Anime & Manga > Kuroko no Basket
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Autore: valechan91    19/06/2015    2 recensioni
Rika Taddei (ehm ehm alter ego dell'autrice ehm ehm) è una ragazza italo-giapponese di diciassette anni. I genitori agenti di viaggio,con la sorellina minore di dodici anni, sono sempre in viaggio per il mondo e la ragazza è abituata a vivere da sola. Fino alle elementari anche lei viveva in quel modo,ma alle medie scelse di restare ferma in un posto.come ultima meta, il Giappone, Tokyo. Anche per coltivare la sua passione, la pallavolo. Pur essendo di statura media, eccelle nella ricezione.
Iniziando le superiori, dopo uno shock all'ultimo anno di scuole medie,inizierà ad avere lo stesso sogno ricorrente, su un ragazzino ribelle,suo primo amore d'infanzia da cui si è divisa.
Non sa che iscrivendosi al Liceo Seirin incontrerà più persone di sua conoscenza,alcune non sempre piacevoli, e forse troverà anche l'amore...
è la mia prima fanfiction :) ATTENZIONE: spoiler per chi non segue il manga, ma più avanti nella storia
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Taiga Kagami, Tetsuya Kuroko
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
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Salve sono valechan91. Eccoci qui con un nuovo capitolo.
Cosa accadrà adesso, che Kagami vuole andare via?
Buona lettura!

 

Capitolo 34- Addio Kagami


Rika sbarrò gli occhi. “Questo è un addio” aveva detto Kagami.
“ ma che ti salta in mente, Tai-chan?!” reagì la ragazza “ vuoi buttare tutto al vento? Vuoi abbandonare tutti? ... “Vuoi abbandonarmi?” pensava
“ No” rispose serio Kagami “ se ho imparato il basket in America grazie a Tatsuya, è qui che sono diventato un giocatore completo. Tutti mi hanno dato fiducia. Non rinnegherò mai tutto questo. E solo che… ho bisogno di diventare più forte. E voglio tentare di tornare lì. Forse un giorno tornerò”
“Aomine-kun lo hai battuto una sola volta, come gli altri” ribattè Rika
Kagami scosse la testa. “ è stimolante sfidarli, e mi hai presentato anche quel Nijimura… ma ho bisogno di andare a Los Angeles adesso”
“allora che senso ha avuto tutto questo?” sussurrò Rika, per poi urlare “ Che senso ha avuto che hai incontrato Kuroko-kun e gli altri, sfidato e battuto la Generazione dei Miracoli? Stai scappando!”
“ Non sto scappando” rispose Kagami, piccato “ ho solo…bisogno di cercare qualcosa. Ma non so dove. E forse la troverò lì. Parto domani con il diretto delle 19:50”
“ Che senso ha avuto rivederci e poi separarci di nuovo?” sussurrò appena la ragazza, ma Kagami la udì chiaramente.
A Rika scesero alcune lacrime. “ Fai come vuoi!” sbraitò, per poi rientrare, andare a prendere le sue cose nell’aula ed andarsene.
 “ Sei una stupida. È il solo modo…che ho…per dimenticarti…amore mio” pensava intanto Kagami
“ Vado, lo pesto e torno, Akashi “ fece Nijimura, schioccando le dita “ sarà anche il ragazzo che piace a Rika, ma non sopporto che faccia piangere la mia piccola kohai”
“Calma, Nijimura-san” fece Akashi, bloccandolo “ anche io vorrei dirgliene quattro, ma non sappiamo cosa sia successo. Lasciamo che risolvano da soli i loro problemi”
“Kagami, ma che hai fatto?!” chiese Hyuuga, uscendo ed avvicinandosi al ragazzo
“Nulla, Hyuuga senpai. Per favore, vorrei restare solo…” commentò il ragazzo


