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Autore: shana8998    23/06/2015    0 recensioni
Di colpo la mia vita era cambiata con l'arrivo di Drey. Nulla aveva più senso , nulla sembrava essere reale se non la sua presenza accanto a me ed il fatto che di li a poco io sarei venuta a conoscenza di una parte della mia vita, di me che non sapevo appartenermi.
*E si incontrarlo mi stravolse letteralmente l'esistenza .
Genere: Erotico, Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Svegliaaaa!!!!-. Schizzai sul posto svegliata dalla voce del demone nelle orecchie e la prima cosa che feci fu tirargli un cuscino.
-Ma ti pare il modo di svegliarmi questo?-. Brontolai ancora rintronata dalla dormita.
-Avanti svegliati..farai tardi-. Mi afferrò per i piedi trascinandomi sino al bordo del letto.
-Drey!!!-. piagnucolai artigliando ogni strato di lenzuolo che mi scorreva sotto.
-uff! Se sei pigra!-. Voltai lentamente il viso verso lui aprendo in una fessura entrambi gli occhi accecati dalla luce della finestra. Era di fianco al letto che fluttuava non a gambe incrociate come al suo solito , ma bensì in piedi con le mani sulla vita , identica posa di mia madre quando veniva a svegliarmi.
-Sembri mamma lo sai ?-. Biascicai con la guancia premuta sul materasso.
-Tua madre non ti farebbe le cose che posso farti io se non alzi quel culo dal letto!-. Continuò gracchiando.
-Mamma mia , peggio di una lavandaia sei quando ti incazzi..-.
-Sei ancora li a parlare?MUOVITI!!-.
-Ma che cazzo ti urli!!Ora mi alzo!-. Ribattei parecchio innervosita.
Mi trascinai letteralmente sul materasso finchè i miei piedi non furono del tutto saldi al pavimento e poi mi alzai sbadigliando.
Afferrai gli abiti posti sulla sedia della scrivania e mi diressi nella stanza da bagno.
-Devo dire che i tuoi genitori non hanno badato a spese in quanto all'arredamento , ma anche alla casa stessa..-. Fece lui. Non potevo vedere che stava facendo ma quasi sicuramente stava mesticando nella mia roba.
-Sono ricchi...E gli piace la classe..Sotto, negli inferi siete tutti poveri?-.
Lo sentii sbuffare.
-No io ho più di un castello di mia proprietà , e tu..Sembri una di quelle principessine altezzose di merda..-.
Spalancai la porta del bagno con calma.
-E chi ti ha detto che tutto questo lusso a me piaccia?..-. Lo vidi accennare un sottilissimo sorriso.
-Sono sola , tutto il tempo. I miei non ci sono mai è come se questa casa fosse disabitata..Pensi che sono felice?-.
Mi apparve di fronte , manco me ne potei accorgere del suo spostamento e prese una ciocca ancora umida dei miei capelli con le dita .
Poi si sporse verso il mio orecchio.
-Ora non sei più sola..-. 
Diamine , quelle parole , ma no , il timbro di voce stessa mi fece andare in estasi. Era roco e profondo da riuscirmi a fare salire scosse di brividi per tutta la schiena.
Mi strinsi nell'accappatoio cercando di nascondere il volto.Lo sentivo rovente.
Lui sogghignò bonariamente.
-Dai adesso preparati..-. Disse poi con molta più dolcezza.
Colta da stupore tornai nel bagno e terminai di prepararmi.
Dio era stato veramente dolce in quel momento. Forse aveva captato qualcosa , oppure sapeva perfettamente distinguere felicità e sofferenza , perchè mi disse ciò che avrei voluto sentire proprio in quel preciso momento.
Usciti di casa ci dirigemmo verso l'istituto quando per caso buttai lo sguardo su un tabellone orario di quelli che spesso si incontravano per la città.
-Le sette e mezza!!!! Ma ti ha dato di volta il cervello?!E'un ora prima delle lezioni!!-. 
