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Autore: skat3r_leso    12/01/2009    9 recensioni
Una demone dal passato oscuro, costretta ad uccidere per poter tornare finalmente libera... Un vampiro misterioso nemico mortale dei demoni sempre in lotta tra di loro... I loro destini si incroceranno in una notte di luna piena... Cosa accadrà? [commentate se volete il seguito, se la storia non piace verrà cancellata]
Genere: Drammatico, Sovrannaturale, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kei Hiwatari, Nuovo personaggio
Note: Alternate Universe (AU), OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Rieccomi ad aggiornare questa pietosa storia di cui alla fine ci saranno tanto di lancio di verdure addosso al sottoscritto U.U
Ringrazio tutti quelli che leggono, anche se le letture sono tante si potrebbe anche recensire ç_ç
In ogni caso li ringrazio lo stesso, non so perchè ma lo faccio XD
In particolare un ringraziamento va a chi è così coraggioso di recensire:

Siana: Per una volta che ne combini una giusta -.-" E per una volta che sei la prima a recensire ti risparmio la pena di morte nell'acido bollente U.U Me clemente per semplici plebei XD Grazie per avermi aiutato con questo capitolo senza di te mi sarebbe venuta una crisi isterica probabilmente =) So che ti piacciono i ragazzi sensuali, misteriosi e sexy perchè se no nn parleresti con me a quest'ora XD E modesti soprattutto U.U Baci Alla prossima.

Padme86: Salve!! Ogni volta vi stresso con le mie anteprime XD Povere donne costrette a subirsi le mie lamentele XD Sigh mi commuovono i tuoi complimenti stupendi ç_ç Grazie mille non me li merito e lo sai ç_ç Arlyne da come sai non sarà più così tosta ma inizierà a cedere e avere i suoi momenti no per via del nostro vampiro XD Ma tu sai già come sarà il finale non è valido XD Ci conto ad avere la tua anche su questo capitolo e sopratutto consigli per migliorare ç_ç Eccoti il capitolo, ti lascio a leggere, alla prossima baci baci tvtb

Nena Hyuga: Ehilà =) Oddeo grazie infinte per seguire la mia storia e per avere il coraggio di averla messa nei preferiti *_* Non ci posso credere *_* Mhh purtroppo il nostro giovane e impavido (scemo >.> ) vampiro si troverà nei casini per la nostra protagonista XDXD La ragazza demone non farà più la preziosa ci puoi scommettere =) Leggere per scoprire, sopratutto il prossimo capitolo XD Grazie tante per i complimenti e perchè non volevo pubblicarla... uhm... a me sinceramente non mi piace come scrivo XD Bando alle ciance ti lascio al capitolo o starei a risponderti per ore XD Un bacio, alla prossima.

medea90: Salveeeeeeeeeeeeee =) Sono strafelice che continui a seguirmi *_* Ma dai mi hai riassunto tutta la storia in quattro righe =P Scherzo U_U Spero davvero che questo capitolo ti piaccia e grazie anche a te per le bellissime recensioni, ti lascio al seguito, alla prossima un bacione.

Iria: Oddio una recensione da una della autrici più brave di efp O_O Datemi un pizzicotto perchè sto sognando O_O Non ci posso credere O_O Ok, mi riprendo -.-" Non fa nulla se non recensirai ogni capitolo, me l'ha riferito Pad che hai molto da fare quindi don't worry U.U E mi ha pure detto che sei completamente pazza quindi anche se ti presentavi in giacca e cravatta dubitavo XD Siamo in due ad amare i vampiri e qualsiasi altra cosa che riguarda il mondo sconosciuto ad occhi umani =) E comunqueeeeeeeeeee sì, sono un ragazzo U.U Eccoti servito il capitolo spero che ti piaccia e ci conto tanto tanto tanto ad una tua recensione *_* Sogno troppo neh? XD Grazie mille dei complimenti, mi hanno fatto davvero piacere, baci e alla prossima.

bibba88: Non ci posso credere sono riuscito a farti recensireeeeeeeeeeeeeeeeee O_O Quale onore ricevere una tua recensione ç_ç Grazie mille per aver commentato non sai quanto mi hai reso felice XD Scuse più che accettate mi sembra plausibile dato lo splendido commento U.U Spero continuerai a seguirmi, ci conto ^_-

Nika_night: Ehilà! Non fa nulla per il ritardo, te l'ho detto che ci metto un po' ad aggiornare dato che la storia fa pena ç_ç Spero davvero che anche questo capitolo ti piaccia come l'altro, e il prossimo prometto che accadrà qualcosa fra i due U.U Basta non parlo più *_* Conto ad avere tuoi consigli e dirmi se è scritto meglio o peggio questo così so se migliorare ç_ç Mhh direi che i caratteri dei due protagonisti sono ancora confusi per ora XD Ci vorrà tempo per conoscerli per quello che sono davvero XD Grazie mille dei complimenti =) Alla prossima, baci.


