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Autore: sticky2012    21/06/2015    4 recensioni
Questa fanfiction è divisa in 2 parti. La prima ambientata durante il sesto anno di Ginny (settimo libro) mentre la seconda è ambientata l'anno successivo quando tutti, chi per una ragione e chi per un'altra, torneranno ad hogwarts e dovranno fare i conti con le conseguenze dell'anno precedente.
Di cosa parla? Di una Ginny innamorata del suo Harry ma , anche se lei farà molta fatica ad ammetterlo e ad accettarlo, entrerà qualcun'altro nel suo cuore.
Chi? Draco Malfoy. Mentre nella prima parte vedremo un Harry praticamente assente e una Ginny impegnata con un Malfoy molto "presente", nella seconda parte avremo tutti e tre i protagonisti insieme.
Perchè leggerla? Cercherò di far vedere una Ginny molto dolce, razionale e matura col suo Harry e farò emergere una Ginny completamente irrazionale e più spensierata con Draco.
Vedrete un Draco molto combattivo e pronto a tutto per ottenere quel che vuole realmente, una Ginny molto in contrasto con quello che le capiterà e un Harry innamorato nel termine più dolce.
Il finale? già scritto ed è già nella mia testa.
Ci sarà una scelta? Sì.
Chi la spunterà? leggete la storia.
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ginny Weasley, Harry Potter | Coppie: Draco/Ginny, Harry/Ginny
Note: Otherverse | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7, Dopo la II guerra magica/Pace
Capitoli:
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Capitolo 17.
 
La vita è adesso.


 
 
-Ginny. Cosa ci fa lui qui??- Neville non smette di guardarmi mentre punta il dito per indicare Malfoy, accanto a me.
Ho le gambe paralizzate e non riesco neanche a formulare una sorta di pensiero per giustificare la presenza di Draco, alla mia festa, ma soprattutto il mazzo di rose che tengo tra le mani.
Il viso di Neville si fa sempre più rosso, non riesce a staccare gli occhi dalla figura vicino a me; è palese il suo disprezzo nel vedermi con la persona che, forse, lui detesta di più al mondo.
-Paciock cerca di darti una calmata. Fino a prova contraria questa non è casa tua!! E io posso andare dove voglio!- Malfoy, assumendo il suo tono da vero cattivo, fa un passo verso Neville e gli si posiziona di fronte. Vedendo Neville arrabbiarsi ancora di più, dopo aver sentito la voce prepotente di Draco,  m’infilo in mezzo a loro e con le mani li allontano delicatamente.
-Basta!!- guardo entrambi –Malfoy se ne stava andando! -.
Tiro un’occhiata a Draco, cercando di fargli capire la situazione delicata in cui mi trovo ma non sembra affatto intenzionato ad andarsene; allora decido di prenderlo per un braccio e quasi spingendolo, ci allontaniamo un po’ da Neville.
-Devi andare via. Dentro c’è tutta la mia famiglia e non è il momento di mettersi a litigare- gli sussurro per non farmi sentire proprio da Neville.
-Non è giusto!-. Guardandolo, vedo che ha i muscoli del viso per nulla rilassati; si capisce benissimo che è molto nervoso. In questo momento, non so chi, tra me e lui, sia più agitato.
-Succederà l’inferno se tu non vai via ORA!- non voglio essere burbera ma, adesso, spiegare a Neville cosa sta succedendo ha la priorità.
Continua a guardarmi ma non parla più; tira un’ ultima occhiataccia a Neville dietro di noi e inizia ad allontanarsi.
-Ci vediamo ad Hogwarts, Weasley!- lo dice a voce alta e, maledicendolo mentalmente, mi giro verso Neville.
-Io non ci spererei troppo, MALFOY!- Neville ha urlato talmente forte che mi stupisco non sia uscito nessuno a controllare, cosa stia succedendo qua fuori.
Spero solo che Draco, avendolo sentito, non decida di tornare indietro per rispondere a Neville ma dopo qualche secondo, non vedendolo tornare, tiro un sospiro di sollievo.
Sono quasi tentata di lanciare le rose in mezzo alla strada ma tanto non risolverei nulla.
-Ginny - Neville si sbottona i bottoni del colletto della camicia e si allenta un po’ la cravatta –Ti prego, dimmi che ciò che ho visto non è ciò che sembra. Ti supplico!-.
Potrei ancora cercare di salvarmi ma perché? A cosa servirebbe? Avevo già deciso che avrei dovuto confidarmi con qualcuno e, forse quello che è successo stasera, è il segnale che devo cominciare a dire la verità.
-Neville, è una storia lunga da raccontare. Io … - Neville si porta le mani al volto, platealmente sconvolto. Forse si aspettava che io gli dessi una risposta completamente diversa o che negassi sconvolta tutto.
-Neville, ascoltami. Non so cosa tu stia pensando ma non trarre conclusioni affrettate! - guardo le rose per evitare di incrociare gli occhi sbalorditi di Neville.
-Qualunque storia tu stia per raccontarmi, voglio dire solo una parola: Malfoy! Dimmi che non ti sei dimenticata di chi stiamo parlando! Di Draco Malfoy, figlio di Lucius Malfoy. E’ il nipote di Bellatrix Lestrange!!-.
Ecco il punto fatidico che tanto temevo di raggiungere. E’ un Malfoy. Tutti quanti non vorranno sapere altro ma gli basterà sentire quel maledetto cognome e qualsiasi cosa racconterò a loro, non sarà mai sufficiente per fargli dimenticare le cose brutte che stanno dietro a quelle sei lettere.
-Lo so! Pensi che non lo sappia?- Più parlo e più Neville diventa attonito.
-Ora mi spiego tutto. Le tue stranezze, le tue sparizioni, i tuoi cambiamenti d’umore. Come ci siamo arrivati a questo punto? Il tuo fidanzato dopo aver fatto l’impossibile per te, si fa in quattro per finire quel lavoro con gli Auror e venire qua per organizzare le festa di compleanno più bella che si sia mai vista e TU?? DOVE TI TROVO? Qui fuori, nascosta con quel … non so nemmeno come definirlo!! Con lui!!!-.
Una piccola lacrima mi riga il volto e l’asciugo frettolosamente; forse aveva ragione Draco quando mi diceva di non dire niente a nessuno. Se Neville, che dovrebbe essere mio amico, mi urla addosso così, cosa succederà se la mia famiglia o Harry lo scoprissero?
-E’ molto di più di come la stai sintetizzando tu! E’ dall’anno scorso che … mi sono successe un sacco di cose! E molte di queste riguardano anche Malfoy!-.
-Hai perso la testa per lui? - l’unica soluzione è raccontargli le cose dall’inizio. Solo così potrà capire. O almeno provare a capire.
-Ah eccovi! Vi ho cercato ovunque!- resto paralizzata quando sento la voce di Harry. Lo vedo proprio accanto alla porta, tutto sorridente. Guardandomi, e notando Neville visibilmente turbato, comprende che c’è qualcosa che non va e il suo sorriso scompare immediatamente.
Neville resta immobile e non si gira nemmeno per guardare Harry. Sento la testa girarmi forte; non ero pronta a questo. Avrei dovuto parlare con Harry in un altro modo e in un’altra situazione, non di certo alla festa del mio compleanno! Ora che però Neville ci ha visti, non posso continuare a mentire.
-Che succede? Ho interrotto qualcosa?- dice Harry, allarmato. –Belle quelle rose. Chi te le ha regalate?-.
Dovevo seguire il mio istinto e buttarle quando era il momento. Mi faccio coraggio e inizio a parlare.
-Mi dispiace, Harry! Ti devo parlare di M … -.
-MIE! Gliele ho regalate io! Mi vergognavo a dargliele davanti a tutti e quindi l’ho fatto qui- Neville mi ha interrotto giusto un secondo prima che pronunciassi il nome Malfoy; non ha più la faccia arrabbiata ma sembra quasi essere tornato il solito amico di sempre. Della persona, che mi urlava in faccia fino a cinque minuti fa, nemmeno l’ombra.
Harry si rasserena come se, Neville che mi regala dei fiori, fosse la cosa più normale del mondo. Da una parte sono molto sollevata dal non dover far scoppiare questa bomba proprio qui davanti a tutti ma, dall’altra,  questa era l’occasione giusta per liberarmi da questo peso che mi porto dentro da ormai troppo tempo.
-Da quanto in qua, regali rose alla mia fidanzata?- dice Harry prendendomi sotto braccio.
-Se non le regalo a Ginny, non posso regalarle a nessun’altra. Luna detesta questo tipo di fiori perché dice che sono pieni di … di qualcosa di cui non mi ricordo nemmeno il nome!- non lo cerco con lo sguardo perché so che dovrò dargli spiegazioni e l’argomento delle rose sarà l’ultimo, che gli verrà in mente.
-Dai, rientriamo che ti stanno aspettando per la torta!!-. Seguo Harry in silenzio, oltrepassando Neville, nonostante non mi senta per niente bene, cerco di non darlo a vedere.
Ho quasi superato la piccola porticina del retro del locale di Aberforth quando Neville mi richiama.
-Ginny?- io ed Harry ci giriamo contemporaneamente –Non dimenticarti che dobbiamo finire quel discorso-.
Annuisco con la testa bassa; in questo momento, non vedo l’ora che questa festa finisca, potermi togliere questo vestito e buttare queste rose.
Sono cosciente del fatto che, quando sentirà tutta la storia, Neville non sarà clemente e continuerà a urlare ma, ora, la vera domanda è se dover raccontare proprio tutto o se è il  caso di tralasciare qualche dettaglio. Come faccio a confidare a Neville delle cose così intime??
 

