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Autore: Taia_Girl    18/06/2015    1 recensioni
Questa è la storia di Lucia, una ragazza di 14 anni che è disposta a fare qualsiasi cosa pur di salvare Mika.
Il suo idolo, infatti, è stato misteriosamente rapito. Ma il motivo del sequestro è una semplice richiesta di riscatto, oppure c'è dell'altro?
Genere: Mistero, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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    Cap.16: "Goodbye little brother. Goodbye old sister"



Pov. Lucia.
*RING...RIIIING...RIING...*
Il cellulare di Paloma continuava a squillare in modo insistente, ma lei non dava segno di voler rispondere. Perché era così sconvolta?
"Why don't you answer?" le ho domandato con tono tranquillo.
"I-It's J-John..." ha balbettato con gli occhi avvolti dal terrore.
Un brivido mi ha percorso la schiena e il cuore ha iniziato a battere in modo irregolare.
"John?! Come può essere lui?!" ho pensato nervosamente "John è stato arrestato dalla polizia cinque giorni fa davanti ai nostri occhi... Com'è possibile? Ho paura, ho veramente tanta paura..."
Tutti si sono immediatamente ammutoliti e hanno iniziato a guardarsi a vicenda, presi dal panico.
Mika mi fissava in modo intenso e preoccupato, come per rassicurarmi.
"Oh my God..." ha piagnucolato Paloma mentre il telefono non smetteva di suonare. "What do I do?!"
Nessuno sapeva cosa fare. Eravamo tutti paralizzati e non riuscivamo a dire una parola.
Paloma, vedendo che da noi non riusciva ad ottenere nessun consiglio, si è fatta coraggio e, mettendo il vivavoce, si è portata il cellulare all'orecchio.
"H-hello?" ha sussurrato con voce tremante.
"Hi..." ha risposto l'uomo con voce bassa e terribilmente inquietante.
Tutti ci siamo radunati attorno alla ragazza per sentire meglio le meglio le parole di John.
"Who am I?" ha bisbigliato John con tono ironico e minaccioso.
"John, what the hell do you want?" ha domandato Paloma, deglutendo rumorosamente.
"Hey, honey, calm down. I'm just your lovely boyfriend" ha detto lui con tono calmo e provocatorio.
"Oh, come on! Please, shut the fuck up and just tell me what do you want!!!" ha sbraitato furiosamente la ragazza, perdendo il controllo "Where are you asshole?!?"
Dall'altro capo del telefono abbiamo sentito una sonora risata malvagia.
"What do I want?" ha domandato sarcasticamente, continuando a sghignazzare "Mmm, let me think, Paloma... Oh, yeah! I know what I want! An orrible revenge...".
Un secondo brivido, ancora più forte, mi ha attraversato il corpo. Avevo la bocca secca e le lacrime agli occhi e tenevo stretta la mano di Mika. Mi faceva sentire meno in pericolo.
"Why John? Why?" ha risposto Paloma, rassegnata. "You can't! You are in prison!"
"Are you totally sure about it?"
Paloma è rimasta in silenzio, allibita.
"I'm not in prison anymore, my dear Pal. I've escaped. Haven't you read the newspaper?" ha sghignazzato John.
"Shit..." ha borbottato Mika, stringendomi a sè.
"Mika..." ho piagnucolato a bassa voce tra le sue braccia "Cosa ne sarà di noi?"
"Non lo so, Lucia" mi ha sussurrato con voce triste e rassegnata "I really don't know... Ho paura di scoprirlo..."
"John" ha continuato Paloma "You've said you felt sorry about the kidnapping! Why do you want a revenge?"
"Well, it's simple. You lied to me, again! When I discovered that your baby was my son, you said you haven't never stopped loving me and I believed to you. I thought you were sincere, but when the police arrived, you said them the opposite: you couldn't forgive me for what I have done to your brother. You are just a fucking liar!".
