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Autore: Evelineee    25/06/2015    0 recensioni
Viola è al penultimo anno di liceo ed è pronta ad affrontarlo con spensieratezza: non accetta di crescere, non vuole una storia seria, è solo in cerca di divertimento. Eppure dal quarto ginnasio nella sua vita c'è sempre stato un punto fisso: il bellissimo Roberto.
Genere: Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Lime | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Scolastico
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Penultimo anno. L’estate era trascorsa rapidamente portando via alcuni dei ricordi più belli dell’adolescenza. La prima vacanza con gli amici: un isola, le serate, i falò e i bagni di mezzanotte. Ma era giunto il momento di iniziare un nuovo anno scolastico, il penultimo. Tutti dicevano che al liceo classico il quarto era l’anno più divertente: abbastanza grandi per firmarsi i permessi e le giustifiche da soli ma non così grandi da dover sostenere la maturità. Ed io ero così emozionata. Eccomi qui giunta al primo giorno, come sempre ci si ritrovava fuori da scuola per rivedersi dopo un’estate trascorsa al mare, più che altro c’era chi voleva sfoggiare i progressi della dieta, l’abbronzatura o i vestiti comprati in vacanza nelle boutique di qualche capitale europea. E poi c’era lui: Roberto. Dal quarto ginnasio ero letteralmente persa di lui: il suo modo di camminare, il suo modo di guardare le persone o di urlare nei corridoi. In questi anni per me c’erano state altre storie, altri ragazzi, ma lui… lui mi aveva letteralmente presa: se lui avesse voluto sarei stata sua in qualunque momento, praticamente non contavano i miei freni inibitori con lui. Il problema principale è che lui in tutti questi anni non mi ha degnata che di qualche sguardo, mai un bacio a una festa, niente di niente. Ma sapevo che quello era il mio anno: apparecchio tolto, fisico notevolmente dimagrito e un guardaroba decisamente invidiabile. Potevo farcela almeno a farmi rivolgere la parola! Okay, lo so che detta così sembra una cosa disperata ma era l’ultimo anno con Roberto e credetemi se l’aveste visto anche voi avreste fatto carte false. Alto, magro, capelli neri e occhi neri… va bene, la mia descrizione non rende ma per lui è più una questione di personaggio, di sex appeal, aveva fascino. Molte mie amiche lo definivano grezzo, ma in realtà come la maggior parte di noi era figlio di medici e poteva avere ciò e soprattutto chi voleva.
Nemmeno rientrati a scuola già si parlava di festa d’inizio scuola, ma dico non ci saremo goduti abbastanza le vacanze?!
Poco importava alla festa ci sarebbe stato anche lui e con la camicia non me lo sarei perso per nulla al mondo! Come se mi degnasse di uno sguardo, forse dovrei smetterla, dopo tutto ci sono un sacco di ragazzi, anche se di Roberto ce n’è uno solo!
“Ma ti sei imbambolata? Cosa avrai da pensare così tanto poi me lo spieghi..”
Margherita, la mia migliore amica nonché compagna di banco dall’inizio. Lei era una di quelle che Roberto proprio non poteva vederlo, le dava fastidio con quell’aria da spaccone che io amavo tanto e quindi ogni volta che osannavo la sua bellezza lei si rigirava dall’altro lato, e quindi per farla felice cambio rapidamente argomento.
“Marghe ma ti rendi conto che siamo in quarto e stai con il tuo ragazzo da tre anni? Come fai a non odiarlo?! Io mi stanco dopo tre settimane se va bene”
Di storie ne avrò avute massimo due, non faceva per me o forse erano i tipi sbagliati: nessuno riusciva a far durare l’entusiasmo che provavo durante la frequentazione e le storie duravano sempre poco, forse se trovassi il tipo giusto metterei la testa apposto, o forse il problema è il mio. Fa troppo caldo per porsi certi interrogativi dei quali Margherita ha già la risposta.
“Lo dici solo perché nessuna ti da le sensazioni che mi da Paolo.. e poi c’è qualcos’altro oltre le uscite insieme e le coccole.. qualcosa che puoi fare solo con il tuo ragazzo, hai capito no?” mi dice tutta euforica.
Margherita dopo tre anni di fidanzamento quest’estate aveva perso la sua verginità, con il ragazzo perfetto che amava. Già dal primo anno che stavano assieme avevano iniziato a programmare gli anni che li aspettavano senza mai minimamente cedere all’idea che avrebbero potuto lasciarsi nei mesi a venire.
“Sarà come dici tu ma io continuo a pensare che sia troppo! Dovreste fare esperienze individuali e magari anche con altre persone. E poi chi dice che puoi farlo solo con il tuo ragazzo? E’ un luogo comune moralista, non dico di cambiare un ragazzo a volta, ma per esempio si potrebbe avere una relazione stabile incentrata solo su quello.. come un’amante, senza essere fidanzati però!”
Sono fiera di come la penso, non mi sento una poco di buono, soltanto non mi va di legarmi a una persona per così tanto tempo, io non voglio niente di più di questo.
“La pensi così solo perché non l’hai mai fatto… ma tu stessa ti accorgerai di quanto sono belle le coccole after sex, o di quanto è  bello dormire assieme. Prima o poi uno dei due vuole di più, è sempre così.. hai presente “amici di letto” ecco, si finisce sempre a essere una coppia.”
Uno dei difetti di Marghe era il dire sempre la cosa giusta, che puntualmente era opposta alla mia.
“si forse hai ragione, ma per il momento non voglio legarmi a qualcuno. E’ un anno troppo importante per soffrire per amore: ho 17 anni, in primavera saranno 18 e ciò vuol dire che sono ancora in tempo per essere spensierata!”
Ed ecco il mio lato tremendamente incosciente, non voglio accettare di crescere e questo spiega la quantità di cazzate che faccio. Forse è il caso di ammettere che non voglio prendermi una responsabilità?
   
 
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