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Autore: Horse_    22/06/2015    16 recensioni
Sono passati quasi sette anni dall'ultima stagione di The Vampire Diaries, precisamente la settima. Ogni attore ha intrapreso la propria via da percorrere, cercando di vivere al meglio la propria vita, così come hanno fatto Ian e Nina.
Ian si è sposato con Nikki Reed, storica attrice di Twilight, mentre di Nina si sono perse le tracce. Nina, in realtà, ha proprio voluto sparire dal mondo che l'aveva aiutata a diventare famosa e ben amata da tutti perchè si porta dietro un segreto troppo importante da proteggere. Due bambini con gli occhi azzurri come il mare da tenere al sicuro da chi non li vuole e non si è mai interessato a loro.
Le cose tra Ian e Nikki, intanto, vanno sempre peggio e sono più i giorni in cui litigano che quelli in cui sono felici.
La ripresa dell'ottava stagione porterà tanti guai e a galla cose non dette, ma forse aiuterà due persone che si amano ancora alla follia a ritrovarsi dopo tanto -troppo- tempo.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Candice Accola, Ian Somerhalder, Nina Dobrev, Nuovo personaggio, Paul Wesley
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Twenty-first Chapter.

Pov Ian.

Annuisco a Nina e mi sento improvvisamente felice e dimentico perfino quello che è successo tra me e Paul. Finalmente i miei figli sapranno che io sono il loro papà. Usciamo in fretta dal camerino e Nina si blocca, poi si volta verso di me. La fisso dubbioso e improvvisamente ho paura che possa aver cambiato idea, ma quando mi sorride rassicurante capisco che non ha affatto cambiato idea, ma c’è comunque qualcosa che deve dirmi.
 

“I bambini sono con Edward.”- mi spiega. –“Pensi che sia meglio che li porti qui?”

 
Mi sta chiedendo se voglio un po’ di privacy –anche se non me l’ha proprio chiesto direttamente– e non posso non essergliene grato.
Mi fissa per qualche secondo in attesa di una risposta.

 
“Si, penso… Penso che sia meglio che io aspetti qui.”- le rispondo leggermente imbarazzato.

 
Nina annuisce solo, poi sparisce dal mio camerino e mi lascia da solo. Mi rigetto nuovamente sul divano con un sorriso da ebete stampato in faccia, ma ho comunque paura. Come potrebbero reagire due bambini di sei anni alla vista del padre? Nina mi ha spiegato che hanno sempre voluto un papà, ma se ora non lo volessero?
E se io non gli piacessi? Insomma, magari si aspettano qualcun altro oppure mi hanno pensato in maniera diversa e magari deluderò solo le loro aspettative.
Non so quanto tempo passa, ma questo fa accrescere l’ansia dentro di me. Non mi sarei accorto nemmeno che la porta si sta aprendo piano se non avessi avuto lo sguardo puntato contro di essa. La testa di Nina fa capolino e mi sorride incoraggiante, poi entra seguita dai nostri figli che entrano nel camerino e si guardano titubanti. Non appena Joseph mi vede si apre in un sorriso meraviglioso e gli sorrido di rimando –e il cuore mi si scalda nel sapere che mio figlio mi ha appena sorriso.

 
“Ma Ian”- è proprio Joseph a spezzare il silenzio e mi guarda con disappunto. –“che cosa ti è successo?”
“Non preoccuparti per me, non è successo niente.”- gli rispondo sorridendo e lui ricambia felice della mia risposta, anche se comunque penso che non ci abbia creduto fino in fondo.

 
Stefan invece si nasconde timidamente dietro le gambe di Nina dalle quali spunta solo la testa e mi guarda con circospezione e un misto di adorazione –almeno spero che sia così!
Nina si accovaccia leggermente, circa all’altezza dei gemelli, e li chiama vicino a lei e Joseph mi abbandona un attimo per andare dalla madre.

 
“Piccoli, vi devo dire una cosa.”- inizia Nina dolcemente e i bambini la guardano rapita e si fanno attenti.
“Tu e Ian state insieme?”- domanda Joseph indicandomi con un cenno del capo.

 
Nina spalanca leggermente la bocca e io quasi ruzzolo a terra per la naturalezza con cui lo dice.

 
“Joseph ha ragione, mamma?”- domanda Stefan guardandomi da sopra la sua spalla, ma lo vedo comunque sorridere sincero.
“No, non stiamo insieme.”- spiega loro Nina scuotendo la testa. –“Quello che voglio dirvi è un’altra cosa. Vi ricordate cosa vi ha detto la mamma riguardo il vostro papà?”

 
I bambini si guardano per un attimo negli occhi, poi annuiscono. Quello che parla a sorpresa è Stefan.

 
“Si, non è con noi perché sta aiutando gli animali.”- risponde e guarda il fratello in cerca di conferma che annuisce solo.

