Fanfic su attori > Robert Downey Jr
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Autore: RoxyDowney    25/06/2015    2 recensioni
...Robert aveva deciso di collaborare a quella produzione con la sua presenza che non avrebbe avuto alcun compenso per sostenere quella fondazione e con la sua casa di produzione che avrebbe dato il contributo necessario per completare la produzione...
...L’unico scoglio che dovevano superare ora era Hannah e la sua ritrosia per come lo definiva lei, uno spreco ingente di denaro che poteva venir investito in qualcosa di più costruttivo di una pellicola che, come massima aspettativa avrebbe partecipato al festival di Cannes come documentario...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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-Pensavo fosse Fred che venisse a espormi qualche idea… Sono appena rientrato e credevo mi avesse sentito.
Si rese conto che raccontarle delle bugie lo infastidiva ma era anche cosciente che non poteva permettersi di raccontarle la verità, cosa avrebbe pensato? Preferì chiederle di lei anziché doverle raccontare altre bugie sulla sua serata.
-E tu? Come mai sei ancora alzata? La festa è finita da un pezzo.
Hannah guardò fuori dalla porta finestra fissando per un istante la luna pensando a cosa dire a Robert. Passeggiando in giardino era giunta di fronte alla sua porta e senza pensarci aveva bussato. Ora le stava venendo un attacco di panico pensando cosa lui potesse immaginare di quel gesto azzardato, presentarsi nel suo appartamento senza invito e a quell’ora.
-Io… stavo passeggiando e ho visto la luce accesa, ero dispiaciuta di non averti nemmeno salutato alla festa e… non so, forse sono stata sfacciata a bussare a quest’ora, perdonami! Anzi è meglio che vada!
Hannah si alzò e dal divanetto su cui si era accomodata, prese lo scialle che aveva posato sul letto e si avviò a passo svelto verso la porta. Robert le prese una mano e con l’altra le cinse il fianco.
-No! Ti prego, rimani ancora un po’!
Hannah si sentì arrossire a quel contatto e abbassò lo sguardo, non si aspettava che Robert desiderasse la sua compagnia tanto da trattenerla. Robert si rese conto che quel modo di toccarla forse poteva essere inappropriato, ma in fondo era stata lei a presentarsi nella sua camera da letto in piena notte, forse anche lei si sentiva strana come lui.
-Ti va di fare una passeggiata sulla spiaggia?
Hannah sorrise, aveva passeggiato nel giardino laterale a lungo prima di decidere di presentarsi lì e bussare alla sua porta. Si sentiva strana, agitata come al primo appuntamento con il suo Albert, eppure non conosceva Robert e non aveva pensato a nessun uomo in quel modo, nessuno se non lui.
-Ti spiace? Mi offriresti una tazza di thè?
-Certo!
Le lasciò la mano a fatica e la accompagnò al divanetto da cui poco prima si era alzata e lei si accomodò mentre lui riempiva il bollitore e preparava il thè. 
Robert non sapeva come affrontare il discorso, temeva di essere sfacciato nel dirle che continuava a pensare a lei, ma la realtà dei fatti era proprio quella. Ora avrebbe anche voluto chiederle per quale motivo era lì nel suo appartamento, senza apparente motivo ma fu Hannah a mettere fine a quel silenzio.
-Domani potremmo fare un giro in barca con gli altri e iniziare a parlare di lavoro, magari in modo rilassato, che ne pensi?
-Credo sia un’idea meravigliosa, se ho imparato una cosa nel mio lavoro è che quando si lavora in modo rilassato è tutto più facile.
Il silenzio fu intervallato più volte nell’attesa del thè da Hannah ma ogni volta i suoi argomenti erano lavorativi e Robert era davvero sempre più confuso.
Presero il thè seduti uno di fronte all’altro e non appena Hannah lasciò la tazza sul tavolino e riprese la parola con una nuova domanda di lavoro Robert decise che era davvero arrivato il momento di essere sinceri con se stessi.
-Basta parlare di lavoro.
Forse troppo risoluto pensò, ma oramai aveva pronunciato quelle parole e ora doveva recuperare. Hannah sorrise
-Hai… hai ragione, ma quando mi sento in imbarazzo tendenzialmente inizio a parlare a raffica di lavoro.
-Sono io che ti faccio sentire in imbarazzo?
Hannah pensò di aver detto troppo, ma a questo punto non poteva alzarsi ed andarsene. Non finché non avesse chiarito quella sua affermazione.
-Devi scusarmi Robert. Non voglio essere inopportuna è solo che mi rendo conto di desiderare la tua compagnia e per la prima volta dopo secoli mi ritrovo a fare delle sciocchezze tipo venire qui a bussare ad una porta.
Robert sorrise leggermente imbarazzato. Nemmeno nei suoi sogni più rosei avrebbe sperato in una dichiarazione del genere.