 
Per fortuna la festa si è conclusa senza altri colpi di scena. Ho cercato di comportarmi da festeggiata modello; ho sorriso e spento candeline, ho mangiato la torta ben due volte, ho fatto tutte le foto di rito, ho preso i regali ringraziando tutti a dovere ma, soprattutto, ho evitato accuratamente lo sguardo di Neville.
Dopo aver abbracciato tutta la mia famiglia e averli visti smaterializzarsi alla tana, mi lascio cadere su una sedia, accanto a un tavolo; il locale è ormai deserto, a parte Harry e Aberforth, che stanno discutendo, non so di cosa, vicino al bancone del bar.
Ho i piedi distrutti e approfitto che non mi vede nessuno, per togliermi le scarpe e rimanere scalza. Sono le tre del mattino e vorrei già essere nel mio letto, col mio cuscino profumato, ma ho come la sensazione che la serata non sia ancora del tutto finita.
-Sei stanca?- Harry sposta una sedia accanto alla mia, si toglie la giacca e si accomoda vicino a me; incrocia la sua mano alla mia e mi da un leggero bacio sulla fronte.
-Un po’- schiaccia la sua fronte contro la mia e, come da nostra abitudine, poso le mie labbra sulla sua cicatrice a forma di saetta. Da quando Voldemort è morto, quando lo bacio in quel punto, dice sempre che lo rilassa tantissimo.
-Ti è piaciuta la festa?-.
-E’ stata meravigliosa e il merito è tutto tuo!- appoggio la testa sulla sua spalla  e mi stringo forte a lui. Finalmente un po’ di tranquillità! Mi sembra di essere un’altra persona, quando sto con Harry ma non posso continuare a nascondere la testa sotto la sabbia. Questa bolla perfetta tra me e lui, da un certo punto di vista, è già scoppiata e lui non si merita di essere preso in giro.
-Harry, devo dirti una cosa importante- mi rimetto composta e cerco di riordinare le idee. Da dove comincio?
-Anche io!- No non può interrompermi quando ho finalmente preso coraggio –Chi comincia?-.
-Eh  non… TU! Comincia tu!- Posso aspettare ancora una decina di minuti, no? Tanto peggio di così, le cose non possono andare!
-Ok!! Stai ferma e non muoverti! Torno subito!!- si alza e va nell’altra stanza. Non faccio in tempo a chiedermi dove sia andato, che lo vedo tornare con qualcosa in mano.
Si risiede accanto a me e mette sul tavolo una piccola scatolina rettangolare con sopra un gran fiocco giallo. Guardando le dimensioni, ho quasi paura a toccarlo.
-Ginny, aprilo! Non è un altro anello!- cerco di capire cosa abbia in mente ma ha un’espressione indecifrabile.
-Non dovevi farmi un altro regalo! La festa bastava!- inizio lentamente a togliere il grosso nastro.
-Quando parlavo di una sorpresa, non intendevo certo la festa!-.
Faccio un lungo respiro, tolgo la carta da regalo e, lentamente, apro la scatolina; quasi convinta di vedere un altro gioiello, rimango sorpresa nel vedere un portachiavi a forma di casa con appese due chiavi.
Non riesco a capire. Perché mi ha dato un mazzo di chiavi?? Le case magiche non hanno serrature e, quindi, non possono essere le chiavi della Tana dove, tra l’altro, abitiamo già entrambi.
-Harry, non … non capisco!-.
-Prima di spiegarti tutto, dovresti dirmi tu qualcosa. Qualcosa che forse ti ha dato la McGranitt??- me n’ero totalmente dimenticata!! Non l’ho detto nemmeno alla mia famiglia!
-Dici la lettera per il provino nelle Holyhead Harpies??-. Già solo pronunciare quel nome, mi sembra già un sogno. Ancora non riesco a crederci che potrei far parte di quella squadra!!
Harry mi annuisce tutto sorridente, è così felice che sembra sia lui a esser stato convocato per quel provino.
-Tu come facevi a saperlo??- nonostante l’eccitazione ritrovata per le Harpies, non riesco a capire cosa possano c’entrare, un paio di chiavi, in tutta questa storia.
-Non dimenticarti mai che io sono in costante contatto con la McGranitt. Lei era la persona giusta, doveva dartela lei!!- avrei dovuto immaginarlo che anche dietro a questo c’era lui! E’ sempre più sorprendente di quanto ci si possa immaginare.
-Detto tra parentesi, è solo un provino e non è detto che mi prendano. Detto questo, le chiavi cosa c’entrano???-.
-Questi giorni sono stato molto impegnati perché sono giunto a una conclusione - il suo tono di voce si fa serio – non posso continuare a vivere a casa vostra. Io non posso prendermi spazi che non sono miei e devo trovarmi una casa che sia solo mia, dove non sono solo un ospite. E’ da vent’anni che mi sento sempre fuori posto . E’ arrivato il momento di fare il passo definitivo di staccarmi dal passato! E non può esserci nessun nuovo inizio, se tu non sei con me!-.
Ogni tanto mi scordo di tutte le cose brutte che ha dovuto passare e soprattutto che, prima di Voldemort, Harry ha dovuto avere a che fare anche con i Dursley, le persone meno affettuose sulla faccia della terra.
Ho il magone perché dopo tutte quelle che ha dovuto passare Harry, io cosa faccio? Lo tradisco nel modo peggiore del mondo. E’ questa la verità. Nonostante non lo abbia fatto con le cattive intenzione e non abbia mai voluto prenderlo in giro, il risultato non cambia. Ha ragione Neville quando ha detto che Harry sta facendo i salti mortali per me e io lo ripago nel peggiore dei modi.  Sono la persona più fortunata del mondo; nessuno può vantare di avere un ragazzo come Harry ma sembra che l’unica persona che non lo capisce sia proprio io.
-Immagino che queste non siano le chiavi del n. 4 di Privet Drive- cerco di sdrammatizzare per frenare le lacrime.
-Assolutamente no!- dice Harry, quasi ridendo –Non ci metterò mai più piede. Ho promesso a mio cugino che, prima o poi, ci rivedremo ma, ora, è ancora troppo presto!-.
Gli accarezzo il volto per cercare di scacciare quella traccia di tristezza che è comparsa nei suoi occhi.
-Presumo che tu voglia farmi una domanda, adesso!- Harry alza gli occhi al cielo sorridente; credo di aver capito dove volesse andare a parare con tutto quel discorso ed io, ora, non ho alcuna intenzione di rovinare questo momento e di dare un dolore ad Harry.
-In questi giorni mi sono guardato un po’ in giro ma non mi ha colpito niente finché un giorno, casualmente, è arrivata a tuo padre la richiesta per fare un sopralluogo in una casa Babbana che è stata abitata fino a qualche tempo fa, da una coppia. Lui era un mago mentre lei non aveva poteri magici. Si sono trasferiti credo in Germania, e la casa l’hanno messa in vendita. Ho accompagnato tuo padre per il sopralluogo e non appena l’ho vista, ho capito che era lei. Era quella giusta! E’ nelle campagne londinesi, abbastanza isolata ma non troppo. Ho parlato con i vicini, sono stati loro ad avvisare il Ministero che ci sarebbero potuti essere oggetti magici sospettosi agli occhi dei Babbani-.
-Sono maghi anche loro?-.
-Sì- parla di questo posto come quando i bambini ti raccontano del giocattolo che vorrebbero tanto avere. Sta sognando ad occhi aperti.
-Credo di aver capito che ti piace molto!-.
-E’… perfetta! E’ una villa, non è appariscente, ha un grande giardino e ha un piccolo portico fatto in legno. Nel soggiorno c’è un camino enorme e al secondo piano ci sono tre stanze da letto e affacciano sullo stesso terrazzo. E poi, intorno alla casa, c’è tutto uno steccato bianco-.
-Quindi ... - mi tappa la bocca con due dita.