 
Nina mi cerca con lo sguardo e so che è un momento difficile, ma dentro di me sento che ora non devo intervenire, che deve essere lei a spiegare a loro la situazione. Quindi la incoraggio solo con lo sguardo.

 
“Lui”- Nina si morde leggermente il labbro per poi continuare. –“è tornato per rimanere con voi.”

 
I gemelli la guardano spiazzati e io ho seriamente paura che abbiano capito tutto e che non mi vogliano con loro e per questo indietreggio di qualche passo indietro.
Loro non parlano e non fanno niente e come potrei incolpare dei bambini di sei anni?
Nina, che sembra non essersi accorta del mio stato d’animo –o se n’è anche accorta ma fa finta di niente– mi indica con la mano e quello che succede dopo lo ricorderò per tutta la vita.
Due uragani castani mi si abbattono contro e mi stringono le braccia al collo facendomi cadere all’indietro e sbattere la testa sul pavimento, ma ora non mi importa di nulla. I miei figli mi stanno abbracciando e hanno tutta l’intenzione di non mollarmi per un attimo, anzi, ogni secondo che passa rafforzano sempre di più la presa sul mio collo e io faccio lo stesso, stringendoli entrambi al mio petto.
Mi hanno accettato. Hanno riconosciuto che io sono il loro papà e ora mi stanno abbracciando felici con le piccole braccia strette intorno al mio busto.
I miei figli mi stanno abbracciando! L’avevo immaginato per tutta la notte, ma ora è tutto diverso. Loro sono qui, con me. I miei figli, i miei tesori più preziosi.

 
“Tu… Tu sei il nostro papà?”- esala una piccola vocina tremolante alzando appena la testa dal mio petto.

 
E’ Stefan e da quello che ho capito in pochi minuti è molto più timido di Joseph e più insicuro.

 
“Non è uno scherzo?”- continua ancora sempre con la voce che trema leggermente.
“No, amore, non è uno scherzo.”- gli rispondo e gli accarezzo piano la fronte e mi sorprendo di me stesso per non sentirmi inopportuno, mi sembra tutto così naturale, così familiare. –“Sono il vostro papà e non vi lascerò mai più.”

 
E questa volta sono io ad abbracciarli di slancio e a stringerli forte a me come per paura che possano sparire da un momento all’altro.
Non potrei mai lasciarli, non lo farei mai. Sono miei e non permetterò mai più di allontanarci.
Sono un papà che sta abbracciando i propri figli.

 
“Non andrai più via, vero?”- questa volta me lo domanda Joseph e vedo il suo labbro tremare leggermente.
“No, piccolo, non vi lascerò mai più, ve lo prometto.”- gli rispondo dandogli un piccolo bacio sulla fronte.
“Le promesse”- Stefan si blocca e tira su leggermente con il naso. –“vanno mantenute.”
“Manterrò questa promessa, anche al costo della vita.”- rispondo stringendoli ancora più forte.

 
Mi sporgo leggermente e cerco Nina con gli occhi e la trovo seduta di fronte a noi con un sorriso di pura gioia –e credo che quel sorriso sia rivolto ai nostri figli e non a me, ma poco importa.

 
“Papà… Così mi soffochi!”- bofonchia Joseph.

 
Smetto subito di abbracciarli e mi accerto che Joseph stia bene e tiro un sospiro di sollievo quando lo vedo sorridere di gioia al mio indirizzo. Non si muovono dal mio petto, impedendomi così di alzarmi, ma non dico niente perché voglio godermi questo momento, voglio imprimerlo nella mia mente e ricordarlo per tutto il resto della mia vita perché da qui la mia vita avrà un nuovo inizio.
 
 


 
Pov Nina.
Li guardo e sorrido perché non ho mai visto i miei figli più vivi e più felici di così. Nulla ha mai avuto questo effetto su di loro e non posso non aprirmi in un sorriso quando li vedo abbracciare loro padre.
Sono l’immagine perfetta della felicità e vorrei vederli ogni giorno così felici, ma so che presto arriveranno i problemi e quelli dovremo affrontarli insieme il meglio possibile. Uno di questi problemi è il fatto che da ora in avanti vedranno i loro genitori separati e non so come farò loro a spiegare che il loro papà non ama me, ma un’altra donna –e non posso provare una sensazione di ansia mista odio e altro al fatto che anche Nikki venga a contatto con i miei figli e sebbene io lo voglia impedire so perfettamente che non posso.
Così mi godo qualche attimo di tranquillità tra noi quatto e aspetto con ansia quello che succederà non appena andremo fuori da qui. Per prima cosa, dopo aver chiarito altre questioni con Ian, andrò a parlare con Paul –e la vedo molto dura.

 
Papà?”- lo chiama Joseph e Ian sussulta leggermente sorpreso per il modo in cui l’ha chiamato.