Sbraitai in collera.
-Lo so-. Arricciò il naso. -Ma prima che tu possa mettere piede a scuola , dobbiamo risolvere una cosa-. Disse saccente con entrambe le mani sui fianchi.
-Cosa c'è di tanto importante da risolvere alle sette e mezza del mattino?!-.
-Un Goblin...-.
-Un che?-.
-Un Goblin è nella tua scuola...-.
-Cos'è un Goblin è perchè è nella mia scuola?-. Drey aveva già ripreso a camminare , pareva avesse veramente fretta.
-Secondo te?! ti sta cercando è ovvio!-. Si voltò rimproverando la mia ignoranza in materia con lo sguardo.
-E certo perchè io ovviamente so perchè mi cercano vero?! Oh insomma Drey tu mi devi spiegare parecchie cose!.-. Il demone si fermò all'improvviso ed io fin per urtarlo.
-Io non so niente per ora. Ti devo proteggere , o meglio tenere d'occhio il resto..Be il resto Satana me lo farà sapere...per ora attieniti a questo e fa poche domande-.
Detto ciò riprese la marcia ed io al passo con lui finchè non arrivammo all'istituto.
Era deserto data l'ora .
-Spero per te che le porte siano state aperte perchè non ho voglia di combattere un Goblin davanti a tutti..Specie perchè loro vedrebbero solo una pazza furiosa sbraciare al vuoto..-. Brontolai.
-Non abbiamo bisogno dell'entrata principale ne delle porte...-. Mi prese per mano conducendomi sul retro dell'istituto , verso la vecchia ala non più utilizzata ormai da anni.
Incominciai pian piano a sentire uno strano odore , sgradevole pervadermi le narici.
Cos'era uovo marcio? Si! Lo stesso di due giorni prima , della volpe cacciatrice !
Quando l'odore divenne insopportabile eravamo arrivati davanti ad una porta di metallo arrugginita.
-E' qui quel coso?..-.
Il demone non rispose , attese invece qualche istante in pieno silenzio poi , all'improvviso sferrò un calcio alla porta che crollò emettendo un suono di ferraglia rotta che mi stordì i timpani.
-Bingo!-. Esclamò il ragazzo tornandomi a stringere la mano e portandomi nel buio di quelle stanze.
-Drey guarda che so camminare anche se non mi tieni la mano sai?!-.
Niente , non mi filava proprio. Era come se in quell'istante fosse diventato un segugio . Stava fiutando le tracce di quell'essere infernale concentrato tanto che nemmeno un calcio l'avrebbe fatto distrarre.Si muoveva come se quei cunicoli fatti di cavi elettrici e tubature gocciolanti sul soffitto fosse stato il salotto di casa sua oppure..camera mia.
Allora restai in silenzio e lo seguii scrutandolo di tanto in tanto.
Il volto rilassato ma serio , sin troppo e lo sguardo che era tornato quello della prima notte che lo incontrai.
E tornò a farmi paura..tanta troppa..Quegli occhi non umani che mi facevano ricordare quanto io e lui fossimo diversi. Lui demone io umana, lui figlio di satana io..bè io figlia di nessuno..C'era un abisso fra noi...
Poi si fermò di colpo.
-Che..succede?-.
-E' qui..-. Non fece in tempo a finire di dirlo che una palla verde uscì da dietro dei barili polverosi di un sottoscala.
Puzzava , oddio se puzzava!
E poi era orrendo. Due lunghe orecchie verdi ricoperte di peluria bianca e la faccia piccola tonda e rugosa . La bocca spalancata a mostrare dentini fitti e all'apparenza taglienti che ricordavano quelli di uno squalo.
Non più alto di sessanta centimetri ma con la forza di un pugile, aveva alzato una di quelle latte di ferro più alte di lui portandosela sopra la testa e poi scagliandola a tutta , contro di noi .
