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Autore: RedDisposition    25/06/2015    1 recensioni
–perché il caffè non lo danno qui dentro- sbuffò la latina –ti aspetti che diano la caffeina ad un branco di matte?- Santana scoppiò a ridere ma si bloccò vedendo lo sguardo titubante di Rachel nel guardare il suo pranzo –Rach quante altre volte dovrò dirti che devi mangiare se vuoi uscire da qui?- Rachel alzò lo sguardo sulla latina –io mangio, è quello che faccio dopo che mi fa paura- Santana alzò un sopracciglio –com’è possibile che abbiamo parlato di tutto tranne che della nostra storia?- Santana fece spallucce –non ne ho idea- si alzò le maniche di poco mostrando appena i polsi e Rachel notò un paio di bende, quelle che una settimana prima non aveva.
Genere: Fluff, Malinconico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Kurt Hummel, Quinn Fabray, Rachel Berry, Santana Lopez | Coppie: Blaine/Kurt, Mercedes/Sam, Quinn/Rachel, Rachel/Santana
Note: Otherverse | Avvertimenti: Tematiche delicate
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CAPITOLO 22
-Rachel- la cantante si guardò intorno per capire da dove provenisse quella voce, quando vide la cresta da moicano di Noah Puckerman gli sorrise debolmente salutando con un cenno della mano -dimmi- gli disse debolmente, non ce l'aveva con lui, forse un po’ ma non era colpa sua, aveva agito solo d'istinto, come avrebbe fatto lei -io volevo scusarmi- il ragazzo si passò una mano sulla rasatura leggermente imbarazzato -Noah non devi preoc..- il ragazzo la bloccò con un segno della mano -no- disse secco, la guardò fissa negli occhi -non stavamo ancora insieme io e Quinn, non avrei dovuto fare quel casino, ora Santana… lei è cambiata ed è colpa mia- sbuffò poggiando la schiena contro gli armadietti, Rachel si stupì nel vederlo senza quell'atteggiamento spavaldo che lo distingueva fra gli altri -non è colpa tua- si limitò a dire Rachel -vorrei capire però quand'è che vi siete messi insieme, Quinn me l'avrebbe detto- sussurrò fissando la foto di Santana nel suo armadietto -tu e San stavate in California, mi ha detto del bacio quando stavate per tornare, il bacio è successo dopo il vostro coming out, o sbaglio?- Rachel spalancò la bocca -o mio dio- sussurrò passandosi una mano fra i capelli -che succede?- Noah scattò in avanti preoccupato -per Barbra- Rachel strinse gli occhi chiudendo l'armadietto con forza –Rachel - Noah le posò una mano su una spalla, la diva si girò a guardarlo, uma lacrima le solcò una guancia –scusami, devo andare- la ragazza si asciugò la goccia salata, diede le spalle al ragazzo e appena si ritrovò lontana dal corridoio iniziò ad avanzare il passo, correndo velocemente.



-vuoi un drink?- Rachel annuì guardando Quinn sorriderle, non le degnò neanche di un sorriso, l'avrebbe voluta sbattere fuori da quel locale e farla salire sul primo treno per New Haven, cosa pensava di fare dicendo quello che avevano lei e Santana? Rachel conosceva la sua amica bionda, sapeva che era più per ripicca che per sbaglio –Rachel, ascolta- Quinn le posò una mano su una spalla facendola girare, Rachel sbuffò fissando gli occhi smeraldo della ragazza -sono stata stupida, ero solo gelosa, non volevo fare quello che ho fatto- sussurrò abbassando lo sguardo -gelosa?- Rachel crucciò le sopracciglia, Quinn fece per rispondere ma il cameriere arrivo con i loro drink -mi dava fastidio il fatto che tu avessi trovato la felicità senza di me, non volevo che nella tua vita non ci fosse più posto per me- Rachel sorrise -ma Quinn, tu farai sempre parte della mia vita- la bionda sorrise -porta le mie scuse anche a Santana- Rachel  le sorrise e di slancio l'abbracciò tenendola stretta.



