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Autore: EmilyLiv_Grey    20/06/2015    2 recensioni
Un Killer inafferrabile. Una questione personale. Due squadre unite in un'unica battaglia. Nuovi amori e vecchie paure. Un passato che ritorna per alcuni, e un futuro da affrontare per altri.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: Cross-over, Missing Moments | Avvertimenti: Violenza
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CAPITOLO 3- La preda

 

I mostri sono reali, e anche i fantasmi sono reali. Vivono dentro di noi, e a volte vincono.” Stephen King

 

Quella mattina sulla copertina del New York Post un titolo attirava particolarmente l'attenzione “IL MOSTRO DEL GIOVEDI' HA COLPITO ANCORA. Cosa fa la polizia?” e sotto la foto dei detective Benson e Stabler sull'ultima scena del crimine sembrava un'accusa da parte della stampa proprio nei loro confronti. Il giornale era in bella vista sulla scrivania di Cragen quando i due poliziotti entrarono nel suo ufficio.

 

“L'FBI sarà qui oggi stesso, preparate la sala riunioni.” disse il capitano con tono fermo.

 

La risposta di Elliot arrivò prima ancora che il suo superiore potesse finire la frase: “Non ci servono i federali!”

 

“Tu dici Elliot? La stampa ci sta alle costole, e la faccia che vedo sulla copertina del NY Post non è di certo la mia.”

 

“Capitano non può toglierci il caso. È nostro. Abbiamo sacrificato tutto per catturare questo killer, abbiamo passato notti in bianco a osservare le foto raccapriccianti di ciò che lui provoca, abbiamo lavorato per ore al suo profilo. Nessuno lo conosce meglio di noi, figuriamoci un branco di pinguini federali in giacca e cravatta”

 

“È proprio questo il problema Elliot, avete dato tutti voi stessi per quest'indagine, ma non è stato abbastanza, quel mostro è ancora in giro. Bisogna saper riconoscere i propri limiti e riuscire a chiedere aiuto. Dovete collaborare con l'FBI.”

 

“Ma capitano Elliot ha ragione...”

 

“Non è una richiesta Olivia, è un ordine. Se questo caso non verrà risolto il prima possibile, i capi vorranno dei colpevoli, come i media e il sindaco, e la mia testa non sarà l'unica che taglieranno.”

 

Il capitano Cragen era stato chiaro, se chiedere aiuto era necessario per catturare quel mostro lo avrebbe fatto, mettendo da parte l'orgoglio. Era questo che a Elliot non andava giù. Era una questione di forza, di dignità. Accettare l'arrivo dei federali avrebbe significato arrendersi, e riconoscere la fastidiosa realtà: da soli non avrebbero mai potuto catturare quel killer.

 

“Io con quelli non ci lavoro, è il nostro caso!” Così il detective chiuse la conversazione e uscì dall'ufficio del capitano, seguito dalla collega che condivideva in pieno il suo pensiero.

 

 

Il monitor che segnalava una chiamata di Garcia interruppe l'apparente calma che si respirava sul Jet.

“Ciao miei geni del crimine! Ho raccolto un po' più di informazioni sulle vittime. In ordine cronologico: Amanda Silter, 36 anni, avvocato difensore in uno studio a Manhattan, Jessica Lucas, 38 anni, manager in una società di polizze assicurative, Laura Micheals, 42 anni, direttore di una banca in centro, Veronica Isles, 40 anni, chirurgo pediatrico al Bellevue, Sarah McLee, 35 anni, sottotenente dei marines e l'ultima, Taylor Martin, 37 anni, psicoterapeuta. Tutte brune, donne in carriera senza figli.”

 

“Come molti sadici sessuali anche il nostro SI ha dei gusti molto particolari. Donne di mezz'età, brune, in carriera e senza figli.” Tutti si trovarono d'accordo con l'affermazione appena fatta da Morgan.

 

“Tutte uccise con una coltellata e lasciate esposte sotto un albero nei parchi più frequentati di New York. Corre un bel rischio a lasciarle lì, soprattutto da quanto la sorveglianza a questi parchi è quadruplicata.” continuò Spencer.

 

“E' furbo, e probabilmente passa inosservato, sembra una persona normale e si comporta come tale” sottolineò JJ.

 

“E' per questo che è difficile da prendere.” concluse Prentiss, con un espressione turbata sul volto.

Dopodichè si alzò e si diresse verso il bagno del Jet. Era uno il pensiero che non le dava pace da quando Garcia aveva elencato le caratteristiche delle vittime.

“Brune, dai 35 ai 45 anni, in carriera e senza figli. Ho molte, troppe, cose in comune con queste donne.” Si rinfrescò la faccia per scacciare questi pensieri, ma uscendo trovò Hotch che l'aspettava dietro la porta con lo sguardo preoccupato, come se le avesse letto nella mente.

 

“Ti senti bene?” chiese il profiler.

 

Emily avrebbe voluto mentirgli e dire che andava tutto bene, che era soltanto andata a darsi una rinfrescata, ma lo sguardo del collega esigeva la verità, e forse lei aveva bisogno di dire a qualcuno ciò che provava.

 

“E' solo che... quelle donne... lascia stare, è una cosa stupida”

 

“Quelle donne ti assomigliano.”

 

“Potrebbe benissimo essere successo a me... Scusa Hotch, cancella ciò che ho detto, sto bene.”

 

“D'accordo. Però Prentiss, a volte è normale sentirsi così, essere coinvolti. Finchè ti fai coinvolgere, sei un essere umano.”

 

“Grazie Hotch”

 

“Quando vuoi.”

 

Così il profiler si avvicinò agli altri riprese il suo ruolo di capo.