Rika, ancora in lacrime, stava tornando a casa.
“ Ma porca miseria, così sembri ancora di più una strega. Hai il trucco tutto colato, idiota”
Rika udì una voce, e sospirò
“ Non sono in vena delle tue stupidaggini, stasera, Haizaki. Non rompere” rispose, acida, prendendo un fazzoletto dalla borsa
“Ma come siamo dolci, strega” ironizzò il ragazzo
“ Che fai? Sei diventato una stalker perché nessuna ragazza ti fa il filo?” cercò di sfotterlo Rika
“ ma come siamo simpatiche” ghignò Haizaki “ forza, ti accompagno”
“eh?” chiese la ragazza, sorpresa
“ Mh? Che altro c’è ora? Non avevi detto che eri una ragazza?”
“ Si, ma…”
“ Forza, strega! Andiamo!” fece Haizaki, mettendole un braccio intorno alle spalle e trascinandosela dietro
“ Il tuo cavaliere ti ha lasciato?” disse poi Haizaki, ridendo “ chi può sopportare una strega come te?!
Rika si ghiacciò sul posto. “ Chiudi il becco” le lacrime continuano a scendere sul suo viso
Haizaki ghignò. “ Mh? Ormai sugli occhi non hai più trucco, ma è uguale”
Rika sospirò. I piedi le facevano male, aveva corso, le lacrime non volevano fermarsi. Ma era quasi arrivata.
“ almeno così ti pentirai di avermi messo in ridicolo “ ghigna Haizaki
“Ma smettila” sogghignò appena Rika “ ti sei divertito”
“ Ma se c’erano poche belle ragazze…”
Arrivarono a casa di Rika. “ Comunque, grazie, Haizaki”
“ Preparati comunque a pagarmela” rispose il ragazzo, con il suo solito gesto distintivo
Rika si asciugò le lacrime e sogghignò. “ Posso organizzare un’amichevole”
Haizaki ghignò. “ Oh bene, interessante. Ma se vinco io, mi concedi un’uscita”
“Haizaki hai la febbre, forse?” chiese la ragazza
“ Visto che non mi presenti pollastre, mi accontento” fece spallucce
Rika sorrise sorniona. “ Se vinciamo noi, ti rapi a zero e ti prostrerai ai piedi di Nijimura senpai”
“ Ecco…lo sapevo” Haizaki schioccò la lingua “ ok, ma se vinco io aggiungo un bacio. E che cavolo, è troppo quello che hai detto!”
“Preparati a perdere, Shougo-kun” fece Rika, entrando in casa “ ricordati che la Seirin ha battuto la Kaijou due volte”
“ maledetta strega…”


Rika sospirò appena entrata in casa. E scoppiò nuovamente a piangere.
“ Sei uno stupido, Tai-chan. Che senso ha avuto esserci ritrovati per poi perderci di nuovo in questo modo?”
Il mattino dopo, Rika non si presentò a scuola. Non riusciva ad alzarsi.
“ Sono una vigliacca. Ma non ce la faccio. So che dovrò vederlo agli allenamenti, ma…”
Quella mattina, al liceo Seirin, nemmeno Kagami si era presentato. Voleva starsene per conto suo e preparare i bagagli. Il suo animo era pieno di incertezza.
“Cosa? Kagami se ne va?” fecero tutti
“ Deve essere successo qualcosa. Lasciamolo fare, per il momento” commentò la coach Riko
“Rika…starò facendo la cosa giusta?” pensava il ragazzo
Rika, nel frattempo, scrisse su una lettera alcuni pensieri per Kagami. Sapeva che forse non li avrebbe mai letti, ma voleva lasciarglieli lo stesso. Portò la lettera con sé quando uscì di casa.
“Forse non la leggerai mai, Tai-chan. Ma voglio comunque lasciartela…”

 

