Fanfic su artisti musicali > Beatles
Segui la storia  |       
Autore: QUEEN S OBLADIOBLADA    19/06/2015    1 recensioni
forse ho paura di rimanere solo in questa faccenda che é piú grande di me, più grande di noi due e più grande dei Beatles! Io non mi riconosco e ho paura di scordare come sono fatto realmente dentro, come tu e pochi altri mi conoscono davvero, il VERO John, ho paura di scordare quello che sono, e di vivere in una menzogna. Vedi Macca, a volte non siamo più noi stessi, perché siamo sovrastati ed oppressi dall'immagine ideale che la gente ha costruito, senza alcuna fondamenta ma soprattutto senza alcun diritto, su di noi!E io voglio ricordare chi sono! E non voglio vivere delle aspettative che la gente fa su di noi, non voglio dover non essere all'altezza e...e" " Hai ragione John, ma tu non ti aiuti, sai tu stesso che io ti conosco per quello che sei veramente, per le paure che hai, per l'essere insicuro che sei, ma tu continui spesso e volentieri ad usare quella cazzo di corazza da ragazzo duro e forte che non soffre e non ha problemi, che é figo e non dipende da nessuno, solo su se stesso, quasi ti dimentichi che io so chi sei, e che con
Genere: Drammatico, Mistero, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: George Harrison, John Lennon, Paul McCartney, Ringo Starr
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
"John, John vieni qui" disse premuroso Paul mentre gli avvolse il suo braccio attorno alle spalle.
"Chi diamine te lo ha dato l' LSD eh?" Disse preoccupato George, mentre i tre scendevano dal tetto. John non rispose, ecco cosa aveva preso...LSD.
Paul gli aveva lanciato un occhiataccia e John si limitava a fissarlo insistentemente con un sorrisetto stupido sulla faccia, era soddisfacente vedere che si preoccupava per lui. Non sapeva perché ma aveva come la sensazione che non vedesse Paul da settimane, e quindi era felice che gli stesse cosí vicino, ma sapeva che era assurda come cosa.
Non sarebbero potute passare settimane senza che loro non si siano mai visti, nemmeno per provare, altrimenti gli mancherebbe anche George no? Le guance di Paul si stavano tingendo di rosso, sintomo di imbarazzo, imbarazzo causato dallo sguardo ebete del maggiore fisso su di lui.
" John, per questa notte starai con me ok, non mi fido a lasciarti da solo! " Ruppe il silenzio il bassista.
"Grandioso. Paul!" Pronunciò quel nome in un modo strano, lento, soffermandosi ed allungando il suono di tutte le lettere di cui era composto, quasi non lo nominasse da tempo. George tornó a casa, accertatosi ormai che il pazzo Lennon stesse in buone mani. I due arrivarono al portone di Paul, con il minore che sosteneva praticamente tutto il peso di John, che oscillava tranquillamente sul suo braccio fermo e stabile. Appena sulle scale, come tutte le persone che si sono bruciate momentaneamente la mente, la razionalitá e che non rispondono a pieno delle proprie azioni perché fatte o perché ubriache, a John che non stava ragionando, e che quindi rientrava in quelle categorie di persone, gli venne la brillante idea di spingere il suo amico per le scale. Paul si ritrovò col sedere sugli scalini, John doveva ringraziare solo il fatto che l'amico fosse un ragazzo molto, molto paziente con lui, mentre il maggiore rideva sguaiatamente. Il bassista lo aveva fulminato con lo sguardo, John si era inginocchiato davanti all'amico, qualche gradino piú sotto e poggió i gomiti sulle sue ginocchia come se nulla fosse.
"Bambino scemo ahahah! Perché ti schianti per terra eh?" Disse John mentre lo guardava diritto negli occhi, sempre con quel sorriso da ebete stampato sulle labbra. Paul capí che era quasi completamente inutile arrabbiarsi ancora di piú, tanto non lo avrebbe capito.
"Ce la fai ad alzarti?"
"E per chi mi hai preso, per una femminuccia?" Disse John avvicinandosi sempre di piú, aveva uno strano sguardo...pieno di...bah, sicuramente Paul si era sbagliato, avrebbe giurato che fosse pieno di...desiderio ecco...ma di cosa? Era in errore sicuramente, il fatto é che non si trovava in se...ecco spiegato il tutto.