Wake  up  me  from  my  destiny



Le tenebre non sono ancora calate.
Le lancette sull’orologio segnano le 19 di sera.
Seduta al centro di un enorme sala vuota attendo il vampiro dagli occhi come gemme. Persa nei miei pensieri più intimi.
Chiusa nel mio silenzio.
Penso alla mia vita e a quanto non mi piace. Alla stessa vita che solo la mia forza può riuscire a cambiarla.
Volto lo sguardo verso la piccola finestra, mi appoggio a braccia incrociate sul tavolo e il mento sul bianco marmo di esso.
Mi perdo ad osservare ogni ricamatura e sfumatura nel cielo. Tutti i colori che solo una semplice sfera luminosa riesce a creare.
Ogni piccolo particolare dove la luce ricade ed illumina gli spazi più nascosti lasciando nell’ombra quelli che la stessa luminosità non riesce a raggiungere.
Riporto lo sguardo sulle piastrelle della sala e inizio a contarle. Odio dover far qualcosa pur di non pensare.
...
Centotrentadue...centotrentatre... centotrentquat...
Che noia ma quanto ci mette ad arrivare, non ne posso più di stare ad aspettare.
Sbuffo sonoramente e inizio a torturarmi le mani mangiandomi le povere unghie ormai poco femminili, quando finalmente il portone alle mie spalle si apre.

< Ecco a te > La sua voce dolce e sensuale mi giunge alle orecchie. Seduta al tavolo dei vampiri mi sono persa nei miei pensieri più intimi e lui, mi risveglia come un angelo dagli incubi in cui ero caduta.
Aspetto il pranzo che Kai si è offerto di portarmi. Pranzo di vampiri.
Pranzo di morte.
Ho rifiutato qualsiasi cibo da parte loro. Ma lui, LUI si deve sempre preoccupare per me.
E’ straziante non sapere il perchè di tutta questa fiducia nei miei confronti.
Fiducia che io non merito.
Che io non voglio avere.
Perchè non capisce? Perchè è così dannatamente testardo?

< Cos’è? > Domando poco educatamente osservando il vassoio che tiene fra le mani. Color dell’argento e ricamato, colmo di pietanze. Frutta d’ogni tipo.
Manco fossi una persona reale.
Ho sempre saputo che i vampiri sono dei signori raffinati ed eleganti, oltre che maledettamente immortali. Ma non avrei mai pensato fino a questo punto.
Lui, così sinuoso e dannatamente irreale. Bello. Sensuale. Mi porge il grand vassoio che tiene fra le lunghe dita marmoree.
Ci guardiamo negli occhi e lui non sembra per nulla intimorito da me.
Perchè?

< Cibo… non si vede? > Risponde con ironia abbozzando un sorriso sghembo e appoggiando delicatamente il vassoio sul tavolo di legno. Veloce, Invisibile. Con un tonfo sordo.
Si siede di fronte a me con delicatezza innata.
Se si aspetta che mi mangio cibo donato da vampiri si sbaglia di grosso.
Spingo via il vassoio con due dita verso di lui guardandolo riluttante all’idea di toccare cibo del nemico. Perchè è questo ciò che siamo.
Nemici.
Mi guarda confuso. Interrogativo mi domanda con quelle due pozze ametista il perchè del mio gesto. Deluso.
Deluso del mio rifiuto.

< Lo vedo, ma non lo voglio grazie, chissà cosa ci avete messo > Mi alzo lentamente dalla sedia spostandola delicatamente dietro di me.
Appoggio la schiena contro il muro in sassi e incrocio le braccia al petto, mentre lui fissa ancora il vassoio.
Sembra davvero deluso dal mio comportamento e... non capisco perchè... mi sento in colpa.
Dannatamente in colpa.
Non vuole farmi niente di male, solo aiutarmi a guarire e io lo tratto male.
Scema, cretina... orgogliosa degli inferi del cavolo!
Mi prenderei a schiaffi da sola potessi.

< Se volessi ucciderti l’avrei fatto da tempo, mangia > Insiste il vampiro apparendo autoritario senza alzare però il tono della voce, rimanendo calmo.
Seduto al suo posto e non alzando lo sguardo da quel vassoio. Come se la sua mente fosse altrove.
Se lui avesse voluto uccidermi l’avrebbe già probabilmente fatto.
Non lui, i suoi simili meschini.
Gli aristocratici signori della notte.
Io una semplice ragazza dall’anima persa e serva di Lucifero per l’eternità.
Libertà? Solo un sogno.

< No non mi fido > Ringhio voltandomi verso l’orizzonte guardando attraverso quei vetri della finestra talmente puliti che appaiono invisibili.
Scruto ogni particolare e mi accorgo che il castello è circondato da un enorme muro con un cancello principale.
Guardie su ogni pilastro e telecamere ovunque.
Cani da guardia per tutto il perimetro del giardino curato e dannatamente irreale e stupendo.
Niente di luminoso. Niente fiori o fontane. Solo erba e cespugli.
Ma tutto quello che riguarda i vampiri inizia ad affascinarmi. Anche i più semplici fili d’erba del loro giardino.

< Mangia ti ho detto, o quelle ferite non guariranno > Sussurra lentamente e sento uno spostamento d’aria, ma non mi volto. So che è lui.
So che non mi farà mai del male.
Sento il suo respiro freddo sul mio collo e percepisco la sua presenza dietro di me. Non osa toccarmi. Sfiorarmi.
Il mio sguardo è fisso sull’orizzonte, sulle montagne alte e la sfera luminosa alta sopra di esse.
Mentre sento il suo sguardo fisso su di me. Sul mio collo.
Percepisco la sua voglia di succhiare del sangue, ma so che non lo farà.
Per qualche dannata ragione ne sono sicura.