Se non fosse stato per Drey ed il suo scatto repentino verso un punto vuoto, mi avrebbe presa sicuramente.
-Cosa cazzo è quel coso?!-. Gridai terrorizzata.
-Te l'ho detto è un Goblin. Viene dritto dritto dall'inferno , è uno degli animaletti di Caronte...Si nutre di anime pure-.
-Ah e quindi vuole la mia?-.
-Probabile..-.
-Ti prego Goblin non prendere la mia anima sono stata una grande vacca in vita!-. Supplicai quell'essere disperata con la solita punta di sarcasmo che avevo iniettata nel DNA.
-Lui lo sa che non è vero..-. Sbuffò il demone.
-Oh ma perchè deve succedere proprio a me!?-.Piagnucolai.
-Attenta!-. Un altro barile mi stava piombando addosso. Fortunatamente riuscii ad infilarmi sotto una vecchia cattedra impolverata. La latta di ferro schiantandosi al suolo si stappò lasciando uscire lurido liquame nero puzzolente ..ma infondo li tutto puzzava e dava il volta stomaco!
-Allora demone! Come intendi sbarazzartene?-.
Drey non rispose e prese ad attaccarlo. Questa volta però , quel mostro si era rivelato molto più forte di quello precedente...
Scoprii subito dopo che era un muta forma , ovvero che quella era la sua, diciamo.. vestaglia da riposo. Come lo scoprii, semplice si trasformò dopo avermi sbattuta violentemente contro una parete e la cosa che venne fuori dal suo guscio piccolo e puzzolente aveva un non so che di rivoltante... Un corpo allungato esile , che si sviluppò in altezza ondulando su se stesso. Il viso non era mutato solo le orecchie erano divenute piccole e tonde come quelle degli orsetti protagonisti di svariati cartoni animati.
Il puzzo di uova marce , ora lo sentivo, come zolfo e lo distinsi perfettamente.
Un conato di vomito mi contrasse lo stomaco.
Le sue braccia secche e viscide si attorcigliavano alle mie come se la sua consistenza fosse di gomma ed il suo alito posandosi sulla mia pelle la bruciò .
Ero fottuta me lo sentivo. Allora lo cercai. Cercai disperatamente Drey con lo sguardo , ma non lo trovai.
Ecco lo sapevo mi aveva ingannato...c'era da aspettarselo dopo tutto lui..era quello che era.
Una lacrima di terrore mi sfiorò una guancia.
-Maledizione Drey!!!-.Urlai.Niente. 
L'essere mi scrutò famelico soffocando un ringhio poi spalancò le fauci e quello che usci fuori fu un urlo , simile a quello umano ma stridulo ed acuto . Fece vibrare i miei timpani talmente forte che pensai stessero per esplodermi.
Ora che ero rimasta veramente sola cosa avrei potuto fare? Avevo già testato che i miei calci , i miei pugni e le spinte contro quegli esseri non servivano a nulla , perciò con le braccia avvolte dalla pellaccia del Goblin e le gambe che per la paura tremavano e basta , che carta avrei potuto giocarmi?
Dovevo tentare il tutto per tutto era l'unica chance che avevo, perciò mi feci coraggio e ..sbam! feci arrivare all'essere una craniata tuonante sulla faccia.
Il Goblin mi lasciò andare stordito, io non ero da meno comunque...
Fui libera e veloce mossi qualche passo. 
Fu allora che Drey riapparve dal nulla. Scattò dall'alto con la sua falce fra entrambe le mani e affondò la lama nel Goblin che si dissolse come l'essere di qualche giorno prima in una fitta nube che si dissolse attimi dopo.
-Che figata!-. Esclamai nel pieno dell'enfasi , ma poi, tornai subito a ricordare che lui mi aveva abbandonata fra le grinfie di quell'essere.
Fulminai con lo sguardo il ragazzo raggiungendolo svelta con fare minaccioso.
E' si , mi ero incazzata parecchio!