-No non m’interrompere. Devo dirlo tutto d’un fiato. So che, forse, può essere stata una cosa folle ma … l’ho comprata! Proprio ieri! Non ti dico la faccia dei vicini quando hanno capito che sarò io ad andare ad abitarci lì ma gli ho risposto che non sarò solo- mi guarda per un istante, prende un respiro profondo e ricomincia a parlare – So che avevamo detto di fare le cose con calma ma … vorrei tanto che lei, signorina Weasley, venisse a vivere con me! Non hai idea di quanta voglia abbia di cominciare la nostra vita insieme!-.
Rimango a bocca aperta nonostante mi aspettassi una domanda del genere; non riesco a dire nulla. Questa serata doveva finire in un altro modo, con Harry che, arrabbiato, mi lascia e mi dice di non volermi più vedere dopo aver scoperto che l’ho tradito con Draco. Lui che mi chiedeva di andare a vivere assieme e lui che compra una casa: tutto questo non era previsto!
-Ginny, dimmi di sì. Potresti venire, tanto per iniziare, solo nel weekend e poi, finita Hogwarts ti potresti trasferire stabilmente. Ci sono un sacco di lavori da fare, è vero, ma se solo la vedessi, sono sicuro, che ti piacerà da morire!  E, quando entrerai nelle Harpies, io potrei aspettarti a casa tutte le sere e ti preparerei la cena. Sarà tutto come hai sempre sognato, te lo giuro!!-.
Ma è veramente questo, quello che desidero nel profondo del mio cuore?
Lo guardo negli occhi e mi passa davanti tutta la mia vita: la prima volta che l’ho visto, la camera dei segreti, il primo bacio, il matrimonio di Fleur, il suo ritorno ad Hogwarts, il suo sorriso quando mi ha regalato l’anello che porto al dito, la sua gioia nel rivedermi ieri sera.  Cosa faccio? Come posso buttare le basi di una vita assieme se ci sono già bugie?
-Andiamo a vedere la casa!-. Harry mi guarda sorpreso.
-Mi stai dicendo di sì?-.
-Voglio andare a vedere la casa. Adesso- non voglio aspettare e non voglio tornare ad Hogwarts ed affrontare Neville e, men che meno, Draco!.
-Come adesso? Sono le tre di notte!-.
-E quindi? Dormiremo sul pavimento! Tu non eri quello in costante comunicazione con la McGranitt? Lasciale scritto due righe e non ci farà alcun problema. Tu devi rientrare al Ministero fra due giorni, giusto? Io non ho lezione e per l’allenamento della squadra, per un giorno, può occuparsene benissimo McLaggen. Farà i salti di gioia!-.
Mi alzo in piedi e tiro su Harry, per un braccio. Sembra basito ma, al tempo stesso, divertito da quest’idea folle!
-Ma … - sono io questa volta a tappargli la bocca.
-Niente ma. Abbiamo due giorni solo per noi e li passeremo insieme. Hai detto che ci sono molti lavori da fare, no? Prima cominciamo e prima finiamo. Voglio passare un po’ di tempo da sola con te, senza doverti dividere con tutta Hogwarts! Ne ho bisogno!- questa è la verità.
Devo trascorrere un po’ di tempo da sola con Harry. E’ da quest’estate che non passiamo più di due ore assieme. E’ l’occasione giusta per staccarmi da tutto e provare a capire, se tra me ed Harry, le cose sono cambiate e cosa provo per Draco. Se non sono più la persona che lui ha lasciato prima di partire alla ricerca degli Horcrux oppure se è solo la distanza da Harry, che mi porta questa confusione.
-Mi hai convinto! Andiamo-.
Prendo le scarpe da sotto il tavolo senza indossarle e c’incamminiamo fuori dal locale, Harry mi afferra per un braccio e ci smaterializziamo sul ponte di legno di Hogwarts.
-Devo andare a cambiarmi -.
-Ti aspetto qui. Prendimi lo zaino che ho lasciato nella tua stanza. Non ci mettere molto-.
Senza scarpe ai piedi, nonostante il vestito lungo, riesco a correre su per le scale senza nessuna fatica. C’impiego una manciata di secondi a superare il ritratto della Signora Grassa e a raggiungere la mia stanza.
Non faccio tempo ad aprire la porta che una mano mi afferra un braccio.
-AAAHHHH!- per lo spavento, balzo indietro e quasi inciampo nel mio stesso vestito ma, alla luce delle lanterne, riconosco di chi è quella mano.
-Neville ma sei impazzito?- senza perdere tempo, entro nella mia stanza seguita da lui che chiude la porta sbattendola. Non voglio perdere tempo e quindi, anche con lui presente, inizio a slacciarmi il vestito .
-Noi dobbiamo parlare-.
-Si è vero ma non adesso. Sto partendo con Harry, starò via un paio di giorni- mi tolgo il vestito e lo scaravento in malo modo nel ripiano più passo del mio armadio. Prendo un paio di Jeans e una maglietta a maniche lunghe.
-Ah!- mi risponde Neville colto alla sorpresa –Parti con Harry?-.
-Sì!- afferro un maglione –Andiamo a vedere una casa!-.
-Che intenzioni hai?- mi chiede sospettoso.
-Neville, prima di giudicarmi, aspetta di sapere tutta la storia. Non voglio essere una vigliacca e parto, non perché non voglio che Harry sappia la verità, ma solo per ricordare a me stessa, cosa rappresenta lui, per me- Neville mi guarda titubante –Sto provando a far funzionare le cose con Harry!-.
Neville sprofonda seduto sul letto mentre io finisco di vestirmi; allaccio le stringhe delle scarpe, prendo lo zaino di Harry da sotto il letto e c’infilo dentro un paio di cambi per me.
-Ok!- si porta le mani alle tempie –Questa può essere una cosa buona! Un po’ di tempo con Harry, allontanarti da lui, può farti solo che bene!-.
-Ti ricordi il brindisi che mi hai fatto questa sera? Mi hai detto che qualunque cosa succeda, tu saresti stato sempre dalla mia parte! Ricordatelo, ogni tanto!-.
-Lo so perfettamente ed è, per questo, che ti ho coperto con quella storia delle rose. E sono contento che tu abbia avuto la decenza di non portarle qui, nella tua stanza. E’ perché tengo a te che non voglio che tu abbia a che fare con quell’essere abominevole. Se riuscirai a mettere le cose a posto, ti garantisco, che non ti farò altre domande e dalla mia bocca parola non uscirà una sola parola di quello che ho visto!!-.
Mi ferisce il tono accusatore di Neville e sono quasi sul punto di difendere Draco. Non mi va giù che si parli di lui sempre in questo modo così dispregiativo ma, questo, non è proprio il momento d’intavolare questo tipo di discorso. Che mi giudichi pure per un paio di giorni! Prima o poi, tornerà in sé.
-Le ho lasciate al locale, le rose! Senti, vorrei dirti di più ma ora devo andare perché Harry mi sta aspettando! Fammi solo un favore. Quando vedi McLaggen digli se può occuparsene lui dell’allenamento di domani. Se ti chiede qualcosa, digli pure la verità!-.
Mi metto lo zaino sulle spalle e, non sentendo nessuna risposta da parte di Neville, lo supero e mi dirigo verso la porta.
-Devo avvisare qualcun’ altro della tua partenza??-.
Mi fermo sulla porta, sentendo la sua provocazione. So benissimo a chi si sta riferendo. Mi giro e quando lo guardo in faccia, ci leggo un leggero senso di colpa.
Lo conosco troppo bene per non sapere che non è proprio capace di trattarmi male.
-Chiunque ti chieda dove sono andata, devi dire la semplice verità: sono con Harry!- Sto per andarmene ma sento di dover aggiungere ancora una cosa –Neville, sai benissimo che anch’io ci tengo a te e se tu mi conosci veramente, saprai anche che non sono il tipo che si fa abbindolare tanto facilmente-.
Chiudo la porta senza dargli il tempo di rispondere e mi dirigo giù dalle scale. Forse non sto facendo la cosa giusta a scappare così.
Non voglio immaginare la reazione di Draco quando saprà che non sono nel castello ma non ho il tempo proprio materiale, per avvisarlo e, conoscendolo, proverebbe a convincermi a non andare.  Forse questo è il punto di svolta per tutti quanti. Anche per Malfoy.
 