< Sono già guarite > Sussurro a mia volta e non capisco il motivo per cui non mi muovo da quella posizione. Fa un passo leggero in avanti, quasi sordo e si avvicina a me.
Sento le sue mani gelate sfiorare con la punta delle dita le mie, bollenti al suo tocco.
Solo un semplice sfioramento e mi fa salire la rabbia. Nessuno deve toccarmi!
Mi volto velocemente e lo spingo via con delicatezza studiata e mi allontano arricciando il labbro superiore e mostrando i denti in tutto il loro splendore e lui capisce il suo sbaglio.
Faccio un passo, ma il fiato viene a mancarmi e mi appoggio con una mano alla sedia.
Maledette ferite.

< Ti tieni in piedi a malapena > Fa un passo verso di me allungando una mano per aiutarmi, ma si ferma prima di raggiungermi.
Timoroso di un altro mio improvviso calo d’umore.
Mi rimetto a schiena dritta dopo aver ripreso a respirare normalmente.
Ha dannatamente ragione, non sono per niente guarite le mie ferite. Si avvicina cauto e mi appoggia una mano sulla fronte per sentire se gli effetti dei morsi hanno portato ad altri virus nel mio corpo.
La sua mano gelata mi fa sentire sollevata per il troppo caldo che ho in corpo.
Troppo abituata alle fiamme dell’inferno.
Scosta con delicatezza il mio ciuffo di capelli davanti al volto, sfiorandomi delicatamente e appoggia il dorso della mano sulla mia fronte.
Lo guardo negli occhi e quando lui sorride gli mostro in tutta risposta i denti.
E lui sorride di più.

< Aspetta…> Circondo con delicatezza il suo polso fine con le mie lunghe dita e lo guardo per qualche istante negli occhi.
Immobili.
Ma che si dicono tante di quelle cose che solo un silenzio può ascoltare.
Mi guarda confuso e non capisce perchè sono sull’attenti. Il mio corpo da rilassato è passato ad essere completamente teso.
Contratto e all’erta d’ogni piccolo rumore.
La sensazione che qualcosa di brutto sta per accadere mi entra nelle viscere e mi surriscalda il corpo e mi accorgo che la presa sul polso del giovane vampiro è aumentata.
Preoccupato dalla mia reazione e dai miei occhi vividi, mutati in qualche secondo mi fissa aspettando una risposta.

< Cosa? > Si guarda attorno e cerca di seguire il mio sguardo perso.
Non ha ancora capito che non è la vista il mio forte. L’udito e l’olfatto, ecco cosa è perfetto in me.
Avanzo di un passo verso la porta della stanza e lui mi segue come un cagnolino.
Dietro di me, aspetta solo la risposta ai suoi dubbi.
Io sono fin troppo concentrata per sentirlo. Troppo presa dal fatto che Lucifero o uno dei suoi demoni migliori... è qua.
Sotto il mio stesso tetto.
Più potente di me. Molto più forte. La sua aura è troppo forte e potente per dei semplici vampiri.
Il sangue mi arriva al cervello con fin troppa velocità e sento il corpo bruciare di vampate di paura.

< Non lo senti? Odore di morte… > Mi fermo di colpo e annuncio il presagio che ho avvertito pochi secondi fa.
Lui è dietro di me. Spaventato. Non capisce cosa succede e solo il mio olfatto è riuscito a percepire la minaccia ancora distante dal castello.
Non riesco a capire quale demone può essere. Chi è. E come batterlo.
Mi si chiude lo stomaco all’idea che possa essere Lucifero in persona venuto a reclamare il suo giocattolo preferito.
Me.

< Non sento niente... che dici? > Mi prende per il polso bruscamente seriamente spaventato e mi fa girare verso di lui.
Non ho nemmeno la forza di ringhiagli contro per quel gesto così aggressivo verso di me. Troppo presa dalla minaccia imminente sulle nostre teste.
Mi porto le mani alle tempie e l’aura del demone si fa sempre più forte. Più distruttiva nei miei confronti.
Come unghie su un vetro mi assorda la sua presenza. Urla, mentre vola verso di noi.
Kai mi guarda confuso e aspetta una mia reazione.
Un mio segnale d’avvertimento a quello che sta succedendo.

< Si sta avvicinando… > Sussurro avvicinandomi a lui per qualche strana ragione e lui non capisce il motivo del gesto.
Nemmeno io.
Le sue urla si fanno più forti e i miei poveri timpani ne risentono. Strazianti quelle grida di trionfo.
Molto simile al verso di un’aquila in volo. In cerca di prede.
Mi butto a terra in ginocchio e le urla mi danno il tormento. Mi sta semplicemente distruggendo con semplici urla.
Kai s’inginocchia delicatamente su una gamba di fronte a me e sposta leggermente le mani che stringono forte le tempie e mi guarda negli occhi.