Rachel spalancò gli occhi, perché oltre a quello non ricordava niente? Quanto diamine aveva bevuto? E soprattutto quando aveva baciato Quinn?
-ho fatto un disastro- sbuffò sbattendo un piede a terra nell'aula di astronomia, si passò per l’ennesima volta una mano lungo i capelli e alzò lo sguardo rintracciando i pianeti, le venne in mente Santana, quando quella volta le aveva rivelato che amava andarsi a nascondere nell’aula di astronomia. A quel nome il cuore iniziò a pomparle nel petto. L’ispanica ora la odiava, per un malinteso, per una cosa che lei neanche ricordava, come avrebbe fatto a risolvere tutto se Santana non riusciva neanche a parlarle?

-che ci fai tu qui?- sussultò appena sentì quella voce, la ragazza si girò a guardarla con un labbro fra i denti –avevo dimenticato il libro- sussurrò falsamente, si avviò verso l’uscita ma venne bloccata di nuovo dalla voce della latina –sicura Berry? Non mi risulta che tu frequenti questo corso- Rachel si irrigidì di scatto –devo andare, ciao Santana – le sorrise debolmente e si affrettò ad  uscire da quella stanza, non era una cosa che le faceva bene stare chiusa in un posto tutta sola con la latina.
 
Rachel camminava svelta mentre a tratti guardava il corridoio davanti a lei e a tratti la porta dell’aula di astronomia, sbuffò e si ritrovò un senso di panico nel petto, l’ansia ormai le aveva provocato un nodo allo stomaco. Di cosa aveva paura adesso? Sbuffò dirigendosi verso la sala mensa, anche se non è che avesse poi così tanta fame.
 
-oggi abbiamo gli allenamenti, lo ricordi?- Santana annuì fissando Kitty di fronte a lei che mangiava un’insalata –non so se vengo- sussurrò guardando fissa il suo piatto per evitare di incontrare gli occhi degli altri del glee, seduti al tavolo di fronte –cosa? Non puoi mancare ad un allenamento con la Sylvester, ti ucciderà e poi ucciderà noi- Kitty si passò una mano fra i capelli sbuffando –non mi interessa- sbuffò alzandosi per andare a posare il vassoio –Santana!- Kitty la bloccò per un braccio, l’ispanica guardò prima la mano della cheerleader posata sul suo polso e poi gli occhi della ragazza –senti biondina- Kitty si allontanò per lo sguardo di fuoco che la latina le aveva lanciato –io oggi ho da fare- fece una pausa passandosi una mano per lisciarsi la divisa –quindi tu e le tue adorate compagne di squadra direte a Sue che se ci tiene a vincere le nazionali dovrà concedermi questo giorno di pausa, altrimenti le saboterò ogni fottuta esibizione, intervista o campionato!- Kitty annuì spaventata, quel tono così sottile e irato era strano sentirlo pronunciare da Santana, ma del resto quella non era più Santana.
La latina sorrise con un ghigno stronzo sul viso e dando le spalle a Kitty si avviò verso l’uscita dell’aula mensa. Appena uscì sbuffò correndo a rifugiarsi nel bagno delle ragazze. Quella era una lotta continua, non ce la faceva proprio più, era troppo difficile continuare a fingere tenendo la parte buona al sicuro da quella cattiva, non riusciva più a separarle, come se quel demone che aveva dentro pian piano stava iniziando a mangiare e divorare quella piccola parte buona che sbucava solo tempo prima, quando Rachel era con lei. Si guardò allo specchio e strinse gli occhi guardando il soffitto bianco e antisettico per non lasciarsi andare, non poteva permettersi di piangere, non poteva essere così debole. Avrebbe dovuto smetterla, smettere di provare qualcosa, smettere di amare. Perché lei lo sapeva.
 
