Anime & Manga > Saint Seiya
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Autore: Dro    26/06/2015    2 recensioni
Ok, lo dico fin dall'inizio così poi nessuno cercherà di uccidermi... Shun female!!!
L'idea è partita qualche anno fa sotto ispirazione di un commento di un'amica (Crystal eye)
Dal testo:
"Mi aggiusto una ciocca dietro l’orecchio e poi con entrambe le mani spalancate colpisco il vetro facendolo vibrare e gridando:- Ciao, Fratello! Spero di non averti deluso abbastanza! Il bello deve ancora venire!-"
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Andromeda Shun, Phoenix Ikki
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Gender Bender
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Siamo quasi agli sgoccioli!!! Volevo solo specificare che i loro aspetti sono quelli del manga... Ringrazio chi mi segue, legge, recensisce, preferisce, ricorda. Dedico a Averyn, Crystal eye, Giulia, Gaia e Chiara....
buona lettura! (si spera)


Ho finito un pacchetto di caramelle. Mi hanno portato altro, ma io ho mangiato solo quello. Hyoga è venuto a controllarmi, mi ha guardato malissimo, per quanto possa guardare male quel ghiacciolo.
Poi si siede davanti a me...
-Ti chiederanno cosa è successo tra le 12 case e Poseidone.- mi informa.
- Lo sai che qui ci sono le telecamere, vero?-
-Preferisco raccontare la mia versione...-
Io mi metto a ridere:- La tua versione? Era Natale, eravamo sotto al vischio, tu avevi bevuto più vov del dovuto e mi hai baciato, fine...-
-Avevi un cappello di babbo natale in testa...-
- Sei etero? Te lo volevo chiedere da sempre...- arrossisco.
- No, tu sei sempre stat..a speciale.-
- In un’altra vita, forse.- distolgo lo sguardo.
Il grande sacerdote entra di  nuovo. – Cavaliere del cigno, esci- ha una voce davvero alterata.
Io sobbalzo e lo guardo. Lui mi accarezza la mano un’istante ed esce. Sì, in un’altra vita, forse, sarebbe stato tutto diverso.
-Nessuno ci disturberà.- dice battendo sul tavolo una cartella – Tu hai un vero nome di battesimo.-
Alzo la testa:- Forse non lo ricordo...-
-Ikki stava per Richard e Shun... beh, stava per Shannah.- 
- Shannah?- chiedo un po’ sorpresa.
Apre la cartella e mostra delle immagini, sono io prima di cominciare a fingere. Avevo i capelli legati in un fiocco,ma era l’unica che mi avrebbe saputo distinguere da un ragazzo, sono sempre sporca di fango, gioco a calcio e mi arrampico sugli alberi.
-Quindi? Copiavo mio fratello a quell’età...-
- Non hai idea di cosa sia essere femminile, non lo hai mai saputo-
Mi alzo in piedi e mi allontano dal muro:- Non si è certo donna per i capelli lunghi o i vestiti rosa...Quelli li avevo soprattutto quando mi fingevo un maschio. Vuoi insinuare che il mio non è stato un sacrificio? Vuoi farmi credere che vivere nella paura di essere scoperta, di...- respiro profondamente. – Vuoi farmi arrabbiare per farmi confessare qualcosa? Ikki lo avete rilasciato?-
-Puoi percepire il suo cosmo nella stanza accanto...- dice con voce più calma.
Pongo il palmo sul vetro. Neanche mi accorgo che sto cominciando a piangere. Ingoio a vuoto un paio di volte e cerco di calmarmi. Addio alla maschera da dura. Le gambe mi cedono e mi accuccio vicino vicino al muro. 
-Perché non la finiamo qui e basta?- mi rigiro e lo guardo negli occhi – Voglio essere lasciata in pace...- mi stringo la maglietta vicino ai pantaloni.
Si inginocchia rimanendo alla mia altezza:- Continuiamo a parlarne?-
Tiro su col naso:- La battaglia contro Poseidone? Ok, ma poi...-
-Tu mi racconterai tutto...-
Lo scosto con rabbia e mi rialzo sedendomi composta. 