 

“D'accordo, stiamo per arrivare, Reid e Rossi, voi andate sull'ultima scena, Morgan e Prentiss, i detective incaricati dell'indagine vi stanno aspettando dal medico legale per i risultati dell'autopsia, io e JJ andiamo all'unità e iniziamo a lavorare al profilo.”

 

Era da dieci anni che lavorava all'Unità Vittime Speciali, ma la sala autopsie non aveva smesso di inquietarla. Quell'odore di disinfettante e putrefazione le entrava nelle narici, e le restava addosso per ore. Quel giorno poi, mentre aspettava gli agenti dell'FBI, sul tavolo autoptico c'era una donna più o meno della sua età, con il suo stesso colore di capelli, con cui aveva molte cose in comune, tranne per il fatto che lei era viva e non aveva attraversato quell'inferno.

Elliot concluse la telefonata ed entrò nella stanza con la Warner, interrompendo i pensieri della detective.

 

“I pinguini stanno arrivando. Se intanto vuoi aggiornarci”

 

“Elliot lo sai, sarebbe meglio aspettare l'FBI. Ho alcune pratiche da firmare nell'altra stanza, quando arrivano chiamatemi.”

 

“D'accordo.” rispose ormai rassegnata Olivia.

 

“Ma che diavolo ha in testa sto tizio?” Sbottò Elliot.

 

“Elliot, so che siamo stressati, ma non dobbiamo perdere la calma, d'accordo? Lo prenderemo. Ce la faremo.”

 

Solo in quel momento Stabler guardò la collega negli occhi, e trovò un riparo dall'orrore in cui era immerso. In quegli occhi trovò però anche qualcos'altro, inquietudine forse, o paura. Vide Olivia, la donna, e non la detective Benson. Allungò la mano verso quella della collega e la strinse appena, subito dopo lasciò la presa. Quel contatto così breve diede forza ad entrambi. “A volte il nostro lavoro è davvero duro -pensò Olivia- e non ce la farei mai se non ci fosse lui con me.”

 

Quel momento di condivisione silenziosa fu interrotto dall'ingresso nella sala autopsie di due agenti, un uomo afroamericano muscoloso e con l'aria da spaccone, e una donna alta, magra, quasi statuaria, con i lineamenti duri e lo sguardo fisso.

 

“Agenti Speciali Derek Morgan e Emily Prentiss della BAU.”

Derek si presentò allungato la mano verso Stabler, che però non contraccambiò il gesto. Fu la collega a fare gli onori di casa.

 

“Detective Olivia Benson e Elliot Stabler, unità speciale. Grazie per essere venuti. Il medico legale sta per arrivare.”

 

Rossi notò una piccola incisione sul tronco. Probabilmente due adolescenti che hanno voluto incidere il simbolo del loro amore, pensò l'agente.

 

“E' meticoloso, non ci sono impronte chiare ne segni di trascinamento, quindi dev'essere in buona forma fisica.” sottolineò Reid.

 

“E ha anche un'alta considerazione di se stesso. Lascia le vittime dove tutti potrebbero vederlo...”

 

“Rossi, cos'è quello?” Disse Spencer indicando un pezzo di carta incastrato tra il tronco dell'albero e il terreno.

David si chinò e raccolse quello che sembrava un ritaglio di giornale, lo aprì e rimase in silenzio per qualche secondo, poi disse: “Sta sfidando la polizia, vuole provare il brivido della caccia, vuole dimostrare di essere più furbo di noi.”

Poi l'agente si diresse verso un poliziotto che stava controllando la zona.

 

“Questa mattina avete controllato il terreno adiacente al cadavere?”

 

“Certo! Ogni centimetro è stato setacciato da due coppie di agenti a turno, non c'era nulla. Perché me lo chiede?”

 

“Allora questo deve averlo messo dopo. Reid avverti Hotch che stiamo tornando, e digli che dobbiamo parlare con il capitano.”

 

Quando Rossi e Reid arrivarono al distretto videro Hotch e JJ intenti a delineare il profilo geografico dell'SI, ma non fecero in tempo a raggiungere la scrivania che Rossi vide il suo vecchio amico venirgli incontro.

 

“David! Sempre in queste circostanze dobbiamo vederci? Sei invecchiato e..”

 

“Donald anche tu non scherzi, e hai messo su anche un bel po' di pancetta.”

 

“Spiritoso! Continuerei a discutere sulla mia pancia per ore, ma il vostro capo mi ha detto che avete trovato qualcosa.”

 

“Si, e dovete richiamare i due detective responsabili del caso, hanno un problema.”

 

Stabler, Benson, Morgan e Prentiss uscirono dall'ascensore con l'aria sconfitta di chi aveva ricevuto sempre le stesse inutili informazioni dal medico legale, e videro tutti i loro colleghi seduti intorno al tavolo con aria preoccupata. Si avvicinarono e il capitano Cragen si rivolse alla detective Benson.

 

“Olivia, sei fuori dal caso. Da oggi sarai sorvegliata 24 ore su 24. Niente più contatti con media o fotografi. Chiaro?”

 

“Capitano non capisco, quest'indagine è mia”

 

Cragen indico il ritaglio di giornale trovato da Rossi e Reid sul luogo del ritrovamento dell'ultima vittima che adesso era posato sul tavolo in bella vista. Era una copia della copertina del New York Post di quella mattina. La foto dei due detective era stata ritagliata insieme al titolo dell'articolo, e il viso di Olivia era stato circondato da un cuore con sopra una croce con un pennarello rosso. Sotto la foto, con una calligrafia ben leggibile c'era scritto: “Detective, la prossima potresti essere tu.”

 

   
 
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