-Dove cazzo eri finito me lo spieghi?!-. Gridai gesticolando.
Lui mi guardò come se la cosa non lo tangesse , con aria addirittura noncurante.
-Facevo il mio lavoro..-.
-Sarebbe? Lasciarmi quasi morire?! Cristo Dio ancora ho cose da fare nella mia vita!-.
Le distanze fra noi si accorciarono bruscamente all'improvviso. Lo avevo di fronte , le sue mani che mi accarezzavano le guance bollenti ed il cuore che mi perdeva un battito.
Avrei voluto tirarmi indietro ma non lo feci , fui come ipnotizzata dal suo sguardo. Ingoiai a vuoto.
-Prometto di non lasciarti più sola..-. Mi asciugò con il pollice una lacrima residua di poco prima ed il suo anello mi sfiorò la pelle raffreddandola in quel singolo punto.
Dio non so spiegare quello che quella frase , che la sua voce e tutto quel momento mi fecero. Era come se ogni parte di me vibrasse ed allo stesso tempo esplodesse in mille sensazioni diverse.
Poi mi fermai un attimo e fu il cervello a parlare al mio io.
Perchè mi trattava così? Lui non era quello che "deflorava" le giovani ragazze , disprezzava la razza umana e gli angeli e bla bla bla?
Sembrava essere il principe azzurro spuntato tutto di botta.
Lasciò andare le mie guance e tornai a respirare.
-Devi medicarti quelle ferite ...-.Esordì come se volesse far del tutto per cambiare discorso.
Annuii e mi allontanai precedendolo raggiungendo l'esterno della struttura.
La luce del giorno illuminò perfettamente la mia situazione.
Bruciature ,escoriazioni , tagli e quel maledetto bernoccolo sulla fronte che incominciava a pulsare dolorosamente.
Diavolo! Ero ridotta male.
-Ah e io secondo te dovrei entrare a lezione così?-. Presi il bordo della gonna a pieghe fra le mani sollevandola di poco giusto per constatare se quelle strane macchie gialle erano veramente ciò che pensavo io , ovvero la bava di quell'essere ripugnante...Ed infatti proprio quella era e puzzava a morire.
L'avevo perfino sulla camicetta ed il tanfo arrivandomi alle narici diciamo che bè, non essendo delle migliori fragranze , mi faceva venir voglia di rigettare la cena di due sere prima.
-Infatti non è così che entrerai...-. Disse lui serio.
Il suo sguardo mi fece preoccupare. 
-A no?Quindi mi lasci tornare a casa?-. Ci speravo.
-Diciamo di si..-. Un sorrisetto albeggiò sulla sua bocca e li ogni mia paura si trasformò in realtà.
Mi prese una mano e mi condusse verso il marciapiede poco distante da noi.
Non sapevo che idea avesse. Magari gli spuntavano le ali e mi portava chissà dove ...Invece no.
C'era un' auto parcheggiata , bella , stupenda ... Di un nero lucido che risaltava colpito dai fiochi raggi del sole . Pareva non essere vera.
Una Maserati nera ultimo modello , un gioiellino.
-Dio ma sei ricco sfondato anche sulla terra?!Quella macchina costa un occhio della testa!-. Non esitai a lasciarmi sfuggire qualche apprezzamento un pò troppo vivace sulla vettura , e lui mi sorrise lusingato.
-Dai sali ..-.
Partimmo a tutto gas e dimenticai di chiedere dove stessimo andando...I motori mi facevano quell'effetto.
Passammo la Mercy Street , la via principale della città costernata da fitti grattacieli , alloggianti uffici e negozi in tutti i loro trentasei piani , e le enormi fontane del National Park..
-Ti piace questo posto?..-.
-E?-.
-Stai come un'ebete a guardare dal finestrino...-. Voltai subito lo sguardo altrove vergognandomi un pò e mi schiacciai contro il comodo sedile in pelle nocciola chiaro.