-Eravamo i soliti quattro ad esserci buttati, pensavo che Ikki fosse morto definitivamente, il primo avversario che affrontai fu Kira, forte, deciso... Capì che ero una ragazza. Chi pratica le illusioni se non capisce comunque di solito ci arriva vicino. – sospiro – Nessuna di quelle bestie ce la fece, l’uomo con un utensile batterà sempre l’animale, giusto? Cercai di risparmiarlo. Non avevo paura rivelasse il mio segreto. Conosci molto meglio una persona in battaglia che in dieci anni di vita tranquilla, ma lui mi costrinse ad ucciderlo. Sai cosa disse in punto di morte? Non quello che ha sentito anche Kiki, proprio quello che ha detto a me.-mi puntò il dito contro - sussurrò “Avrei potuto amarti!”. Una bella ultima frase, d’effetto. Eros e Thanatos... ed io per la prima volta sentii che oltre alla mia identità in quell’armatura si precludeva anche un’altra vita... tu guardi le foto di quella bambina tutta sporca che gioca a calcio e ci vedi un “maschiaccio”, qualcosa che stona... io ci vedo qualcuno che aveva tutte le strade aperte, che poteva decidere tra una gonna ed un pantalone, tra capelli lunghi e corti, tra maschi e femmine, e sceglieva senza pregiudizi. Non torniamo sull’argomento, ok?- ammicco – Poi fu il turno di Limnades, e lo so, lì sono stata un po’ tanto “tonna”, ma... come ho già detto, non avrei mai colpito qualcuno che assomigliasse a mio fratello...-
- Lui però lo ha fatto...- obietta il sacerdote.
- Già, ma Limnades si era finto me con un corpo maschile, non aveva incarnato come Ikki mi vedeva, ma come voleva vedermi, contava di saper usare bene le illusioni.- assottiglio le labbra – A volte rischi di illuderti, ma allo stesso tempo di sapere che lo stai facendo, e questo, unito al fatto che Ikki, ringraziando anche il cielo, non si innamorerebbe mai di sua sorella.- il mio interlocutore fa per dire qualcosa, ma io lo blocco – Dalle foto che ho visto anche io credo di assomigliare all’altra, ma Esmeralda era diversa da me, non l’ho conosciuta, e comunque, come minimo, fingersi maschio per tredici anni di sicuro ti cambia il carattere. Detto questo, per quel poco di psicologia da quattro soldi che conosco, si dice che i figli cercano le figure genitoriali del sesso opposto nei loro partner... secondo questa logica, essendo io l’unica figura femminile nella vita di Ikki, non è così difficile indovinare  perché mi somigliasse un po’...-
- Un po’? – sottolinea lui.
- Dettagli...- rispondo scocciata – Poi arrivò il turno di Syria, e... la verità è che non abbiamo finito il combattimento perché ci siamo guardate ed abbiamo fatto un’esame di coscienza, e sottolineo “guardate”...- 
- Cosa?!- esclama allibito.
Alzo gli occhi al cielo. – Davvero? Pensi davvero che io sia l’unica scema? L’unica su tutti gli ordini ed i vari eserciti, che finga? Siamo una su sette, e qui la percentuale è pure più alta!-
-Ne conosci?-
- Di vista, non so i nomi e non ne ho le prove...- mi giustifico, non tradirò di certo qualcun altro. 
Si rileva gli occhiali si massaggia le tempie, sa che la mia testimonianza verrebbe considerata infondata, che le mie parole potrebbero portare ad una caccia alle streghe ed una guerra interna. Respira profondamente, guarda lo specchio ed in fine mi dice, guardandomi dritto negli occhi:- Come si fa a fingere per così tanto?-
-Nascondi l’ovvio nell’evidenza e nessuno riconoscerà la differenza...- canticchio io.
Mi sorride, ed io impallidisco. Ha uno sguardo che non comprendo. Non fa nulla, però, gira il palmo facendomi cenno di continuare.
