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Autore: Mia    12/01/2009    1 recensioni
"Una sottile nebbia avvolgeva completamente il santuario del Supremo; nebbia che si era sviluppata, invisibile, dal modellino del Drago, propagandosi tutta attorno fino ad avvolgere interamente il palazzo.
Sul tondo tavolino decorato, il piccolo Drago Shenron cominciò a fremere leggermente. Quando si fermò dalla sua bocca sgorgò un liquido rosso e denso, dal quale si materializzò una persona dall’aspetto umano.
"
La ff è quasi completa: aggiornerò perciò ogni settimana salvo imprevisti. Per l'ultimo capitolo forse ci vorrà un po', ma vedrò di fare del mio meglio. Ringrazio Gan_HOPE326 per avermi fatto da beta e aiutato durante i miei blocchi dello scrittore.
Genere: Dark, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Goku, Nuovo personaggio, Vegeta
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
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Capitolo IV
Chichi sentì bussare e andò ad aprire la porta e subito sorrise entusiasta alle quattro persone che si trovò davanti.
-Ecco qui il mio nipotino! Ma come sei bello! Assomigli tanto al tuo papà quando era piccolo!- esclamò la donna alla vista di Matsuo.
Il piccolo si guardava intorno con aria curiosa, osservando il mondo dall’alto fra le braccia di sua madre, scalciando insistentemente.
-Ma avanti, entrate! Non restate lì sulla porta! Fra poco arriveranno anche Gohan, Videl e Pan: non vedevo l’ora di rivedervi! Da quando anche tu te ne sei andato mi sento così sola…- disse, rivolta al suo ultimogenito, con aria sconsolata.
-Ora non sei più sola, nonna!- le ricordò la piccola Emi con entusiasmo, saltellando da una parte all’altra della piccola stanza.
Emi adorava la casa di Chichi, poiché, essendo nata e cresciuta in città nel piccolo appartamento della madre, venire a contatto con la natura selvaggia di quel luogo sperduto fra i boschi la eccitava non poco.
Inoltre, da quando lei e sua madre avevano conosciuto Goten in quella gelateria, la sua vita era radicalmente cambiata.
Goten non assomiglia a nessuno dei suoi precedenti papà: infatti nessuno di loro sapeva volare e nessuno di loro aveva mai passato così tanto tempo con lei. Tutti preferivano stare con sua madre e la maggior parte delle volte, quando c’erano loro, lei finiva per restare sola. Invece con Goten tutto era cambiato e a lei piaceva moltissimo questo nuovo papà che, nonostante trascorresse molto del suo tempo con sua madre, amava giocare anche con lei.
-Hai ragione, tesoro.- disse Chichi, sorridendo alla nipote acquisita.
-Mamma, posso uscire a giocare?- domandò impaziente la bambina a Michiyo mentre questa sistemava il piccolo Matsuo su di un seggiolone.
-Sì, vai pure, ma torna presto… e ricordati di lavarti le mani, prima di mangiare!- le gridò dietro mentre Emi si allontanava di corsa dopo aver ringraziato.
Poco dopo si sentì bussare nuovamente alla porta e, quando Chichi andò ad aprire si trovò davanti ad un irritato Gohan che la salutò con poco entusiasmo.
Allarmata, Chichi guardò in direzione di sua nuora e di sua nipote e subito capì che doveva esserci qualche cosa che non andava.
-Gohan, che succede, tesoro? C’è qualcosa che non va?- domandò al figlio, dopo che ebbe salutato anche Videl e Pan.
-No, nulla: sappi solo, mamma, che tua nipote ormai è troppo grande e superiore per venire un paio di volte all’anno a trovare sua nonna! Queste sono cose da bambina che non si addicono ad una donna matura come lei!- rispose lui, salendo sempre più di tono con la voce mano a mano che pronunciava questa frase.
-Io ci volevo venire, semplicemente non oggi, e soprattutto non con te!- rispose Pan, di rimando. Videl, visibilmente stremata, si diresse a passi strascicati verso Michiyo e la salutò con voce stanca e, dopo aver salutato nello stesso modo anche il cognato, si mise a sedere sul piccolo divano, con l’aria però di non essere per niente a proprio agio.
Chichi aveva un’espressone sconvolta ed il dolore che questo atteggiamento del figlio e della nipote sortiva su di lei non le diede modo neanche di parlare.
Si ricordava di quando Pan era piccola: Gohan la adorava, era la luce dei suoi occhi ed anche fino a pochi anni prima la sua unica figlia era per lui la cosa più importante del mondo, eppure, da qualche tempo, era nato fra loro questo conflitto che lei, forse avendo avuto solo due figli maschi, forse non essendo un padre che avesse a che fare con un’adolescente, non riusciva a capire fino in fondo.
I due non si parlarono più per parecchio tempo; difatti Gohan andò a salutare suo fratello e Michiyo, per poi sedersi sul divano accanto alla moglie, senza però badare allo sguardo torvo di quest’ultima.
Dopo parecchi minuti passati in silenzio, per rompere un po’ il ghiaccio, Chichi decise di buttarsi sul primo argomento che le venne in mente.
-Allora Michiyo, cara: come va il lavoro? Se non sbaglio in questo periodo siete tutti molto impegnati in un progetto di Gohan.-
-Oh sì: suo figlio è proprio un genio, signora. - rispose lei, con un sorriso contagioso sul viso grazioso - E’ un progetto complicato, ma che darà buonissimi frutti, ne sono sicura.- detto questo sorrise in direzione di Gohan e cominciò a parlare con grande vivacità del lavoro che stava svolgendo.
Il suo parlare era animato da un ricco gesticolare, che però non risultava mai eccessivo o ridicolo, poiché avveniva sempre e comunque con un’impostazione molto seria. Il sorriso della giovane donna aveva la capacità innata di catturare lo sguardo dell’interlocutore e di metterlo di buon umore.
Michiyo inoltre era animata da un entusiasmo naturale che metteva in tutto quello che faceva, ma che, ultimamente, riversava soprattutto sul lavoro e sulla famiglia. Anche prima di conoscere Goten era sicura di averci sempre messo la stessa passione, ma da quando era entrata a far parte della famiglia Son, questa famiglia che lei sapeva essere così speciale, la sua passione era aumentata insieme al suo desiderio di essere da loro amata ed accettata.
Michiyo conosceva molto bene la grande forza ed i grandi poteri che Goten possedeva, così come sapeva che erano propri di tutta la famiglia e proprio per questo lei, così piccola, minuta, fragile, si sentiva come fuori posto, sebbene nessuno glielo avesse mai fatto pesare né tanto meno notare. Era più una sua sensazione personale, che lei però voleva a tutti i costi combattere.
Mentre Michiyo stava ancora parlando, Emi rientrò e allora Chichi decise che era giunto il momento di mettersi a tavola.