L’amore è una debolezza.
Non faceva che ripeterselo da quando Brittany se ne era andata, lasciandola con le sue paranoie e le sue malattie. Posò di nuovo lo sguardo sui suoi occhi scuri e le sembrò di essere stata catapultata indietro nel tempo, quando era chiusa in clinica, si guardava allo specchio e sognava così tanto di ritornare ad avere la sua divisa cheerleader, il trucco e i capelli apposto; ora avrebbe pagato milioni per ritornare in quel posto, lì dove Rachel l’avrebbe stretta quando si sentiva troppo distrutta per assemblare i pezzi. Ora c’era solo un grosso vuoto, solo una voragine. Si sciacquò il viso con noncuranza e si apprestò ad asciugarlo, sperò solo che i suoi occhi non fossero notati, erano rossi nonostante non avesse pianto. Sbuffò e lanciando un’ultima occhiata allo specchio si apprestò ad uscire fuori instaurando di nuovo la sua corazza. Camminò per i corridoi senza neanche fare caso cosa urtava o chi sbatteva per l’aria, non le interessava di ferire qualcuno, voleva solo capire come far stringere quel vuoto, e forse farsi divorare l’anima da quel mostro non era la cosa migliore, ma almeno nessuno avrebbe più provato a ferirla –scusami- sentì qualcuno pestarle un piede e mollarle una gomitata, alzò gli occhi di scatto facendoli iniettare di rabbia, ma quando si ritrovò una Rachel abbastanza stanca sentì il suo sguardo addolcirsi, era inutile, non poteva evitare di far sciogliere il ghiaccio con quei due occhi così caldi che la guardavano –ti sei fatta male?- le chiese la più piccola –si, il tuo naso mi è quasi arrivato nelle spalle, sta attenta Hobbit- sbottò con rabbia e la superò, sicura di avere lo sguardo deluso di Rachel su di sé cercò di non guardarsi indietro e lasciarsi scappare quelle maledette lacrime che volevano uscire da ore.
 
-Kurt, stasera ho bisogno di uno dei nostri pigiama party, avvisa Mercedes. Alle sette e mezza da me, dobbiamo parlare di una cosa urgente- Kurt annuì attento non riuscendo a fermare le parole di Rachel, che da come aveva gli occhi velati di tristezza era una cosa di vitale importanza.
 
