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Autore: inochan    12/01/2009    1 recensioni
-“Ve lo dico io cos’è il Natale…”- Continuò il moro sotto gli sguardi intimoriti dei due giovani e perfino di Akamaru che si era rannicchiato dietro le gambe del suo padrone.
-“Natale è solo una seccatura, un giorno dove tutti sono tenuti a fare stupidi regali, costosi o meno, ed adornare la città con inutili e irritanti addobbi natalizi. Per noi ninja è un giorno come l’altro, credete forse che i nemici ci lascerebbero in vita per via dello spirito natalizio e della bontà d’animo? SBAGLIATO!”- Imprecò arrabbiato, alzandosi dalla scrivania e dirigendosi verso i diciottenni che, volenti o no, deglutirono per lo spavento nel vederselo arrivare a pochi centimetri dai loro visi.
-“Un ninja muore anche a Natale, perché per noi è un giorno come gli altri e se lo avete capito non seccatemi più con queste sciocchezze!”- Disse a denti stretti fissando negli occhi i due che stettero in silenzio nella speranza che si allontanasse senza avvicinarsi di un solo millimetro in più, letteralmente sconvolti dalla sfuriata senza motivo del giovane Nara.

[Accenni NaruSaku e ShikaIno]
Genere: Romantico, Commedia, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Choji Akimichi, Ino Yamanaka, Naruto Uzumaki, Shikamaru Nara, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Canto di Natale a casa Nara

 

 

Capitolo 4: Lo spirito minacciato

 

L’orologio scoccava oramai le undici e mezza, mancava oramai mezz’ora e sarebbe stato Natale e Shikamaru doveva ancora ricevere la visita di altri due spiriti. L’ultimo ricordo, dei suoi passati natali, lo aveva ferito nel profondo e lo aveva fatto dubitare dei suoi sentimenti, ma non riusciva a venire a capo di due enigmi: chi sarebbe apparso questa volta ?

E soprattutto, cosa gli avrebbe mostrato il fantasma del natale presente?

 

La lancetta si mosse nuovamente segnando le undici e trentuno, e non vi era ancora traccia di alcuno spirito, o presunto che fosse. Stanco di quella attesa, il Nara si alzò dal letto lasciando, a malincuore, il cuscino che prima teneva stretto tra le braccia, e si vestì nuovamente con scarpe e giubbotto oramai consono che sarebbero dovuti uscire di nuovo.

Il suo sguardo si posò sulla finestra e notò con piacere che la neve aveva smesso di tormentare il villaggio.

 

Si avvicinò alla finestra e l’aprì, ricevendo per l’ennesima volta una ventata d’aria gelida in pieno volto che lo fece ritrarre dentro la stanza.

Una volta ripresosi dalla sorpresa iniziale, si affacciò nuovamente alla finestra per contemplare il paesaggio notturno: le case erano completamente innevate e sulle strade la neve fresca aveva cancellato qualsiasi tipo di impronta o orma con il suo vellutato manto bianco.

 

Uno spettacolo tipicamente natalizio, che sembrò per un momento riscaldare il corpo e il cuore del giovane jounin, che era rimasto estasiato nel contemplare una simile bellezza della natura.

Rimase a fissare le folte nubi grigie in contrasto con la bianca neve per interminabili secondi, finché un rumore particolare, simile allo scampanellare di una piccola campanella attirò la sua attenzione.

Guardò in basso e intravide una figura con un lungo mantello rosso.

 

Teneva stretta tra le mani una piccola campanella, aveva in capo, quasi del tutto sommersa dai suoi lunghi capelli neri, una piccola coroncina di agrifoglio e fissava il giovane con i suoi intensi occhi bianchi.

Shikamaru sbuffò leggermente, cercando di nascondere un sorrisetto compiaciuto, e scese dalla finestra per arrivare a faccia a faccia con quello che, a rigor di logica, doveva essere lo spirito del natale presente.

I due fissarono in silenzio per qualche secondo, poi infine il Nara disse:

 

 

-“Hanno coinvolto anche te, Neji…”-

 

-“Già…”-  Rispose con tono atono lo spirito.

 

-“Ti hanno minacciato?”- Chiese nuovamente il moro che ottenne come risposta un cenno col capo da parte del presunto fantasma che aveva dipinta in volta un’espressione disperata.

 

 

Ma improvvisamente, un sasso di piccole dimensione colpì in pieno dietro la nuca lo spirito che, adirato si voltò in direzione della traiettoria compiuta dal sasso ma non trovò nessuno, capì poi che quello era un segno che doveva rientrare nella parte che gli avevano “affidato”.

Così, ancora massaggiandosi la testa dolorante, si schiarì la voce e si rivolse nuovamente al giovane Nara:

 

 

-“Io non sono Neji, io sono lo Spirito del Natale Presente e sono venuto a mostrarti che, in tutto il male di cui credi sia circondato il mondo del ninja, c’è ancora qualcuno che crede in te e nella tua benevolenza…”- Disse in tono serio il presunto spirito e iniziò ad incamminarsi per la stradina innevate che passata davanti alla villa del giovane.

