Capitolo 4 Mio fratello uscì due ore più tardi da casa mia. Ero terrorizzata dal fatto che la polizia mi avesse ricercata per furto così decisi di passare l’intera serata a casa. La mattina seguente alle nove avevo il mio primo colloquio di lavoro e non potete neanche immaginare quanto fossi agitata. Temevo che avessero saputo dell’accusa che mi era stata fatta ingiustamente ieri e quindi ero tentata dal non andarci più. Fortunatamente mio fratello si presentò alle otto in punto con un muffin al cioccolato e un succo di frutta a casa mia, anche se sa bene che non uso fare colazione e devo dire che il gesto mi rese parecchio felice. Credo che non usasse svegliarsi così presto da almeno cinque anni, quindi il fatto che fosse in ansia per me e che si fosse ricordato del mio primo colloquio era davvero da considerarsi un evento straordinario. Al colloquio mi accompagnerà lui. Chissà se andrà tutto bene, temo sempre di deluderlo. Del resto lui è il mio fratellone e si aspetta il meglio da me, cosa che io non posso assolutamente aspettarmi da lui ahahahahahah Ecco, avrei dovuto aspettarmelo. Arrivati lì stavamo aspettando il mio turno quando Louis ha ricevuto una telefonata ed è dovuto andare via. Sono sicura che fosse la sua ragazza. Ero rimasta da sola, più nervosa di prima. Non capisco perché i colloqui di lavoro mettano così tanta ansia. Bene, ci siamo. Entrai con eleganza nell’ufficio del mio datore di lavoro e attesi il suo arrivo. No, un attimo, mi avevano tenuta fuori per due ore e nell’ufficio non c’era ancora nessuno? Ma come ragionano questi inglesi? Mentre stavo riflettendo su questo aspetto negativo degli inglesi entrarono nello studio due persone. Ero di spalle a loro e non potetti vederle subito. Dopo due minuti che li sentii parlottare dietro di me si sedettero entrambi alla scrivania di fronte a me. -Salve Mrs...Tomlinson giusto? -Si precisamente.. -Io sono Des Styles e questo è mio figlio Harry Styles. -Molto piacere, io sono Terry Tomlinson. Entrambi mi strinsero la mano. Notai un particolare sguardo da parte del figlio del mio capo, ma non ci feci molto caso. Continuai a parlare con lui e gli presentai il mio curriculum vitae. Egli rimase molto soddisfatto delle mie capacità e lo capivo dal fatto che mentre lo leggeva sorrideva e annuiva. Non pensavo che avrei fatto talmente effetto su di lui, alla fine il mio curriculum non era niente di speciale. Quello che più mi stupiva era il ragazzo. Era carino anche, ma non comprendevo perché mi fissasse di continuo, forse voleva mettermi in soggezione? Non saprei. In questo momento non mi importava affatto di lui, dovevo essere concentrata sul mio lavoro. Non appena terminò di guardare tutti i miei documenti, emise un sospiro che non capivo se fosse di sollievo o di stanchezza. -Mrs. Tomlinson, ho letto tutte le sue credenziali e mi sembra una ragazza molto corretta e preparata. Ho deciso di assumerla senza alcun tipo di ripensamento. Sono convinto che svolgerà un ottimo lavoro. Quelle parole mi confortarono tantissimo. Non potevo credere di avercela fatta. -Grazie mille Mr. Styles. Ne sono estremamente felice e le sono grata per avermi ricevuta. Quando dovrei iniziare? Ero talmente felice che non riuscivo a trattenere le parole. -Le manderò mio figlio nel pomeriggio. Le mostrerà il suo ufficio più tardi perché lo stanno ancora sistemando. Non c’è bisogno che lei mi dia il suo numero e il suo indirizzo perché è tutto scritto qui. Harry tu puoi andare a prenderla oggi vero? - Certo papà, come potrei rifiutare *sorrise Okay, okay. Aveva un sorriso meraviglioso e la voce era strepitosa. Aveva detto soltanto una frase minuscola, ma avevo capito qual era il suo modo di parlare. Aveva quella voce profonda che ti coinvolge, adoro quella caratteristica nei maschi. Mi accompagnarono entrambi alla porta e ci salutammo con una stretta di mano. Uscii dal palazzo senza quell’enorme peso con cui ero entrata. Mi sentivo davvero felice, mandai un messaggio a Louis e alla mia migliore amica con la quale avevo fatto pace nel frattempo. Era stranamente di nuovo una bella giornata così mi concessi un altro gelato e un’altra passeggiata al parco. Mi tornavano in mente sempre lo sguardo e il sorriso di quel ragazzo. Erano davvero belli e non avevo mai incontrato un ragazzo così affascinante prima d’ora. Non sapevo come mi sarei dovuta comportare il pomeriggio, sarebbe venuto a casa mia per la prima volta e avrei voluto che almeno fosse un po’ in ordine. Così mi resi conto che non era più possibile stare al parco. Tornai di corsa a casa e iniziai a mettere tutto a posto. Poi mangiai un panino e mi andai a preparare. Sarebbe passato nel pomeriggio presto, mi aveva mandato un messaggio.. -Ciao Terry, passo verso le 15. Papà ci aspetta alle 16 allo studio..magari prima andiamo a fare un giro. -H .x Quel messaggio mi aveva messo i brividi. Non sapevo se avvisare Louis della visita in modo tale che con lui accanto sarei stata più sicura. Ma ormai non c’era più tempo. Erano le 15 in punto e sentii suonare il campanello. Scesi correndo, non so spinta da quale fretta di rivederlo, e aprii la porta. Era lui, Harry.