***

-Non ci pensate nemmeno! Siete mie ospiti: non vi permetterò di lavare i piatti!-
-Ma si figuri: signora, per noi è un piacere.- sorrise Michiyo, spostando uno scolapasta che era da asciugare e accostandosi al lavello.
Videl fece altrettanto dopo aver rassicurato la suocera dicendole che per loro non era un problema aiutarla a lavare i piatti.
Nel frattempo, nella stanza, accanto, Pan stava guardando la televisione raggomitolata sul divano.
Il piccolo Matsuo era stato messo a dormire nella vecchia stanza di Gohan e Goten, che, invece, erano ancora seduti a tavola e stavano parlando fra loro.
Pan premeva con forza sul telecomando, soffermandosi su ogni canale per non più di cinque secondi. Sapeva che nulla avrebbe mai potuto interessarla: fare zapping era solo un pretesto per non dover rimanere seduta a tavola con suo padre e suo zio.
Dopo aver fatto almeno una ventina di volte il giro di tutti i canali, la sua attenzione fu attirata da una voce conosciuta proveniente dal televisore.
“-… sono rimasto decisamente stupito, ma anche piacevolmente colpito! Questo ragazzo è riuscito a mettere ko me: il campione del Mondo indiscusso, Mr Satan!-
-Infatti, tutti noi siamo rimasti impressionati da questo fatto ed il suo racconto è veramente straordinario. Mr Satan aveva infatti mantenuto-” disse il giornalista, rivolgendosi agli spettatori “-il suo titolo di campione del mondo di arti marziali per molti anni, restando imbattuto. Oggi però, in occasione di questo torneo di giovani dilettanti a scopo benefico, per la prima volta dopo oltre trent’anni, ha trovato un avversario degno di tenergli testa e di sconfiggerlo. Il suo nome è Masato Fujiwara ed entrerà nella storia come l’uomo che ha battuto Mr Satan.- ”
Quando il giornalista ebbe finito di pronunciare questa frase, fu inquadrato per la prima volta questo fantomatico Masato Fujiwara.
Un ragazzo alto, muscoloso, con lunghi capelli biondi ed un sorriso allo stesso tempo seducente ed inquietante, poiché coinvolgeva solo la bocca senza estendersi agli occhi. Occhi di uno stranissimo colore castano intenso, tendente al rosso, che parevano quasi privi di pupille da tanto erano scuri.
Pan rimase immobile alcuni secondi a fissare a bocca aperta questo Masato Fujiwara.
Infatti, lo stupore che questa notizia aveva suscitato in lei era grande: nonostante suo nonno fosse molto più debole di lei, Pan sapeva molto bene che, se messo a confronto con uomini normali, egli sarebbe stato comunque in vantaggio. Allora come era possibile che questo Masato lo avesse battuto?
“Che per via dell’età il nonno cominci a perdere colpi…?” si trovò a pensare la ragazza, assorta nei suoi pensieri. Guardò nuovamente in direzione del televisore e rabbrividì incontrando lo sguardo di quegli occhi dal colore così strano…
Dietro di lei, dopo aver sentito il discorso del giornalista, si erano radunati Gohan, Goten, Chichi e Videl, che appariva piuttosto stupita.
-Non credevo che papà potesse prendere così bene una sconfitta…- disse, incredula, dopo aver assistito all’intervista.
-Più che altro è strano… - intervenne Gohan, con aria dubbiosa e sospettosa - tuo padre è pur sempre il campione del mondo e non dovrebbe essere così facile sconfiggerlo…- -Non esagerare - interenne Goten, con aria superiore - Mr Satan non è poi così forte, ed anche per una persona normale ma ben addestrata non deve essere difficile batterlo.-
-Non mi piace per niente quel ragazzo… - disse Chichi, guardandolo storto - ha uno sguardo stano e, per di più, porta i capelli troppo lunghi!-
Tutti si voltarono verso di lei e, dopo un po’, scoppiarono a ridere, dimenticando presto Masato Fujiwara.

  
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