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Autore: __fissata    22/06/2015    1 recensioni
Lexy è una ragazza solare e brillante. Non avrebbe mai voluto lasciare la sua bellissima New York, ma giunta a Wolverhampton dovrà ricredersi perché il mondo non gira solo intorno alla Big Apple, ma anche intorno a Liam...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: Triangolo
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 Chapter. 2


"Ciao Lexy! Hey Harry!" gridò un ragazzo mentre si apprestava verso di noi, doveva essere Louis.
"Ciao" risposi educatamente.
"Per i libri bisogna andare in segreteria, venite che vi accompagno" sorrise. Mentre attraversavamo i corridoi con Louis notavamo che molte ragazze lo guardavano sorridenti, che una marea di persone lo salutavano e lui scambiava con loro qualche battuta prima di riincamminarsi. Lo conoscevano praticamente tutti.
"Eccoci in segreteria" indicò per poi salutarci e dirigersi verso un'aula ignota dato che la campana era suonata. Dopo aver ritirato i libri e l'orario delle rispettive lezioni, la chiave del nostro armadietto e la divisa con le scarpette per fare ginnastica, ci dirigemmo verso i nostri per posare tutto.
"Io ho chimica, Harry" sorrisi.
"Io ho letteratura inglese, ci vediamo dopo" mi diede un bacio sulla guancia e si dileguò per il corridoio, ormai semivuoto. Dopo aver trovato l'aula 196 vi entrai e mi accorsi che erano tutti a chiacchierare, così notai uno dei vari banchi vuoti in prima fila e poggiai il mio libro di chimica; mi sedei e aprii la borsa per prendere un quaderno e scrivere appunti. Troppo inadeguata per osservare gli altri, mi limitai a scarabocchiare sulla copertina.

"Bentornati, ragazzi!" sentii la voce di un uomo invadere la classe. Il bigliettino sulla sua giacca diceva Mr. Gerard. Cominciò a fare l'appello.
"Ben Gallager" un ragazzo dai capelli biondo platino, ma erano finti o cosa?
"Niall Horan" e poi guardò alla fila di destra; probabilmente era sempre seduto lì.
"Melissa Johnson" una ragazza seduta qualche banco dietro di me alzò la mano.
"Liam Payne" disse il prof.
"Prof, dopo ho bisogno di parlare con lei" disse una voce bellissima. Mi voltai verso la fila di destra e al terzo banco, proprio davanti a quel Niall c'era un ragazzo moro, con i capelli a mo' di cresta.
"Certo, Liam" sorrise il prof. Doveva essere uno dei bravi. ..e giunta a quella dannata S...
"Lexy Styles" alzò lo sguardo e cercò il viso sconosciuto.
"Si, sono io" alzai la mano timidamente.
"Da dove vieni Lexy?" mi sorrise lui per mettermi a mio agio.
"New York.. Sono arrivata qui ieri" sorrisi di rimando.
"Ah, ecco perché hai quest'accento leggermente diverso dal nostro" ridacchiò, mentre io sprofondavo.
"Ti troverai benissimo qui" dopodiché continuò a fare l'appello.
"Andrà bene" mi sussurrò una ragazza dal banco accanto al mio.
"Io sono Madison" sorrise.
"Lexy" sorrisi anche io. Quelle belle parole non bastarono a tranquillizzarmi, perché subito dopo mi beccai gli sguardi cruciali di molte compagne. Cosa posso aver fatto? Mi sento sbagliata, è una colpa? Mentre il prof proseguiva io osservavo quel ragazzo che fissava il vuoto. Ma come fa ad essere così bello?! Dopo la lezione raccolsi le mie cose e uscii dall'aula.
Mentre mi dirigevo verso la classe di letteratura inglese mi accorsi che avevo dimenticato il mio telefonino. Non posso perderlo già adesso! Tornai indietro fino all'aula di chimica e vi entrai.
"Sc. Scusate.. Ho dimenticato il cellulare" dissi imbarazzata per aver disturbato la conversazione tra il prof e quel ragazzo. Il telefonino era proprio sotto il banco; doveva essermi caduto.
"Non preoccuparti Lec, giusto?" mi disse il prof.
"Lexy.." risposi ancora imbarazzata.
"Uh, scusami" disse il prof. Il ragazzo si degnò di guardarmi un istante, poi si girò verso il mio banco e prese il telefonino. Oh, oh. Allora aveva già visto dov'ero seduta.
"Tieni" mi porse il telefonino, con un sorriso sghembo.
"Grazie... Allora a domani" sorrisi di seguito e mi dileguai dalla classe.