 -Santana!- la latina sussultò distogliendo lo sguardo dal suo drink -ragazzi- salutò con un cenno della testa Mercedes e Kurt -che ci fai qui?- chiesero timidamente e spaventati da qualche reazione acida della latina -aspetto una mia vecchia amica, mi serve una coreografia per il numero al glee e lei è una ballerina - Kurt e Mercedes si guardarono confusi, Santana aveva quel tono calmo che tanto la caratterizzava prima che tutto quel caos succedesse, si erano stupiti non poco di vederla senza quell'armatura fatta di rabbia -che c'è?- chiese riprendendo un po’ quel tono infastidito -niente è solo che ..sei diversa- ammise Mercedes mentre Kurt restava in silenzio, Santana li guardò un attimo con lo sguardo spento, per poi riguardare il suo bicchiere -e voi? Che fate qui?- li fissò tramutando i suoi occhi in glaciali e la sua voce divenne improvvisamente fredda -serata fra due ragazze e un ragazzo- Santana sorrise debolmente smettendo di guardarli, forse per nascondere un sorriso che non poteva mostrare, come un segreto, o una debolezza -due ragazze?- chiese prima di rendersi conto della terza persona -ah- si limitò a dire prima che Kurt l rispondesse, Mercedes si schiarì la voce ottenendo l'attenzione dell'amico -dov'è?- si limitò a chiedere Santana, sapeva che gli altri due l'avrebbero capita, del resto i suoi occhi non potevano che alludere a Rachel. Si erano improvvisamente velati di un qualcosa che si avvicinava alla tristezza, solo più caldo e sanguinante, come una ferita -è andata in bagno, fra un po’ sarà qui- Santana annuì mordendosi un labbro -sarà meglio andare- disse a mezza voce Kurt fissando Santana -credo che non ce ne sia bisogno- Mercedes guardò oltre le spalle di Santana e vide Rachel irrigidirsi -scommetto che mi ha vista, eh?- Santana sorrise ironicamente, afferrò il suo bicchiere di martini fra le mani, pronta per portarselo alle labbra -Santana- sussultò quando sentì il sussurro di Rachel arrivare alle spalle -ciao, Rachel..- i tre si stupirono nel sentire dire il nome della cantante, persino la latina era leggermente sorpresa di averlo detto, erano giorni che si ripeteva in mente il nome della ragazza che la stava tormentando, eppure non l'aveva mai detto ad alta voce, quasi a volerlo dimenticare, senza nessun effetto. Appena gli occhi castani della bruna incontrarono quelli neri di Santana il tempo sembrò fermarsi, persino Kurt e Mercedes rimasero fermi a guardare gli sguardi che si lanciavano le due. sembravano volersi abbracciare con gli occhi, Rachel  si sarebbe volentieri persa in quel nero come faceva prima, e giurava di non volerne più uscire questa volta. Perché quando l'aveva fatto non aveva più trovato un modo per rientrarci. Persino il calore dei suoi occhi castani e profondi non aveva sciolto e spaccato il velo di ghiaccio che ricopriva lo sguardo carbone di Santana quella sera, però quella mattina l’aveva vista, quella scintilla così piccola ma esistente, quasi a farle capire che c’era ancora una speranza.

-andiamo, tuo padre ci aspetta- Kurt interruppe quel momento infinito prendendo sotto braccio Rachel, come per paura che la ragazza potesse crollargli davanti agli occhi senza neanche accorgersene -s..si- balbettò l'ebrea e lanciando un'ultima occhiata a Santana si girò per darle le spalle. Santana sospirò e in un solo sorso si scolò il suo martini, mentre con la coda dell'occhio guardava gli amici uscire dal locale.

Rachel si allontanò da Kurt e Mercedes, come se avesse avuto paura di incontrare i loro sguardi comprensivi, come se avesse avuto paura di fargli capire che era troppo distrutta per essere ricomposta di nuovo.

-è stato intenso- sussurrò Mercedes cercando di non farsi sentire dalla cantante -quelle due si amano troppo per stare così lontane- mormorò Kurt passandosi una mano fra i capelli perfettamente pettinati -dobbiamo trovare un modo per farle parlare, chiudere in una stanza e guardarsi negli occhi senza nessun altro intorno- Kurt annuì alle parole di Mercedes -dobbiamo aiutarle- ammise alla fine e Mercedes gli sorrise stringendogli la mano come per congelare un patto di sangue.
 
