Videogiochi > Final Fantasy VIII
Segui la storia  |       
Autore: Atra    25/06/2015    5 recensioni
Vi siete mai chiesti come sarebbe andata la storia di Final Fantasy VIII se Seifer avesse avuto una sorella?
Beh, io sì e questo è il risultato:
Il sangue è un vincolo.
E dai vincoli non ci si può liberare.
E non si può nemmeno scegliere senza farsi male.
O senza subire perdite.
Cosa scelsi io? Perché scelsi?
Quando avrei potuto cambiare qualcosa, feci tutto ciò che era in mio potere?
Il sangue è un vincolo.
Lo rimane anche quando è versato.
Potrai perdonarmi adesso, Seifer?

Buona lettura e spero che vi piaccia!
Genere: Azione, Comico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo Personaggio, Seifer Almasy, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
 <<    >>
- Questa storia fa parte della serie 'Legami'
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Davanti a me, la costa che si avvicina sempre di più.
La nave vira leggermente, puntando verso la spiaggia e lasciandosi dietro una lunga scia bianca.
Il vento mi sbatte sul viso i capelli, ma almeno riesce a farmi ritrovare la concentrazione.
Ok, l'esame non sarà un granché, ma non posso permettermi il lusso di sottovalutarlo. Darò comunque tutto il contributo che posso, seppur sotto ordini che non condivido.
D'altra parte capisco anche la direzione del Garden. Come affidare a dei semplici cadetti le sorti di una guerra, anche quando nettamente favorevoli?
Questo non è il nostro caso: la guerra è perduta ancor prima del nostro intervento: noi siamo solo delle toppe che servono per tappare eventuali buchi. O meglio, delle voragini. Ma cosa mi aspettavo, mi chiedo adesso? Gloria e vittoria? Avrei dovuto capirlo prima...tuttavia, ora che ci siamo quasi, non faccio nemmeno tanta fatica ad accettare i fatti come stanno. Il problema è che non sopporto di essere messa da parte senza nemmeno avere la possibilità di dimostrare ciò che so fare. Che si chiami orgoglio, che si chiami velleità, che si chiami "vogliospaccaresempretuttoetutti", è il mio pane quotidiano ed è ciò che mi dà la forza di andare avanti.
Immersa in queste riflessioni, il rumore del portello che si apre mi sorprende. Mi volto, ma non è quello della mia nave. Allora sposto lo sguardo a sinistra ed ecco Squall avvicinarsi alla ringhiera, i capelli che gli frustano sul viso, mostrando la cicatrice che mio fratello gli ha lasciato.
Lui mi getta uno sguardo gelido, poi estrae una cartina.
Improvvisamente inizio a sentire i boati della battaglia. Alzo di scatto la testa per guardare di fronte a me: vedo il cielo tingersi di rosso quando una bomba esplode, sollevando sabbia, terra e spruzzi d'acqua. Gli spostamenti d'aria mi portano l'odore della polvere da sparo e della salsedine. E del sangue.
La guerra.
Lancio uno sguardo a Squall, che è rimasto impietrito come me a guardare. Gli faccio un cenno per augurargli buona fortuna. Lui ricambia con un movimento del capo.
Non so perché l'ho fatto, dato che è il nemico giurato di mio fratello. Tuttavia non mi ha fatto alcun torto direttamente, quindi posso anche comportarmi in modo decente con lui, qualche volta.
-Ci siamo- dico una volta tornata sottocoperta, prendendo l'arco e mettendomi la faretra a tracolla.
-Tu che usi l'arco dovresti trovarti già sul tetto - abbaia il SeeD, che sono sicura se la sia presa a morte per la mia risposta di prima - Così inizierai ad attaccare appena saranno a tiro, cioè quando te lo dirò io. Ragazzi - e qui si rivolge a tutti noi - qui inizia il vostro esame. Nervi saldi e obbedite agli ordini- dice. Molto rassicurante, davvero. Sento odore di consigli confezionati la cui data di scadenza deve essere passata da un bel po'.
Ritorno sul tetto, felice di poter essere sola con il mio arco. Squall deve essere tornato in nave. La spiaggia si avvicina sempre di più...è arrivata l’ora di fare sul serio.
Incocco una freccia, carezzandone il piumaggio fine. Inspira. Espira.