< Ora lo sento anche io, che diavolo è? > Sente anche lui quelle urla agghiaccianti e si porta le mani sulle orecchie. Finalmente anche lui soffre le pene dell’inferno che sto patendo io.
Ci guardiamo negli occhi, ancora inginocchiati per terra per quella tortura che c’è offerta su un piatto d’argento.
Non riesco a capire che demone possa essere.
Urla... vola... Molti demoni ne sono capaci.
Questo però ha una potenza incredibile. Niente poteri lo sento.
Solo molta potenza.
Un gargoyle?
No impossibile loro non urlano.

< Non lo so > Gli rispondo abbassando le mani dopo che le urla sono cessate, lasciando un silenzio di ghiaccio.
Troppo silenzio.
Quando tutto sembra cessato, l’aura del demone persiste e un tonfo pazzesco ci riporta alla realtà dei fatti.
Un lampo di luce intensa entra dalla parete alle mie spalle dopo che è stata distrutta da un onda d’urto provocata dal demone.
I detriti e i residui di mattoni si sollevano ed esplodono in mille pezzi facendomi sbalzare in avanti, fra le braccia del vampiro.
Prontamente mi afferra tra le sue braccia accoglienti e muscolose facendomi appoggiare al suo petto.
Mi guarda, ma niente di divertito gli si apre sul volto, la situazione è troppo difficile per pensare a cose che non dovremmo.
Mi rimetto in piedi insieme con lui e nemmeno il tempo di comprendere che il muro non c’è più che un vampiro dagli occhi color pece e i capelli castani si piomba all’interno della stanza.

< Un demone ci attacca! > Urla all’improvviso il vampiro dai lineamenti dolci ma allo stesso tempo contratti per la paura.
Kai lo fissa per qualche istante e gli fa cenno con la testa. Maledetta lettura nel pensiero fra vampiri.
Anche io voglio sapere cosa pensa l’altro giovane vampiro. Fratello di Kai.
Persa nei miei pensieri non mi accorgo che Kai insieme all’altro si voltano verso il buco creato nella parete, intenti ad andare a difendere il castello e la loro gente.
Stupidi.

< Non è un demone normale… è mandato da Lucifero > Afferro il polso di Kai con irruenza e mi aggrappo a lui facendolo voltare.
Mi guarda confuso e probabilmente pensa che mi sto preoccupando per lui.
Stronzate.
L’odore del demone non è uguale al mio o di qualsiasi altro essere degli inferi. Questo è molto più potente di noi tutti messi insieme.
Un demone segugio.
Lui cerca quello che Lucifero gli ordina di trovare. Pronto a qualsiasi cosa. Indistruttibile.
Anime di creature che al nostro Signore non servono più fanno una creatura simile.
Potente il doppio degli altri.

< Come fai a saperlo? > Mi domanda bloccando i piedi nel terreno e anche l’altro vampiro si ferma per osservarmi curioso.
Osservo l’altro vampiro di fianco a Kai e m’accorgo che la sua presenza m’irrita più di quella dell’argenteo.
Per qualche strana ragione lo vedo come una minaccia e istintivamente gli mostro i denti in un ringhio d’avvertimento.
In tutta risposta anche lui arriccia il labbro superiore e mi avverte che la cosa è ricambiata in tutti gli aspetti.
Kai si volta verso di lui e gli fa segno con la testa di andarsene e così il moro fa.
Lasciandoci soli.
Soli in questo disastro anche più grande di noi.

< Il suo odore… ogni demone ne ha uno particolare, quelli strettamente legati a Lucifero hanno un odore simile al suo > Ritiro i denti quando l’altro vampiro è scomparso oltre il corridoio a falcate degne di un leone a caccia.
Kai mi guarda negli occhi preoccupati e un ringhio gli scoppia nel petto quando capisce che il pericolo è più grande di quanto si aspettasse.
Si volta in direzione da cui provengono urla agghiaccianti e correndo sulle piastrelle fredde a velocità disumana raggiungere il caos totale.
Io dietro di lui cerco di seguirlo saltando ogni detrito residuo dell’esplosione.
Entriamo con poca delicatezza nell’enorme salone dove un tempo i vampiri stavano seduti ai loro posti a sorseggiare pacificamente da piccoli bicchieri in cristallo del sangue.
Prima perfettamente in ordine con le poltrone in pelle nera allineate fra loro. Ora tutte buttate alla rinfusa per la stanza piena di sangue ovunque.
Corpi di vampiri per terra privi di vita, coperti da una pozza di sangue intorno e qualche frattaglia del loro corpo. Distesi a terra e anche così sembrano perfettamente belli.
Le urla nella stanza sono devastanti come le grida di una benshee e i ringhi dei vampiri non smettono di echeggiare come quelli di un leone.
Il sangue sulle pareti è nulla confronto all’agghiacciante demone al centro della stanza.
Le sue unghie lunghe ed affilate come lame piantate nel petto di un giovane vampiro senza vita penzolante nelle sue mani. Come una bambola nelle mani di un bambino.
Le ali del demone color carne emettono un rumore stridulo ad ogni battito rompendo il silenzio glaciale che si viene a creare.
Le sfumature color rosso sangue sulle venature delle ali ossute lo rendono ancora più pericoloso per le punte affilate come rasoi.
Gli altri vampiri acquattati in posizione di difesa a terra. Denti in mostra e ringhi feroci dai loro corpi minuscoli confronto a quello dell’enorme demone.
Si volta verso di me e forse ha sentito l’odore di demone e ci guardiamo negli occhi.
Il suo volto è ben evidenziato dai lunghi tratti contratti e minacciosi, ben definiti e appuntiti i suoi lineamenti da demone cacciatore.
Gli occhi verdi smeraldo dalla forma felina mi scrutano con curiosità. I suoi, ornati da pesanti occhiaie nere e righe di trucco colato sulle guance scure. I miei, pieni di angoscia e quello che ora vorrebbero rigarmi le guance sono lacrime.
Sposta i suoi occhi vividi di sangue e fissa il giovane vampiro di fianco a me. Per qualche strana ragione a quello sguardo su Kai, mostro i denti al demone.
In tutta risposta lei porta la testa all’indietro e lancia un grido assordante che mi fa rabbrividire e coprire le orecchie con le mani.