-Ehy tranquilla , stavo scherzando...un giorno ci veniamo se vuoi..-. Mi sorrise come non aveva mai fatto sin ora e ne morii di quel sorriso.
Avvampai di colpo portandomi velocemente le mani al viso. Come lo sfiorai , i bruciore delle abrasioni mi fece tornare alla dura realtà costringendomi a soffocare un "ahi".
-Fanno male?..-.
-Un pò...-. 
Accelerò vertiginosamente premendo con forza il pedale della vettura.
-Calmati Drey sono solo bruciature lievi..-. Cercai di farlo rallentare.
-Il respiro del Goblin non fa mai bruciature lievi...-.
Trasalii internamente. Che stava a significare che ero stata infettata?
La macchina si arrestò sul retro di un palazzo.
-Dove siamo?..-. Chiesi perplessa.
-A casa..-. Rispose lui fiero.
Ci fermammo davanti ad una porta di ferro verde e qualcuno da uno spioncino rettangolare  a scorrimento , ci aprì.
-Adesso sta buona e non parlare con nessuno..-.
Entrati , pareva di essere in una reggia nascosta nel peggiore dei palazzi di un ghetto.
Mobilio di lusso ed un ingresso da hotel 5 stelle. Davanti a noi un antico ascensore in ferro battuto e alla nostra sinistra un mega galattico salotto stile antico. Volti sconosciuti infestavano quella sala , quel posto intero , ma non erano più comuni e scontati , ad esempio colui che ci aveva fatti entrare_che poi seppi chiamarsi Shalbriri demone della cecità_aveva una grossa benda su entrambi gli occhi , capelli grigi lunghi ed arruffati ed una dentatura che bè ..aveva visto tempi migliori..ma era pur sempre un tipo ed ai miei occhi era apparso anche simpatico.
Ci aveva condotti fino al terzo ed ultimo piano , dove in teoria si doveva trovare il loft di Drey salutandoci con un inchino riverenziale e con la promessa di ripassare più tardi per uno spuntino.
Drey infilò la chiave nella toppa girando velocemente al suo interno l'astina metallica e ..Wow..Aveva una casa stupenda ...
Pavimenti di moquette rossa , tv al plasma su una parete ed un enorme acquario che conteneva uno squalo nano sull'altra , per non parlare del gigantesco letto al centro della stanza .
Seta nera a coprirlo e cuscini di piume rosse ..Diamine sarei morta li dentro..
Dietro esso una vetrata che si specchiava nelle infinite strade della città luminose e vive di colori.
Il profumo da uomo , lo stesso che avevo sentito poco chiaramente sul giovane demone , ora mi invadeva i polmoni tramortendo i miei sensi.
Mi lanciai a sedere a peso morto sul letto constatandone quanto fosse morbido, mentre Drey era entrato in una seconda stanza del loft chiudendosi la porta alle spalle.
Morii gioiosamente coccolata da quel profumo portando la mia schiena sulla seta.
Dio se è comodo questo letto...
Poi la porta della stanza tornò ad aprirsi. Scattai nella posizione originaria fissando il giovane che si avvicinava con del cotone fra le mani..
Addosso non aveva più il gilè e si notava tutta la sua integrità fisica perfettamente.. 
Si chinò verso me passando il pezzo d'ovatta imbevuto in un liquido blu che sapeva di menta sulle ferite , delicato quasi che non lo sentii sulla mia pelle.
-Sono lacrime d'angelo...Ti disinfetteranno sangue e ferite...-. Mi informò scrutando ancora il mio volto.
Pregai perchè quegli occhi si allontanassero da me in fretta perchè io non riuscivo proprio a non esserne catturata.
Finalmente lo sguardo fuggì dal mio viso ma potei gioire ben poco.
Le sue mani , percorsero la striscia di camicetta dove era cucita la fila di bottoncini grigi mentre esperte , li stavano già separando dalle asole.
Soffocai un respiro che sarebbe uscito simile ad un gemito , volgare per quella situazione.