"Oh maledizione!" ho pensato io allarmata "John ha scoperto il piano di Paloma per farci liberare e adesso è furioso! Cosa avrà intenzione di fare per vendicarsi?!".
"You know" ha proseguito l'uomo con malizia "I've decided the right, terrible revenge: I'm going to kill our baby"
"Wh-what are talking about?!" ha urlato Paloma, senza credere alle sue parole.
"Don't worry, I'm sure you have understood very well!" ha sghignazzato "I know you are in Disneyland Paris with your sisters, your brothers and that stupid girl".
"Cooosa?!? 'Stupid girl'?! Ma come si permette di dire certe cose su di me?!"
"How do you know that?!" ha sbraitato Paloma "Who told you I'm in Disneyland??"
"It's not important who told me that" ha risposto John con tono freddo "So, the baby is at your home. With who? Well, I know your father has returned in Liban to work and your boyfriend Karl is in London. So, after these reasons, I can suppose that our son is at home with your mother, right?"
"Holy shit..." ha sussurrato Paloma, piena di terrore "Please, don't hurt him! Please, I'm really sorry, I didn't mean to lie to you! I will do whatever you what!".
Paloma ha iniziato a piangere disperatamente e a urlare.
"It is too late, Paloma" ha concluso lui con voce terribilmente calma e inquietante "I'm already going to your home. And I know the prison is a lot nearer to it than Disneyland Paris. You will never arrive in time to save him. Goodbye".
"NOOO, NO, please, don't hang up! I just..." ha gridato la povera Paloma, singhiozzando rumorosamente.
Tutto inutile: John aveva riagganciato.
Paloma si è accasciata a terra, immobile, in silenzio. I suoi occhi erano offuscati e fissavano il vuoto. Il suo cellulare giaceva, in frantumi, accanto al suo corpo privo di forze.
"Paloma!" ho urlato disperatamente, cercando di sorreggerla. "Paloma, look at me! Paloma!"
Tutti insieme abbiamo cercato di rimetterla in piedi, mentre lei continuava a ripetere, ininterrottamente, con la voce spezzata dai singhiozzi, "He will kill my baby...", "He will kill my baby...", "He will kill my baby...".
Era uno spettacolo straziante. Non sono riuscita a trattenere le lacrime e ho iniziato a piangere e a piangere.
"Paloma, listen to me!" ha detto Mika, cercando di mantenere un tono abbastanza calmo "We'll arrive before him! Let's go!".
Ha preso in braccio la sorella, ancora sotto stato di shock, e si è messo a camminare velocemente.
"Come with me! Hurry up!" ci ha urlato iniziando a correre a più non posso, per quanto gli fosse possibile. Ci siamo diretti, di corsa, verso l'uscita del Parco che, per fortuna, non era molto lontana e abbiamo raggiunto la nostra macchina nell'enorme parcheggio.
Erano le 14.00 e Parc des Buttes Chaumont, il parco vicino a casa Penniman, distava da lì poco più di mezz'ora. DOVEVAMO riuscire ad arrivare prima di quel maledetto di John, altrimenti era finita! Era una corsa contro il tempo...
Mika ha adagiato Paloma sul sedile anteriore dell'auto e ha ordinato a tutti di salire, tranne a me e a Yasmine.
"Perchè non vuole che saliamo anche noi in macchina?!" ho pensato io, nervosamente "Cosa avrà in mente? Ci dobbiamo muovere, siamo siamo già in ritardo! Accidenti!".
"Mika, why don't..." ho iniziato a chiedere io, ma sono stata subito interrotta.
"Tu non verrai con noi" mi ha detto, fissandomi negli occhi in un modo talmente serio che mi ha fatto quasi paura.
"In che sens..."
"Lasciami parlare, per favore" mi ha interrotto, di nuovo "È troppo pericoloso. Hai rischiato troppe volte la vita a causa mia. Non voglio che ti succeda più niente di male. Non c'entravi nulla fin dall'inizio con questa brutta faccenda e sono stanco di veder soffrire una povera ragazzina innocente, per colpa di questioni che riguardano me e la mia famiglia. Quindi ho preso una decisione: oggi tornerai a casa e ti dimenticherai di questa storia".
