Anime & Manga > L'Attacco dei Giganti
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Autore: Lety26    22/06/2015    0 recensioni
-Già te ne vai?-
-Sì,devo essere là dentro al più presto-disse gelida
-Sempre seria come al solito,Mari?-
-Sempre curiosa come al solito,Senna?-
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-Entra-
-Ecco tutto,ti va bene?-
-Sì,puoi andare...-
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-Sei affidata alla squadra Levi..Va bene?-
-va bene...-
-d'accordo,levi?-
-Lo vedremo fuori dalle mura...-
-è una sfida-
-In poche parole
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-Levi!-
-Ma tu sei....-
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-Te la farò pagare!-
-Calmo,è tutto a posto!-
-No,quello deve morire-
-Basta...ti prego...-
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-no,non può essere....-
-Sei stato tu?!-
-Questa è guerra-
Genere: Avventura, Azione, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Hanji Zoe, Mikasa Ackerman, Nuovo personaggio, Rivaille, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Hanji, contro la mia volontà, decise di presentarmi tutta la squadra con cui avrei lavorato. Non volevo farmi notare troppo, all’inizio sarei voluta ritornare a casa da Senna ma in quel momento qualcosa mi bloccava.
-Squadra Levi? A rapporto! –urlò la bruna passando davanti ai dormitori facendo scattare i 7 ragazzi fuori dalle due casette. Tutti tenevano la mano destra sul cuore mentre il braccio sinistro lo avevano portato dietro la schiena. Non era cambiato molto dall’ultima volta che avevo visto dei soldati.
-Buongiorno comandante Zoe! – dissero in coro. Rimasi stupita dal loro comportamento verso una donna come Hanji e la mia attenzione fu catturata da un ragazzo in particolare. Aveva gli occhi verdi, tendenti sull’azzurro e i capelli marroni li ricadevano leggeri sulla fronte. Una chiave pendeva dal suo collo come fosse una collana. Incrociammo i nostri sguardi per qualche secondo, poi cambiai obiettivi soffermandomi sulla ragazza di fianco a lui, capelli corvini e occhi del medesimo colore. Una sciarpa rossa avvolgeva il suo collo e il suo sguardo gelido mi analizzava da testa a piedi.
-Da oggi, avrete una nuova compagna- disse per poi guardandomi, intimandomi di presentarmi. Sospirai leggermente e incrociai le braccia al petto.
-Mi chiamo Mari- dissi secca e decisa.
Tutti rimasero sorpresi da come mi presentai, ma poco mi importò perché posi la mia attenzione alle presentazioni dei ragazzi.
-Io sono Eren Jager, molto piacere –disse il ragazzo con la chiave che avevo guardato prima. Il suo cognome mi suonava famigliare in qualche modo, ma non ci rimuginai molto sopra.
-Jean Kirschstein - strizzai leggermente gli occhi quando vidi che dopo essersi presentato, prese a fissare la ragazza dalla sciarpa rossa insistentemente.
-Armin Arlert, un onore conoscerti- Rimasi sorpresa dal fatto che fosse un maschio, ero quasi completamente convinta che fosse una femmina. Era minuto, capelli biondi e occhi azzurri. Quando si presentò fu molto cauto, la voce gli tremava leggermente e cercava di evitare il mio sguardo, pur guardando dalla mia parte.
-Historia Reiss-disse la ragazza di fianco a lui. Lei era veramente carina, mi ricordava in qualche modo Senna.
-Connie Springer! – era un nanetto rasato e troppo gasato per i miei gusti. Passai oltre, osservando che la ragazza dopo di lui stava masticando velocemente qualcosa che aveva appena messo in bocca.
-Sasha Blouse!- aveva ancora delle briciole vicino alla bocca e le feci segno di pulirsi indicandomi un punto vicino al labbro. Lei si pulì e continuai con l’ultima ragazza rimasta.
-Mikasa Ackerman- disse la corvina che avevo puntato prima. Dalla mia bocca uscì un “ooh” quando sentii il suo cognome e, senza pensarci, parlai.
-Un Ackerman…-sussurrai ricevendo un’occhiataccia da parte della ragazza. Poco mi importò.
Hanji dovette andare poiché chiamata dal comandante e io rimasi da sola con i ragazzi a fare…conversazione.
-Piacere – disse il ragazzo della chiave avvicinandosi e porgendomi la mano.
Gliela strinsi e lui mi sorrise amichevolmente. Mi incuriosiva in qualche modo quel ragazzo.
Vidi la corvina avvicinarsi per poi puntarmi addosso il suo sguardo di fuoco, che ricambiai con molto piacere.
-Come mai quella frase? – mi chiese quasi arrabbiata, ricevendo un richiamo dal ragazzo della chiave. Si chiamava Eren se non sbagliavo…
Alzai le spalle e mi strinsi a me stessa.
-Gli Ackerman sono una famiglia molto forte – mi giustificai. Lei alzò un sopracciglio.
-Ah veramente?- chiese quasi incredula.
-Anche il caporale Levi è forte, però non è un Ackerman- intervenne il ragazzo con la faccia da cavallo.
-Chi te lo dice?- chiesi sorpresa dal fatto che non lo sapessero. Pensavo che lui almeno si fosse degnato di rivelare il suo cognome.
Tutti rimasero stralunati.
