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Autore: kunoichi_chan009    23/06/2015    3 recensioni
Okelly è grande ormai e, in seguito ad una colluttazione con un altro drago mentre volava, si ritrova bloccata su un'isola sperduta in cerca di un oggetto molto caro perso durante l'atterraggio; l'aiuta nella ricerca una strana signora fissata con il colore rosso e stranamente familiare che, tra l'altro, si dimostra molto brava con la medicina e i draghi. Chi sarà mai?
Genere: Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Cambiamenti formidabili'
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Cari vichinghi e cara breytana
 
 

-Alitosa tranquilla, non mi sono fatta niente- dico al mio drago che non la smette di guardarmi preoccupata, le carezzo il muso continuando a cercare tra i fili d’erba.
-Eppure è caduto qui, da qualche parte!- sbuffo sdraiandomi sul prato umido, Alitosa mi viene vicino per poi iniziare a ringhiare verso un punto imprecisato dietro di me; mi alzo subito in piedi per scoprire la causa dell’improvvisa ostilità del mio drago e, nascosta dietro un albero, vedo una signora dai lunghi capelli rossi. Raccoglie leggermente la lunga tunica (rossa) stretta in vita da una cintura guardandomi attentamente e, notando il mio sguardo confuso, viene fuori fermandosi a distanza di sicurezza da Alitosa, ma resta in silenzio
-Non si preoccupi, non le farà niente-la rassicuro ricevendo però uno sguardo prima confuso poi divertito
-Non preoccuparti cara, non ho paura. Sono solo passati molti anni dall’ultima volta che ho visto una Furia Buia.- mi dice ridendo e avvicinandosi a piccoli passi al mio drago, stranamente Alitosa si calma e si lascia accarezzare docilmente
-Dall’ultima volta...ma l’unica Furia Buia ancora esistente oltre ad Alitosa è-
-Sdentato- conferma lei anticipandomi e fissandomi attentamente
-Conosci il drago di mio padre?-
-Mia cara, ho conosciuto tuo padre anni fa- dice sistemandomi una ciocca castana dietro l’orecchio –Gli somigli molto-
-Lo dicono in molti- rispondo sorridente continuando a fissare gli occhi grigi della donna, mi sono famigliari
-Ma dimmi, come ti chiami?- mi chiede allontanandosi lentamente per tornare ad accarezzare Alitosa
-Okelly, Okelly Schifundas Haddok I- ripeto abbassando lo sguardo
-Okelly- la sento sussurrare –E dimmi Okelly, cosa ti porta su quest’isola?- chiede sorridente
-Stavamo volando quando un altro drago ci è venuto addosso, sono caduta dalla sella e Alitosa mi ha presa in tempo ma non è riuscita a evitare la colluttazione col terreno- spiego carezzandole il muso
-Il tuo drago non ha protesi, perché non siete ancora volate via?-
-Ho perso il mio fermaglio, è piccolo e a forma di drago; non posso andarmene senza-
-Intendi questo?- mi chiede raccogliendo l’oggetto a pochi metri di distanza da noi, dove sono certa di aver cercato più volte
-Si- rispondo grata prendendolo e aggiustandolo sulla testa
-Lo ha fatto Hiccup vero? Riconosco la sua mano-
-È stato un regalo per quando è nata mia sorella-
-Sorella? Si sono dati da fare!- esclama ridendo e incamminandosi sul sentiero, Alitosa la segue quindi mi limito ad imitarla; velocemente  scendiamo dall’altura verde in cui eravamo e arriviamo in un piccolo accampamento vicino alla spiaggia, il fuoco scoppietta sotto ad alcuni pesci e Alitosa, senza problemi, si butta sui merluzzi freschi accanto a una rete ben piegata.
-Mi dispiace!- mi scuso cercando di fermare il mio drago ma la signora, con un elegante gesto della mano, lascia perdere la questione
-Siediti, la caduta ti ha procurato qualche ferita- mi ordina indicando un tronco vicino alle fiamme, ubbidisco senza batter ciglio e mi lascio disinfettare