"Stai scherzando, vero?! Ma sei impazzito?!" gli ho urlato contro io, non credendo alle sue parole "Come puoi pretendere che io ritorni a casa e mi dimentichi tutto questo?!? Ormai ci sono dentro anche io, non c'è niente da fare! Dobbiamo concludere insieme questa brutta storia!"
"No, Lucia" mi ha risposto con tono fermo, continuando a tenere gli occhi puntati su di me "Ormai ho preso questa decisione e non riuscirai a farmi cambiare idea. Non avrei mai voluto che l'adolescenza di una ragazza venisse segnata da un avvenimento tanto orribile come questo e non potrei sopportare che quell'uomo malvagio ti faccia dell'altro male. Sei stata molto coraggiosa a venirmi a cercare quando hai scoperto che ero stato rapito a Milano e non ti sarò mai grato abbastanza per questo. Ti ripeto, nonostante continui a credere il contrario, tu hai portato a termine la tua 'missione': sei riuscita a salvarmi e a starmi accanto per tutti questi giorni, anche quando ero a letto malato. Non avevo mai incontrato una mia fan così forte e determinata come te. Sei speciale, Lucia, e io non dimenticherò mai quello che hai fatto per me".
Sono rimasta senza parole da quel discorso così profondo e sincero... Avevo il viso completamente rigato da calde lacrime di commozione, disperazione e amarezza. Cercavo di nascondere la mia faccia tra le mani, per non farmi vedere.
Mika ha accarezzato dolcemente il mio viso, asciugandomi le lacrime, e mi abbracciato in un modo completamente differente da tutte le altre volte.
Sì, quello era un abbraccio diverso: non era l'abbraccio tra una fan e il proprio idolo, bensì un abbraccio vero, affettuoso, forte, che serve a trasmettere la propria forza nel corpo della persona più debole. Ed è esattamente quello che ha fatto lui con me.
Non avrei mai più voluto staccarmi da lui. Sarei voluta rimanere così per sempre e, dopo anni e anni, morire tra le sue braccia.
"M-M-ik-a..." ho farfugliato, tra i singhiozzi, rimanendo tra le sue calde braccia "Come pensi di fare? Voglio dire... Non c'è tempo di riportarmi a casa... Non riusciremo mai ad arrivare in tempo! E poi, voi cosa farete quando arriverete a casa vostra?!"
"Sssh... Non preoccuparti di noi. Ce la caveremo" mi ha assicurato "Ti fidi del tuo idolo?"
"Certo, che domande!" ho risposto, con tono convinto.
"Bene. Yasmine!" ha esclamato, richiamendo l'attenzione della sorella, la quale se ne stava in piedi, in silenzio, accanto a noi.
"Yes, Michael?"
"You have to take her to "aéroport Charles de Gaulle", which is about 30 minutes from here. So she can fly to Milan. You can get the airport with a bus or another public transport"
"Alright, Michael. And you? What are you going to do?"
"I'm going to go to our home with Paloma, Zuleika and Fortuné. We have to save mum and the baby!"
"Please, Michael, be careful!" gli ha raccomandato la sorella maggiore, mettendogli una mano sulla spalla.
"Sure..." ha risposto lui con tono poco convinto "I hope to see you again, Yasmine..."
"Me too..." ha sospirato la ragazza con amarezza.
Mika, come la sorella, aveva gli occhi lucidi ed era sul punto di mettersi a piangere.
I due si sono abbracciati e si sono salutati.
"Goodbye, little brother"
"Goodbye, old sister"
Poi sono riusciti ad accennare un lieve sorriso e si sono guardati profondamente negli occhi per alcuni secondi.