 

 
-Ma dov’è finita?? Una persona non può scomparire così nel nulla!! Sei sicura di aver controllato ovunque??-. Sto per perdere la calma definitivamente.
-Sì padrone. L’ho cercata in ogni angolo del castello e sono andata anche al campo, come lei mi ha detto. All’allenamento non si è presentata e al locale di Aberforth non ho scoperto nulla che non sapessimo già!-.
Prendo il calamaio sulla mia scrivania e lo scaravento contro il muro. Ginevra si è volatilizzata e, con lei, anche quello stupido di Potter. Lo sapevo che sarebbe successo questo! Quel Paciock avrà spifferato tutto e sarà successo il finimondo. L’avranno riportata con la forza a casa sua e chissà, ora, cosa le staranno dicendo.
Se però pensano che me ne starò zitto e buono, hanno sbagliato di grosso!.
-Irina, puoi andare. Abbiamo finito-.
Esco dal mio ufficio sbattendo la porta, tutti i serpeverde che si aggirano nel corridoio si voltano per capire cosa stia succedendo. Dopo averne fulminato qualcuno con lo sguardo, salgo le scale  e mi dirigo verso l’uscita del castello.
So esattamente dove devo andare. Mi allento il colletto della camicia e cerco di sistemarmi i capelli che mi ricadono sulla fronte.
Arrivato a destinazione, entro senza nemmeno bussare; non venivo qui da un po’ ma le serre non sembrano cambiate granché.
Lo vedo di spalle, piegato su una pianta di non so cosa, intento a spiegare come tagliare le radici a quei suoi studenti inutili.
-PACIOCK!! Devo parlarti! Esci fuori!! - lo vedo inerte a fissarmi con gli occhi sbarrati, forse non sono stato abbastanza chiaro. –Esci! SUBITO!-.
Senza controllare che abbia capito, faccio qualche passo indietro per sfuggire dalla vista di quei nanerottoli lì dentro che mi fissano come se fossi un folle.
Finalmente lo vedo varcare la soglia di quella porta, un po’ impaurito; lo afferro per un braccio e contorcendoglielo avvicino il mio volto al suo.
-Dov’è?-.
Paciock cerca di liberarsi ma la mia presa è troppo forte; più si ribella e più sentirà dolore.
-Come osi entrare nella mia aula in questo modo? Mollami Malfoy o non ti dirò nemmeno una parola - lascio la presa spingendolo all’indietro.
Metto le mani sui fianchi cercando di trovare un pizzico di calma ma il silenzio di Paciock è così irritante.
-Allora?? Dov’è?- .
-Non so di cosa stai parlando!- vuole anche prendermi in giro? Ora vuole fare anche il finto innocente.
-Paciock non ho tempo da perdere! Dov’è Ginevra??-.
-Ah, ora la chiami per nome! Non più lurida Weasely? Comunque, Ginevra ha un’indole un po’ …  ribelle e, ogni tanto, incappa in degli errori madornali. Tipo … tu! Per fortuna, però, prima o poi se ne accorge!- il mio stomaco si contorce dalla rabbia.
Sta facendo di tutto per mettere alla prova il mio controllo ma non gli darò questa soddisfazione.
-Non ho bisogno della tua paternale!! Voglio solo sapere dov’è!! Casualmente, dopo che ieri sera ci hai visto, lei è … sparita!!-.
-Se proprio ci tieni tanto a saperlo, sbruffone che non sei altro … è partita! E pensa un po’?? Non l’ha costretta nessuno, a farlo!!-.
Mi viene quasi da ridere; come se io potessi credere a una bugia così plateale!!.
-Si certo! Come no?!?!-.
-Beh mi dispiace che tu non ci creda ma è la semplice verità. A differenza di quello che pensi, ho tenuto la bocca chiusa. Sono ancora convinto che quello che ho visto non abbia alcun significato!-.
-Mi dispiace deluderti Paciock ma quello che hai visto è esattamente quello che sembrava. Rimarresti sorpreso nel sapere quanto Ginny, la pensi diversamente da te!  Cerca di sopravvivere a questo dolore!- nonostante le mie parole, non sembra che Paciock sia sconvolto più di tanto.
-Grazie Malfoy! Sono molto più sereno, adesso. Qualunque cosa sia successa tra te e lei,  Ginny non cambierà mai la sua vita per uno come te! Di sicuro non per una persona così sgradevole quale sei tu! Non sei cambiato, sei sempre lo stesso!- non devo lasciarmi ferire dalle sue parole. Lui non sa niente e non sa come sono io quando sto con Ginevra. Devo restare lucido. Non posso lasciarmi condizionare da uno come lui.
-Te lo chiedo per l’ultima volta. DOV’E’ GINEVRA?-.
-Se non mi credi, chiedilo alla McGranitt. Ginny è partita ieri notte con Harry, il suo fidanzato. Non ho idea di dove siano andati ma so che staranno via tutto il weekend. Malfoy fattene una ragione! Nessuno l’ha rapita o l’ha maltrattata, sta benissimo!- non può essere vero, mi sta mentendo –Prima di partire mi ha detto che al suo ritorno ti avrebbe parlato lei personalmente. Rivedendo Harry, forse, ha capito quali sono le cose veramente importanti!-.
-Non è vero-.
-Come vuoi. Non credermi. Te lo dirà lei quando tornerà. So che deve essere frustrante per te, sapere che non hai potuto rovinare tutta la famiglia Weasley per un tuo inutile capriccio. Ginny è troppo intelligente per farsi prendere in giro da uno come te-.
Non ho la voce nemmeno per controbattere e guardo Paciock mentre rientra nella serra;  vorrei tanto entrare lì dentro e picchiarlo ma sarebbe tutto inutile.
Deve esserci sicuramente un’altra spiegazione perché quello che ha detto non può essere vero!! Non può!
Per cercare di scaricare la bile che ho nel corpo, torno verso il castello; se quello che ha detto Paciock è la verità, Ginevra non tornerà fino a domani sera.
Sto per dirigermi, di nuovo, verso i sotterranei, quando vedo, in fondo al corridoio, la persona che potrebbe proprio aiutarmi.
-Signora preside! Aspetti!! Ho bisogno di chiederle una cosa!!- corro per raggiungerla.
-Signor Malfoy. Sono piacevolmente sorpresa nel vederla girare nelle nostre umili aule- in effetti, questo corridoio non è uno dei luoghi che frequento di più.
-La stavo cercando. Ha idea di dove possa trovare Harry Potter?- la preside s’insospettisce per la mia richiesta.
-Come mai sta cercando il signor Potter?-.
-Dovrei parlare con lui di una cosa riguardante la gestione del mio patrimonio. Preferisco parlare con lui che andare al Ministero. Sa se posso trovarlo a Diagon Alley o nella sede degli Auror?- devo ammettere che sono molto bravo a depistare le persone. La McGranitt sembra averci creduto.
-Mi dispiace ma non so esattamente dove sia. Mi ha scritto ieri che sarebbe partito per qualche giorno con la signorina Weasley, credo si siano concessi una piccola vacanza. Temo che fino a lunedì sarà irraggiungibile -.
Partito per qualche giorno con la signorina Weasley. Allora quello stupido di Paciock non stava mentendo.
-Signor Malfoy, tutto bene?-.
-Sì. Grazie. Torno nei miei sotterranei-. Torno nel mio ufficio continuando a ripetermi le parole che mi ha detto Paciock, pochi minuti fa.  Ed io che pensavo, finalmente, di aver fatto dei passi avanti con Ginny. Pensavo che lei fosse arrivata quasi al punto di lasciare Potter e invece?
E’ in vacanza con lui, dopo che due giorni fa è venuta a letto con me!!
Ho fatto cose per lei che mai mi sarei sognato di fare per nessun altro e come mi ha ripagato?? Mi ha usato fino a che non è tornato il suo caro eroe ed io sono stato spazzato via come se fossi qualcosa d’inutile.
Apro la porta del mio studio e mi siedo sulla poltrona; afferro tutti i compiti dei corvonero che mi hanno consegnato ieri mattina e li scaravento contro la libreria.
Sento bussare la porta; chi diavolo è, adesso?
-Avanti!!-.
-Professore, posso disturbarla?- oh no, cos’ho fatto di male oggi? Ci mancava solo lei.
-Pansy! Ma che piacere vederti!- spero che si accorga del mio tono ironico, che si offenda e che se ne vada al più presto.
-Passavo di qui e pensavo di farti un salutino- fa il giro dello studio e si siede sulla mia scrivania accavallando le gambe. Dopo tutto questo tempo, ancora, non si è data per vinta!
-Pansy non è giornata, davvero!- inizia ad accarezzarmi i capelli, cosa che io detesto.
-Pensavo che stasera potremmo divertirci un po’… insieme.  Sai, è da tanto che non passiamo del tempo, tu ed io, da soli!! Mi manchi-.
Le afferro la mano e l’allontano da me ma lei non ci fa minimamente caso.
-Lo sai benissimo che io e te abbiamo chiuso. E’ da più di un anno che continuo a ripeterti la stessa identica cosa. Ancora non l’hai capita?-.
-E’ che ultimamente ti vedo sempre così distratto, così pensieroso. Io saprei come scacciare via i tuoi brutti pensieri. E poi, noi due, abbiamo sempre avuto una certa affinità nel fare una cosa in particolare - è ancora convinta che io provi per lei, quest’ attrazione fisica irrefrenabile. Non ha ancora capito che, lei per me, non è stato altro che un divertimento puro e semplice. A volte, addirittura, un passatempo. Con lei non c’era nessuna complicazione. Fa sempre tutto quello che le dico, senza mai discutere.
-Non ho bisogno di niente, grazie- credo di averla dissuasa quando la vedo alzarsi dalla mia scrivania ma, prendendomi contro piede, si mette a cavalcioni su di me e inizia a slacciarsi la camicetta.
-Pansy vattene. Non so più come dirtelo-.
Tolta la camicetta, si slaccia il reggiseno e resta nuda di fronte a me.  Qualche tempo fa non ci avrei pensato due volte ma ora è tutto diverso.
-Dai Draco. Come ai vecchi tempi. Non ti ricordi? Lo abbiamo fatto praticamente ovunque ed è arrivato il momento d’inaugurare la tua scrivania, non trovi?- mi sussurra all’orecchio, mordendomelo.
 Non posso però continuare a viaggiare con la mia fantasia. Devo guardare in faccia la realtà. Cos’ ho ottenuto nel comportarmi sempre bene? Nulla. Ginevra non è riuscita a capirmi.
Sono qui, solo, per l’ennesima volta; anch’io ho il diritto di divertirmi, non ho più nulla da perdere. Ed ho dei bisogni che Pansy potrebbe benissimo soddisfare. Metto a tacere la testa che mi urla di non farlo, sollevo Pansy e la faccio sdraiare, senza nessuna delicatezza, sulla scrivania. Mi tolgo la camicia e i pantaloni, privo, però, di qualsiasi entusiasmo.
Non riesco nemmeno a guardarla in faccia quindi chiudo gli occhi e ricomincio a spogliarmi.
-Facciamo quello che dobbiamo fare ma non ti azzardare a baciarmi in bocca-.
-Come vuoi tu, Draco. Non sono le tue labbra che sto bramando in questo momento!- si solleva e mi tira su di lei; comincia a baciarmi il collo mentre io, nauseato, cerco di scacciare dalla mia mente l’immagine di Ginevra Weasley.
 