E' sempre la prima freccia quella che mi turba di più. Come si dice, la quiete prima della tempesta. Una pioggia di frecce nel mio caso.
Avvicino la corda alla guancia. Respiro contro il vento che mi fa lacrimare gli occhi. Tanto meglio, la freccia volerà bene.
-Non ancora, ragazza!- sbraita il SeeD, sbucando per metà dalla scaletta e facendomi prendere un colpo. Se non chiude subito quella boccaccia la prima freccia sarà tutta per lui! Mi limito a sbuffare per non farlo davvero.
-Attenta. Il mio giudizio influirà sul voto- mi ammonisce. Ma che cosa vuole decidere lui?
Però devo comunque stare attenta, maledizione:
-So benissimo da quale distanza è più efficace tirare- rispondo senza perdere la concentrazione.
-Un SeeD si riconosce anche dalla capacità di farsi indietro e obbedire agli ordini-. Ecco che ricomincia la tiritera. Però allento la tensione sulla corda, decidendo di fare questo benedetto passo indietro, che magari lo illuderà di aver guadagnato l'autorità che gli spetta di diritto.
-Prepararsi a tirare!- strilla improvvisamente, mentre inizio a distinguere le prime figure nere sulla spiaggia. Tendo la corda al massimo, sforzandomi di non far tremare il braccio per la tensione prolungata.
-Mirare!- urla il SeeD. Prendo con cura la mira su un soldato in cima a uno scoglio che, armato di balestra, sta creando scompiglio sotto di sé. Poi prenderò il suo posto lassù.
Vedo il luccichio delle spade. L'odore acre del fumo che si alza dopo le esplosioni mi riempie le narici. Il boato delle granate che scoppiano fa tremare la nave sotto di me, ma non mi impedisce di sentire il segnale:
-Tirare!-. La freccia parte e abbatte il soldato. Il portellone si apre sotto di me e, prima che la nave urti la spiaggia, salto agilmente sullo scoglio, butto in mare il corpo del galbadiano che ho atterrato, e faccio cenno di correre ai miei compagni.
-Atra, datti da fare!- mi urla Nida, facendosi strada nella mischia a suon di fendenti.
Inizio a scagliare frecce su frecce, mirando a ogni giubba blu che danza sulla spiaggia. Nonostante le truppe si siano sparpagliate in città e sulle montagne, la retroguardia è rimasta sulla spiaggia ed è tutta per noi. Divertimento assicurato quindi, anche se alle spese di altri. Beh, basta che non sia alle mie.
Una granata scoppia proprio in questo momento sotto lo scoglio, facendolo crollare. Non mi lascio sorprendere e prima di cadere faccio un balzo, ritrovandomi sulla spiaggia umida. Mi si para subito davanti un soldato con la spada in mano:
-Anche le donne sono in guerra adesso? Forse per difendere i diritti del "gentil sesso"?- mi schernisce. Forte, questi sanno anche parlare o, meglio, offendere. Sguaino il pugnale e, schivato il debole fendente del galbadiano, glielo pianto senza grandi cerimonie nel piede:
-Invece a quanto pare a Galbadia voi uomini siete il "sesso imbecille"- osservo, prima di finirlo. Così impari, emerito idiota.
Mi faccio largo con il pugnale, alla ricerca di un posto coperto da dove tirare.
-Atra! - urla Selphie facendo roteare i suoi Nunchaku -Perché hai abbandonato il tuo posto?- mi chiede.
-Stai ferma!- le urlo per tutta risposta, lanciandole il pugnale oltre la sua spalla irrigidita e colpendo in mezzo alla fronte un galbadiano. Lei lo estrae e me lo lancia in tempo per difendermi dall'assalto di un altro soldato.
-Il mio scoglio è crollato e sto cercando un' altra buona posizione- ansimo, guardandomi intorno. Non trovo niente, ma non vedo più nemmeno nemici a cui mirare.
Li abbiamo eliminati già tutti?! Che peccato, stavo iniziando a divertirmi.
Nida ci raggiunge:
-Noi dobbiamo rimanere qui a presidiare la zona- ci avvisa. Pulisco il pugnale sulla sabbia facendo roteare gli occhi:
-Almeno saliamo fino alla piazza, in modo da avere una visione complessiva- sospiro. Saliamo le scale e ci sediamo sulla pavimentazione della piazza.