 
Ma posso vederlo il sorriso spontaneo che gli nasce sulle labbra e lo sguardo orgoglioso che lancia al figlio.

 
“Dimmi.”- gli risponde dolcemente inclinando leggermente la testa.
“Ora verrai a casa con noi?”- domanda poi.

 
Ed ecco la domanda che aspettavo venisse fuori, ma che al tempo stesso avrei voluto evitare. Ian rimane spiazzato perché evidentemente era troppo preso a godersi i gemelli, mentre io si, ma non so nemmeno che risposta dare e non so se aspetti a me a questo punto chiarire la situazione visto che momentaneamente sono felicemente single.
Ian cerca il mio aiuto, ma io scuoto la testa e alzo le spalle, questa volta tocca a lui.

 
“Starò con voi, ve l’ho promesso.”- inizia così, titubante, mentre vedo la speranza dei miei figli venire a meno. –“E’ difficile da spiegare. Ecco… Papà ha un’altra casa.”

 
Tipico.

 
“Casa nostra è grande, papà.”- interviene Stefan tirandogli la maglietta. –“Ci sono tante camere da letto.”
“La situazione è un po’ difficile da spiegare.”- risponde pacato sorridendo nervoso. –“Io… Vedete, c’è un’altra persona che mi aspetta a casa e non posso lasciarla da sola.”

 
I bambini aggrottano la fronte non capendo. Giustamente… Come possono capire che c’è un’altra donna oltre alla loro madre nella vita di Ian?
Sono ancora troppo piccoli per questi intrecci così complicati.

 
“E chi è?”- domanda timidamente Stefan.
“Io e la vostra mamma ora siamo amici.”- Ian sospira, ma continua comunque. –“Papà è sposato con un’altra donna, ma sono sicuro che vi piacerà.”

 
I bambini si scostano bruscamente da Ian e Joseph scuote la testa.
Me lo aspettavo. Credo che questa sia la reazione più normale e sono anche spaventata. Non so cosa sta passando loro per la testa e fino a che punto se la sono presa. Joseph mi guarda come a chiedere spiegazioni, mentre Stefan incrocia le braccia al petto.

 
Noi vogliamo la mamma.”- risponde a tono Joseph.
“Ma la vostra mamma non andrà via.”- cerca di spiegare loro Ian.
“Ma noi non vogliamo un’altra mamma.”- continua Stefan sulla stessa onda del fratello.

 
E mi verrebbe da sorridere quasi per l’attaccamento dei miei figli verso di me, ma questa non è una situazione comica e si sta rivelando più difficile del previsto e prevedo –anche se spero che non accada– che qualcosa andrà storto.

 
Nikki potrà essere vostra amica, non è detto che dovrà essere per forza vostra madre.”- risponde Ian cercando di convincerli, ma sembrano irremovibili. –“Nessuno mi impedirà di stare con voi.”
“Ma noi vogliamo rimanere anche con la mamma.”- risponde Stefan.

 
Decido di intervenire per cercare di calmare un po’ le acque perché da un momento tranquillo siamo passati alla tempesta.
E’ dura per me sentire tutto ciò e sapere che cosa mi aspetta, ma devo farlo –anche se così facendo sto facendo soltanto un favore a Ian.

 
“Io non andrò via.”- faccio cenno ai gemelli di avvicinarsi e li stringo a me. –“Nemmeno vostro padre se ne andrà. Starete con noi, solo separatamente.”
“Perché non possiamo stare tutti insieme?”- mi domanda Joseph.
“Perché… Perché vostro padre ama un’altra persona ed è giusto così.”- sorrido loro. –“La situazione non cambierà, dovete essere felici che vostro padre sia qui.”

 
I gemelli annuiscono e sorridono felici, ma percepisco perfettamente che ci sarà tanto lavoro da fare sotto questo punto di vista.

















 

                                                                       * * *
 

















Mentre ho finito di girare i gemelli sono stati con Ian e a quanto pare si sono divertiti un sacco. Mi hanno raccontato che Ian ha mostrato loro tutto il set, ma il loro luogo preferito è stato il suo camerino, dove hanno fatto tante foto e tantissimi altri giochi. Hanno detto che non vedono l’ora di conoscere Nietzsche* e mi hanno raccontato di altri mille animali che ha loro padre parlando orgogliosi di lui e ne sono felice.
Ora siamo a casa e stiamo guardando Frozen per l’ennesima volta, quando il mio telefono squilla e mi alzo per rispondere.
 

-Mamma mi ha raccontato tutto.- esplode mio fratello. –Quando pensavi di dirmelo?-
-Buonasera anche a te.- gli rispondo a tono. –Te l’avrei detto, avevo solo bisogno… Di chiarire parecchie cose.-
-Non sono qui per farti la predica, a quella ci penserò domani, ma ho un favore da chiederti.- mi dice.
 