 

 

Shikamaru, ancora un po’ confuso, decise di seguirlo in silenzio e di assecondare questa commedia per vedere cosa si sarebbero inventati questa volta. Strada facendo, cominciò a rammentare in silenzio questa parte del libro: secondo il romanzo lo spirito aveva mostrato a Sgrooge il figlio di Cratchit colpito da una brutta malattia e che, se non avrebbe fatto qualcosa, sarebbe sicuramente morto.

Ma chi poteva essere?

Che fosse il figlio della sensei Kurenai?!

 

Per qualche secondo il sangue si gelò nelle vene del ragazzo che cercò immediatamente di riprendere la calma, non si ricordava che il piccolo Sarutobi fosse malato e soprattutto era sempre stato vicino alla donna non facendogli mancare niente.

Infondo l’aveva promesso al suo defunto sensei e non poteva permettersi di sbagliare in questo, anche se non sapeva esattamente ciò che lo stava per attendere.

 

I due, spirito e peccatore, salirono per delle fredde scalinate di metallo di una serie di piccoli appartamenti e giunsero alla finestra di una piccola abitazione.

Al suo interno, il Nara riconobbe immediatamente quella testa bionda del suo collega che qualche ora prima se l’era presa, giustamente, con lui per il suo comportamento.

Ma che ci facevano lì?

Non sarà che…

 

 

-“Sakura è incinta e Naruto non mi ha detto niente?!”- Sbottò improvvisamente allarmato il ragazzo allo spirito che subito non tardò a rimproverarlo dandogli la campanella sulla testa.

 

-“No, idiota! Sta zitto e guarda!”-

 

 

Shikamaru obbedì e osservò la scena senza non provare uno strano sentimento di tristezza e disagio, quelle Vigilie e quei Natali li avrebbe potuto passare anche lui con la sua adorata Ino se solo non fosse stato così freddo e insensibile, e ora non sapeva se mai un giorno il “destino” gli avrebbe concesso una possibilità.

Vide Sakura sorridere dolcemente alla sua metà, mentre finiva di riscaldare e servire una cena appena tiepida, sotto lo sguardo innamorato del biondo.

Istintivamente, il Nara distolse per qualche secondo lo sguardo, troppo addolorato per aver parlato  in quel modo al suo amico che desiderava passare una vigilia finalmente non da solo.

 

Ma in tutto quel quadro c’erano due cose che fecero storcere il naso al giovane jounin: la prima era che, data l’ora, era impossibile che i due stessero ancora mangiando, probabilmente volevano riprodurre l’illusione della cena di qualche ora prima e la seconda cosa era la profonda tosse che scuoteva frequentemente il corpo del suo amico biondo.

La rosa, preoccupata per il compagno, si avvicinò a lui e gli mise una mano sulla spalla, guardandolo con fare preoccupato.

Naruto la guardò e si sforzò di sorridere, stringendo la sua mano a quella della ragazza nel tentativo di tranquillizzarla.

Lei accennò a un lieve sorriso e stampò un piccolo, ma intenso, bacio sulla guancia al giovane che, nonostante gli ormai anni di fidanzamento, arrossiva ancora come se fosse la prima volta.

 

 

-“Perché domani non resti a casa? Sono sicuro che Shikamaru se la caverà da solo…”- Disse in tono inaspettatamente materno la ragazza.

 

-“Ma gli ho promesso che ci sarei andato e poi, anche se non lo ammetterà mai, si sentirà solo a starsene a lavorare il giorno di Natale!”- Rispose con un sorriso il giovane, spiazzando la sua futura consorte che non poté fare altrimenti di sospirare e stampare l’ennesimo bacio sulla guancia al biondo, ancora scosso dalla forte tosse.

 

 

Shikamaru guardò la scena allarmato, in effetti era tutta la serata che aveva sentito Naruto tossire non dandoci  troppo peso e pensando che il chuunin avesse solo un piccolo raffreddore, ma poi si ricordò che L’Uzumaki non era tipo da lamentarsi per un dolore fisico e che avrebbe sicuramente sopportato il dolore senza dire niente.

Forse, pensò il Nara, le lamentele per tornare a casa dalla sua ragazza erano un messaggio indiretto per dirgli che non stava bene, ma lui era troppo preso dal lavoro per accorgersene e si pentì amaramente di aver ordinato al giovane di presentarli anche il pomeriggio del giorno di natale.

 

 

-“Eri talmente accecato dal lavoro che non ti sei nemmeno accorto che chi era intorno a te soffriva…”- Disse con voce gelida Neji.

 

-“Ma io non lo sapevo! E ora che succe-…”- Provò a contestare il moro voltandosi, ma non appena lo fece vide che lo spirito era scomparso nel nulla.

 

Provò a cercarlo con lo sguardo ma la sola cosa che incrociò fu una oscura figura avvolta in un mantello nero che lo fissava a pochi metri di distanza.

 

TO BE CONTINUED

 

 

 

 

Angolino dell’autrice

 

Si lo so, sono una racconta balle ma tra le feste e i dolci ho perso la cognizione del tempo ma vi prometto che il prossimo capitolo sarà l’ultimo, almeno questo dovevo farlo!

 

Ringrazio chi ha recensito:

 

Volpina90

SpadaccinodellaNebbia

bacinaru

 

  
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