-Come sta tua madre?- chiede dopo qualche minuto di silenzio
-Bene, anche se ultimamente è abbastanza nervosa-
-Come mai?-
-Mia zia Clarisse aspetta il suo terzogenito, le prime due gravidanze sono andate bene ma questa si sta rivelando abbastanza difficile; deve stare praticamente tutto il giorno a letto e mamma l’aiuta, con la casa e in generale con tutto quello che c’è da fare, però quando torna da noi è molto nervosa perché i falsi allarmi della zia la fanno impazzire.- spiego ignorando il piccolo sussulto della signora al nome di mia zia.
È un estranea ma non ci metto molto a raccontarle della mia famiglia, delle mie scoperte e invenzioni
-Così tutto il villaggio si aspetta grandi cose da te, perché sarai la prima donna Capo Tribù- riassume la Signora ridendo –Ci avrei scommesso sai? Sapevo che prima o poi Hiccup avrebbe modificato qualche legge-
-Inizialmente l’ha fatto perché non voleva far ripartorire mia madre-
-Però mi sembra tu abbia una sorella minore, queste sue attenzioni non hanno funzionato.-
-Non mi è stato mai concesso chiedere, ma personalmente sono convinta sia stata mia madre ad insistere!-
-Credi tua madre volesse un maschio?-
-Non per questo! Intendevo dire che secondo me lei voleva diventare madre un’altra volta, non è il tipo che si fa spaventare da una singola esperienza negativa.  Comunque sia è nata una femmina, a volte mi chiedo come sarebbe stato se mia sorella fosse stata un maschio-
-Intendi per la legge?- mi chiede curiosa inarcando le sottili sopracciglia chiare
-Si, sarei ugualmente la futura Capo Tribù o no? Ho quasi paura a chiederglielo- confesso rigirando lo spiedo con il salmone  che tengo tra le mani
-Tua sorella è invidiosa? Vorrebbe essere al tuo posto?-
-No, lei vuole essere libera di fare ciò che vuole; tra l’altro è fidanzata con un breytano, dubito voglia lasciarlo per mettersi ad amministrare un villaggio- le spiego guardando l’orizzonte arancione.
Arancione?
-Il tramonto!- esclamo alzandomi in piedi di scatto e cercando Alitosa con lo sguardo, è abbastanza distante e devo chiamarla qualche volta prima di farle capire che deve raggiungermi
-Il tempo è passato velocemente, spero di non averti messa nei guai-
-Non preoccuparti, è che sta sera io e papà dovevamo lavorare a un progetto insieme- la rassicuro sorridendo e dando il salmone avanzato al mio drago che, dopo aver mandato giù il pesce, mi fa salire in groppa
-Aspetta un momento!- mi ferma la Signora con le gote improvvisamente rosse che si abbinano bene a tutto ciò che ha
-Potresti portare una cosa ai tuoi genitori e a tua zia? Te ne sarei grata- mi chiede gentilmente e, dopo un mio segno di assenso, va verso un baule tirando fuori una scatola bianca intagliata e qualche foglio; scrive velocemente qualche pagina e poi, quasi con riluttanza, mette giù lo stilo per imbustare bene la lettera.
-Tieni, la scatola è per Clarisse mentre la lettera per tutti e tre- mi spiega sorridendo affidandomi gli oggetti che chiudo subito nella sacca attaccata alla sella, ci salutiamo di nuovo poi, agilmente, Alitosa spicca il volo allontanandosi sempre di più dall’isola.
-Ora che ci penso, abbiamo parlato così tanto di me che non le ho chiesto neppure come ha conosciuto papà- rimugino guardando l’isola diventare un puntino sempre più piccolo all’orizzonte, mi rigiro sulla sella per guardare dove andiamo mentre l’arancione nell’aria si fa sempre più scuro.
-Non so neppure come si chiama- in mancanza di meglio, per spiegare ai miei genitori dove sono stata, prima di dargli la lettera, la chiamerò Signora in Rosso.
 
