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Autore: DilettaMaselli    19/06/2015    1 recensioni
Un secondo e tutto può cambiare. Tutto può diventare più difficile e insopportabile.
La felicità si spezza, si commettono errori e la quotidianità diventa insopportabile. Ma la vita va avanti e sarà l'amore, l'amore più puro, a rendere tutto più luminoso anche se la luce non la si vede più.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Dopo cinque interminabili minuti, Giorgia riuscì a trovare la forza per dire qualcosa.
<< Lo sapevo. >> fu l'unica frase in grado di formulare.
Aveva sperato fino all'ultimo di sbagliarsi, ma purtroppo i segnali erano molti e quella mattina ne aveva avuto la conferma. 
Aveva cercato di trovare una spiegazione plausibile per ogni comportamento anomalo di Ian, soprattutto per il fatto che ogni sera si fermava a dormire sul divano, ma non c'erano scusanti.
<< Come... come lo sapevi? >> 
<< L'ho capito da sola. >> disse tirando su col naso.
Lui tacque per un po'. Probabilmente non se l'aspettava.
<< Se vuoi che me ne vado, posso capirlo. Questa è casa tua. Lo so che pago anche io l'affitto, le bollette e tutto il resto, ma comunque ci abitavi prima te. Dammi qualche ora e sparisco. So che ti ho fatto male e probabilmente stando qui peggioro solo la situazione. Tu sai che io ho sempre voluto il meglio per te. >>
Ian iniziò a parlare a raffica e Giorgia aveva la nausea. Non voleva sentire più niente. << Però prima voglio dirti una cosa, Giorgia. Io non ho mai cercato di rimpiazzarti o di trovare consolazione in qualcun'altra. Non ho mai nemmeno pensato di lasciarti e... >>
<< Ian, ti prego, chiudi la bocca. Stai dicendo un sacco di cazzate. >>
Nessuna risposta. << Io sono cieca, sono paralizzata e tu sei l'unica persona che ho. Vai, vai pure. E poi io cosa faccio se devo andare al bagno? Mi strascino per terra? >> Il suo tono di voce rimaneva freddo e distaccato.
<< Immagino di no. >>
Giorgia era preparata a quel momento; sapeva esattamente cosa dire. Era vero che aveva sperato che il suo brutto presentimento rimanesse tale, ma dentro di lei non aveva potuto fare a meno di rimuginare su come si sarebbe comportata nel caso si fosse verificato reale. 
Aveva pensato di mettersi ad urlare, aveva pensato di chiamare i suoi genitori per farsi venire a prendere, le era addirittura passato per la testa di fargliela pagare ad Ian, in qualche modo. 
Non fece nulla di tutto ciò perché in quei giorni aveva anche maturato la consapevolezza che la rabbia avrebbe portato solo altro dolore ed avrebbe cancellato tutto quello che di buono c'era tra loro. No, lei non voleva questo.
<< Non voglio che mi lasci. Forse dovrei essere io a farlo, comunque non lo farò e non solo perché  in questo momento io ho concretamente bisogno di te, ma anche perché ti amo. Ti amo, Ian, nonostante ciò che hai fatto. E ti perdono.>>
Giorgia lo sentì fare quello che sembrava essere un grande sospiro liberatorio. << Giorgi, io... >>
<< No, aspetta. Non ho finito. Per me questa è una parentesi già chiusa, quindi non cercare di farti perdonare dandomi più attenzioni del necessario o standomi sempre appiccicato per dimostrarmi la tua fedeltà perché non lo sopporterei. Non farebbe altro che ricordarmi perché lo fai e mi farebbe soffrire. Voglio solo che tutto torni alla normalità... per quanto sia possibile. >>
Sentì Ian muoversi accanto a lei, poi ad un tratto si ritrovò tra le sue braccia, stretta in un abbraccio troppo intenso per non ricambiarlo. 
<< Tu sei una persona meravigliosa. Te l'ho sempre detto, ma adesso ho scoperto una parte ancora più bella di te. Credevo di sapere tutto, invece non so niente e ti ringrazio perché mi dai la possibilità di poter continuare a conoscerti. >>
<< Anche io ho scoperto qualcosa che non sapevo di te: ho scoperto che mi puoi fare male... e non lo credevo possibile. >> Si costrinse a proseguire, anche se desiderava solo lasciarsi andare a quell'abbraccio e non pensarci più. << Devi sapere che se mi avessi tradita in un altro momento, probabilmente non ti avrei dato un'altra possibilità. Riesco ad amarti ancora solo perché per me quei mesi non sono mai esistiti. È stato come se il tempo si fosse fermato. >>
<< Si è fermato anche per me, amore mio, e non credo che avrei mai fatto  una cosa simile in circostanze diverse. >>
Rimasero lì, accoccolati sul letto, ancora per qualche minuto. Giorgia sentiva che l'abbraccio di Ian era sincero e pieno d'amore e solo mentre le trasmetteva tutto quell'affetto, comprese che anche lui aveva davvero sofferto in quei mesi. Da come la stringeva, da come la toccava, lei capì che Ian non desiderava altro da tanto tempo. 
<< Giorgi... >>
In quell'istante Giorgia si accorse che stava prendendo sonno. Era così bello starsene lì, insieme a lui.
<< Uhm? >>
<< Andiamo al mare. >>
<< Al mare? Che dici? >> il sonno e quella proposta inaspettata la fecero sentire molto confusa.
<< Andiamo al mare, dai. >>
<< Ma siamo in pieno febbraio. Fuori farà un freddo cane e poi, cosa ci vengo a fare io al mare? >>
<< Non è una proposta, ho già deciso. >> disse mentre la spostava per alzarsi dal letto. << Comunque non pensare che solo perché non vedi e non cammini, ti lascerò marcire dentro questo appartamento per tutta la vita. >>
"Solo perché non vedi e non cammini"... Giorgia avrebbe dovuto deprimersi sentendo quelle parole e in parte la ferirono, ma sorrise ricordandosi che Ian era fatto così e lei lo adorava proprio per questo.
Pensò al mare e si rese conto che anche lei aveva voglia di andarci, ma poi fu investita da uno sconforto profondo.
<< Hai ragione è che... ho paura che mi faccia male sentire il rumore delle onde... il profumo del mare... la sabbia morbida, senza potere vedere niente. >>
<< È probabile, ma devi iniziare famigliarizzare con questo genere di cose e tu sai che io non credo sia giusto darsi tempo quando c'è una questione importante da affrontare. Prima lo si fa, meglio è. Soprattutto se dopo potresti stare molto meglio. >>
Giorgia non disse nulla. Era giusto quello che le aveva appena detto. Lei sarebbe rimasta cieca per tutta la vita e ci sarebbero state molte cose di cui avrebbe sentito la mancanza, ma doveva imparare a convivere con quelle sensazioni e doveva iniziare ad apprezzare altro... altrimenti non sarebbe mai più stata felice. Questa consapevolezza le mise un po' d'ansia. Cosa sarebbe successo se non ci fosse riuscita? 
  
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