-Tralasciando l’arguzia di mio fratello che dice “io sono appena arrivato, maaaaa.... se tutti combattono per rompere le colonne così da rendere meno stabile la prima...mhhhhhn .... Rompiamo la prima!!!”- dico con aria falsamente entusiasta – E quasi si fa ammazzare... per la terza volta!!! Cioè ... amor proprio zero... Sorvolando quando alla fine è venuto ad aiutarci perché la scorciatoia aveva sette chilometri  in più della strada normale, non dirmi di no, io ne ho affrontati tre ed ero già lì. Si butta tra Poseidone e Hyoga e Shiryu, ed io che faccio? Ovviamente lo seguo... e per fortuna gli dei sono dei pervertiti!- esclamo.
- Aspetta, che intendi?-
- L’anima del vero dio del mare non va per il sottile, se qualcosa (maschio, femmina, cavallo o trota) è “carina”, quindi ha abbassato la potenza del colpo e ci siamo salvati, c**o, eh? Fai tanto per aumentare il tuo cosmo quando spesso ti basta un bel faccino ed il giusto atteggiamento per vincere...- rido – Tranne quando sono sadici, ovviamente.-
- Già il fatto che hai subito tanti traumi è una buona attenuante, sai?- 
- A Hyoga è morta la mamma, e Shiryù l’hanno accecato, a Seiya hanno portato via la sorella ed Ikki ha visto la sua ragazza morire, ed ho citato solo le cose più gravi... ma tu pensi me e ad una “quasi” molestia?-
- Metto in conto tutto quello che mi hai raccontato... e che mi stai per raccontare.-
Deglutisco. Faccio per versarmi dell’acqua, ma lui mi ferma. 
-Nessuno è colpevole fino a prova contraria, per ora sei tra amici, ricordatelo...-
- Ma raccontalo a qualcun altro! – gli rispondo divincolandomi. – Io sono colpevole, l’ho detto già ieri! È ridondante!-
- Potresti avere una pena ridotta, magari...-
Lo fermo. Più parla più mi sale il sangue alla testa:- Io sono un saint, preferirei morire che perdere l’armatura o il cosmo, soprattutto dopo quello che ho passato!!! E non voglio un trattamento speciale!!! Allora si cambia la regola!!! Che poi io sono la prova provata che sia ingiusta!!! La tua presenza qui né un’altra!!!!- devo fermarmi e respirare, stringo i pugni e chiudo gli occhi.
-Sono regole arcaiche...-
Sono di nuovo calma, è inutile arrabbiarsi: - Non vuol dire che siano giuste...- rispondo.
Non risponde, sa che ho ragione, ma Atena decide, e Saori mi odia da sempre. Quindi non ci spero...
-Parlami della guerra sacra contro gli inferi...-
- Dall’inizio?- vuole cambiare argomento, lasciamoglielo fare.
Annuisce.
-Stavo sulla terrazza della villa, quella della camera dove dormivo io, mi ero addormentata, sentivo freddo. Non so come definirlo, era quasi metallico. Mi sono addormentata ed ho sognato qualcosa di abbastanza simile ad un ricordo. Una cameretta bianca e viola, dei fiori che cominciavano ad appassire in un vaso di cristallo ed acqua, limpida e pura. Era per terra ed attorno alle mie gambe. Avrò avuto pochi mesi, guardai in alto ed Ikki mi sorrideva, riguardo in basso, un’altra paperella galleggiava nell’acqua, che era aumentata, riguardai in alto e al posto di Ikki c’era Pandora. Questo è a grandi linee il mio sogno premonitore.-
- Dell’acqua non avevi mai parlato...- 
Mi ravvio i capelli da un lato. – Davvero? – faccio una faccia non curante – Ho capito che qualcosa non andava, e dopo aver scavalcato Tatsumi. Che sul serio a dei problemi a credermi più debole di lui. Ho raggiunto il santuario e mi sono incontrata con Hyoga, che tanto per la cronaca,- tanto ormai la figura della sgallettata, l’ho fatta – quando portava la benda alla Byron era proprio un gran figo! Sorvolo, sorvolo, sorvolo! È che finalmente ho qualcuno con cui commentare queste cose. Abbiamo trovato Shiryu, io volevo fermarlo, mentre tornava indietro, ma poi ci ha ripensato e siamo andati a bloccare l’urlo d’Atena. Poi... C’eri anche tu, devo veramente ridirtelo?-
-Tecnicamente c’ero sempre, quindi...- prova a convincermi lui.