E' tutto tranquillo, ma io resto comunque con le freccia incoccata e le orecchie ben tese.
Il mare sciaborda e i combattimenti sembrano essere relegati sulle montagne, zona a cui purtroppo non possiamo accedere.
-Certo che rimanere qui è proprio una palla!- sbotto contando l'ennesimo gabbiano che attraversa il cielo.
-Non possiamo farci niente, Atra- mi risponde Nida. Idealmente potremmo, ma l'esame andrebbe a farsi fottere.
Selphie sembra non fare molto caso a noi, tutta assorta a contemplare i dintorni.
-Sembra tutto tranquillo- osserva ancora, rilassandosi un poco.
-Beh, questa non è più zona di combattimenti. I soldati che c'erano li abbiamo fatti fuori tutti- commento.
Non so quanto tempo sia passato, se un'ora o dieci minuti, ma a un certo punto avvistiamo un altro cadetto che ci raggiunge trafelato:
-Chi è il caposquadra qui?- ansima. Nida si alza in piedi e si allontana per parlare con il nuovo arrivato. Quando ritorna si rivolge a Selphie:
-Selphie, ci sono nuovi ordini, comunicatici ora dalla squadra D. La ritirata è alle ore 19 qui alla spiaggia. Devi andare nella piazza centrale a comunicarlo al
caposquadra B, quindi...-.
-Seifer - concludo. E' l'occasione perfetta per vedere come se la passa mio fratello - posso andare con lei?- chiedo. Nida mi guarda torvo:
-Selphie è la portaordini, tu non potresti allontanarti così dalla postazione...- comincia, ma io lo interrompo seccamente:
-Nida, qui non c'è un bel niente da fare. Ci metteremo al massimo dieci minuti e nessuno saprà nulla. E poi, non lasceremo incustodita la spiaggia, ci sei tu a difenderla- rispondo. Eddai, mi sto rompendo l'anima a starmene qui!
Nida, dopo un attimo di esitazione, finalmente annuisce:
-Va bene, ma metteteci il minor tempo possibile- dice.
-Evvaaaaaai!- saltella Selphie, mentre a me sfugge un sorriso trionfante. Iniziamo a correre lungo la via principale, completamente deserta.
Ogni volta che vedo da lontano un soldato, gli tiro una freccia senza fermarmi.
-Cavolo, ce ne sono ancora. Ma che fanno gli altri?- constata nervosamente Selphie.
-Sono solo due o tre, saranno rimasti nascosti come topi fino ad adesso- ipotizzo semplicemente.
Quando arriviamo in piazza però...la troviamo vuota.
-Dov'è la squadra B?- chiede Selphie, guardandosi intorno smarrita. La fontana gorgoglia e l'unica presenza che riesco ad individuare è quella di un cane, che mi si avvicina subito per annusarmi gli stivali:
-Se ci pisci sopra giuro che ti apro in due il...- ringhio ma Selphie mi interrompe:
-Atra, la squadra B ha abbandonato la postazione. Che facciamo?-.
Dannazione a mio fratello che non sa stare al suo posto! Dove diamine si è ficcato per andare a spaccare qualche testa galbadiana?
Non possiamo tornare indietro senza aver comunicato il messaggio, altrimenti la squadra B non si presenterà all'adunata. Non credo che a Seifer dispiacerà, ma al suo esame sì.
-Mi serve un punto alto da cui osservare la zona- rifletto ad alta voce e guardandomi intorno nuovamente. C'è una macchina ferma in fondo a un vicolo: fa proprio al caso mio. Ci salto sopra:
-Atra, ti sembra il momento di fare parkour?- mi rimbrotta Selphie, ma io la zittisco subito e da lì mi arrampico sul tetto dell'Hotel di Dollet.
Da qui posso vedere un po' meglio. Ecco la squadra D che parla fitto fitto all'entrata della città e la squadra C che fugge da un soldato nemico (che branco di incapaci! Ecco perché poi ci sono ancora soldati in giro!).
Ma della squadra B nemmeno l'ombra. A meno che...
-Dannazione, Selphie!- urlo, saltando giù direttamente dal tetto.
