sotto copertura, devo pensare al tipo di personaggio che vpglio interpretare, ma non ne ho idea... forse Ottavio saprà aiutarmi, è lui il cervellone tra i due. Raggiungo la cabina di Ottavio in men che non si dica, poi attiro la sua attenzione con due colpi sulla porta. Il Magmatenente mi risponde dopo dieci minuti, ha l'aria stanca e la fronte cosparsa di sudore, indossa dei pantaloni slargati e una canottiera talmente bagnata che sembra trasparente. Arriccio il naso in una smorfia contrariata, quasi disgustata. Non è uno bello spettacolo.
"Alan, cosa ci fai qui?" tuona.
"Ottavio, una recluta mi ha detto che domani mattina arriveremo ad Austropoli" l'avverto, ha già cambiato espressione.
"Però dobbiamo trovare dei vestiti con cui camuffarci. quindi sistemati e tra dieci minuti vieni nella stiva, non voglio aspettarti mezz'ora".
"Va bene, va bene, non ti farò aspettare".
"Perfetto! Ci vediamo di sotto, piccolo Makuhita".
E, dopo avergli tirato un pizzicotto sulla guancia paffuta, mi allontano velocemente per recarmi nella stiva. Il tono imbestialito di Ottavio echeggia lungo il corridoio, sorrido compiaciuto e svolto l'angolo per scendere lungo la scala che mi porterà a destinazione. E' troppo divertente prenderlo un pò in giro, se lo merita dopo ciò che mi ha fatto passare.

I minuti scorrono, Ottavio si è presentato in orario. Sento dei passi che si avvicinano alla soglia e, anche se sono praticamente in mutande, mi giro per rivolgere un caloroso sorriso al mio collega. Lui si ferma di punto in bianco e mi guarda senza dire niente, sembra spaesato. Resto in silenzio mentre indosso una camicia bainca a mezze maniche, ne sto cercando una della mia taglia, tuttavia sono contento che Ottavio non assomiglia più a uno Wailmer arenato sulla spiaggia.
"Hai già scelto qualcosa?" domanda curioso, poi avanza verso l'armadio.
"No" sbuffo per colpa del caldo e mi allaccio i bottoncini bianchi, i miei occhi sono appiccicati al mio riflesso che compare nel vetro dello specchio. Sono in grado di intravedere la sagoma di Ottavio, è proprio dietro di me: rovista un pò nel guardaroba, poi s'infila direttamente nel camerino.
"Per me è molto difficile indossare delle maglie, ma non posso aggirarmi per Austropoli a torso nudo. E' una grande città, chissà quante persone vestite bene ci sono!"
"Già... me ne sono accorto...".
"Sai a cosa pensavo, Ottavio?"
"No"
"M'immaginavo di interpretare dei personaggi, creandoci delle nuove identità in caso di domande inopportune. Cosa ne dici? Ti piace come idea?" domando con il sorriso sulle labbra, successivamente prendo un paio di pantaloni neri. Sono aderenti, le gambe rimangono bem fasciate e posso permettermi qualsiasi genere di movimento. Proprio quello che cercavo. Decoro la camicia con un gilet nero ma leggero, delle scarpe eleganti che richiamano lo stile scuro che ho scelto e, sulla testa, un cappellino schiacciato che ricorda molto la regione di Kalos, ma che entra in armonia con il resto dell'abbigliamento. Mi osservo allo specchio e faccio una piroetta, forse il caldo non mi darà pace ma così sarò perfetto.
"Può darsi" esclama Ottavio all'improvviso, poi esce dla camerino. Mi volto e... A momenti non scoppio a ridere per come si è conciato. Una camicia floreale e dai colori tropicale che richiama lo stile di Hoenn, pantaloncini corti fino al ginocchio color salmone e infradito abbastanza neutre.
"Ma cosa..." rido, è esilarante.
"Non ci trovo niente di così divertente, almeno questi mi calzano a pennello".
"Lo so ma... Sembri un turista conciato così!"
"Dobbiamo passare per turisti, te ne sei forse dimenticato, Alan? Per il mondo, siamo ancora due tenenti di organizzazioni criminali, anche se pentiti".
In effetti non ha tutti i torti.
"Comunque sia... d'ora in poi non sarò più Alan" dico con tono ironico ma azzardando con l'accento francese.
"Per tutti sarò Yves, un noto artista proveniente dalla regione di Kalos. Racconterò di essere a Unima per cercare la mia musa ispiratrice... e tu?"
"Io sarò Ottavio, un ricco imprenditore che si vuole godere una meritata vacanza".
"Certo che in quella testolina c'è di tutto, tranne che un pò di fantasia".
"Piantala, Alan!"
"Yves, ti ho detto che il mio nome è Yves!"

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"Due anime innamorate erano dentro la stiva, le loro chiacchiere nessuno sentiva, uno era vestito in modo raffinato l'altro era tutt'altro che pregiato. Volevano fare entrambi bella figura, volevano affrontare i paesani senza provare alcuna paura. Ma le emozioni erano incontrollabili, con il gioco di squadra dovevano essere abili. Solo l'amore poteva cambiare le cose. Ma, ahimè, la via era piena di buche tortuose. Buon viaggio, dolci innamorati! Quei due cuori non devono essere separati!"
   
 
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