 

 
 
-Ahhhahahha. Non ci posso ancora credere. Mi avevi detto che c’erano un po’ di lavori da fare ma non pensavo fossero così tanti - non riesco a guardare Harry senza scoppiare a ridere.
La casa, vista dall’esterno, è veramente deliziosa; la cosa più bella in assoluto è la veranda di legno che ti accoglie prima di varcare la porta di casa. I veri problemi, appunto, nascono quando si è oltrepassato l’ingresso. L’interno della casa è praticamente tutto da buttare giù e da ricostruire tutto da capo.
Il vecchio proprietario deve essersi allenato con varie fatture dentro quelle stanze perché è riuscito a incantare persino le tubature. Harry ha provato ad aggiustarle ma, ogni volta che ci ha provato, si è beccato una bella doccia gelata.
Per non parlare del tetto che è completamente da rifare perché ci sono infiltrazioni quasi ovunque.
-Si. In effetti, pensare di poter già trascorrere una notte lì, forse, è stata un’idea un po’ azzardata-.
In effetti appena sono entrata, avevo già capito che non potevamo rimanere lì per molto ma sono rimasta zitta perché non volevo distruggere l’entusiasmo di Harry.
-Solo un po’, eh?-. Credo ci sia rimasto  male per non essersi accorto in che condizioni era effettivamente la casa. L’entusiasmo deve averlo un po’ confuso.
Cammina desolato davanti a me, con lo zaino in spalla; non è stato molto contento di dover tornare ad Hogwarts così presto ma non potevamo fare altrimenti.
-Dai non fare così. Sì, ci sono un po’ di lavori da fare e, forse, ci metteremo un po’ di più del previsto ma vedrai che, alla fine, sarà stupenda! Quella casa ha un gran potenziale … -.
-Si, lo so! Mi dispiace solo che la nostra idea di passare due giorni lì insieme, sia andata in fumo!-.
Lo prendo a braccetto e, così attaccati, saliamo la scalinata di Hogwarts.
-In settimana, devi avvisare mio padre. Lui è molto bravo con quelle faccende degli oggetti babbani colpiti da fatture. Risolverà subito il problema delle tubature e del tetto!-.
-Dimmi la verità. Ti piace veramente la casa?- lo stringo un po’ più forte.
-Sì Harry. Mi piace moltissimo! E mi piace ancora di più sapere che la potremo fare come piace a noi!-.
-Almeno una cosa positiva in queste ultime ventiquattro ore di disastri è successa!- lo guardo incuriosita –Sono riuscito a stare da solo con te un giorno intero!-.
Lo bacio sulla guancia. In effetti, è stata una bella giornata, anche se ho avuto sempre la mente annebbiata da una grande preoccupazione: Malfoy.
-Mamma mia. Sono le undici passate. Sono così stanco che non ho le forze nemmeno di andare a prendere da mangiare in cucina-.
-Fai una cosa. Vai su, in camera mia. Fatti una bella doccia ed io, intanto, faccio un salto nelle cucine-.
-Mi piace quest’idea. Ti aspetto di sopra- s’incammina dopo avermi fatto l’occhiolino, inconsapevole del fatto che gli ho appena raccontato una bugia. C’è un altro posto, dove devo andare.
Non posso far passare altro tempo senza aver parlato con Draco; se lo conosco abbastanza bene, starà già dando di matto e, dopo quello che è successo tra di noi, tre giorni fa, si merita almeno una spiegazione.
Approfitto dei corridoi deserti per slittare via verso i sotterranei; una volta davanti al suo ufficio sto quasi per bussare quando sento delle voci provenire da dentro.
Distinguo quella di Draco ma non riesco a capire chi sia il suo interlocutore.
-Vattene e, per favore, per un po’, levati dalla mia vista!- con chiunque stia parlando, dal tono della sua voce, non deve sser stata una conversazione molto piacevole.
Aspetto qualche secondo e, senza muovermi, vedo la porta aprirsi davanti a me. Non so chi mi aspettavo di trovare lì dentro ma non di sicuro … lei.
Quello che vedo è allucinante. Pansy Parkinson che mi guarda schifata intenta a riallacciarsi la sua camicetta bianca mentre dietro di lei, di spalle, vicino alla sua scrivania, c’è Draco ancora a torso nudo occupato a cercare qualcosa.
Una parte di me non può crederci ma l’immagine è talmente chiara, che non lascia nessun dubbio. Mi viene quasi voglia di ridere.
-Guarda qui chi c’è! La piccola e inutile Weasley!- entrambe, inconsapevolmente, guardiamo Malfoy. Vedo la sua schiena irrigidirsi e il braccio sinistro, con cui si stava rimettendo la camicia, bloccarsi.
Si gira a rallentatore e, quando mi vede, la sua faccia sembra molto più sconvolta della mia; sto in silenzio aspettando che abbia il coraggio di dire qualcosa ma rimane in assoluto silenzio.
-Io me ne vado, Draco. Non ho tempo da perdere con una Weasley!- Pansy, con la camicetta ancora mezza slacciata, mi supera dandomi una spallata. Mi trattengo dalla voglia di inseguirla e di strapparle i capelli che ha in testa.
Mi volto, di nuovo, a guardare Malfoy che, nel frattempo, è rimasto nella stessa posizione di come l’avevo lasciato, con la sola differenza che è riuscito ad indossare la camicia.
-Io, invece, me ne vado perché non ho tempo da perdere con te!!!- capisco che sta per dire qualcosa ma, anticipandolo, prendo la maniglia e richiudo la porta del suo ufficio.
Sono così arrabbiata che mi si è annebbiata la vista. Non posso credere che stavo rischiando di mettere in discussione tutta la mia vita per una persona del genere. Mi voleva prendere in giro ma gli è andata male; l’ho smascherato prima!!
-GINEVRA, fermati!- sentendo le sue urla, accelero la mia andatura. Non ho voglia né di guardarlo in faccia, né di starlo a sentire.
Questa volta non mi farò incantare da lui!
-Fermati, dannazione!- mi strattona per un braccio ma, con i gomiti, riesco a spingerlo lontano da me.
-Ma ammazzati!- gli faccio un gestaccio in mezzo a un corridoio.
-Ah, sei pure arrabbiata? TU? Sei sparita con Potter, senza dirmi una parola. Nulla. Ho dovuto saperlo da Paciock!- cerca di giustificarsi.
Alt, ha parlato con Neville?
-Io non ti devo giustificazioni di quello che faccio  col mio fidanzato! Chiaro?- continuo a camminare.
Malfoy non si lascia scoraggiare e continua a starmi alle calcagna.
-Puoi fermarti! Ci possono vedere!-.
-E cosa me ne importa!! Che sentano pure mentre ti do del viscido maiale!- salgo le scale e, come volevasi dimostrare, incontriamo un serpeverde del primo anno che ci guarda confuso.
-Tu!- lo chiama Draco –Subito nei sotterranei! E’ un ordine!-.
-Sai che paura che fai … - commento sarcastica.
Il ragazzino però sembra prenderlo sul serio; corre giù dalle scale come un fulmine.
-Puoi, per favore, non costringermi a usare la forza?- mi chiede Malfoy.
La voce sta cambiando; forse, sta iniziando a stufarsi.
-No! Fallo, tanto è la cosa che ti riesce meglio!-.
Sono fuori di me. Stavo rischiando di farmi beccare da Harry per correre da questo deficiente.
-Non sapevo fossi così possessiva!- cerca di provocarmi –Non pensavo di essere di proprietà privata!-.
Intanto, siamo arrivati vicino alla Sala Grande e, adesso, il rischio che qualcuno ci veda si fa sempre maggiore.
-Tu puoi essere di chiunque tu voglia! Non sei roba mia!- rispondo secca –Basta che mi lasci stare! A me e al mio fidanzato! Chiaro??-.
Mi giro per essere più incisiva.
-Perché, invece di fare questo show, non ti calmi? Sei sparita con Potter, non mi hai detto una parola  e … -.
-E scopi con la Parkinson! Sei pazzo e anche disgustoso!!-.
-Ho ascoltato quello che mi ha detto Paciock! Pensavo ti fossi presa gioco di me … che tu e Potter aveste … - balbetta cose incomprensibili.-
-Ginevra fermati!- riesce a superarmi e a bloccare il passaggio delle scale.
-Basta, ci siamo detti tutto!- cerco di passare ma lui, con i riflessi pronti, riesce a intercettarmi.
-Ho creduto a Paciock perché anche la McGranitt mi ha detto che Potter era partito, in vacanza, con te!! Ho perso la testa. Che cosa avresti pensato, se fossi stata al mio posto??- i suoi occhi sembrano quasi spiritati.
-Tu perdi la testa troppo facilmente!- sono così scoraggiata che non ho più neanche la voglia di urlare  – E’ vero, sono partita con Harry! -.
Sono arrivata al limite, non ce la faccio più!
-Cosa è successo con Potter?- mi chiede.
-Mi ha dato il suo regalo!- resto sul vago -Non hai mai smesso di portartela a letto, vero?- non riesco nemmeno a guardarlo in faccia.
-Non è vero! E’ dalla festa di Piton dell’anno scorso che non ho più, nemmeno voluto essere nella stessa stanza con lei, a parte quando le ho chiesto di togliermi il marchio- cerca il mio sguardo ma non lo trova –Non mi credi?-.
-Sinceramente? No-. Chi lo farebbe al mio posto?
-Ma perché non provi ogni tanto a metterti nei miei panni? Dimmi cosa ti passa per quella testa!-.
-Prima tu! Grand’uomo che non sei altro! Comincia tu a confessarti!- mi sta particolarmente antipatico, in questo momento.
-A me non frega niente di nulla e di nessuno! Non m’interessa di quello che dirà la gente! Decidi tu cosa vuoi essere ma poi fammelo sapere anche a me! Vuoi continuare a stare con Potter e tenerti me come amante? Lui di giorno e io di notte?-.
-Lo faresti?- lo provoco per capire dove vuole arrivare.
-Può darsi! Ma arriveresti al punto che non ti basterei più solo di notte … e poi come fai??- prova a farmi ridere.
-Potter, come lo chiami tu, è il mio fidanzato e, lo era, già prima che iniziasse tutta la storia con te. Hai capito? Lui, ora, ha la precedenza su tutto e tutti. Spero di essere stata abbastanza chiara!- credo che le mie parole abbiano fatto centro. So di averlo ferito e decido di dargli il colpo di grazia.
