Ringrazio
anche solo chi legge.
Cap.4
Litigio padre-figlio
La
luce del sole si rifletteva nel display della
sveglia sul comodino, le stecchette bianche formavano un dieci e un
trenta.
Vegeta teneva il capo affondato nel cuscino umido di sudore,
rabbrividiva
avvolto nelle coperte. La porta si aprì ed avanzò
di un paio di passi.
“Papà…
mamma mi ha detto che farà colazione senza di
te non scendi…” disse Trunks. Raggiunse la
finestra, il sole penetrava tra le
persiane socchiuse. Le aprì del tutto e si voltò
verso il letto.
“Papà,
svegliati” chiamò il genitore.
“No,
lasciami stare... ti prego...” farfugliò Vegeta.
Gocce di sudore gli scendevano lungo il viso e gli avevano imperlato la
fronte,
il suo battito cardiaco era irregolare.
Trunks
raggiunse il padre e si piegò in avanti.
“…Ba
…by…” mugolò il principe dei
saiyan.
Trunks
rabbrividì.
“È
la terza volta questa settimana che fa un incubo su
Baby” mugolò. Si alzò e
abbassò sulle punte, stringendo le labbra fino a farle
sbiancare.
<
Pan ha ragione, sono preoccupato. Papà sta
saltando troppi allenamenti, non riesco a capacitarmene >
pensò.
Si
avvicinò la mano alla bocca e addentò
l’unghia del
pollice. Si piegò in avanti, mise una mano sulla spalla del
padre e lo scosse.
“Svegliati!”
lo chiamò Trunks.
Scostò
le coperte in cui era avviluppato il genitore.
“Sveglia
papà. Sveglia. È tardissimo” gli
ripeté.
Vegeta
mugolò, vedendo la figura sfocata del figlio.
Mugolò, strinse gli occhi e si passò la mano sul
viso.
“Dai,
solitamente senti la mia aura e ti svegli da
solo” sussurrò Trunks. Guardò il padre
sorridere, sbatté un paio di volte le
palpebre e deglutì.
“Scusa,
mi sono di nuovo dimenticato gli allenamenti,
vero? Ero sfinito” mormorò Vegeta.
Trunks
strofinò le mani tra loro, assottigliando le
labbra.
“Mi
stai prendendo in giro? Non ti ho visto stanco
nemmeno sotto l’effetto del gas”
ribatté.
Il
principe dei saiyan vide il proprio riflesso nelle
iridi azzurre del giovane.
<
Ha gli stessi occhi di sua madre > pensò.
Vegeta accentuò il sorriso, una serie di rughe comparvero
sul suo viso sudato.
“Non
sono fatto di ferro” biascicò. Si alzò
in piedi e
Trunks negò con il capo.
“Sei
un saiyan” disse, indurendo il tono.
“Aspettami
nella Gravity, vengo subito ad allenarmi”
biascicò Vegeta. Guardò la sveglia, chiuse gli
occhi e si passò la mano tra i
capelli.
Trunks
incrementò l’aura e negò con il capo.
“No,
sei troppo pallido, non pensare minimamente di
allenarti” ribatté.
Vegeta
incrociò le braccia al petto e lo fissò,
inarcando un sopracciglio.
<
Che ti succede papà? >si chiese Trunks.
“Papà
forse è meglio se ti ricorichi”
mormorò.
Raggiunse la finestra e aprì le persiane.
“Non
sono così vecchio da aver bisogno di dormire
tutto il giorno, perciò in posizione ragazzo”
rispose Vegeta, stringendo un
pugno.
Trunks
schiocco la lingua sul palato.
“Mettiti
in testa che io smetterò di allenarmi solo
quando sarò riuscito a sconfiggere Kakaroth!”
gridò il genitore.
Trunks
si voltò verso di lui e lo vide aprire
l’armadio.
“Non
pensare che io voglia diventare uno scansafatiche”
borbottò Vegeta.
Trunks
si morse il labbro, chiuse gli occhi e
incrementò ancora l’aura. Schiantò il
padre contro la parete con l’energia che
emanava.
Il
genitore si lasciò sfuggire un gemito e cadde in
ginocchio.
“Non
sembri neanche più mio padre!” gridò
Trunks. Aprì
la porta e uscì correndo.
Bra
lo vide passarle davanti, impallidì e corse nella
camera del genitore.
“Cosa
è successo?!” urlò.
Vegeta
si rialzò in piedi e si massaggiò la spalla.
“Sta
diventando un uomo” biascicò.
Bra
si portò le mani alle tempie.
“No,
sta diventando pazzo” borbottò a bassa voce.