< Cazzo… non è uno dei soliti demoni di Lucifero… questo l’ha creato lui > Mi volto verso Kai e mi accorgo che i suoi occhi sono come i miei.
I suoi simili uccisi come carneficina da un demone davanti ai suoi occhi. Niente di più straziante.
Un rantolo improvviso alle spalle di Kai ci fa voltare di scatto e notiamo un ragazzo – vampiro – disteso a terra che sputa sangue.
Una ferita gli si apre al petto e con grande riluttanza mi avvicino a lui aiutandolo ad alzarsi e lo porto all’esterno di quella macabra visione.
Kai intanto rimane dentro guardandomi.
Mi fa cenno con la testa per ringraziarmi ma non serve dire altro.

< Dobbiamo imprigionarlo, presto muovetevi! > Sento per la prima volta Kai alzare la voce.
Rimane lo stesso sensuale.
Porto il vampiro dai capelli neri all’esterno e lo faccio appoggiare a uno dei letti e lo aiuto a sdraiarsi.
In quella stanza è tutto più angosciante. Nessun rumore. Niente urla. Niente grida.
Solo quel silenzio che dice molto di più di semplici parole.
Lo aiuto velocemente a curarsi la ferita che non smette di schizzare sangue a fiotti.
Completamente sporca di sangue dopo averlo bendato emetto un ringhio cupo. Preoccupato.
Corro con velocità inaudita verso la sala di prima e mi piombo all’interno del caos generale.
Kai cerca di attaccare il giovane demone con i suoi fratelli, ma non riescono a far niente di positivo contro di esso.
A mani nude e piena di ferite non riesco molto ma cerco di aiutarli come meglio posso.
Con grazia studiata le salto addosso e cerco di morderle il collo ma non riesco a fare niente di tutto ciò. Prima che la toccassi mi sbatte via con una sola mano facendomi volare contro una parete.
Le ossa le sento in frantumi.
Dio maledetto demone.
Kai mi guarda preoccupato e io sono ancora distesa per terra. Schiena bollente su pavimento gelato.
I ringhi cupi dei vampiri... le urla... il sangue a fiotti...
Sorrido divertita. Con agilità mi riporto in piedi sorridendo e allungando le braccia verso l’alto per sentire se tutte le ossa sono ancora al loro posto.
Tutto risulta regolare.
Il sorriso si ampia.
Scatto verso di lei con un balzo degno di una gazzella e mi porto alle sue spalle, le sue ali sbattono come quelle di un pipistrello e mi fanno balzare via con un semplice spostamento d’aria.
Volo di nuovo verso la stessa parete di prima ma questa volta appoggio i piedi sopra ad esso e mi accovaccio divertita.
Mostro i denti. Eccitata.
I vampiri mi guardano confusi.
Salto di nuovo verso di lei che lancia un urlo che rompe i vetri e le lampadine nella sala facendo calare le tenebre.
Gioca a suo favore. Il buio non è per niente il mio forte.
Porto la situazione a mio favore, cammino come una fata appoggiando i piedi delicatamente al pavimento e lei non mi sente.
Io si.
Sento il suo respiro forte e pesante a qualche centimetro da me. Sento i vampiri che l’accerchiano.
Game over.
Il demone viene fatto a brandelli in pochi istanti con un urlo assordante.
Nel buio sento i denti affilati che divorano la carne eccitati dall’odore del sangue.
Si percepiscono i ringhi che emettono tra loro troppi presi dalla competizione di mangiare.
Come animali che divorano la loro preda.
Non sento niente oltre questo rumore assordante di ringhi e urla per le mie povere orecchie delicate come petali di rosa.
Un braccio muscoloso mi afferran alla vita da dietro con irruenza e con una mano mi tappa la bocca impedendomi di gridare.
Inizio a dimenarmi come una forsennata ma la presa è troppo forte anche per me.
Affondo i canini nella sua pelle morbida davanti alla mia bocca, ma questo non emette nessun rumore.
Nessun lamento.
Il buio m’impedisce di vederlo, solo di sentire che mi trascina dove c’è luce nel corridoio.
Mi posa finalmente a terra lasciandomi cadere come un sacco di patate.
Sbatto con le ginocchia per terra, ma come una pallina mi rialzo in un millesimo di secondo voltandomi verso chi mi ha trascinata fino a li e gli salto addosso atterrandolo per terra di schiena e avventando i miei denti al suo collo.
Maledetto vampiro.
Mordo la pelle gelata e i miei canini in meno di pochi secondi attraversano quella carne che sembra surgelata. Il vampiro sotto di me si dimena e con un braccio mi scaraventa contro un muro.
Non ho nemmeno guardato in faccia chi è stato, ma so che non amo essere toccata.
Da nessuno.
Ancora con le spalle al muro mi sento bloccare di nuovo e mi accorgo che c’è Kai di fronte a me.
Il sangue che gli cola dai due buchi sul suo collo perfetto e bianco come la porcellana.