-Vuoi saperla tutta? Harry mi ha chiesto di andare a vivere con lui. Ha comprato una casa per noi due e io ho tutte le intenzioni di andarci!!-.
Le cose non stanno esattamente così ma questo lui non deve saperlo.
Se fosse veramente così, non sarei corsa qui, no?
-Chissà perché non sono sorpreso? E’ tipico di Potter! Fa tutto parte del suo piano di trasformarti in una casalinga disperata che sforna bambini ogni anno!!-.
-Quando crescerai, Malfoy? Non hai capito niente! Comprare una casa, fare progetti, pensare a una famiglia non sono diavolerie tipiche di una mente perversa, sono progetti. Stiamo crescendo e dobbiamo andare avanti, evolverci. Ecco, cosa rappresenta la casa. E tu, invece? Tante chiacchiere, tante dimostrazioni plateali ma i fatti, quelli di sostanza e non solo di forma, dove sono??-.
-Lo sai, io , quante ne posso avere di case?-.
-Non è la casa in sé che voglio, è tutto quello che ci sta dietro che tu non hai e non avrai mai- come faccio a fargli recepire il concetto? - Il problema non è la Parkinson o quello che hai fatto stasera! Il problema forse … è quello che voglio io!-.
Ci guardiamo senza pronunciare una parola e i nostri sguardi, esausti, dicono più di molte parole. Credo proprio che io e Malfoy siamo arrivati al capolinea.
-Vuoi finirla qui? -.
E’ così serio come non l’avevo mai visto.
-Malfoy, probabilmente non siamo compatibili. Possiamo continuare ad avere un rapporto civile senza dover tornare, per forza, a insultarci come bestie, ogni volta che c’incontriamo nei corridoi-.
 -Un rapporto civile? E, secondo te, dopo tutto ciò che abbiamo fatto, tu ed io dovremmo tornare a ignorarci??- scoppia a ridere ma non ha la faccia di uno che si stia divertendo molto –Come fai ancora a non averlo capito? E’ dall’anno scorso che provi, in tutti i modi, ad allontanarmi ma poi finisce sempre allo stesso modo: torni sempre! Hai ancora voglia di perdere tempo? Se anche non ti cercassi più, saresti tu a venirmi a cercare, prima o poi. Come hai fatto stasera. Eri col tuo fidanzato perfetto che ami tanto ma, a un certo punto avrai detto una bugia, per poter venire da me- si avvicina pericolosamente a me ma io indietreggio fin quando non vado a sbattere contro il corrimano delle scale.
-Non è vero!! Volevo solo vedere come stavi! Non ti ho più visto dal mio compleanno … -.
-Quanto dobbiamo andare avanti, in questo modo??- mi sussurra all’orecchio con quella voce che, ormai, conosco perfettamente. Maledetto Malfoy!
-Basta. Sono io che sono arrabbiata con te. Dopo stasera, hai anche il coraggio di … - sento il suo corpo contro il mio e mi blocco.
-La notte che abbiamo passato insieme. Te la ricordi, tre giorni fa? Pensa a quello. Sono lì tutte le risposte!- sento la sua mano appoggiarsi sulla mia pancia.
-Devi mollarmi-.
Come se non avessi detto neanche una parola, si schiaccia ancora di più contro di me a tal punto che sono obbligata a inarcare la schiena per guadagnare un po’ di spazio tra noi.
-La senti l’elettricità nel tuo corpo, i muscoli che s’ irrigidiscono, il calore che ti pervade, i tuoi occhi che s’illuminano, la testa che si dimentica il perché stavi discutendo con me fino a cinque minuti fa. Più ci respingiamo e più ci attraiamo uno verso l’altra. Tutto questo, non lo hai e non l’avrai mai con Potter. Sei disposta a rinunciare a questo?- mi prende il collo e mi avvicina alle sua labbra, sento il suo profumo così vicino.
Per quanto vorrei negare, quello che ha detto è la piena verità. Sarà per una questione fisica o meno ma davanti a lui, perdo ogni tipo di lucidità. Quando sto con lui, non riesco a pensare a nient’altro.
-Non c’è passione tra te e Potter, vi comportate già come una coppia sposata da trent’anni! Con me tu puoi avere tutto questo. Non ci sarà un solo giorno in cui non proverai quello che stai sentendo in questo momento. Farò del mio meglio per non farti pentire di questo!!-.
Devo stare calma e cercare di essere razionale; non posso seguire l’istinto. Non posso, vero?
-Cos’altro aspetti??  -lo guardo negli occhi e, in questo momento, vorrei veramente che tutto il mondo fosse cancellato e rimanessimo solo noi due.
-Fregatene di tutto!! Solo io e te!- ho perso la salivazione, non riesco a parlare.
-Farò tutto ciò che mi chiederai di fare ma, almeno tu, stai dalla mia parte!- appoggia la sua fronte alla mia e lo vedo chiudere gli occhi.
Se prima mi rimbombavano, nella testa, le parole di Harry, di Neville, ora, le sento sempre così lontane. Voglio veramente andare avanti così, negando l’evidenza?
Quando ero con Harry, continuavo a preoccuparmi per Draco. Sono arrivato e il primo posto dove sono corsa, è stato da lui.
Sono davvero pronta a far saltare in aria tutte le mie sicurezze, per buttarmi nel vuoto con … lui?
-Prova a vivermi!-.
Solo ora, mi rendo conto che la vita è la mia ed io son l’unica che può decidere cosa farne. Posso veramente farmi condizionare da quello che tutti gli altri pensano sia corretto?
Me la sento di chiudere in faccia la porta a Draco, definitivamente? Senza scoprire cosa c’era dietro?
-Ti voglio come non ho mai voluto nessuno!- non ci posso credere di averlo detto veramente –E questo mi spaventa tantissimo!-.
Persino Draco rimane paralizzato sentendo quelle parole! Non mi sentivo così leggera da un sacco di tempo come se, finalmente, mi fossi liberata di un peso sullo stomaco.
-Questo cosa vuol dire?-gli si legge stupore in ogni parte del viso.
Le nostre labbra si avvicinano-
- E’ un anno e mezzo che combino solo casini, dicendo una bugia dopo l’altra. Sono stanca. Non c’è stato un solo momento in cui ho smesso di pensare a te. E’ stato sempre un crescendo! E’ inutile provare a opporsi!-.
Mi avvicino e, felice di poter prendere l’iniziativa, lo bacio, fregandomene che qualcuno possa vederci. Malfoy non impiega molto tempo a superare lo shock e, con le mani che gli tremano, si avventa dolcemente su di me.
Rimaniamo a baciarci per non so quanto tempo e faccio persino fatica a ricordarmi dove siamo; faccio un passo indietro per prendere aria, anche se non ho granché voglia di staccarmi da lui.
-Lo sai che possiamo scappare anche ora?- scoppio a ridere. Sarebbe una bella soluzione ma non risolveremmo assolutamente nulla.
-Se ti becco un’altra volta con la Parkinson, vi strangolo con le mie mani! Chiaro?-.
-Vedrò cosa posso fare!- mi morde il naso -Non cambierai idea domani mattina o fra un paio di giorni, vero?-.
-Vedrò cosa posso fare!- mi piace stuzzicarlo così - Quello che provo per te è più forte di qualsiasi altra cosa. Vederti con la Parkinson, stasera, penso mi abbia fatto capire che non voglio perderti! - mi stringe più forte a sé  - Sono solo preoccupata di doverlo dire ad Harry. Lui non immagina nulla di tutto questo. Ha anche comprato una casa!- so che quella sarà la cosa più complicata da fare!
Sarà uno dei peggiori momenti della mia vita.
-Beh vediamo il lato positivo! C’è qualcuno che farà i salti di gioia per la notizia!- non mi viene in mente nessuno –Irina!!!-.
-E’ già un passo avanti!!- in effetti penso che sarà l’unica a festeggiare
-Mai felice come il suo padrone- resto aggrappata a lui, incantata a guardarlo. Non so se riusciremo mai a staccarci.
-Non per infrangere così subito, i tuoi sogni ma, lo sai, che devo tornare di sopra?- Malfoy capisce subito a cosa mi riferisco.
-Cioè dopo una cosa del genere, non passi la notte con me?-.
-Ehh … no!- nonostante la brutta notizia, non sembro aver scalfito molto il suo sorriso –Non posso sparire. Mi verrebbero a cercare e io voglio parlare con Harry- lo sento sbuffare.
-Io sono ancora dell’idea di scappare e di far perdere le nostre tracce! Goditi la vita da amanti! Tanto ormai … - sciolgo il nostro abbraccio e, contro voglia, mi allontano.
-Fai bei sogni, Malfoy!-.
-Saranno bellissimi! Ci vediamo domani, Weasley! Se cambi idea per stanotte … sai dove trovarmi!!- sorride malizioso.
-No! A domani, Malfoy - ho quasi paura ad andarmene e scoprire che è stato tutto un sogno -Andrà tutto bene, vero?- non sono pentita di nulla ma l’incognita di cosa mi aspetta, un po’ mi spaventa.
-Sì, Weasley. Farò del mio meglio, te lo prometto!-.
Voglio stare con lui; mi è costato così tanto ammetterlo che non voglio più fare passi indietro.
-Notte Malfoy!-.
-Notte Weasley!-.
Anche se controvoglia, lo saluto e m’incammino verso la torre; salgo gli scalini ancora eccitata nonostante stia per dover dire tutto ad Harry.
Quando entro nella sala comune, ormai deserta, mi blocco proprio all’entrata del dormitorio femminile. Mi ripeto, tra me e me, che ho preso la decisione giusta e che andrà tutto bene. Devo essere coraggiosa e decisa. Faccio un lungo respiro per scacciare la tensione e, senza esitazioni, entro e mi dirigo alla mia camera.
Sapendo già come cominciare il discorso, entro decisa, ma vedo Harry sdraiato sul mio letto, ancora con l’asciugamano in vita che dorme profondamente. Non posso certo svegliarlo, a quest’ora, per dirgli una cosa del genere! Delusa da questo primo tentativo fallito, sprofondo sul letto esausta ma, nonostante ciò, felice come non mai.
 
