Film > High School Musical
Segui la storia  |       
Autore: Angel_R    12/01/2009    3 recensioni
Gabriella, dopo vari trasferimenti, arriva ad Albuquerque, dove incontra la studiosa Taylor, la pianista Kelsi, e l’amante della danza Martha. Troy è il capitano della squadra di basket e il ragazzo più ammirato della scuola. Sharpay è la Regina di Ghiaccio alla quale non si deve mai dire di ‘no’, mentre Ryan, suo fratello gemello, si rifugia sempre nel suo posto preferito, il teatro… Sembra tutto normale, ma se Troy non fosse carino e gentile? E se Gabriella non lo vedesse di buon occhio? E se Sharpay non amasse il teatro ma i pom-pon? E se Ryan non fosse morbosamente attaccato alla sorella? E se… e se volete saperne di più… leggete!! Questa è la mia primissima long, quindi recensite in tanti!! Anche i commenti negativi sono ben accetti, servono a migliorare, sempre che non siano offensivi… Grazie in anticipo!!^^.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro Personaggio, Un po' tutti
Note: OOC, What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 22: Perché continui a confondermi?!

Quella notte dormii male, e il mattino dopo mi svegliai con un leggero mal di testa e il naso tappato. Perfetto, la mia giornata a Santa Fe mi aveva procurato un bel raffreddore.
Scesi le scale e mi avviai verso la cucina.
"Buongiorno", mi salutò mia madre finendo di bere il suo caffè. "Cos'hai? Stai male?".
"E' solo raffreddore, tranquilla".
"Non hai una bella cera", disse appoggiandomi le labbra sulla fronte. Faceva sempre così per sentire se ero calda o meno, diceva che lo sentiva meglio. "Non hai la febbre, ma sei pallida".
"Te l'ho detto, sto bene. Mi ci vuole solo un po' di tè caldo e sarò in piena forma".
"D'accordo, ma se ti senti male chiamami".
"Certo". Mi diede un bacio frettoloso sulla guancia e uscì. A dire la verità non mi sentivo granché bene, ma non mi andava di perdere un giorno di scuola, quindi dieci minuti più tardi uscii di casa per aspettare l'autobus alla fermata.
"Ehi, tutto bene?", mi salutò Taylor davanti all'ingresso dell'East High. Si notava davvero così tanto il mio malessere?
"Sì, benissimo, solo raffreddore".
La prima ora avevo letteratura e trovavo davvero molto difficile rimanere sveglia mentre la voce del professore ronzava incessantemente. La campanella mi salvò.