-Wow Atra, che salto!- esclama lei tutta presa. Io scuoto la testa, sentendo la rabbia invadermi tutta:
-Lascia perdere e ascoltami. Quel deficiente di mio fratello deve aver trascinato Leonheart e il gallin...ehm, Dincht sulle montagne a combattere!- esclamo.
Una smorfia di orrore si dipinge teatralmente sul volto di Selphie:
-Ma è VIETATO!- fa con aria sorpresa. Io faccio una risata amara:
-E credi che questo basti a fermare Seifer?-. Certo che no, a quel testone serve solo la parola "vietato" per buttarsi a capofitto in qualche cazzata.
-Ma ne sei sicura?- chiede lei, inclinando la testa di lato.
-In città non ci sono. Facciamo un salto sulle montagne, troviamo un punto più alto e vediamo di localizzarli prima che...che diamine!- impreco contro il cane che sta per leccarmi le calze. Selphie mi lancia un'occhiata scandalizzata, ma deve capire che io sono furiosa. Che cosa ha in mente quello sborone di mio fratello? Sta mandando a monte il suo esame! Me l’aveva pure promesso, quel maledetto!
-Non credi che dovremmo dirlo a Nida? Dovevamo tornare cinque minuti fa- chiede lei.
-Non abbiamo un minuto da perdere, Selphie! Sono le 17.30 ora, se non ci muoviamo rischiamo di non raggiungerli in tempo!- esclamo, prima di iniziare a correre a perdifiato lungo il ponte che porta al sentiero che si inerpica sulle montagne.
Strada facendo ci imbattiamo in molti cadaveri di soldati di Dollet, cosa che fa inorridire Selphie:
-Senti, se non vuoi proseguire vado io- dico dopo l'ennesimo corpo che rinveniamo.
Le truppe di Galbadia stanno per caso avendo la meglio? Come se la staranno passando i nostri SeeD?
Lei intanto scuote forte la testa:
-Sono IO la portaordini. E, se voglio essere SeeD, devo saper sopportare anche questo tipo di scene. Andiamo avanti...ah!- esclama alla fine. Alzo gli occhi al cielo, pronta all'ennesima vista raccapricciante ma...diavolo, qualcosa si muove tra i cespugli! Poi da lì si leva una voce:
-Chi è là?-. Io faccio segno di tacere a Selphie e incocco una freccia.
-No, non tirare! Vedo che sei un cadetto- dice di nuovo la voce. Mi blocco con la corda poggiata sulla guancia e mi guardo intorno: ma chi sta parlando?
Un soldato si trascina fuori dai cespugli fino a mettersi davanti a noi:
-Ne vedo parecchi, ultimamente- osserva, squadrandoci. Metto via la freccia: nessun pericolo, è un soldato di Dollet. Ferito, ma vivo.
-Le serve una Pozione, signore?- chiede educatamente Selphie, frugandosi nelle tasche. Lui la ferma:
-No no, me ne hanno già date alcune i cadetti che sono passati prima. Avevano un po' fretta però...- riflette, come se sia la prima volta che ci pensa.
Intanto una lampadina si accende nella mia testa. Magari...
-Era un gruppo di tre persone, guidato da un ragazzo con un cappotto grigio?- chiedo speranzosa. Il soldato annuisce:
-Sì, stavano andando verso la torre di trasmiss...ehi ma voi li conoscete?- chiede. Ok, li abbiamo trovati. Faccio un cenno a Selphie:
-Non importa. Andiamo e grazie per l'aiuto- dico, superandolo. Selphie insiste:
-E' sicuro di non volere una Pozione?- chiede preoccupata.
-Selphie! - ruggisco - giuro che se non muovi il culo ti lascio qui!-. Lei si affretta a raggiungermi. Oh, vedo già la testa di mio fratello, pronta per essere rotta...ok, nervi saldi Atra. Mantieni la calma: c'è in gioco il tuo esame e già stai facendo una grossissima cavolata.
Mentre cerco di dominarmi, saliamo una gradinata che si inerpica ripida in cima alle montagne. Davanti a noi si staglia una costruzione molto elaborata:
-La torre di trasmissione di Dollet- dico ricordando la mappa che ho letto in nave. Selphie aggrotta la fronte:
-Ma è in disuso da 17 anni ormai! Cosa ci fanno i ragazzi qui?-.
Intanto risuonano delle voci sotto di noi:
-...vorrei che le guerre non finissero mai! Mi fanno sentire più vicino alla realizzazione del mio sogno!- sta dicendo una voce molto familiare.