-Lopez- l’ispanica fece un cenno con la testa alla bionda appena arrivata –Pierce- salutò sorridendo –allora perché mi hai fatto attraversare  mezzo continente?- Santana guardò Brittany con un leggero sorrisino sul viso –mi devi aiutare- Brittany alzò un sopracciglio guardandola confusa –dovrei ricordarti che l’ultima volta non hai accettato le mie scuse e non siamo neanche amiche? Perché dovrei aiutarti?- Santana ghignò con aria altezzosa –volevi che ti perdonassi no?- Santana le sorrise e fece per prendere la borsetta per andarsene –ho visto Rachel- si bloccò sentendo il nome della ragazza –ti ha vista?- chiese velocemente Santana e fissò gli occhi oceanici di Brittany –no, ma perché non è qui con te?- Santana fece spallucce abbassando lo sguardo –ci siamo lasciate- sorrise quasi tristemente tornando a fissare il viso di Brittany  -cosa? Che è successo Santana?- la latina fece spallucce –sembra che tutti preferiscono qualcun altro a me- Brittany si morse un labbro abbassando lo sguardo –San io..- la latina la bloccò con una mano su una spalla –non sono qui per parlare di questo- fece un attimo di pausa sospirando –allora, accetti la mia proposta?- Brittany poggiò la testa sul dorso della mano –non so devo pensarci- Santana alzò gli occhi al cielo –senti Pierce, se vuoi rimediare a quello che hai fatto allora ti conviene di accettare altrimenti puoi anche tornartene da dove sei venuta- Brittany la fissò un po’  confusa –che ti è successo Santana?- la bionda fece per afferrare una mano dell’ispanica, ma la latina si era già alzata dalla sua sedia e si era avviata –ci sentiamo domani per le prove, buona serata Pierce- Brittany boccheggiò un paio di volte –quali prove?- provò a chiedere ma Santana era già troppo lontana. La bionda sbuffò –un angelo azzurro- il cameriere le sorrise e si diresse al bancone per prepararle il suo cocktail.
 
-per Barbra, come glielo spiego? Cioè vi rendete conto?- Rachel camminava svelta almeno da un’ora avanti e dietro nella sua stanza, Kurt e Mercedes la fissavano confusi e stanchi per i continui mormorii formati dalle labbra della cantante –Rachel se forse ci spieghi cosa diavolo ti passa per la testa possiamo aiutarti- Kurt cercò di fermarla, ma solo quando Mercedes la prese per le spalle la ragazza si blocco, i due videro le sue guance rigate e le labbra strette fra i denti –io non lo ricordavo!- urlò lasciandosi andare nelle braccia dei due amici -di che stai parlando?- una volta che la diva si fu calmata Kurt le chiese chinando leggermente la testa –ero ubriaca quando ho baciato Quinn, prima di stamattina non lo ricordavo, mi è venuto in mente prima quando mi avete portato in quel posto! Io e Quinn siamo state lì- Mercedes spalancò la bocca –non so se essere stupita del fatto che tu ti sia ubriacata o del fatto che tu non te lo sia ricordata- Rachel le lanciò uno sguardo di fuoco –andiamo, spiegaci cosa cavolo è successo- Rachel sospirò e si sedette pesantemente sul suo letto –ricordo le cose a flash, ricordo qualche bicchire di troppo e un forte mal di testa, la nausea  poi era così forte- Rachel fece una faccia schifata al pensiero –va avanti- urlarono in coro i due –un attimo—Rachel sbuffò sedendosi sul suo letto –ricordo solo che ho baciato Quinn credendo che fosse Santana- Mercedes spalancò la bocca –tu sei una cretina!- urlò, Rachel abbassò lo sguardo annuendo –che ci posso fare? Non lo ricordavo neanche!- Kurt scosse la testa –Rachel- la diva lo guardò con gli occhi velati di tristezza –tu ami Santana?- Rachel alzò un sopracciglio –che domande Kurt, mi sembra ovvio- Rachel gesticolò, ma si calmò di blocco quando Kurt sorrise, perdendo il suo sguardo serio –allora combatti per lei, combatti per qualcosa che vale la pena combattere-.

Scusatemiii. lo so sono in ritardo e il capitolo non è dei migliori.
Ma punto primo; è un capitolo di passaggio, e spero che abbia chiarito un po' le idee, perchè in quello vecchio le cose si erano capite poco, è solo che mi piace scrivere in modo che chi legga debba aspettare un po' per capirlo. Sono strana, non c'è bisogno di pensarlo. 
Punto secondo; mi si è rotto il computer dove avevo tutte le mie fanfiction, compresa questa, quindi sto riscrivendo tutti i capitoli finali da capo, e non è poco.
Scusatemi ancora.
Grazie di tutto.
-Kisses M
  
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