Uscii dall'aula e appoggiai la schiena contro il mio armadietto. Avevo un cerchio alla testa e la sentivo pesante. Sentii una mano sulla fronte.
"Sei un po' calda". Era Troy.
"Che fai? Mi parli davanti a tutti?".
"Ho deciso di correre qualche rischio. Comunque ti consiglio di tornartene a casa".
"No, sto bene. Sono solo stanca".
"Se uscire con me ti fa questo effetto, non facciamolo più, o a lungo andare ti avrò sulla coscienza".
"L'ho detto io che il tuo ego non ha confini".
"Per una volta ascoltami: vai a casa e riposati, se continui a stare qui ti viene la febbre e infetterai tutti noi. Non voglio ammalarmi proprio adesso".
Non aveva tutti i torti, mi sentivo davvero male. Per me era sempre stato così: bastava solo una linea di febbre per rendermi uno straccio. Decisi di andare in infermeria e chiedere il permesso di telefonare a casa.
Mia madre arrivò circa venti minuti dopo, ma, appena arrivate a casa, uscì nuovamente per ritornare al lavoro.
Mi misi immediatamente a letto e, per mia fortuna, mi addormentai facilmente.
Mi svegliò un rumore indistinto proveniente da chissà dove. Probabilmente uno dei vicini che curava il giardino o portava fuori la spazzatura.
Avevo assolutamente bisogno di un'aspirina, quindi scesi in cucina. Proprio in quel momento il campanello suonò. Chi poteva essere a quell'ora? In casa non ci dovrebbe essere stato nessuno.
Aprii la porta e, in tutta onestà, non mi stupii di trovarmi faccia a faccia con Troy.
"Non dovresti essere qui".
"E perché no? Adesso c'è la pausa pranzo, posso mangiare dove voglio".
Entrò e si recò in cucina. "Non avevi detto che non volevi che t'infettassi?".
"Voglio correre qualche rischio".
"Oggi è una giornata avventurosa per il nostro eroe".
"Ma come, non hai preparato niente?", chiese guardandosi attorno.
"Non ho fame".
"Male, hai bisogno di forze. Siediti".
Mi sedetti e lo guardai mentre apriva il frigorifero e cominciava ad accendere i fornelli.
"Non dirmi che sai cucinare", dissi incredula.
"Ci sono molte cose che non sai di me".
"Chi te l'ha insegnato?".
Si strinse nelle spalle. "Nessuno. Ma, sai, quando i tuoi genitori lavorano e devi occuparti di te stesso e una sorella più piccola, le cose le impari".
"Fai anche il baby-sitter?".
"Lo so, ti stupisco sempre più".
"Modesto".
Sapevo che Troy era diverso dal ragazzo che mostrava di essere a scuola, soprattutto con Erika e, a dire il vero, in quel periodo, anche con me.
Mi mise davanti un piatto pieno di cibo.
"Non mi va", dissi con una smorfia. Solo l'odore mi faceva stare peggio.
"Se non l'assaggi non saprai mai quanto valgo come cuoco", disse mangiando voracemente la sua parte.
"Mi fido", replicai spostando il piatto di qualche centimetro. Lui lo prese e lo depose nel forno, dopodiché ripulì la cucina. "Vieni", gli dissi prendendolo per mano dirigendomi verso il salotto.
Mi sedetti sul divano e Troy fece altrettanto. Posai la testa su un cuscino e chiusi gli occhi.
"Perché stai con me?", mi chiese lui a bruciapelo.
La domanda mi stupì, ma cercai di non darlo a vedere
. Mi misi seduta e lo guardai negli occhi. Era serio. "In che senso?".
"Quando ci siamo conosciuti mi hai espressamente fatto capire, più di una volta, che non avresti voluto avere alcun tipo di rapporto con me, neanche sotto tortura. Ma adesso, a quanto pare,stiamo passando molto tempo assieme, quindi mi piacerebbe sapere il perché".
"Ah, beh, sto con te perché... perché sei egoista, egocentrico, presuntuoso, freddo, altero, ambiguo, indifferente, aggressivo, e particolarmente stronzo, ma anche perché ho scoperto che sei il contrario di tutto questo". La sua espressione non cambiò.
"Quindi secondo te non sono davvero così?".
"No".
"E se ti dicessi che ti sbagli?".
"Alla lista aggiungerei 'bugiardo'. Adesso, però, devi rispondere tu a una domanda: che rapporto abbiamo noi due?".
"Che razza di domanda è? E' ovvio, no? Cioè... Okay, mi arrendo, non lo so".
"Neanch'io, ma credo mi piaccia di più così".
"Credo ti sia salita la febbre, stai vaneggiando". Si avvicinò a me e mi sfiorò la guancia col dorso della mano. Chiusi gli occhi e poggiai la testa sulla spalliera del divano. Credo mi sarei addormentata se non fosse che proprio in quel momento la serratura della porta d'ingresso scattò e qualcuno entrò in casa.
"Mia madre", sussurrai. Chissà quale poteva essere la sua reazione nel vedere Troy a casa. Beh, di sicuro l'avrei scoperto entro pochi secondi.
"Gabby", mi chiamò lei richiudendo la porta principale.
"Sono in salotto", risposi. Ci alzammo entrambi in piedi. Sorrisi nel constatare che Troy non aveva la minima idea di cosa fare. Probabilmente non si era mai trovato in situazioni simili.
Mia madre entrò in salotto e, appena ci vide, rimase un po' perplessa.
"Oh, non sapevo avessi visite".
"Sì, mamma lui è Troy Bolton, un compagno di classe. E' venuto per... prendere alcuni libri, durante la pausa pranzo. Sai, glieli avevo promessi, ma stamattina sono tornata a casa prima, quindi non ho fatto in tempo e adesso gli servono", mentii. Certo che potevo inventare qualcosa di meglio! Ma, d'altronde, non si può chiedere troppo ad una ragazza in imbarazzo e per di più con la febbre.
"Capisco", disse mia madre guardandolo attentamente.
"Vieni, i libri sono di sopra".
Uscimmo dal salotto e salimmo nella mia stanza. Non riuscii a trattenere una risata.
"Che c'è da ridere?", chiese Troy.
"Non ci posso credere. Non avrei mai pensato di vederti talmente nervoso da non riuscire a dire neanche una parola".
"Divertente, sì".
"Dai, non prendertela. Mi piace, sei così carino quando sei in difficoltà".
"Carino lo accetto, ma in difficoltà no".
"Ammettilo".
"Sì, hai ragione tu. Ammetto di essere un po'... teso. Insomma, non mi è mai capitato di conoscere la madre di una ragazza".
"Non mangiano mica, sai?".
"La maggior parte delle volte non conosco neanche le ragazze". A quell'affermazione smisi di ridere. "Non volevo, scusa", disse lui notando la mia espressione.
"Cosa significa che non le conosci?", chiesi.
"Non voglio che tu sappia troppo di quelle cose".
"Perché?".
"Non ne voglio parlare. Non con te".
"Pensi che non capirei?".
"Penso che mi odieresti".
"Tu dici?".
"Sì".
"Come fai a saperlo se non ci provi".
"Gabby, lo so. Ma sono sicuro di una cosa: non sei come loro".
"Sicuro?".
"Sì. Non ci sono molte persone che riescono a farmi sentire in imbarazzo, sai?". Si avvicinò sfiorandomi i capelli con la mano. "Sarà meglio far saltare fuori questi famosi libri se non vuoi che tua madre venga qui e mi bandisca per sempre da questa casa".
Gli diedi i primi due volumi che trovai in giro per la stanza. "Fai in modo di farmeli riavere, mi servono", gli dissi.
"Sarà fatto".
Scendemmo le scale e davanti all'ingresso incontrammo mia madre.
"Beh, adesso si è fatto tardi, devo andare all'allenamento. Ci vediamo a scuola. E' stato un piacere signora Montez", disse dirigendosi verso l'uscita.
"Anche per me", rispose mia madre.
Dopo che se ne fu andato, si girò verso di me e mi fissò qualche secondo. "Era davvero qui per i libri?".
"Certo".
"Come ti senti?".
"Insomma... Potrei stare meglio".
"Allora sdraiati, vado a prenderti qualcosa per far scendere la febbre".
Non credo avesse pienamente bevuto la storia dei libri in prestito, ma non mi fece altre domande. Se qualcosa non andava lo capiva all'istante, ma non chiedeva mai, aspettava sempre che chi aveva un problema decidesse di parlarne con lei.
Adoravo mia madre per quello.
Ripensai alle parole di Troy.
'Non voglio che tu sappia troppo di quelle cose. Penso che mi odieresti. Ma sono sicuro di una cosa: non sei come loro'
Per l'ennesima volta era riuscito a confondermi. Proprio quando pensavo di averlo capito, se ne usciva con frasi di quel tipo e rivoluzionava completamente l'idea che mi ero fatta di lui.
L'avrei odiato davvero se lo avessi conosciuto veramente per ciò che era?
Sapevo che avrei potuto scottarmi col fuoco, ma volevo a tutti i costi conoscere Troy, in tutte le sue personalità. Probabilmente avrei scoperto cose che non mi avrebbero fatto piacere, ma in quel momento non m'importava affatto.



- - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - - -


Fine ventiduesimo capitolo.

Finalmente sono riuscita ad aggiornare. Ultimamente non ho molto tempo, infatti non ho ancora scritto il 23 per intero, ma spero di riuscirlo a finire presto.
Questo capitolo non mi convince molto, ho provato a riscriverlo più volte, ma alla fine ne è uscito questo.... che vi pare? Ditemelo!!^^


RINGRAZIAMENTI :


Angels4ever
: Mi piace prendere i personaggi delle storie e cambiarli, dare loro nuove personalità, è divertente e spero che lo strano effetto che ti fanno questi protagonisti sia positivo... ;P
Hai ragione, questo periodo scolastico è critico... comunque... CREPIIII!! (e in bocca al lupo anche a te) eheh!! Ciao!!!^^

romanticgirl : soddisfatta per l'anticipazione? Sono contenta che ti sia piaciuto anche lo scorso capitolo, e spero che questo faccia altrettanto!!^^

lovejero : alloooora... Ti dico subito che se stili la lista di chi vuole passare la domenica con Troy Bolton, ci saranno molte adesioni... giusto? U.U
Cosa vuoi mai... non riesco a farne a meno, devo mettere per forza delle conversazioni a botta e risposta, è più forte di me, e poi i "miei" Troy e Gabriella non sarebbero loro se non si esprimessero in questo modo.
Chi riuscirà a tenere testa all'altro? Mmm... credo che il round finale ci sarà alla fine della storia per la vittoria definitiva.
Non so se si può già parlare d'amore, ma qualcosa di sicuro c'è!!^^


E' di dovere un ringraziamento speciale alla mia best, che da quando sa che pubblico questa fiction legge i capitoli in anteprima, mi da preziosi consigli e mi ha fatto anche notare che caratterialmente sono identica a Gabriella e che ho plasmato il personaggio secondo la mia personalità senza neanche rendermene conto XD... Grazie mille Charlie!!^^



Arrivederci alla prossima!!^^

Nella prossima puntata:

"Dovresti ridere più spesso".
"Io rido spesso".
"Non è vero".
"Beh, neanche tu lo fai. Sorridi sempre, ma non ridi mai".
"Già, lo so".
"E perché?".

Angel_R

  
Leggi le 3 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Film > High School Musical / Vai alla pagina dell'autore: Angel_R