"Ah, Lucia! Quasi mi dimenticavo!" ha esclamato ad un tratto, rivolto a me, che stavo seguendo in disparte quella scena commovente. "Prendi questo, te lo regalo. Potrà esserti utile"
Mika ha iniziato a frugare nelle tasche dei suoi pantaloni neri e ha estratto un telefono praticamente nuovo, uno degli ultimi modelli.
"I-il tuo cellulare? Non capisco..." ho biascicato, aggrottando le sopracciglia.
"Sì, il mio cellulare. Voglio che lo tieni tu, dato che il tuo è andato perso in quel magazzino di Milano a causa dei due rapitori. Io tanto ne ho due e questo non lo uso quasi mai, quindi... Beh... Voglio che mi avvisi quando sarai arrivata a Milano e io ti farò sapere cosa succederà con John. Insomma, voglio che ci teniamo in contatto! Sul cellulare troverai già salvato il numero del mio secondo cellulare, quello che terrò io"
Il cantante mi ha porto il telefono e io l'ho preso con delicatezza dalle sue mani, esitante.
"Oh Mika... G-grazie... Non so davvero cosa dire, come al solito del resto..." ho balbettato, imbarazzata "Ma sei sicuro di volermelo regalare?"
"Certo, più che sicuro. Ormai ti conosco, Lucia, e mi fido di te. Sei la mia piccola e coraggiosa amica".
'Piccola e coraggiosa amica'... È così che mi ha chiamata il mio idolo...
"Grazie davvero, Mika, per tutto. Nonostante il rapimento e le sofferenze, questa esperienza mi ha fatto capire ancora di più che tu sei straordinario, non solo come artista, ma anche come persona. Grazie"
Ci siamo sorrisi.
"Dai, ora vai! È tardi, sono già le 14.10!" ho esclamato io, agitata, interrompendo quel momento magico.
"Non preoccuparti, io conosco bene Parigi e so che a quest'ora è molto difficile raggiungere Parc des Buttes Chaumont, venendo dalla zona del carcere "Maison d'arrêt de la Santé", dove erano rinchiusi John e Bill,  perché c'è molto traffico su quel tratto di strada, nonostante si trovi ad una distanza minore dal parco. Arriveremo prima noi, ne sono sicuro".
Detto questo, Mika è entrato in macchina e io e Yasmine abbiamo salutato tutti gli altri.
Poi ci siamo voltate e, mano nella mano, ci siamo allontanate, dirette all'aeroporto.


ANGOLO AUTRICE:
Buongioooorno a tutti! Come state? Ho una bella notizia per voi: adesso so per certo quanti capitoli saranno perchè ho finito di scrivere la storia! In tutto saranno 18, quindi ci stiamo avvicinando alla fine... (Sì, lo so che state piangendo dalla disperazione, vedo le vostre lacrime scorrere ininterrottamente XD! Ahahaha!).
Ho deciso di scrivere questi ultimi tre capitoli così velocemente perchè ci tenevo a terminare la fanfiction entro il 15 giugno perchè volevo metterla su una chiavetta e regalarla a Mika durante il firmacopie del nuovo album che si è svolto nel centro commerciale vicino a casa mia!
E così è stato! Non ci posso ancora credere di aver incontrato e abbracciato il mio più grande idolo :D!!!! Sono felicissima, è stata un'esperienza indimenticabile e spero tanto che Mika la leggerà... Ahaha! Lo so che è quasi impossibile, ma io non perdo le speranze ;)

Oook, dopo questa introduzione personale...
Che suspence... Cosa farà quell'orribile John alla famiglia di Mika?? Riuscrà Lucia a tornare a casa sana e salva? E Yasmine, cosa farà?
Se avete delle ipotesi, non esitate a scriverle nelle recensioni :)
Vi è piaciuto il fatto che Mika abbia regalato il suo cellulare a Lucia? Mi sembrava un bel gesto d'affetto... Ahaha!
Va bene, ora scappo, lascio a voi i commenti!
Probabilmente, ci sentiamo già domani con il nuovo capitolo ;)
A presto!
Maria
   
 
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