-E' Seifer!- esclamo, cercando un modo per scendere. Intanto la conversazione continua:
-Voglio sentire anche io cosa vi state dicendo!- protesta qualcuno che non può essere altri che Dincht. Mio fratello ride:
-Lontano da me, gallinaccio!-. Sento Dincht ringhiare degli improperi improponibili e poi deve aver iniziato ad agitare i pugni perché Seifer scoppia a ridere ancora più forte:
-Cosa c'è, Zell? Un Lesmathor che vola?-.
Pezzo di idiota, quando scenderò gliele suonerò di brutto e allora vedremo se avrà ancora il coraggio di ridere. Ma...
-Atra, qui ci sono solo rocce! Come cavolo scendiamo?- mi sussurra Selphie, nervosa. Vediamo se spostandomi un po' più a destra... oh, finalmente riesco a vedere Squall e Dincht, mentre Seifer sta correndo giù per un sentiero che porta alla Torre.
-Ah, sta scappando! CAPOSQUADRA B! CAPOSQUADRA B!- strilla Selphie, cercando di saltellare sui massi. Provo a metterla in guardia sulla dubbia capacità delle sue gambe di stare in equilibrio su di essi, ma lo sperimenta presto da sola. Infatti si sbilancia e rotola giù dal pendio, che fortunatamente per un tratto maggiore è erboso, e atterra come una palla da bowling davanti ai due ragazzi esterrefatti.
-Porca p...Selphie!- grido, prima di saltare giù e atterrare accovacciata proprio ai piedi del gallin...maledizione, di Dincht insomma. Lui mi offre la mano per rialzarmi, ma lo fulmino con lo sguardo e scatto in piedi da sola. Intanto Selphie mi fa una linguaccia per farmi capire che non si è fatta niente, prima di scoppiare a ridere come una matta.
Poi si alza e nota Squall:
-Ah, ma tu sei quello che mi ha accompagnato stamattina! - beh, tra un duello con Seifer e la caverna di fuoco, Squall deve anche essersi comportato da cavaliere - Grazie a te mi perdo un po' meno di prima!- esclama sempre allegra. Poi ride ancora e si presenta.
Intanto Dincht non ha ancora ritirato la mano, come se avesse una paresi:
-Tu devi essere Atra, la sorella di Seifer. Io sono Zell- dice. Ah no, quest'idiota voleva solamente presentarsi. Alle sue parole, Squall si volta verso di me, con un'espressione sul viso tra il sorpreso e lo scocciato (beh, nemmeno io salto dalla gioia di vederti, caro mio).
Sulla mia espressione, invece, non si ha alcun dubbio:
-Io per te non sono nessuno- ribatto a Dincht, che si irrigidisce. Poi mi rivolgo a Squall:
-Dove cavolo è finito mio fratello?- sbotto.
-Sì, devo riferirgli degli ordini!- esclama Selphie. Squall ci indica Seifer che sta per entrare nella torre. Eccolo lì!
-Seifer, razza di imbecille! Fermo dove sei!- urlo, prima di saltare giù dal dirupo e atterrare davanti a mio fratello. Dietro di me risuona la risata cristallina di Selphie:
-Caposquadraaaaaaaaaaaaaaa! - strilla anche lei e poi, prima di imitarmi rischiando di rompersi l'osso del collo all'urlo di "BANZAIIIII", la sento esclamare:
-Troppo figa questa Atra, uaaaaaah!-.
La ignoro, concentrandomi sulla faccia confusa di Seifer:
-Che diavolo stai...va be', ne parliamo dopo- sibilo, interrompendomi a metà frase.
Non posso certo fargli una scenata qui, effettivamente. Ehm...l’ho capito un po’ tardi, ma ora è meglio che lo porti via per le orecchiette prima che combini qualche disastro. Mio fratello mi prende per un braccio per costringermi a guardarlo:
-Che cosa ti salta in mente, Atra? Abbandonare la tua postazione per venire a cercarmi?- dice freddamente. Mi libero della sua presa:
-Ne. Parliamo. Dopo.- scandisco gelidamente per non urlare ancora di più. Intanto Selphie ci ha raggiunto, ma Seifer si è già allontanato ed è entrato nella torre.
