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Autore: Artemide5775    20/06/2015    1 recensioni
Loro credevano di essere normali adolescenti, ma non lo erano , non lo erano mai stati e non lo saranno mai, anche se ci proveranno.
Cinque ragazze con un destino già segnato.
***
Victoria - novizia vampira che è dovuta crescere troppo in fretta.
Crystal - la solitaria a cui piace leggere nel parco e disegnare tutto quello che prova.
Diamond - ragazza solare e pimpante con tutti, oltre che ingenua.
Alexandra - una studentessa modello dal cuore di ghiaccio e cinica in amore.
Deborah - capo cheerleader, amante degli sport, stronza e menefreghista.
***
Tratto dal Prologo:
Mentre ignare le cinque ragazze si dirigevano a scuola e a lavorare, un ragazzo dai capelli castani e gli occhi del medesimo colore era appena arrivato a New Orleans con l'intento di rovinare la vita delle giovani e delle loro anime gemelle.
***
Il Prologo presenta solo le protagoniste femminili.
Trailer : https://www.youtube.com/watch?v=ft0TqxGWrdg
Genere: Dark, Mistero, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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Io so cose che non dovrei sapere, ma non so più chi sono.

-Le ragazze dell'Olimpo

 

Chapter XXXVII - Survive


 

Alexandra e Deborah si ritrovarono entrambe fuori scuola alla fine delle lezioni.

-É da un po' che non andiamo a trovare Georgie- commentò Alexandra per spezzare il silenzio che si era andato a creare.

-Concordo- mormorò Deborah -ma quanto ci mettono quelle due a uscire?!- disse infastidita. Anche se Alexandra sapeva che era solamente nervosa di scoprire come stava la loro amica.

Prima che la gemella potesse risponderle, videro le due loro amiche venirle incontro.

Abbie e Paula.

-Andiamo? - domandò Abbie.

Deborah e Alexandra annuirono e si avviarono tutte e quattro verso la macchina di Paula.

La macchina era una piccola Smart verde mela un pochino ammaccata.

-Io mi siedo avanti!- gridò Abbie sedendosi aprendo subito lo sportello della piccola macchina.

Paula ovviamente si sedette al posto del guidatore, mentre le gemelle si accomodarono dietro.

-Alla fine avete saputo se la mamma di Georgie è arrivata?- domandò Paula mettendo in moto e uscendo dal parcheggio della scuola.

-Ah...? No, non ho saputo niente a riguardo- disse distrattamente Alexandra.

Deborah diede un'occhiata verso il punto in cui stava guardando l'altra bionda.

In lontananza Liam stava parlando con alcuni ragazzi, insieme a quello che riconobbe come Harry.

Fece un ghigno, che in teoria avrebbe dovuto essere un sorriso.

"Che bello! Alex si é presa la sua prima sbandata per un ragazzo"

Ritornò a sedersi composta a guardò anche lei fuori dal suo finestino.

"Putroppo, Alex non è l'unica a essersi presa una cotta per qualcuno" sbuffò.


 

*******

 

Il ragazzo entrò dentro l'edificio bianco, passando abbastanza inosservato. Cosa evidentemente strana come che indossava un lungo iperneabile nero, una camicia dello stesso colore abbinata a dei pantaloni di pelle e degli stivali.

L'unica cosa che stonava nel suo aspetto scuro era la sua pelle bianca. Sembrava ricoperta di un pallore innaturale che ti faceva venire freddo solo a guardarlo.

I capelli cioccolato erano corti e gli occhi del medesimo colore erano ricoperti da degli occhiali neri per il sole.

Di avvicinò con passo sicuro al banco informazioni che si trovava all'entrata.

Una donna sulla cinquantina era intenta a sistemare alcune scartoffie mentre distrattamente parlava con quella che sembrava una collega.

F. si avvicinò a loro attirando subito l'attenzione delle due donne a di molte altre persone che li circondavano: paziente, visitatori e anche alcuni infermieri e dottori.

-Ehm... signore, cosa posso fare per aiutarvi?- chiese la donna al bancone sforzando un sorriso. Quel ragazzo la intimidiva un pochino con il suo abbigliamento che ricordava un dark e la sua espressione seria.

-Cerco Georgie Bilson- disse senza alcuna emozione nel tono della voce.

La signora alzò lo sguardo su di lui -É un parente? Non posso darle informazioni se non lo é-

Il ragazzo la guardò dritto negli occhi, facendola sussultare. Poco dopo senza rendersene conto sussurrò in modo piattop -Dove ai trova Georgie Bilson?-

La donna senza rendersene conto con gesti involontari e automatici cercò subito ciò che le era stato chiesto -Georgie Bilson, stanza numero D13, quarto piano-

-Ora dimentica questa discussione e di avermi visto- mormorò il ragazzo e se ne andò.

"Che stavo facendo?" si domandò la nonna non ricordando di aver smesso di parlare con la sua collega o di essersi messa a usare il computer dell'ospedale.


 

****

 

Le quattro ragazze si avvicinarono alla struttura bianca piena di grandi vetrate e la scritta "Hospital" in grande sopra la porta d'entrata.

Alexandra non aveva mai temuto gli ospedali, o li aveva mai odiati. Anzi, invece di vederci la parte negativa, riusciva a vedere quel luogo come un posto positivo.

Non dove la gente lottava tra la vita e la morte, ma dove le porsone avevano una buona possibilità per guarire.

-A che pensi?- le domandò Paula sorridendole.

Deborah stava davanti a loro e camminava diretta verso l'entrata, mentre Abbie le stava a destra, non molto distante da lei.

-A niente in particolare. Più che altro vorrei..- Alex lasciò la frase in sospeso.

-Sapere delle condizioni di Geo?- ipotizzò l'altra.

La bionda annuì anche se veramente non stava proprio pensando a lei.

-Lumache! Datevi una mossa!- gridò loro Deborah che stava già sulla soglia dell'entrata dell'ospedale, insieme a Abbie.

-Arriviamo- replicò gridando Paula. Ormai tutti intorno a loro le stavanl fissando, sicuramente chiedendosi chi erano quelle maleducate, o pazze.


 

*******

 

F entrò dentro la stanza D13, la camera di Georgie. Nessuno si trovava al suo interno, tranne la mora seduta comodamente sul lettino dell'ospedale.

-Ciao, chi... T.. Tu?- la ragazza smorzò um grido in gola. Fece per recuperare il suo telefonino dal mobiletto bianco accanto a lei.

Ma F la interruppe prendendo il piccolo oggetto elettronico in uno scatto vampiresco.

-C... Che vuoi da m...me? Dopo avermi ferita, u... usata e soggiogata per farmi an... andare a scuola s... senza neanche fasciarmi p... pensavo che avessi finito con me...- balbettò la povera ragazza.

-Non posso fartela passare così liscia, lurida servitrice di Ecate- disse con un ghigno che avrebbe fatto venire i brividi a chiunque.

-C... così liscia...- disse con um filo di voce.

"Intende veramente che tutto quello che mi ha fatto passare non è niente? Mi ucciderà?" con un groppo in gola cercò di recuperare più forze possibili, doveva usare i suoi poteri, anche se in quelle condizioni avrebbe fatto ben poco.

"Devo almeno provare a sopravivere"

   
 
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