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Autore: Lady Atena    20/06/2015    0 recensioni
Raccolta Clark Kent/Tony Stark basata sulle frasi della canzone Five for fighting.
Genere: Fluff, Introspettivo, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Altri, Tony Stark/Iron Man
Note: Cross-over, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Non posso restare per sempre in volo.

Clark alzò lo sguardo, caricandosi un ciocco di legno sulla spalla. Sorrise, la luce del sole illuminava la sua pelle abbronzata ricoperta di sudore. La macchina frenò con il rumore di una sgommata. La portiera si aprì, Tony tolse gli occhiali da sole e sbatté la portiera della macchina. Sogghignò, inarcò un sopracciglio.
“Ma come, che ci fa la nostra divinità in terra tra i comuni mortali?"”.
Clark avvampò, indietreggiò di un paio di passi e si portò il ciocco di legno al petto. 
“Non posso restare in volo per sempre” sussurrò con voce roca. 
La luce del sole si rifletteva nelle sue iridi blu scuro. Tony lo raggiunse, gli girò intorno e guardò la legna. Ne prese due ciocchi sotto braccio, sorrise alzando il capo.
"E quando non sei in volo, spacchi legna?" domandò, divertito.
Clark si voltò, si caricò una quarantina di ciocchi tra le braccia e si voltò. 
“Quando non sono a Metropolis, sì” spiegò. 
Raggiunse la base di un albero segato tenendo le spalle dritte e rigide, vi appoggiò accanto i ciocchi di legno. Si piegò in avanti e prese l'ascia, passando il manico da una mano all'altra. Tony lo raggiunse, posò i ciocchi accanto a quelli di Clark e incrociò le braccia.
“Non capisco il tuo problema con il volo. Io, se potessi, volerei ogni singola ora del giorno” disse, con tono alto.
Clark attivò la velocità del suono, mise uno dietro l'altro i ciocchi sopra la base dell'albero tagliato e utilizzò l'ascia per tagliarli a metà, creando una nuova pila con i pezzi. Disattivò la supervelocità, conficcò l'ascia nel legno e superò Tony.
“Per anni sono stato benissimo senza volare” rispose.
Tony si sventolò una mano davanti al volto, tossicchiò e si passò la mano tra i capelli castano scuro scompigliati.
“Soffri di vertigini?” scherzò.
Clark ridacchiò, si piegò in avanti e presi altri ciocchi di legno.
“Un tempo ne soffrivo” ribatté.
Tony scoppiò a ridere, si piegò in avanti e scosse il capo rizzandosi.
“Giuramelo!” esclamò.
Ridacchiò, si massaggiò gli occhi.
“E come l'hai superata?”.
Clark si girò, raggiunse la base dell'albero e vi mise di sopra gli altri ciocchi di legno.
“Ho spiccato il volo”.
Tony gli afferrò il polso, sogghignò socchiudendo gli occhi castano scuro.
“Dovrai farmi vedere” disse.
Clark si piegò in avanti, lo guardò in viso e addolcì il sorriso.
“Te lo prometto. Te lo farò vedere” mormorò.
  
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