 

 
 
-Harry puoi fermarti un attimo? E’ importante!- è da quando mi sono svegliata, stamattina, che non riesco a farlo stare fermo un attimo.
Non fa che andare e tornare dalla biblioteca con delle pergamene sempre in mano; è andato anche a parlare col professor Vitious. Tutto per questa storia della casa; perché non riesce a darsi pace finché non avrà capito come cancellare tutte le maledizioni che sono state lanciate lì dentro.
-Amore mio, parliamo un’altra volta. Se mi sbrigo, ce la faccio ad andare da tuo padre e fare aggiustare le tubature entro sera. Se risolvo quel problema, possiamo cominciare ad occuparci dei muri!-.
Come faccio a dirgli che la nostra storia è finita mentre è tutto occupato a mettere a posto la casa che ha comprato per noi? Da quando mi sono svegliata, ho questo mal di stomaco che mi perseguita.
Forse, l’idea degli amanti di Draco, non è così male!
-Non ti dispiace vero se me ne vado via qualche ora prima? So che ti avevo detto che mi sarei fermato fino a stasera ma tuo padre è disponibile solo oggi che è domenica!- non mi guarda nemmeno da tanto che è occupato a trafficare col suo zaino e con le decine di pergamene che si porta dietro.
-No. Vai pure-.
-Tanto ci vediamo il prossimo weekend, no? Speriamo di poter tornare alla casa!- mi sfiora la guancia con un bacio.
Ecco, quello che mi manca! Vent’anni e già mi saluta col bacio sulla guancia
Forse, come dice Draco, voglio qualcosa in più.
-Speriamo - non so nemmeno cosa dirgli. E’ così occupato che nemmeno si accorge che c’è qualcosa che non va –Harry, io vado a cercare McLaggen. Tanto stai andando via! Magari riesco a organizzare un allenamento extra!-.
-Non ci sono problemi. Ti scrivo per aggiornarti- vado verso la porta, impaziente di uscire da quella camera –Ah, Ginny?-.
-Sì?- anche se forzatamente, cerco di sorridere.
-Ti amo!- è così contento che mi piange il cuore vederlo così, sapendo cosa lo aspetta.
-Lo so!- sono le uniche parole che riesco a pronunciare, anche se, oggi, suonano così amare!
 