Durante il tragitto percorso per raggiungere l'altra aula, sentii delle ragazze parlare di me.
"Lei è la ragazza che viene da New York!" sparlavano.
"Troppo magra!" dicevano alcune.
"Troppo grassa!" per altre.
"Sembra una dark!" scimmiottavano.
"È depressa!" continuavano.
I pettegolezzi non erano riusciti a lasciarmi da parte. Nella classe di letteratura inglese ero ancora con Madison, che bello vedere un volto semiconosciuto. Poco prima del suono della campanella, che avrebbe portato in classe la prof, entrò anche il ragazzo di poco prima, ma questa volta era con un volto a me noto, quello di Louis.
"Hey Lexy, ma che ci fai qui? Questo è il quarto corso" sorrise Louis.
"Si, si.. Lo so" sorrisi io.
"Sei un piccolo genio?" rise. Già, ero un corso avanti perché la letteratura inglese mi affascinava troppo.
"In quali corsi avanzati sei?" si sedette sul mio banco.
"Ehm.. Oltre letteratura inglese sono in chimica.."
"Cazzo, allora sei con Liam. Nemmeno io sono nel corso avanzato di chimica" rise Louis ed io con lui.
"E in quali altri?" chiese curiosamente.
"..Non vuoi saperlo" risi.
"Certo che voglio" disse ancora, ma la prof era ormai in classe e quindi dovette limitarsi a tornare al suo banco.

Dopo le prime due ore di chimica e le altre due di letteratura inglese mi diressi nella sala di musica. Amavo suonare il pianoforte, infatti avevo studiato fin da bambina. Dopo essermi seduta davanti al pianoforte, cominciai a sfogliare gli spartiti che erano su quel ripiano. "A river flows in you" ripetei, era come poesia. Chiusi gli occhi e cominciai a suonare: un'energia pazzesca. La musica mi rilassava tantissimo. Dopo aver terminato la canzone sentii degli applausi un po' sommessi.
"Ma sei bravissima!" gridò un ragazzo che individuai subito per i suoi capelli color platino. Doveva essere quel certo Ben.
"Ti ringrazio.." risposi arrossendo.
"Tu hai un dono" sentii una voce dall'accento francese: doveva essere il prof. Terminata anche la quinta ora riaccesi il telefonino e feci uno squillo ad Harry.
"Io credo che dovremmo andarci a sedere con Louis, ce l'ha chiesto così dolcemente" rise Harry.
"Siete ufficialmente invitati al mio tavolo! Se vi sedete con me non potete più uscirne fin quando non lo deciderò io" provai ad imitarlo. Era proprio un ragazzo divertente. Tra vari spintoni raggiungemmo la mensa: era un posto assurdamente grande. Il cibo non era affatto male come dicevano tutti di solito. Presi un cartone di succo, un trancio di pizza e una bottiglietta d'acqua, Harry invece? Beh, c'è poco da dire (sono ironica). Ha sempre mangiato tantissimo ma non è mai ingrassato. Lo odio per questo. Ci stavamo dirigendo verso un tavolo vuoto quando una voce alquanto familiare ci ha imposto con toni dolci di andare al suo tavolo. Ovviamente era Louis.
"Giuro che mi spaventi" sorrisi mentre mi accomodavo accanto a mio fratello.
"Come puoi dirlo?" rise. Al nostro stesso tavolo c'erano una valanga di persone.
"Loro sono Tedd e Mark. Giocano a lacrosse con me" li indicò Louis.
"Wow, lacrosse. Anche io ci giocavo a New York" gli rispose Harry.
"Dovresti chiedere al coach se ti fa giocare!" gli propose il gruppo.
"Mentre lei è Melissa" proseguì Louis. Era proprio la ragazza del mio stesso corso di chimica.
"Frequentiamo chimica assieme" lei diede voce ai miei pensieri.
"Già" le sorrisi.
"Liam perché non ti siedi con noi?" gridò Ben che ormai avevo individuato.
"Meglio che lo lasci perdere" disse una ragazza rosso mogano.
"Perché?" mi lasciai sfuggire.
"Perché ha i suoi problemi e preferisce stare da solo" s'irritò lei. Seguii la sagoma di Liam che si sedeva a due tavoli da noi. Prese il telefonino e cominciò a digitare qualcosa, poi rimase ad osservare lo schermo. Dopo aver pranzato, la ragazza rosso mogano si alzò e si diresse verso Liam, poi uscirono dalla grande sala insieme.

