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Autore: LaRagazzaImpossibile    19/06/2015    2 recensioni
Volete rilassarvi? Eccovi una Colepaldi leggera da leggere con una tazza di tè e biscotti!
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Togliete il Dottore, togliete Clara, togliete che Peter e Jenna sono attori famosi.
Immaginateli come una ragazza in cerca di una nuova vita e un uomo di mondo, accomunati da un incontro speciale.
Buona lettura!
Genere: Generale, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jenna-Louise Coleman, Peter Capaldi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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-Tè, biscotti e Colepaldi-

Capitolo 14: Solo una parola
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Il cuore di Jenna perse un battito al suono di quelle parole.
Però si spaventò, si spaventò quando Peter si accasciò sul suo petto, respirava a fatica e molto lentamente, era sudato, freddo e tremante, non reagiva, era come un corpo senza vita.
Jenna si allarmò, chiamò immediatamente un'ambulanza, "Pronto? Si, ascolti, il mio vicino è...credo sia svenuto, non lo so"
"si calmi, che sintomi mostra?"
"è debole, suda, respira a stento, ho paura".
Comunicò l'indirizzo e un'ambulanza la raggiunse in qualche minuto. Minuti lunghi come le ore, durante i quali Jenna tentava di farlo restare cosciente.
Era seduta sul divano, aspettando, la testa di Peter sulle sue gambe, gli accarezzava i capelli e lo guardava dormire, o svenire, o qualunque cosa stesse accadendo.
Il cuore di Peter batteva piano e lei era terrorizzata.
E se lo perdesse?
L'ambulanza arrivò, tre medici chiesero cosa fosse successo invitando Jenna ad alzarsi per lasciar visitare la situazione di Peter.
"era ubriaco, non usciva di casa da qualche giorno, era al buio, solo...-cominciò a piangere- aiutatelo vi prego"
"lei è una parente?"
"no, sono...la sua vicina"
"non ha parenti qui?"
"che io sappia...no"
"dobbiamo portarlo in ospedale, il paziente rischia un coma etilico".
Jenna si spaventò, decise di seguire l'ambulanza, era tutto ciò che poteva fare, era quel "ti amo", era il suo Peter.
Lo ricoverarono urgentemente mentre sbatterono Jenna nella sala d'aspetto, impotente.
Attese lì, un'ora, due, quattro, finchè arrivò la sera.
Arrivò un medico, Jenna si sentì come di fronte ad un esame, il più importante della sua vita, e riguardava Peter; 
"Allora?"
"purtroppo il paziente ha assunto una quantità di alcol spaventosa, bradicardia ed ipotensione arteriosa sono intense, posso dirle solo che bisognerà aspettare, dobbiamo sottoporre il paziente ad un'assunzione costante di glucosio per via endovenosa, eventualmente associato a piccole quantità di insulina, per la correzione dell'ipoglicemia"; quanti termini spaventosi, ma che importa? A Jenna basta sapere che Peter sta bene.
"Dottore..cosa posso fare io?"
"ah..-sospirò- aspettare signorina, aspettare" mise una mano sulla sua spalla per consolarla.
"Posso vederlo?"
"certo, la accompagno".
C'è una donna nella stanza di Peter, sulla settantina, sta leggendo una rivista, 
"Prego" disse il dottore indicando il letto di Peter;
"Oh, signora Darill, come sta oggi?" il dottore concentrò la sua attenzione sulla compagna di stanza di Peter, c'erano altri due letti vuoti e poi il suo.
Jenna si avvicinò, prese una sedia e si sedette accanto al letto. Non disse nulla. Lo guardava. In silenzio.
Non ci credeva, non credeva si fosse ridotto così per lei.
E Peter era lì, disteso, il suo respiro lento e faticoso, Jenna non aveva mai dato peso al fatto che lui aveva molti più anni di lei, perchè si comportava come un ragazzino, e invece era lì, disteso e debole, solo una flebo, una camiciola ospedaliera e la sua barba ispida.
Inerme.
Prese il cellulare e compose il numero di Matt;
"Jenna?"
"Matt ciao, ascolta, dovrei chiederti un favore"
"certo, dimmi"
"ho bisogno...di alcuni giorni di permesso"
"mh, d'accordo...tutto bene?"
"No, affatto, un mio amico è finito in ospedale, e..credo sia solo"
"oh caspita, nulla di grave spero"
"lo spero anche io"
"tienimi aggiornato okay? Ci sentiamo, e sta tranquilla"
"ciao Matt".
E tornò a fissare il suo Peter silenzioso, 'io non capisco -pensò- perchè, come diavolo ti è venuto in mente, mi sarebbe bastata una tua parola e sarei tornata da te'
Detto questo gli prese la mano, lo guardava in silenzio, abbassò lo sguardo per soffocare le lacrime, quando lo rialzò per tornare a guardare gli occhi chiusi di Peter, Jenna aveva lo sguardo gonfio di dolore, non sapeva cosa avrebbe fatto se fosse arrivata a perderlo.
Si avvicinò con le labbra alla sua fronte e le poggiò delicatamente su di essa imprimendo un dolce bacio pieno di amore e paura.
Chiuse gli occhi e, come se non conoscesse alcuna parola, disse, sospirando, solo ciò che al momento le venne dal cuore: "ti amo"
e una lacrima si liberò sulla sua pelle.
 
   
 
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