 
Essendo domenica, i corridoi dei sotterranei sono quasi deserti, anche se essere vista dei serpeverde, ormai, è l’ultimo dei miei problemi.
Apro la porta senza chiedere neanche permesso; quando entro mi accorgo che lo studio è deserto e di Malfoy, nemmeno l’ombra.
Esco nei corridoi e provo a cercarlo nelle aule a fianco ma nulla! Dov’è finito?
-Mani in alto, signorina!- lo sento dietro di me, mentre con le braccia mi cinge la vita –Cercava qualcuno?-.
Mi da un bacio sul collo e il suo profumo m’invade le narici.
-Sì. Il professore di pozioni. Sa dov’è finito?! Di solito lo becco sempre con brutte compagnie!-.
-Ha preso un giorno di ferie. Ci sono io però, che sono a sua completa disposizione!- mi giro per guardarlo in faccia ed è esattamente come l’ho lasciato ieri sera. Ha lo stesso sorriso luminoso.
E’ un Malfoy completamente diverso rispetto a quello che ho visto l’anno scorso.
M’ aggrappo al colletto della sua polo, sbalordendomi che non indossi una delle sue solite camicie, lo avvicino a me e gli do un bacio sulle labbra; cosa che ho sognato, per tutta la notte, di fare. Potrei rimanere ore, o forse giorni, ferma qui a baciarlo.
-Deduco che tu non abbia parlato ancora con nessuno. Non saresti così contenta!- ma non mi sembra che, lui, sia tanto deluso dal mio atteggiamento nei suoi confronti.
-No. Harry è scappato via. E’ così preso con questa casa che … non so quando riuscirà a concedermi la sua attenzione! Quindi, per ora, sei a tutti gli effetti il mio amante!-.
-E’ bella la casa?- chiede fingendosi disinteressato.
-Sì, era bella- inutile dire il contrario –Ormai, però … -.
A questo punto, non credo che vedrò mai la casa con i lavori ultimati.
-Quindi Potter se n’è andato?-mi dice annusando il mio profumo sull’incavo del collo.
-Si credo sia già andato via!-.
-Bene, perché ora c’è una cosa che vorrei tanto farti vedere … !!- conosco quel sorriso furbo.
-Non ti far venire strane idee, Malfoy. Non … - mi tappa la bocca con le sue labbra.
-Sbaglio o, io e te, dobbiamo ancora festeggiare il tuo compleanno?- ancora con questa storia! Quando s’intestardisce di voler fare una cosa, non si riesce più a togliergliela dalla testa!!
-Sbagli! Il mio compleanno ormai è passato!!!!-.
-Quando parlo di festeggiare, intendo festeggiare come si deve!- mi morde il lobo dell’orecchio. Sono indecisa se il suo piano comprenda solo di stare chiusi in una camera da letto o sia previsto anche dell’altro. –Andiamo!-.
-Mi puoi dire dove stiamo andando? Le tue sorprese sono sempre un po’… sconvolgenti!- tutte le volte che mi ha trascinato da qualche parte, è sempre successo l’imprevedibile.
-Ti piacerà, questa volta! E sappi che non torniamo qui, fino a domani mattina! Non intendo trattare! E’ così e basta!-.
Non mi ci metto neanche a cercare un compromesso con lui. Sarebbe del tutto inutile.
-Sì capo!-.
-Mi faresti un favore, Weasley?- annuisco – Ti toglieresti, almeno fino a domani, l’anello di Potter. E’ un po’ fastidioso vedermelo sempre sotto agli occhi!-.
Sono così abituata a portarlo che mi sembra naturale indossarlo ogni mattina e levarmelo ogni sera; ma che senso ha, ora, portarlo?
Con un po’ di tristezza, me lo sfilo e lo metto nella tasca degli shorts ma, guardando l’anello, mi viene in mente un’altra cosa che ancora non gli ho detto.
-C’è una novità che ancora non sai!!!- in effetti, ora come ora, lui è l’unico con cui ho voglia di festeggiare una notizia del genere. Draco mi guarda allarmato, allontanandosi anche da me.
-L’altra sera, ho ricevuto una lettera. Il 3 dicembre ho il provino per entrare nelle Holyhead Harpies. Devo presentarmi al loro campo a Glasgow!-.
Non riesco a decifrare bene la sua reazione.
-Uao! La Weasley in una squadra di primo livello! E io che non ti avrei dato nemmeno due galeoni, la prima volta che ti ho visto volare!- gli faccio una linguaccia
So benissimo che non è vero. Che sia brava a volare è un dato di fatto! Persino i serpeverde mi hanno sempre temuta, quando c’ero io in campo!
-Sei contento o … devo iniziare a preoccuparmi?- non vorrei già cominciare a litigare.
-Hai detto Glasgow, né? Beh, è una bella città! Se le cose, qui, si mettessero troppo male potremmo trasferirci definitivamente lì! Faremmo una bella accoppiata: la campionessa di Quidditch con il rampollo di una delle famiglie più cattive d’Inghilterra. Dubito che non parleranno di noi!- ecco, a questo non avevo pensato! Oltre alla mia famiglia, cosa penserà la gente normale? Penseranno che sia matta oppure un’incredibile stupida!
-Non è ancora detto che mi prendano! Non cantiamo vittoria!-.
Mi guarda da sotto le sue lunghe ciglia, con la sua aria un po’ strafottente.
-Ti prenderanno, Weasley! Anche se le tue compagne t’invidieranno un po’, dovrai farci l’abitudine! Nessuna ha un ragazzo bello ed affascinante come quello che avrai te!- sempre il solito egocentrico Draco.
-Sì, forse. A incontrarlo uno così!- mi tira a sé e mi allunga il braccio sulle spalle -Si può sapere, Malfoy, dove stiamo andando?-.
-Afferra la mia mano!- obbedisco e appena intreccio le dita alle sue, ci stiamo già smaterializzando. L’atterraggio è molto più semplice dei precedenti anche perché rimango ben avvinghiata alla maglietta di Draco.
Senza staccarmi da lui, mi guardo attorno per capire dove siamo ma non riesco a riconoscere il posto; mi guida verso alcuni sentierini deserti, finchè uno di questi non ci porta a un’enorme piazza, piena di gente e di traffico.
-Ma siamo a … Londra! E’ il centro della città!- ma perché mi ha portato qui?
-Nonostante non ami particolarmente i babbani, quale posto migliore di questo per passare una giornata senza che tu ti preoccupi di essere vista con me?-.
Capendo l’idea che ha avuto, lo abbraccio forte e affondo il viso contro la sua spalla. Quando mi sono svegliata pensavo che sarebbe stata una brutta giornata e invece, ora, sono qui con lui senza dover pensare a niente o a nessuno. Solo a lui.
-Grazie!-lo stringo più forte che posso, lui si avvicina e ci scambiamo il primo vero bacio in pubblico.
-Sai che faccio ancora fatica a crederci. Dopo tutto questo tempo, finalmente …!- studio la sua espressione quasi preoccupata – … un po’ di pace. vero Weasley?-.
Se fossi stata un po’ più istintiva e non mi fossi barcamenata tra mille pensieri, avrei evitato un sacco di complicazioni e non avrei sprecato così tanto tempo. Voglio che Draco faccia parte della mia vita ed io voglio far parte della sua, costi quel che costi.
-Sì!- mi da un bacio sul collo.
-Allora Weasley, sei pronta a fare il giro della città?- francamente, in questo momento avrei voglia di fare ben altro con lui.
-Non dovevamo festeggiare?- mi fermo in mezzo al marciapiede fregandomene dei passanti che possano vederci e devo ammettere che è una sensazione meravigliosa – Io stavo pensando a un altro tipo di … festeggiamenti-.
Cerco le sue labbra  per fargli capire meglio quali siano le mie intenzioni.
-Speravo che lo dicessi. Non me ne fregava assolutamente nulla di visitare Londra. Quello che voglio fare, adesso, è di rinchiuderti in una stanza con me e perdere la concezione del giorno e della notte!-.
Questa è decisamente l’idea migliore che potesse avere; non chiedo altro. Io e lui, da soli, a fare l’amore fin quando non crolleremo esausti.
 

 
-Neville, sai dov’è finita Ginny? La cerco da due ore e non la trovo da nessuna parte! Ha detto che andava da McLaggen ma lui non l’ha mai vista!-mi accorgo che Neville è agitato ma non capisco perché.
-Neville è successo qualcosa di brutto? Ginny sta bene?- annuisce ma non mi sembra molto convinto.
Sono andato alla Tana per cercare Arthur ma la signora Weasley mi ha detto che era dovuto andare ad aiutare Bill e Fleur alla casa delle conchiglie, sono tornato qui ad Hogwarts e di Ginny nemmeno l’ombra. Lo intuisco che Neville sa qualcosa che, però, non vuole dirmi.
-Neville dai, parla!- deve esserci una spiegazione a tutto questo, no?
-Harry, ti conviene sederti!- ho il presentimento che si tratti di qualcosa di brutto e faccio come mi ha detto; mi siedo su uno sgabello di fronte a lui.
-Credo di sapere con chi sia, adesso, Ginny!- tiro un sospiro di sollievo perché, questo, vuol dire che non l’è successo nullo di brutto. Se non è successo nulla di grave e Ginny sta bene, perché Neville ha questa faccia cadaverica?
-Non so di preciso ma, sono quasi certo, che Ginny sia con … - non riesce a terminare neppure la frase.
-Neville ma che ti sta succedendo? Con chi potrà mai essere?- non capisco!
-Penso che sia con … Malfoy!-.
Sento quel nome e mille campanelli d’allarme iniziano a suonare nella mia testa; non riesco più a stare seduto.
-Cosa ci fa da Malfoy? Non mi avevi detto che si era cancellata dal corso di pozioni? Malfoy ne ha combinata qualcun’altra delle sue??-.
Il silenzio di Neville m’innervosisce ancora di più! L’avrà messa in punizione, come è suo solito fare, e Ginny non me l’avrà voluto dire.
-Oh, che Malfoy le abbia fatto qualcosa è sicuro ma credo che Ginny ci sia andata di sua volontà, da lui!- c’è una strana ironia nelle sue parole.
-Harry è giusto che tu lo sappia!! Ginny, penso, abbia una storia con Malfoy!-.
Resto interdetto. Forse è uno scherzo.
-Mi dispiace Harry ma vedrai che la faremo rinsavire! Lui le avrà fatto qualcosa per vendicarsi di tutti noi!-.
E poi fu solo silenzio.
 
 

 

 
Ciao a tutti!!!! Scusate il ritardo ma questo capitolo è stato molto impegnativo. Che dire?? A voi i commenti!! So che avevo detto che ci sarebbe stato un confronto tra Draco ed Harry ma, scrivendolo, ho deciso di dare la priorità a Draco e a Ginny e di posticipare il dialogo, tra i due contendenti, al prossimo capitolo. Poi capirete tutto!
Per il fandom Drinny, cosa posso aggiungere?? Con questo capitolo, è iniziata la vera storia tra la bella rossa e l’amatissimo Malfoy ma … resisteranno alle tempeste in arrivo?? Spero che nessuno sia rimasto deluso per il comportamento di Draco con la Parkinson. Volevo far emergere tutta la sua disperazione che lo ha portato a commettere errori che non faceva già da tempo.
Per le poche che, invece, supportavano Harry, come avrete capito, nemmeno lui ha nessuna intenzione di arrendersi. Scopriremo un nuovo Harry? Boh. Di certo non starà fermo a guardare.
Spero vi sia piaciuto il capitolo. Fatemi sapere le vostre opinioni.
Vi bacio tutte e… a presto!!!!!!!!
P.S: non giudicate troppo male Neville!!
 
  
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