“Certo che sì, mia regina”.
È tutto quello che vorrei sentirmi dire. E che vorrei rispondere.
Ma me lo impediscono.
Per salvarmi, dicono. Per togliermi da quella relazione malata, dicono. Non fa bene alla mia salute, dicono.
Andate a 'fanculo, branco di stronzi.
Non sapete niente di me. Non capite niente di me.
Solo nel suo ruvido abbraccio e nella sua frusta posso trovare soddisfazione.
La mia mano, animata di vita propria, scende sul petto e comincia a maneggiare il seno sinistro.
Non ci posso far nulla. Al solo pensarlo mi bagno come una scolaretta.