Continuava ad avvicinarsi e Paul era letteralmente stregato da quello strano sguardo...non si muoveva, anzi sembró voler ricambiare quel contatto visivo così diversamente intenso dal solito, ma al tempo stesso, quella forza ignota per la quale gli occhi dell'uno si perdevano e incatenavano negli occhi dell'altro gli metteva una certa paura. Paura perché non riusciva a capire da dove venisse quest'attrazione di sguardi, non ne capiva il motivo, paura perché sapeva che non sarebbe assolutamente stato in grado di poter avere un controllo sulle conseguenze di tutto ció, si sarebbe inibito quando le conseguenze fossero arrivate, nessuno di loro due le conosceva, ma nessuno di loro voleva opporsi a qualcosa che partiva da loro ma che era immensamente più grande. Quei lunghi discorsi che erano soliti fare con lo sguardo sembravano crescere sempre piú di intensitá, a volte sia John che Paul avevano come la sensazione di conoscersi da chissá quanto tempo, da chissá quante altre vite passate. L'espressione di John era un continuo alternarsi tra il sorridere, e il serrare la bocca, quasi in un espressione seria...chissá cosa gli passava per la mente in quel momento. Poi il maggiore dischiuse le labbra e Paul sentí una strana sensazione, si morse il labbro, innocentemente. Reagì in modo stupidissimo...da quando in qua John gli faceva quell'effett...ma cosa pensava, era... era....la situazione strana tutto qua! A quel gesto John inclinó leggermente il suo volte e sussurró quasi impercettibilmente
"Paul?" Si avvicinava sempre di piú, troppo lentamente e il minore sentiva una dannata tensione ed un calore nascere dal petto che si diffondeva in ogni minima parte del suo corpo. Era immobilizzato che combatteva con i suoi occhi che desideravano perdersi in quelli del maggiore, ma avevano anche bisogno di ammirare quelle labbra schiuse cosí pericolosamente vicine, dalle quali si percepiva un respiro leggermente affannato e carico di desiderio, avido desiderio, rispecchiato dall'espressione intensa degli occhi.
"Paulie?" Sussurró ancora John con voce roca.
"J..John?" Riuscí appena a sbiascicare un Paul esterrefatto con gli occhi sbarrati e la bocca semi aperta, che respirava affannosamente ed aveva strane emozioni.
"Guarda che ce la faccio ad alzarmi da solo eh!" Disse John -scattando- in piedi, seguito subito dopo da un Paul ancora sconcertato, non sapeva bene il perché, ma era anche...deluso? Si poteva ritenere cosí per quale arcano mistero? I due entrarono a casa del minore
"Tranquillo Macca dormo io sul divano!"
"Ma no John, tu dormirai comodo nel letto!"
"C..con te?" E rieccolo quel sorrisetto ebete. Sembrava sprigionare dagli occhi tutta roba con concetti troppo diabetici per lui.
"Ma che vai blaterando, io sul divano, te sul letto!"
"Ma non sarebbe la prima volta che dormiamo insieme che cambia?" Giá che cambiava?Aveva ragione...
"I..io ora voglio dormire solo, cosí avevi il lettone solo per te.. tutto qui!"
"Hey aspetta, io non voglio dormire con te eh! Sia chiaro, volevo solo farti dormire in un posto piú comodo del divano, non è giusto che dormi scomodo per me, il letto è grande e si può divid.."
"No John, é tutto per te, guarda, mettiti questi e cambiati, qualsiasi cosa chiamami, e quando tornerai ad essere il solito stronzetto ci facciamo una bella chiacchierata ok?" John ignora la risposta del ragazzo e si toglie i pantaloni, mentre Paul si gira per lasciarlo vestire in pace e riposarsi anche lui finalmente dopo una lunga giornata
"Se resti non ti mangio..."disse sarcastico il maggiore, mentre Paul si arrestó obbedendo a quella che era piú che altro una richiesta.
"Siamo amici da tanto Paul, e c'è anche una certa confidenza no?"
"Sbrigati a vestirti che fa freddo!"
"Ma quanto siamo scazzati Macca! Non sei costretto ad assistere al mio semi nudismo se ti faccio cosí schifo da farti arrossare quelle guanciotte!" Disse con ironia Lennon.
"Quindi..." Riprese il maggiore avviandosi verso Paul "Buonanotte" disse dandogli una leggera schicchera sulla guancia destra. John aveva sempre pensato che le sue fossero le guance piú morbide che chiunque essere umano abbia avuto, erano dei deliziosi marschmellow da assagg..evitiamo certi discorsi...posó delicatamente le sue labbra sulle guance e gli scoccó un bacio, vedendo che Paul era rimasto imbambolato in un espressione teneramente stupita, si giró soddisfatto e si avvió barcollante nel letto, allontanandosi da lui prima che l'LSD non lo compromettesse con azioni affrettate e non ragionate, che pregiudicassero la sua giá aggravata situazione...quella sera sembrava davvero un finocchio!