- Dì la verità, tu ami il suono della mia voce, vero? Perché io lo odio, sappilo.-
- Siamo quasi alla fine-
- Meno male che non sono Dohko, se no si andava avanti per altri cinquant’anni minimo.-
Soffoca una risata. Io credo proprio di star impazzendo, ma ero sulla buona strada da anni.
-Riassumendo...- recupero il filo del discorso.- “Atena è morta”, “No, non è vero!”, “Sì, che è vero”, “Ragazzi! Se andate negli inferi e portate ad Atena la sua armatura potrete sconfiggere  il male!”, “Da quando Hades è il “male”?”, insomma siamo arrivati in Germania per la porta degli inferi... Siamo sopravvissuti per miracolo per buttarci negli inferi. OTTIMO!- alzo le mani – E con chi finisco in coppia negli inferi? Hyoga, il figo che ha già ampiamente dimostrato d’essere in grado di prendermi in braccio? Shiryu, quello serio ed intelligente, che fa sempre quello che deve fare? No! Mi capita Seiya, quello che “basta l’impegno”... Non è vero, non basta!!! Dopo essermi subita quel fan del s&m di Lune... Pardon quella fan.- mi guarda ad occhi spalancati  - Abbiamo trovato Pharaon e Orfeo, e no, Pharaon era maschio. Mi è dispiaciuto tantissimo per loro. Vorrei provare prima o poi qualcosa di simile a quello che hanno provato loro.-spero di non aver fatto capire che invece l’ho provato già – Siamo arrivati al cospetto di Hades... E lì i ricordi diventano leggermente confusi... –  scuoto i capelli con forza – ho sentito come un sussurro nell’orecchio, e dopo tutto si è fatto buio.-
- Cosa ti ha detto?- mi chiede il grande sacerdote.
- “Finalmente” o qualcosa di simile... Sembrava tipo il serpentese di Harry Potter per capirsi... E poi mi sembrava di fluttuare nell’acqua, al buio e nel silenzio. Non andavo ne giù né su, era solo una deriva...- cerco di spiegarmi – Poi ho sentito il cosmo di Ikki. È vero che mi ero lasciata andare più o meno volontariamente in realtà, ma mi aveva preso abbastanza alla sprovvista.-
- Quando hai capito delle intenzioni di Hades?-
- Forse quando sono scesa giù... sono rimasta svenuta per un bel po’, ne ero consapevole già davanti Lune comunque.- gli rispondo.
- Ok, prosegui.-
- Ho cominciato a spingermi verso l’alto, sempre più, e ogni volta tornare giù era peggio, del tutto simile ad affogare, ma non mi arrendevo, e quando ha cercato di colpire Ikki, si è completamente scordato di tenermi a bada... Quindi  ho preso almeno in minima parte il controllo del mio corpo. Sai quando dormi su un braccio e poi quello resta intorpidito per un po’? Così, ma per tutto il corpo... Ho usato il cosmo al massimo, ed ho tentato di strangolarmi... È  stato davvero brutto, a dire la verità- Sospiro – Volevo Che finesse, non volevo abbandonare.... Volevo finire la guerra, la morte, l'insensatezza di tutta la mia esistenza... Ci sono voluti anni per capire che nemmeno gli dei hanno uno scopo, ognuno di noi ne sceglie uno, e forse è meglio così... È bello poter cambiarlo anche. Ikki però non mi uccise... Ed io tornai nel buio.-
Faccio una pausa.
-Ti prego... Ormai non c’è bisogno che continui...- ho la testa che mi scoppia e non ne posso più.
- Neanche vuoi commentare i fisici degli dei della morte e del sonno.-
- Non erano granché...- commento allo stremo.
- Ok.- guarda lo schermo ed annuisce. Poi si alza, mi scompiglia i capelli ed esce.
Poso la testa  sul tavolo. Non faccio in tempo a chiudere gli occhi che la porta si riapre. Mi sollevo di scatto e guardo mio fratello entrare. 