< Abbiamo subito molte perdite, e la colpa e tutta di quella ragazza! > Un ringhio feroce fa voltare Kai verso la voce maschile che ha spezzato i nostri respiri irregolari.
Ho attaccato Kai.
Non ci posso credere di averlo fatto davvero.
Il capo dei vampiri ora è lì di fronte a noi. Furioso con me.
I suoi occhi sono accecati da odio nei miei confronti. Finalmente Kai lascia la presa sui miei polsi dopo essere riuscito a calmarmi.
Sposta Kai con un braccio e lo fa arretrare di qualche passo per la sua forza.
Mostro i denti minacciosi verso il vampiro più anziano in segno di difesa.
Kai potrà essere buono.
Lui no.

< Ma padre come potete dirlo? > La voce di Kai si fa preoccupata, quando vede l’altro vampiro avvicinarsi a me.
E’ da solo e con le mie abilità posso ucciderlo.
Non sarebbe facile, ma potrei farcela. Poi però dovrei liberarmi anche di Kai.
Fatti suoi se lui si vuole mettere contro di me, che lo faccia pure, non glielo impedisco di morire di morte orrenda come tutti gli altri sulla mia fedina penale.
Allunga una mano verso di me che viene prontamente spostata con uno spintone da parte mia e un ringhio poco amichevole sibila tra i miei denti stretti.
Mi acquatto in posizione di difesa e il vampiro pensa che lo sto attaccando.
Altri sei vampiri appaiono dal nulla e ci circondano.
Orgoglioso delle sue guardie sorride trionfante.
Io inizio veramente ad incazzarmi.
Maledizione non è possibile che devo sempre salvarmi la pelle.

< L’ha mandato lei per ucciderci tutti, uccidetela! > Ma non è possibile che succede sempre così. Questa parola l’ho già sentita due volte in due soli giorni, dalla stessa persona per di più.
Gli altri vampiri si acquattano per attaccarmi, in cerchio. Non ho possibilità di fuga.
Sposto lo sguardo su Kai. Terrorizzato.
E’ trattenuto da altri due vampiri, mentre si dimena urlano parole che non riesco a capire.
Un vampiro spicca un balzo verso di me a denti in mostra, cerca di attaccarmi e io istintivamente cerco le mie pistole nei pantaloni.
Niente.
Oltre che fregata e pronta per la mia morte, anche disarmata.
Una nube di fumo nero mi avvolge come ombre. Dalle caviglie si attorciglia sinuosamente come serpenti sul mio corpo e io inerte sto ad aspettare quello che mi succede.
I vampiri sono tutti immobili a bocca aperta. Come me.
Mi avvolge e si fa molto più fitta la nube nera.
La mia mente si alleggerisce e mi sento molto più leggera del solito. Quasi stessi fluttuando nel nulla.
Nelle tenebre.
È tutto nero e non riesco a vedere nient’altro.
I vampiri sono scomparsi. O sono io quella ad essere scomparsa?

< Dov’è? È sparita > Sento la voce di Kai nelle tenebre. Riconosco che è preoccupato.
Preoccupato per me. Solo e soltanto per un demone scomparso nel nulla.
Mi sembra di stare in gabbia. Allungo le braccia per controllare che sono ancora libera, ma solo buio mi circonda. Sotto i miei piedi non c’è nulla. Sto fluttuando nelle ombre.
Vorrei gridagli che sono qui. Che sono presente anch’io e che sento perfettamente tutto.
Ma qualcosa nella gola mi blocca la voce. M’impedisce di parlare.
Di gridare.
Brucia e più mi sforzo di far uscire qualcosa più mi faccio del male.
Le mie mani si portano automaticamente alla gola e la stringono fortemente per il dolore.

< Cercatela la voglio morta > Ancora sento la voce di quel vampiro. Gli vorrei staccare la testa a morsi e questa non è di certo una metafora.
Sento che ringhia contro Kai e altri ringhi feroci e d’approvamento si alzano minacciosi.
I vampiri ora sono contro di me.
Com’è sempre stato.
Con questo pensiero e l’immagine di Kai che succhia il mio sangue ferocemente e assetato di morte, le palpebre si fanno pesanti.
Come una bambola di pezza cado a terra lasciandomi andare, accompagnandomi con delicatezza. Le gambe mi cedono e il mio cervello si spegne per minuti. Forse ore.
Solo le ombre mi circondano.
Ombre del mio passato.