.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^
"Hey John,mi hai svegliato...ma dove diamine pensi di andare eh, hai la fissa per i balconi ed i terrazzi, entra fa freddo e nel tuo stato é pericoloso!" Disse Paul rivolgendosi ad un John sfinito e quasi impaurito che si trovava sulla ringhiera del balcone.
"Paul vieni qui!" Il ragazzo obbedì accendendo prima la lampadina del terrazzo che emanava una fioca luce, quando poté appurare il fatto che John sembrava davvero distrutto, forse aveva fatto qualche brutto sogno.
"P..Paul" disse il maggiore come se avesse appena visto un fantasma. Tese una mano verso il suo volto e lo sfioró appena, Paul sorrise scosso da quel contatto e appena vide quel sorriso John inizió a piangere con le labbra piegate in un sorriso sollevato e lo abbracció, come se non credesse che fosse li e dovesse avere un contatto fisico con lui. Paul non capiva bene, di sicuro aveva fatto un brutto sogno peró. Il minore ricambió l'abbraccio appoggiando la sua mano dietro la testa dell'amico e la strinse a se confortandolo.
"Se te lo dicessi penseresti che mi comporto proprio come un ragazzino di sei anni che ha avuto un incubo e corre piangendo dalla mamma, ma é stato terribile perché...perché..." Disse agitato il maggiore sfiorando involontariamente il collo di Paul con le labbra.
"Tranquillizzati ok? Non posso vederti così...io non ti giudico che questo ti entri nel tuo cervello Lennon" Disse Paul confortante mentre si staccò dall'abbracció e arruffó con fare scherzoso i capelli folti e ramati di John.
"Ho sognato che tuo padre mi chiamava...e io e gli altri siamo andati a cercarti, e abbiamo visto la tua macchina schiantata su un albero e tu...tu eri morto...a Brian non importava un cazzo e chiamó un tizio che ti assomigliava un certo William Campbell che doveva sostituirti perché nessuno doveva sapere che eri morto e..."
"John, John, mi vedi? Sono qui...non é successo nulla, sono vivo!" Disse Paul tranquillizzandolo e accarezzandolo sulle guance.
"L..lo so ma era terribile, piú che un sogno sembrava un ricordo, e questo mi ha fatto pensare che......come sarebbe la mia vita senza di te Paul?" Il minore rimase spiazzato da quella domanda.
"Io credo che sarei un uomo vuoto senza di te John, non sarei nulla...e credo che per te..."
"Per me sarebbe lo stesso Paul, sarei un nowhere Man, in pratica uno zombie Paulie!" Rispose John e Paul scherzando inizió a dargli schiaffetti spingendolo dentro casa.
"Me la stai tirando Lennon? Mi vuoi morto per caso? Eh eh? Mi vuoi morto Johnny boy?" Paul continuava a spingerlo all'indietro fino a quando il maggiore inciampó sul letto e Paul lo seguí a ruota, cosí si ritrovarono uno sopra all'altro e rossi dall'imbarazzo
"Credo che sia tu Paul a volermi morto" disse John rimanendo immobile in quella posizione, cosí come il bassista.
"Perché?"
"Dormi con me?" Disse John che aveva proteso la sua mano verso il minore, con l'indice che si muoveva sul suo nasetto, perfettamente all'insù, dall'alto verso il basso quasi come se stesse disegnando la sua linea con quel tocco leggero e delicato, atteggiamento raro in John, come del resto l'atteggiamento che aveva avuto per tutta la serata, dato purtroppo dall'LSD che aveva preso.
"Si" rispose Paul imbarazzato e datosi un altra volta la buona notte, si coricarono e dormirono tranquilli, anche se, Paul non glielo aveva detto, ma egli stesso aveva sognato di schiantarsi con la sua macchina addosso ad un albero, e come anche gli aveva riferito John, sembrava più un ricordo che un sogno ^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^.^
Spero di avervi incuriosito ancora di piú, mi é molto difficile esprimere i sentimenti delle persone, essendo io una ragazza fredda e che odia esprimere emozioni, quindi mi sto davvero molto impegnando, spero che questo si noti. Ringrazio ancora MaccaMyDear per aver recensito ;D
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Beatles / Vai alla pagina dell'autore: QUEEN S OBLADIOBLADA