-Lui si chiama Levi Ackerman, possibile che non ve l’abbia detto?- chiesi sedendomi su un masso. Stavo facendo la saputella e non mi piaceva, ma ero veramente sorpresa.
Incominciarono a farmi delle domande, su come sapessi del suo cognome e mi chiesero del mio passato. Argomento che saltai poiché non avevo voglia di parlarne. Più tardi mi fecero vedere la caserma e i dormitori e, alla fine del viaggio turistico, ci fermammo a parlare in mezzo alla radura che si espandeva dietro i due dormitori.
-Assomigli un sacco al caporale- osservò il nanetto rasato facendomi sobbalzare. Fu più per il silenzio che si era creato e che lui interruppe all’improvviso a spaventarmi.
-Ah, veramente?- chiesi guardandolo seria. Ci avevo provato, ma con loro non riuscivo ancora ad essere…normale.
-Ora che me lo fai notare è vero…-dissero in coro Eren e Sasha, che aveva ancora qualcosa da mangiare in mano.
-Il carattere…e soprattutto l’aspetto fisico! – disse Armin indicandomi. Socchiusi un occhio non capendo e lui continuò vedendo la mia reazione. –Capelli neri…occhi azzurri scuro e il carattere tenebroso, sei la sua copia in versione femminile!- disse alzando un po’ troppo la voce visto che venne azzittito dai suoi compagni, che gli dissero di abbassare la voce o il caporale lo avrebbe sentito.
Ridacchiai leggermente e rimasero sorpresi dalla mia azione. Non mi avevano visto ridere per tutta la giornata e vedermelo fare era strano per loro.
Divenne presto sera e un uomo ci chiamò per la cena. Ci avviammo verso la mensa, mi invitarono al loro tavolo e, essendo l’ultima della fila, Levi mi fermò sull’entrata.
-Domani andremo al muro Maria…verrai?- mi chiese. Io ero girata verso l’entrata e gli davo le spalle.
-Certamente, se voglio essere nella tua squadra devo vincere la sfida- non fece una piega. Pensai che il chiamarlo con il “tu” lo avrebbe scomposto almeno un po’.
-Dovrai abbattere 5 titani da sola-
Alzai le spalle e annuii –Va bene-
-Sarà la tua prima volta? – mi chiese. Non mi sembrava fosse una persona molto loquace lui…come mai in quel momento voleva così tanto chiacchierare?
-Sì- dissi continuando a mantenere lo sguardo verso i membri della mia squadra.
-Cerca di non farti ammazzare al primo gigante…-commentò. Mi stava prendendo in giro o cosa? Il suo tono era serio e fermo, non sembrava volesse prendermi in giro, eppure sembrava volesse mettermi alla prova.
-Tsk, anche te hai dovuto iniziare ma, come al solito, sei stato di sicuro impeccabile. Tipico di un Ackerman, non credi? -
Lo sentii trattenere il fiato per qualche secondo.
Non disse nient’altro e me ne andai al tavolo per mangiare qualcosa. Non mangiavo da quella mattina e stavo morendo dalla fame.
-Che ti ha detto il caporale? – mi chiese Eren, che era seduto vicino a me.
Alzai le spalle mentre giravo il cucchiaio nella zuppa che mi avevano servito.
-Mi ha detto dell’uscita di domani- dissi semplicemente.
Tutti spalancarono gli occhi e mi guardai attorno spaesata. Non sapevano neanche di quello?
-Uscita? – chiesero in coro. Rigirai gli occhi annoiata, ma decisi di avvisarli prima del caporale.
-Andremo al muro Maria…non lo sapevate?- chiesi. Si guardarono per qualche secondo, poi aprirono la bocca in un “ah” e ritornarono a mangiare come se nulla fosse. Erano proprio strani…
Dopo qualche minuto di silenzio, Connie ruppe il silenzio.
-Ma te da dove sei arrivata? Non ti ho mai visto qua…-
Lo guardai indecisa sul da farsi. Dovevo dirglielo o dire una bugia? Tanto non era la prima che dicevo e non l’ultima che avrei detto.
-Da fuori le mura-
Eren per poco non si strozzò col pane che stava ingoiando e gli altri quasi caddero dalla panca.
-Cosa?! –dissero in coro.
-Devo proprio spiegarvi tutto...-dissi seccata bevendomi velocemente la cucchiaiata di zuppa che avevo tirato su.
-Praticamente voi siete racchiusi in una specie di… “bolla”, per farvi capire, dove sono racchiusi tutti i giganti. Quando la trapassi, non ci sono più-
Tutti rimasero ammutoliti, fino a quando Armin non parlò.
-E dimmi…tu lo hai visto? – chiese sottovoce titubante.
-Cosa? – chiesi non capendo a cosa si riferisse.
-L’enorme distesa di acqua con il sale!- disse con gli occhi che brillavano.
Ci pensai per qualche momento, poi capii a cosa si stesse riferendo.
-Ah! Il mare!-
Gli occhi di tutti si illuminarono e vollero che io raccontassi di cosa ci fosse dopo le mura, di cosa avessi visto.
Tra una chiacchierata e l’altra, venne tardi e andammo a letto pronti per la missione che ci avrebbe tenuto impegnati tutto il giorno seguente.




 
   
 
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