Quel pomeriggio, Rika si recò a scuola per andare in palestra.
“ Oh, Rika-chan, sei venuta!”  fece Riko, notandola
“Oggi non c’eri a scuola, Rika-san. E nemmeno Kagami-kun” intervenne Kuroko
“Kuroko-kun! Non spaventarmi!” fece la ragazza, poi improvvisamente prestò attenzione alle parole del ragazzo “ Cosa? Nemmeno Tai-chan è venuto?!”
“ No” rispose “ e nemmeno adesso”
Rika notò in quel momento che non c’era.
“che sia…” pensò la ragazza “ è ancora presto per andare in aereoporto”
La ragazza sospirò. “ Riko-san, iniziamo?”
Riko la squadrò. “ Sei sicura, Rika-chan? Ti va bene?”
“Ma certo” Rika accennò un sorriso “ lui…ha preso la sua decisione”
“ è successo qualcosa?” chiese la coach
“abbiamo solo…discusso. Non so cosa gli sia preso. “ rispose la ragazza, mesta
“capisco…non pensarci, sai come è fatto, è una testa calda” commentò la coach “ forza, iniziamo!”
Intanto, Kagami si apprestava ad andare in aereoporto…
“Farewell, my only love” ( addio, mio unico amore) pensava il ragazzo, mentre chiudeva la porta del suo appartamento ed usciva.

 


Gli allenamenti terminarono alle 19. Così, dopo qualche minuto, Rika discusse delle nuove partite con la coach e il capitano. Quando se ne stava per andare, Kuroko la fermò.
“Sei sicura che ti vada bene così, Rika-san? “ chiese il ragazzo “ se corri puoi ancora fermarlo”
“Ma…”
“non c’è tempo. Vai!” la incitò il ragazzo
La ragazza, come risvegliatasi, sorrise. Ringraziò il ragazzo e iniziò a correre.
Rika andò di corsa verso casa del ragazzo, ma trovò le luci spente. Iniziò a correre per cercare un taxi che la portasse in aeroporto, quando…
“Kise, fermati, ti prego! ”urlò trafelata
“Rikacchi? Che c’è?” Kise la sentì. Si fermò, scendendo dalla bici.
“Non c’è tempo! Ti spiego strada facendo. Ti prego, devo arrivare in aeroporto velocemente”
“Eh?” fece il ragazzo.
Kise sospirò, salì in bici e fece salire la ragazza. Rika gli spiegò la situazione
“Kagamicchi deve essere impazzito! Reggiti, Rikacchi. Voliamo!” fece il ragazzo biondo
Kise si fece strada , anche quando trovarono un ingorgo. Arrivarono in aeroporto alle 19:45.
“Grazie, Kise. Ti sono debitrice” fece la ragazza, riconoscente
“vai, Rikacchi!” urlò Kise
La ragazza corse a perdifiato, cercando il luogo d’imbarco. Trovò finalmente un info point per chiedere se Kagami fosse salito. Si trovava lungo una vetrata.
“ Mi scusi, Kagami Taiga ha già fatto il check-in per il volo per Los Angeles delle 19:50?”
Appena terminata la frase, sentì un rimbombo di fronte a sé e notò una aereo in partenza.
“ è quello che è appena partito signorina “ fece l’hostess “ vuole che controlli se il suo amico è tra i passeggeri?”
Rika era come sballottata altrove. Non capiva più nulla. Non sentiva più nulla. Era troppo sicuro per aver sbagliato volo.
“No, grazie” disse,  forzando un sorriso” scusi il disturbo”

 

Intanto, Kagami si teneva la testa tra le mani, da qualche parte…
Rika non capiva nulla.  Si trascinava verso l’uscita con sguardo perso.
Quando urtò un passante, chiese scusa, per poi appoggiarsi dietro una delle colonne dell’aereoporto.
Scoppiò in un pianto disperato.
Kagami Taiga era partito per Los Angeles, lasciando Rika nella disperazione.
“ Che senso ha avuto ritrovarci per perderci di nuovo in questo modo, e per sempre?”

 

 


Al prossimo capitolo!
Preview capitolo 35: “ Durante la pausa, vieni sul tetto. Devo parlarti”

   
 
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