-Non scusarti, sono felice tu sia qui.
Hannah abbassò lo sguardo si sentiva felice e agitata allo stesso tempo. Che stava facendo? Era lì e stava flirtando con quell’uomo, forse lo desiderava ma quel pensiero le faceva male al cuore. Non poteva… Non doveva.
-Ora si è fatto veramente molto tardi, se domani vogliamo uscire in barca è meglio andare a dormire qualche ora.
Sorrise a Robert e a quei suoi occhi splendidi. Recuperò lo scialle, si alzò e Robert con lei.
-Ti accompagno!
-Sei davvero gentile ma… non vorrei passare tutta la notte con il dubbio che ti sia perso nel parco!
Robert rise, aveva trovato un modo molto carino per glissare la sua offerta.
-Ti accompagnerò… fino alla fine del vialetto!
Allungò la mano e Hannah accettò posando la sua mano sulla sua.
Camminarono lentamente fino alla fine del vialetto, pareva che nessuno dei due volesse raggiungere quel punto.
-Eccoci qui, sei stato davvero gentile ad accompagnarmi!
-Non avrei dormito tranquillo sapendoti sola nel bosco!
Risero entrambi per quanto si stavano impegnando in quel saluto, Hannah decise che era il momento di andare, si avvicinò a Robert per dargli un piccolo bacio sulla guancia.
-Buona notte.
Robert la strinse piano tra le sue braccia durante quel bacio e si sentì eccitato per quel contatto. Ora era il suo turno di augurarle buona notte.
-Buona notte Hannah, a domani.
Si avvicinò al suo viso per ricambiare il piccolo bacio ma una volta sfiorata la pelle della sua guancia si soffermò qualche secondo a respirare il suo profumo che lo inebriò. Non ebbe scelta, il suo corpo e il suo cuore chiedevano di più. Inclinò la testa e raggiunse le labbra di Hannah senza alcuna difficoltà. Le sue labbra erano morbide e calde e la sensazione che ne percepì fu un leggero tremore. Robert si allontanò da lei solo qualche millimetro per valutare le conseguenze di quel bacio. Hannah non si stava allontanando da lui era rimasta immobile con gli occhi chiusi. Robert respirò piano per paura che quell’istante magico si spezzasse. Riposò le sue labbra sulle sue, oramai aveva osato l’inimmaginabile e se con quel gesto avesse rovinato il suo rapporto con lei avrebbe voluto esserne certo e non “non vivere di rimpianti”. Mentre baciava le sue labbra piano, dolcemente posandoci sopra tanti piccoli baci la strinse a se in un abbraccio e solo allora sentì Hannah ricambiare quei baci. Robert osò e la baciò come desiderava e non percepì alcuna ritrosia da parte sua. Forse poteva sperare che lei ricambiasse il suo interesse e che percepisse il trasporto che sentiva nei suoi confronti.
Hannah per un istante pensò di aver viaggiato nel tempo e che si trovasse sulla terrazza dell’appartamento di Albert che si affacciava su Central Park, dove per la prima volta le loro labbra si unirono ed impararono a conoscersi, poi fu percorsa da un brivido lungo tutto il corpo e socchiudendo gli occhi si rese conto che quelle braccia forti che la stavano stringendo erano quelle di Robert e le sue labbra le stavano facendo perdere la ragione se ancora ne esisteva qualche briciola che vagava dentro di lei.
Si sentiva combattuta, desiderava quel contatto, desiderava sentire quelle braccia stringerla e allo stesso tempo si sentiva fragile e in preda a un istante di solitudine troppo grande per essere sopportato dalle sue piccole spalle.
Posò le mani sul petto di Robert e senza fatica mise un freno a quell’onda di passione che sembrava sul punto di esplodere. Robert mise fine immediatamente a quei baci nell’istante esatto in cui percepì le mani di Hannah posarsi sul suo petto. Non avrebbe potuto forzarla in alcun modo, già poterla baciare, sentire che non si era ritratta a quel contatto lo aveva fatto sentire al settimo cielo.
-E’ meglio che io vada.
Disse con un filo di voce prima di allontanarsi un passo da Robert per avviarsi verso la villa.
-Hannah io… Perdonami non volevo, o meglio volevo! Non so perché sento di volerti… ma ti assicuro che non volevo mancarti di rispetto in alcun modo. Io…
Hannah sapeva già ciò che le stava dicendo Robert. Sapeva perfettamente quanto lui fosse una persona a modo e per questo era certa che in quel gesto non c’era alcuna mancanza di rispetto ma solo confusione e desiderio, un po’ lo stesso che stava sentendo lei dal momento in cui l’aveva conosciuto.
-Devo… andare ora.
Robert lasciò scivolare le dita tra le sue e le loro mani si separarono.
 

   
 
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