La porta si riapre subito dopo per far uscire alcuni soldati, terrorizzati alla vista di mio fratello che li minaccia con l'Hyperion in mano:
-Non fatemi perdere tempo anche voi, razza di idioti!- esclama, prima di tornare dentro. Io rimango impietrita prima di estrarre due frecce e colpire i due soldati alle spalle, come una sonnambula.
-Ma cosa mi prende? - sbotto poi - Ho colpito due nemici alle spalle, maledizione-.
Per me non c'è disonore più grande, inoltre stavano fuggendo.
Dincht e Squall intanto se la sono presa comoda e hanno percorso il sentiero che porta giù dalla rupe.
-Secondo me hai fatto la scelta giusta - interviene Dincht - avrebbero potuto spifferare tutto a...-
-Zitto un po' gall...ehm, tu- mi impappino. Lui china la testa: forse sono un po' troppo dura con lui, ma... INSOMMA LASCIAMI IN PACE, NO?!
Selphie si avvicina:
-Perché non siete saltati giù dalla rupe? Avreste fatto prima!- esclama saltellando per mimare la scena. Dincht la imita, ripresosi subito:
-Primaaaaa? Di solito non si salta giù da una rupe del genere come se rompersi il collo non fosse un rischio da calcolare. Vero, Squall?-. Squall incrocia le braccia sul petto e, con mia grande sorpresa, risponde:
-Non so i gallinacci, Zell, ma gli altri ci riescono sempre tutti. Forse voi avete il collo fraaaaaagile- dice per schernirlo. Oh, Leonheart ha anche una vena di umorismo da qualche parte, chi l’avrebbe mai detto? Dincht spalanca gli occhi:
-COOOOOSA?-. Cielo, ci siamo di nuovo. Ma lo ammetto, trattengo a stento una risatina.
-Ti sei arrabbiato? Ma allora sei davvero un...gallinaccio?- chiede innocentemente Selphie. Dincht inizia con voce lamentosa:
-Ma ti ci metti pure tu? IO NON SONO UN GALLO!-.
-Se non ti piace gallo...c'è sempre "pollo"- replica Selphie.
-Però "pollastro" non suona bene- ribatto d'istinto e senza pensarci. Dincht mi squadra, come se avesse perso un'alleata. Io gli restituisco uno sguardo serafico e lui si arrende:
-Dopo "gallo", pure del "pollo" mi sento dare! E va bene, chiamatemi come vi pare!- sbotta, troncando la conversazione. Squall fa marcia indietro:
-Dai, non te la prendere, si stava scherzando...- gli dice. Che faccia un po' quello che gli pare, basta che ci diamo una mossa.
-Va be’, adesso andiamo però- li sprono, avvicinandomi all'entrata.
-WOAH, QUANTO E' GRAAAAAANDE LA TORRE DI TRASMISSIONE!- esclama Selphie. Beh, effettivamente è un bel colosso.
-Dicono che sia il covo dei mostri, essendo in disuso da più di 17 anni...- commenta Dincht, che non riesce a fare l'offeso per più di mezzo minuto.
-Che dite, controlliamo i Junction?- dico io, dando un'occhiata al mio G.F. (Leviathan, sei lì o dormi?). Gli altri mi imitano, annuendo poi per indicare che è tutto ok.
Bene, siamo pronti per andare a scoprire cosa diavolo si nasconde nella Torre di Trasmissione (e a recuperare quell'idiota di mio fratello).


Bene, e anche il terzo capitolo è andato!
Eh, Atra si è arrabbiata mica da ridere questa volta e sembra del tutto intenzionata a scannare il suo povero (?!) fratellone, alla fine dell'esame! Beh, a stare dietro a quel testone di Seifer credo che chiunque avrebbe una crisi di nervi (anche se devo dire che io lo sopporterei lo stesso, hehehehehe!).
E adesso vediamo anche entrare in scena i nostri due ragazzi: Squall, che continua ad ignorare pacificamente Atra, e Zell, che invece vorrebbe fare amicizia ma...direi che lei non è dell'umore adatto (in realtà non lo è mai...)!
Spero che la storia continui a entusiasmarvi e che continuerete a seguirla!
Al prossimo capitolo!
   
 
Leggi le 5 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Final Fantasy VIII / Vai alla pagina dell'autore: Atra