 


Cari vichinghi e cara breytana,
ti fai chiamare ancora così sorella? Da quanto ho capito sei stata “esiliata” con l’obbligo di andare a trovare il nostro vecchio popolo a cadenze regolari. Hamish è davvero buono.
Aspettate! Non è questo il modo migliore di iniziare quindi fatemi riprovare.
Come state? So che sono passati ben ventuno anni da quando sono “scomparsa” e vi sarete chiesti sicuramente che fine avessi fatto, vi chiedo scusa; la verità è che  ho avuto troppo da fare, non potete neppure immaginare le cose che ho visto e scoperto in tutti questi anni! Nel mio vagabondare ho studiato popoli con usanze e tradizioni pazzesche, ho scoperto cibi nuovi e ora parlo diverse lingue; per non parlare della medicina, c’è gente avanti millenni rispetto a noi! Ho avuto talmente tanto da fare che quasi non vi pensavo. Quasi.
La verità è che avevo “paura” di pensarvi, per quanto la mia vita fosse, e lo è tuttora, soddisfacente la vostra mancanza è intollerabile. Ho pensato di scrivervi prima, ma non avevo mai tempo e, una volta trovato qualche minuto libero, non mi è venuto in mente nessun modo sicuro per farvi avere la lettera. Ho provato anche ad addestrare un Terribile Terrore da usare come messaggero ma, e l’ho imparato a mie spese, fare da assistente ad una persona che addestra i draghi è totalmente diverso dal provare ad addestrarne uno dal principio. Non sapete quante lettere ho accumulato in questi anni e quante volte, mentre navigavo, mi sono trovata sulla rotta per Berk; però ogni volta ho resistito, se fossi tornata non sarei più ripartita.
Comunque sia finalmente posso parlarvi, è stata una vera fortuna incontrare Okelly (sei stato tu a scegliere il nome vero Hiccup? Fratello mio sei troppo prevedibile e dolce) vicino al mio attuale accampamento; probabilmente non ha riconosciuto in me Clarisse, o se l’ha fatto non l’ha dato a vedere. Non mi ha neppure chiesto come mi chiamo.
Non mi ha riconosciuta perché adesso porto i capelli rossi, in uno dei miei viaggi ho scoperto delle conchiglie che, schiacciate, rilasciano una polvere che (e questo ho avuto il terrore di provarlo) mischiata alla saliva dei draghi crea un liquido scarlatto che può colorarti i capelli senza farli cadere(la cosa che più temevo).
So a cosa stai pensando Clarisse, non preoccuparti, nella scatola bianca ci sono molte conchiglie solo per te; cinque sono sufficienti per una colorazione rosso fuoco di un anno, quindi dovrebbero bastarti per molto tempo. Il nostro sogno dei capelli rossi si avvera finalmente!
Piuttosto…terzogenito è? Ti sei data da fare con Moccicoso! Bè, se i tuoi primi due figli sono nati entrambi in primavera e hanno all’incirca ventuno e venti anni, allora mi spiego i terribili dolori che mi hanno preso nel bel mezzo della notte! A quanto pare restiamo gemelle anche a distanza.*
Cavolo quante cose ho da dirvi, ma dovrò aspettare, Okelly ha fretta.
Prometto che mi farò risentire presto, prometto che tornerò da voi, prometto che mi stabilizzerò lì a Berk; però fra qualche anno, prima voglio viaggiare ancora un po’ poi mi metterò con impegno ad addestrare draghi, non posso non saperlo fare! A costo di lavorare coi bambini dell’accademia!  Aspettatemi.
 
Per sempre vostra                                Elly
 
p.s. carino il nome che avete scelto per la vostra secondogenita, anche questo è da te Hiccup! **
 
 
 
*conosco due gemelle, una delle due era incinta e, dopo il parto, ho incontrato l’altra che mi ha detto di aver sentito il dolore con la sorella. Non so se è vero ma i gemelli mi affascinano quindi ho deciso di crederci.
**il nome della secondogenita lo rivelerò nel prossimo special insieme a quello dei fratelli di True.
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Sono tornata!
Allora si, ho scritto questo special prima di finire la storia principale e anzi, avrei dovuto lavorare al decimo capitolo ma prima ho preferito svagarmi con quest’ideuccia che avevo in cantiere da agosto. Volevo troppo far scrivere ad Elly una lettera per i nostri protagonisti ma, dopo varie prove, ho capito che la scelta migliore era mettere prima un bel dialogo. Detto fatto: Okelly incontra Elly dopo un piccolo incidente e fanno subito amicizia, spero di non avervi fatto vedere Oc sotto una cattiva luce (il fatto che non le abbia chiesto il nome e le abbia raccontato tutto anche se per lei è un estranea) ma era il comportamento giusto in questa occasione.
Dunque: Hiccup e Astrid hanno avuto due figlie che hanno sette anni di differenza, di conseguenza in questa scena Okelly ne ha ventuno e …… ne ha quattordici (mi sembrava andasse bene come età per fidanzarsi); mentre Clarisse e Moccicoso hanno (quasi) tre figli: True che ne ha ventuno, …… che ne ha venti e ….che deve ancora nascere.
Vi saluto anticipandovi che il secondo figlio di Moccicoso è in rapporti speciali con la nostra Okelly ^_^.
 

A presto

Kunoichi_chan009
  
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