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Autore: SaraHood23    18/06/2015    1 recensioni
Ambientato nella 4 stagione dopo il finale di metà stagione, Regina è triste per l'assenza di Robin e Emma le sta accanto.
Genere: Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing | Personaggi: Emma Swan, Regina Mills
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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One-shot SwanQueen
Uno strano pensiero
 

 
Erano trascorse due settimane da quando Robin aveva varcato il confine, Regina si struggeva al ricordo di quel momento e per tutto quel tempo rimase chiusa in se stessa e in quello stupido ufficio, a cercare un modo per ritrovare il suo amato.
Lei ed Emma avevano legato molto, e proprio quest’ultima l’era rimasta accanto in quelle settimane cercando di alleviare il suo dolore aiutandola e incoraggiandola.
Un giorno Emma decise che è ora che l’amica uscisse da quell’ufficio, così andò da lei e la convinse, o meglio costrinse, a uscire da lì e andare a cena assieme.
Durante la cena Regina rimase silenziosa, non riusciva a distogliere il pensiero su Robin, Emma dal canto suo non sapeva cosa dire, per di più proprio quella mattina aveva litigato con Killian a causa di Regina e su quanto gli desse fastidio che la sua ragazza passasse troppo tempo con la mora.
Ma a Emma non importava cosa il pirata pensasse, lei era sua amica e non l’avrebbe mai abbandonata.
Dopo la cena Regina invitò Emma a casa sua per un drink, e la bionda accettò.
<>, disse Regina porgendole una birra.
<< Grazie. >>
Emma aprì la bottiglia ma non si accorse dell’aria che ne fuoriusciva e così in un secondo si ritrovò inondata di birra.
<< Oh cavolo, questa non ci voleva. >>
<< Sei proprio una ragazzina Emma Swan, peggio pure di nostro figlio >>, dibatté Regina osservando la scena e mentre Emma tentava di ripulirsi invano dalla schiuma della birra che continuava a fuoriuscire, la mora rise.
Era una risata sana, divertita che fece sorridere Emma nell’udirla.
Subito dopo però Regina si rattristì e si lasciò cadere sul divano abbassando lo sguardo per non far vedere la lacrima che lentamente le rigava il volto.
Emma si sedette accanto a lei, << risolveremo questa faccenda di Robin, te lo prometto >>, allungò la mano per stringere quella di Regina.
La donna sussultò, poi le sorrise.
<< Non devi farlo. Immagino vorrai passare un po’ di tempo con il tuo pirata e io non faccio altro che rovinare tutto, sono destinata a soffrire, è il prezzo per tutto il male causato. >>
<< Killian è un uomo paziente, e in questo momento non è lui ad avere bisogno di me, ma tu >>, rispose subito Emma stringendole appena la mano.
Regina annuì, << grazie >> e mentre stanno sul divano con Emma che la conforta e incoraggia a non arrendersi, Regina si lasciò andare parlando del suo dolore.
Rimasero a parlare per ore, senza mai staccare la propria mano dall’altra, entrambe ne sentivano il bisogno, necessitavano di un contatto che facesse sentire loro che erano sincere, unite e che potevano fidarsi dell’altra.
Si era fatto tardi Regina sfinita si era addormenta sulla spalla di Emma che cercò di alzarsi per uscire senza svegliare l’amica, ma Regina se ne accorse e mugugnò nel sonno, poi con un sibilo di voce chiese: << rimani. >>
Emma dubitava che Regina fosse del tutto sveglia o che l’avesse riconosciuta.
<< Regina, sai chi sono? >>
<< Emma >>, sussurrò lei limitandosi a stringerle debolmente la mano.
La bionda capì la paura e la solitudine della donna così decise di rimanere.
All’alba Emma si alza e senza svegliare Regina si appresta a uscire ma prima si sofferma a osservarla, così inerme, così eterea, bella.
Le sistema la coperta sulle spalle, e inconsciamente la sua mano va a sfiorare i capelli della mora, Emma guarda la sua mano scendere fino a sfiorare la guancia morbida e ancora calda dalle lacrime versate di Regina.
La allontana di scatto, prende un respiro profondo ed esce.
Nella sua testa vagavano mille pensieri, aveva passato la notte a consolare Regina, le aveva tenuto stretta la mano per ogni singolo istante e poco prima un pensiero le aveva sfiorato la mente.
Vederla così bella, calma e vulnerabile le fece sobbalzare il cuore, era come se la vedesse per la prima volta, come se non conoscesse il suo passato e il suo presente o forse per la prima volta da quando si erano conosciute a lei Emma Swan non importava veramente che quella che ora era solamente Regina un tempo fosse stata la regina cattiva.
Ma una cosa la sapeva di certo, in quel momento mentre la sua mano lentamente sfiora il viso lineare e candido della regina, una sola cosa desiderava fare, un solo semplice e casto bacio voleva lasciare sulle sue labbra, ed era stato quel pensiero a farla scattare fuori da quella casa, lontano dalla presenza di Regina.
Tutto si sarebbe aspettata di provare per quella donna ma non quello.
L’aveva odiata, l’avrebbe voluta morta, poi le cose cambiarono e cominciò a crederle e a fidarsi di lei, erano diventate prima complici, compagne d’avventura e ora amiche, avevano bisogno l’una dell’altra, si sostenevano l’una con l’altra e il pensiero di quel gesto avrebbe solo rovinato le cose.
Così mentre con il suo maggiolino si dirigeva verso casa al leggero bagliore del sole, si convinse a lasciare quel pensiero fattosi strada nella sua mente poco prima, lì dove tutto era avvenuto, e lo portò dentro sé come il più dolce e segreto desiderio, ma con la speranza che forse un giorno sarebbe riuscita a rubarle quel bacio.
 
Sara Hood.
 
 
 
   
 
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