Gli occhi puntati su uno strano simbolo circolare tatuato fra indice e pollice e le gambe strette serrate , appoggiate sul suo petto a sfiorarlo appena.
Poi l'istinto prevalse. 
-Faccio da sola..-. Bloccai una delle due mani .
Non dico di non essermene pentita subito dopo. Ma avevo veramente il terrore.
-Che c'è che non va?..-. La sua voce pareva così calda.
-Io...-. Non potevo dire lui che ero una verginella sfrastica che non aveva dato mai più che un bacetto a stampo.
Eppure glielo dissi così , di pancia.
-Non sono stata mai toccata da un uomo ...Ed..Ecco io faccio da sola..-. Balzai in piedi , metà camicetta a partire dal ventre , sbottonata e lo sguardo a terra come se avesse appena ricevuto una frustata.
La sua risata tuonò in tutta la stanza. Lo fissai intimidita.
-Pensavi che ti avrei..."Deflorata" così su due piedi ahahah?! Che tonta! ...-. Tornò ad avvicinarsi a me. -Non è quello che faccio quando ho davanti una ragazza come te..-.Sussurrò alzandomi il mento con un dito portandolo dritto verso il suo.
Tremai all'idea che le sue dita mi stavano sfiorando di nuovo e questa volta non perchè avevo paura.
Avevo visto bene come con esse aveva attraversato la fila di bottoncini e per un attimo avevo sperato che facesse lo stesso sulla mia pelle...E si , ero tornata a bruciare , involontariamente ma ...Oddio non era colpa mia se lui mi faceva quell'effetto! Non potevo farci niente.
-Perchè non è quello che i tuoi occhi dicono che vuoi?..-. Ribattei debolmente cercando però di avere un timbro deciso.
Sogghignò.
-No,non in quel modo...-. Continuava a mantenere quella voce roca , profonda e la mia schiena non la finiva più di incresparsi sotto vorticosi brividi.
Posò esitando leggermente le sue labbra sotto il lobo del mio orecchio , proprio in quel piccolo spazio fra esso ed il collo , e lentamente lo baciò.
Non capii più nulla. La profondità di me voleva gridare mille cose profane. La mente si svuotò e la testa si buttò all'indietro lievemente.
Artigliai i suoi bicipiti e i nostri corpi si avvicinarono di poco. Quel poco che bastasse a farmi sentire il calore che emanava il suo . Pareva prendere fuoco.
Il piercing che aveva sul labbro mi fece salire un brivido elettrico sul fianco quando freddo, poggiò sul mio collo.
Avrei voluto che continuasse per tutta la vita quel momento.
-Hai capito perchè non voglio fare come con le altre?...-. Sibilò lui maliziosamente.
Ed io forse ad una conclusione ci ero arrivata. Ma non risposi, non potevo. Ero così inebriata da quel momento che le parole smisero di uscirmi serrandosi in gola.
Si incurvarono le sue labbra in un sorriso. Capì.
-Tieni...-.
Non so da dove avesse fatto apparire una sua maglia fatto sta che giaceva sul materasso.
-Grazie...Io posso..-.
-Andare in bagno? Si...-.
Schioccò le dita e la porta dalla quale era uscito poco prima si aprì lentamente , come per magia lasciando ai miei occhi una stanza piastrellata d'oro e mattonelle panna con un ampio lavabo incassato in un mobile nero moderno ed una doccia in vetro di almeno tre metri che occupava l'intera parete proprio di fronte a noi.
Dio era di lusso , non ne avevo mai visto uno del genere.
Entrai e solo prima di chiudermi la porta alle spalle chiesi di potermi fare una doccia.
-Fai...Questa la puoi considerare come casa tua..-. Rispose sorridendo mentre cambiava canale al tv color sdraiato comodamente sul letto.
In quel momento smisi di sentirmi sola come lo ero stata per tanto tempo...
   
 
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