- Mamma... dì a papà di smetterla di riprendermi... non sono più una bambina –
Il sole alto nel cielo... rosa... azzurro... candido... pace e serenità...
Il cinguettare degli uccellini... una dolce armonia... una sinfonia naturale e perfetta... oltre le alti valli verdi...
Sbocciano i fiori e i profumi si fanno più intensi per gli umani... margherite... rose... viole... Mimose...
17 anni e sembra che la vita che si ha davanti è infinita... puoi tutto... sei tutto...
Il rossore sulle guance che bollono per l’imbarazzo e una figura maschile, illuminata dalla luce. Sorridente come un dolce angelo con una telecamera in mano... mi nascondo sotto i lunghi capelli neri corvini e sorrido alla luce del sole... felice... spensierata... viva...
- Arlyne, tu sarai per sempre la nostra bambina –
E ancora un altro angelo mi bacia la fronte calda... labbra materne e accoglienti, rassicuranti...
Scappo via correndo allegra, attraverso la prateria inondata di profumo e mi sembra di volare...
Mai avrei pensato di poterlo fare davvero...
Le nuvole soffici ricoprono il cielo azzurro limpido e l’erba fresca mi sfiora la schiena quando mi ci butto sopra a peso morto...
Le rondini passano e con esse il mio pensiero spicca il volo...
Libera... il vento che soffia leggero nei capelli scompigliandoli leggermente e creandomi fastidio...
Un raggio di sole si posa sul mio viso e un ampio sorriso mi solca le guance rosee...
Libera... libera... felicemente libera di vivere...


Stordita cerco di battere le palpebre. I miei incubi continuano a darmi il tormento, ma finalmente sento terra sotto di me.
Non sto più volando nel nulla. Loro non possono più aggredirmi da sveglia.
Apro lentamente gli occhi e mi accorgo che non c’è più solo buio ma il viso dolce e puro di Kai.
Sbatto più volte le ciglie pensando sia tutto un sogno dato che la sua immagine è sfocata. Sembra che non sia lui.
Non ci posso credere che sia davvero lui dopo quello che mi è successo.
Mi ritrovo sdraiata a terra, ma non riesco a muovere un singolo muscolo. Qualche gemito incompreso mi esce dalla bocca socchiusa e l’immagine di Kai scompare nel nulla.
Un incubo.
Si materializza di fronte a me il volto duro e cattivo di Lucifero.
Ho varcato la soglia dei due mondi.
Solo ora posso iniziare ad avere paura.

< Ben tornata > La sento. Una voce alquanto sensuale. Profonda. S’insinua nelle mie orecchie risvegliandomi da quello stato di coma onnisciente in qui sono caduta.
Il mio padrone.
La mia condanna a vita si staglia di fianco a me.
Mi squadra dall’alto, mentre io sono distesa supina a terra; il suo sguardo gelido mi entra nelle ossa.
Nessuno nella mia vita è riuscito mai a mettermi paura come quegli occhi.
Freddi. Distanti. Pieni di ferocia e crudeltà.
Ma sensuali allo stesso tempo.

< Che ci faccio qui? > Smarrita. Ecco come mi sento. Trascinata come una bambola dal mondo terreno a quello infuocato e oscuro dell’inferno.
Una bambola.
Ecco cosa sono; una bambola di pezza che è usata dal suo padrone ogni volta che vuole soddisfare i suoi capricci.
Mi guardo intorno.
La mia casa.
No, non casa la mia prigione a vita.
Mi alzo da terra facendo leva sulle mani, mentre lucifero torna a sedersi sulla sua poltrona di pelle di vampiro prendendo della carne da un vassoio con una forchetta d’oro.
Mi guarda impassibile senza una parola masticando lentamente il cibo.

< E’ stato un po’ difficile trovarti… in un covo di vampiri > Ecco finalmente che parla. Non ha la voce da arrabbiato. Non mi guarda nemmeno. Perso nei suoi pensieri come sembra e troppo concentrato da altro.
Calmo, fin troppo.
Come una bomba ad orologeria che sta per esplodere.
È insoddisfatto, lo sento. Uno dei suoi demoni che stava con dei vampiri.
Inaudito. Contro le regole.
Fin da quando esistono vampiri e demoni, sono state instaurate leggi severe sulla coesistenza e convivenza.
Vampiri e demoni non possono stare insieme.
Ne essere amici.
Ne ora ne mai. Nemici per sempre.

< Io… > Inizio a parlare, di solito so tenergli testa, ma questa volta no.
Il suo sguardo continua a penetrami nelle ossa più gelido che mai.
M’incatena al suolo.
Ho semplicemente paura. Paura di essere uccisa da lui per aver trasgredito alle regole.
Per portarmi via quella parvenza di vita che vita non è, ma che cerco in tutti i modi di rimanere attaccata.
Ho una tremenda paura di Lucifero.
Il sangue mi si gela delle vene al solo pensiero di cosa potrebbe farmi.

< Shhh, l’importante è che sei di nuovo qui tra noi, peccato che mi hanno ucciso la mia piccola creatura > Lucifero mi zittisce sensualmente alzandosi dalla sua poltrona, facendo segno alle sue guardie di andare e lasciarci soli.
Si avvicina a me mettendomi un dito sulle labbra tracciandone il contorno.
Bollente. La pelle liscia ma dura allo stesso tempo.
Il mio cervello intanto sta cercando di elaborare una scusa plausibile per non essere punita più di tanto.
Lucifero continua a disegnare il profilo con il suo dito, disegnando tutto il viso.
Diabolico. Bastardo. Affamato di Sesso.
Forse sarà la mia punizione per i miei peccati.