Roteo leggermente gli occhi e mi volto per guardare se Joseph e Stefan sono ancora nella stessa posizione e noto che stanno quasi per addormentarmi. Spero solo che mio fratello faccia in fretta così dopo potrò portarli a letto.
 

-Dimmi.- gli rispondo.
-Domani hai qualche impegno?- mi domanda.
-Anche se ti dicessi di si dovrei disdire, no?- gli domando conoscendo già la risposta.
 

Lo sento ridacchiare dall’altro capo del telefono e sorrido anche io.
 

-Mi conosci troppo bene ormai.- mi risponde, poi si fa serio. –Domani pomeriggio, verso il tardi, dovresti trovarti con Eric per discutere della casa di mamma e per mettervi d’accordo sull’acquisto. Io ho un impegno, non posso.-
-Domani pomeriggio sono libera. Ho le riprese domani mattina e alla sera.- gli rispondo sospirando. –Non potrebbe andare mamma?-
-Domani non può.- mi risponde secco.
-Stai per caso cercando di organizzarmi un appuntamento?- gli domando ridacchiando.
-Eric è un bravo ragazzo e stareste bene insieme. Hai 33 anni Nina, è giusto che tu ti faccia una vita e che conosca qualcuno, ma non è per quello. Proprio non posso.- mi spiega.
-Hai ragione, lo so. Andrò io domani, va bene. Domani mattina scrivimi l’ora e il posto, poi mi arrangio.- gli rispondo picata.
-Grazie Neens, sei la mia sorella preferita.- mi risponde.
-Sono anche l’unica sorella che hai!- ribatto divertita.
-Non essere sempre così puntigliosa.- mi riprende. –Ora devo andare, salutami i mostriciattoli.-
 

Do la buonanotte a mio fratello e poi appoggio il telefono sul piccolo tavolino accanto a me e mi dirigo in sala appena in tempo per vedere il finale del cartone e per vedere i miei figli addormentati teneramente sul divano. Faccio per prendere Stefan e portarlo a letto quando qualcuno suona alla porta e mi sembra di avere un dejà vu e sono quasi sicura di sapere chi ha appena suonato. Vado alla porta e la apro, senza preoccuparmi di controllare chi possa essere a quest’ora visto che può essere solo Ian –ed infatti è così.
 

“Ti piace venire a quest’ora di notte?”- gli domando.
 

Vorrei anche sorridere, per alleviare la tensione, ma capisco che è meglio non farlo perché Ian è scuro in volto e questo non promette nulla di buono.
Fa per aprire bocca, ma lo blocco prima che possa fare qualche danno.
 

“Aiutami a portare i bambini di sopra.”- gli dico indicandoli con un cenno del capo. –“Non voglio che loro sentano.”
 

Lui annuisce solo ed entra insieme a me chiudendosi la porta alle spalle. Silenziosamente prendiamo i bambini e li portiamo in camera, per poi metterli sopra le coperte. Non parliamo e non ci guardiamo e vorrei capire che cos’è cambiato da due ora fa.
Accendo la piccola lampadina vicino alla scrivania e chiudo loro la porta, poi vado giù in sala seguita a ruota da Ian.
 

“Perché sei così tetro?”- gli domando, ma ho seriamente paura della risposta.
Voglio fare il test di paternità.”
 

 
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*è il cane di Ian e non so quanti anni abbia in questo momento sinceramente, ma nella storia avrà all’incirca dieci/undici anni.



Come promesso eccomi qui ad aggiornare :)
Penso che un aggiornamento ogni cinque giorni vada più che bene, così ho anche tempo per tirarmi avanti con gli altri capitoli e le altre storie!
Piaciuto l'incontro? Io me lo sono sempre immaginata così, più o meno, e spero di non aver deluso le vostre aspettative o di aver fatto una schifezza, ci tengo davvero tanto a ricevere un parere su questo punto.
Amo Ian con i gemelli, il caso è chiuso *-*
Come avevate sospettato i bambini non hanno accettato molto bene il fatto che Ian abbia una moglie, quindi un'altra donna, che non sia Nina e glielo faranno presente più volte. Insomma, non voglio andare contro i sostenitori di Nikki (ce ne sono? No? Perfetto xD) però a nessun bambino piacerebbe vedere il proprio papà con un'altra donna soprattutto quando si è così piccoli :/
Tenete presente la telefonata di Alex che sarà molto importante, per quanto riguarda Eric immaginatevelo un po' come Stephen Amell, Oliver Queen di Arrow! Se potessi me lo sposerei subito u.u
L'ultima parte, beh... Non ha bisogno di commenti... Ian ha già iniziato a fare cazzate!
Grazie alle splendide 11 ragazze che mi hanno lasciato una recensione, siete fantastiche <3
Alla prossima =)
  
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