Alla fine dei corsi pomeridiani mi affrettai verso il mio armadietto e posai al sul interno le scarpette. Mi stavo avviando verso l'uscita, ma non riuscivo ancora una volta a trovare il telefonino, così tornai indietro e riaprii l'armadietto.
"Cercavi questo?" una voce familiare mi fece chiudere l'anta dell'armadietto.
"Grazie" risi io.
"Non c'è di che" sorrise in maniera sghemba.
"Non abbiamo ancora avuto modo di presentarci..." gli dissi.
"Liam" mi porse la mano.
"Lexy" sorrisi. Liam aprì l'armadietto accanto al mio e vi posò dei libri.
"Ah, vicini di armadietto" gli dissi sarcastica.
"Beh, spera che non ti odino altrimenti se la prenderanno col tuo armadietto e di conseguenza con quello del vicino" sbuffò.
"Beh, spero lo stesso per te" sentenziai. Lui rise e si avviò verso l'uscita.
"Ciao Liam" alzai la voce per farmi sentire, ma non si accorse nanche di me. Che stupida!

Dopo aver raggiunto Harry gli chiesi di andare a casa perché ero proprio stufa.
"Facciamo la strada assieme!" disse Louis, poi salutò i suoi amici.
"Ciao 78" mi disse una voce, facendo riferimento al numero del mio armadietto. Mi voltai e vidi Liam che teneva la mano sulla spalla di quella ragazza rosso mogano. Lo guardai negli occhi e feci un cenno con la mano.

"Mamma ti ho detto che andare a scuola in moto non è una pazzia! Diglielo anche tu papà" alzai un po' la voce.
"Venite con me" disse a me e a mio fratello. Usciti nel viale si avvicinò verso una macchina blu metallizzata e la indicò.
"CAZZO PAPÀ!" gridò Harry e corse ad abbracciarlo.
"Ma io ti amo lo sai, vero?" disse ancora con occhi sognanti. Io cominciai a ridere ma aprii la portiera e mi accomodai.
"Minchia gridate vicini?" arrivò Louis.
"LA MIA NUOVA AUTO!" gli disse Harry correndo a battere il pugno con lui. Sembravano amici da una vita.
"Ci vuole un bel giretto!" si dissero, così decisero di testarla. Speravo almeno che non facessero un incidente prima del tempo.





Angolo autrice
Ciao a tutti!
Eccomi col secondo capitolo della storia.
Sono lieta di annunciarvi che ho già pronti i prossimi cinque capitoli, pertanto li posterò molto più velocemente.
Ringrazio chiunque stia leggendo questa storia, sia anonimamente che pubblicamente lasciando un commento privato o una lunga recensione.
Vi voglio bene.
Grazie dell'appoggio. 
Per qualsiasi cosa potete scrivermi o magari consigliarmi qualche vostra storia da leggere, ne sarei felice.
Rose♥
  
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