< Mi hanno aiutato… > Ecco quello che non volevo dire. La verità
Lucifero sta usando i suoi strani poteri sedutivi per indurmi a dire la verità. Non voglio mettere in pericolo Kai, l’unico che mi ha aiutato in questo schifo di mondo.
Abbasso lo sguardo. Mai fatto prima d’ora, ma se lo mantengo alto, ancora non so cosa potrebbe uscire dalla mia bocca.
Già sono dannata per l’eternità, ora con questa storia sono ancora più nei casini di prima.
Vorrei solo pace. Felicità. Tranquillità.
Un sogno che non potrà mai realizzarsi.

< Ahah vampiri che aiutano demoni, piccolina devi aver battuto la testa > Ride sadico e si allontana da me per raggiungere la sua credenza di cristallo puro pieno di bevande alcoliche.
Non l’acool che trovi in giro sul mondo umano. Per loro sarebbe mortale berlo.
Apre una delle ante della credenza tirando fuori una bottiglia color azzurro brillante versandosene un bicchiere pieno. Si volta poi verso di me appoggiandosi sul bordo della credenza fissandomi nuovamente, mentre gioca con il bicchiere ancora pieno.
Voglio andarmene. Ora. Subito.
Scappare da lontano da tutto e tutti.
Un po’ di pace in questa vita schifosa.
Invece sono lì ferma immobile davanti a lui senza poter far niente.
Decidere della mia vita. La sua vita ormai.
Che può far terminare con uno schiocco di dita.

< Uno di loro mi ha salvato la vita > Dico sincera per sviarlo dalla sua missione sanguinaria sui vampiri. Una delle poche cose che fanno infuriare davvero Lucifero e quando qualcuno di noi entra in contatto con i suoi nemici primari.
Ho trasgredito a quella regala e ora ucciderà sicuramente Kai.
Ma se mi ha aiutato che motivo ha di ucciderlo subito?
Ma per Lucifero non esistono questi ragionamenti.
Lui è il male fatto a persona.
Il male dei mali.
L’angelo di Dio caduto dal cielo perché il suo cuore era nero.
Diventato demone per la sua malvagità verso tutti.

< I vampiri sono essere subdoli che ingannano la mente, sicuramente voleva ucciderti > Continua il suo discorso bevendo la sostanza azzurra dal bicchiere con un unico sorso e sbattendo il bicchiere sul tavolo con una forza tale che si distrugge in mille pezzettini.
Se io fossi stata in quel momento lo stesso bicchiere, mi avrebbe ridotto come cenere.
Deglutisco senza far trasparire che ho paura in quel momento.
Il sangue non arriva bene al cervello.
Non riesco a pensare niente di niente.
Solo alla mia probabile morte in quel momento.

< Forse ha ragione…> Annuisco lasciando perdere quella battaglia persa. Il mio unico obiettivo in questo momento è salvarmi la pelle.
Meglio dargli ragione e quietare la sua sete di morte.
Lo guardo, mentre sospira e si va a sedere sul letto poggiando il mento sulle gambe incrociate.
Sta pensando.
Quanto vorrei poter leggere quello che gli passa in quella sua mente diabolica.
Non mi resta che aspettare.
Tutta quest’attesa mi rende ansiosa.
Irritabile. Impaziente. Nervosa.
In fondo sto aspettando il mio giudizio finale.
Qualunque cosa sia sono pronta a tutto.

< Vai Arlyne riposati e guarisci, appena sarai ristabilita devi riprendere il tuo lavoro > Fa cenno con la mano di sparire. Rimango lì spiazzata. Senza parole.
Ho appena scampato la mia morte. Forse qualcuno da lassù ha voluto graziarmi per questa volta.
Ma per me Dio e il paradiso sono esclusi e gli avrò fatto talmente pietà che per una volta ha deciso di darmi un piccolo aiuto.
Guardo ancora Lucifero che ha fatto entrare da una porta secondaria una giovane demone di bell’aspetto.
Sfogherà la sua rabbia repressa nel sesso come il suo solito fare. Guardo la ragazza mezza svestita.
Il suo unico compito e soddisfare le voglie di Lucifero. Quelle che hanno questo ruolo in vita, sono state puttane.
Donne di strada senza alcuno scopo nella vita. E quando si ritrovano all’inferno non cambia più di tanto.
Che differenza c’era tra vita e morte per loro?
Ringrazio solo di non aver fatto quella fine e avere una sorte leggermente migliore della loro.
Come se la mia sorte fosse felice.
Invece ha un tragico e nostalgico finale.

< Sì mio signore > M’inchino a Lucifero finalmente, quando ho realizzato che posso andarmene da li.
Giro i tacchi uscendo dalla porta sentendomi più leggera di prima.
La testa svuotata dai pensieri, mantengo un passo spedito nei corridoi senza dar a vedere che voglio uscire da li.
Mi dirigo verso l’area dei portali sperando che nessun’altra complicazione quel giorno si mettesse sul mio destino.
Arrivo al gran portone supero le guardie che mi lasciano passare senza dire niente. A quell’ora quasi nessuno entra o esce.
Via libera. Niente testimoni. Niente congetture su di me.
Libera di scappare alcune ore da questo schifo di vita.
Prendo il primo portale libero focalizzando nella mente dove voglio andare.
Entro all’interno tutto diventa buio.




  
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