Mi si fionda addosso e mi abbraccia. Io non parlo, non mi abbraccia dalla battaglia contro Poseidone. 
-Mi dispiace...- mormorò dopo un po'. 
Lui mi accarezza la testa e mi bacia la fronte:- Di cosa? Che hai dato di matto alla cinquantesima volta in venti minuti in cui Jabu ti da della donnetta?  Certo, almeno potevi ucciderlo.-
-Quello è compito tuo, io mi  limito alle crisi isteriche e a sembrare piccola e carina...- dico.
Mi allontana un poco da lui, ma senza smettere di abbracciarmi e con la mano sinistra mi da una schicchera sul naso e fa con aria contrariata:- Perché sei grande e grossa, vero?-
Rido, una risatina isterica e da scema. Che probabilmente dà sui nervi. 
Mi accorgo solo ora che è pieno di lividi. Gli sfiorò quello sulla guancia:- Cosa...-
-Shiryu mi ha interrogato... Sai, ci hai azzeccato, stava staccando le nostre teste da tutte le foto per fare un voodoo, ma poi mi hanno fatto spostare perché  tu non volevi che mi interrogassero e non ha più fiatato, è rimasto in silenzio fino alla fine ed ha detto “Pensavo sarebbe stato facile odiarla, invece, ora credo di stimarla. Tu no, tu sei più stronzo!”. – ci viene ad entrambi da ridere.
-Sai, piccola, sono fiero di te.- ammette – ma devo chiedertelo... Ieri hai detto che c’era qualcosa che mi avrebbe deluso, ma andiamo, niente di tutto ciò che hai raccontato poteva farlo. Quindi, che altro c’è?- ha cercato di chiederlo usando le  parole più adatte, ma devo ammettere che in questo momento vorrei tanto essermi morsa la lingua invece di dirlo...- Una risposta, però, a questo punto gliela devo...
-Ho avuto una relazione sentimentale...- faccio staccandomi –più o meno.- gesticolo confusamente, vorrei spiegarmi meglio, ma questo è il genere di argomento che con lui non ho mai trattato, e mi vergogno tantissimo a parlarne ora. Di sentimenti non ne abbiamo mai parlato sul serio, non credo che entrambi ci tenessimo troppo.  Ci serviva ridurre un po’ questo senso  di solitudine che, beh... mi accompagna da tutta la vita...- dicendolo mi volto perso il riflesso nello specchio.
- Ok...-fa lui mettendosi in piedi come ho fatto io – E c’è stata anche una componente fisica?-
Mi mordo il labbro rigirandomi verso di lui, unendo le mani davanti alla bocca.
-Non subito... ma sì.-
- Glielo avevi detto?-
Scuoto la testa.
-C’è arrivato da solo?-
Annuisco.
-Era la prima volta per te?-
Annuisco di nuovo.
-Ti ha ricattato?-
Scuoto la testa di nuovo.
-È stato consensuale?- 
Mamma mia se sta facendo domande! Ma mi sento più nervosa io di quanto sembri lui. Anzi, lui è calmo.
-Certo, mi so difendere, cosa credi?- gli rispondo quasi piccata.
- È stato carino prima, durante e dopo?- 
- “Carino”?- ripeto un po’ stranita.
- Vuoi che sia più specifico?-
- No! Volevo dire... Sì, è stato carino, molto carino!-
Lui mi guarda, si passa le mani tra i capelli e dice:- Perché la cosa dovrebbe rendermi meno fiero di te? Hai gestito una relazione tra adulti, perché questa storia più che mai mi dimostra che infanzia ed adolescenza per te sono finite il giorno in cui Tatsumi ci ha beccato, nulla più. Posso dire che non sono proprio contento di sapere che sei cresciuta, e forse avrei voluto parlarti prima di cose importanti che dovevi sapere, ma alla fine, che importa? Hai rimpianti?-
Guardo la punta dei miei piedi, mi mordo di nuovo l’angolo della bocca ed infine lo guardo sostenendo il suo sguardo:- No. Va bene così...-
Un’ esplosione fa saltare la porta un attimo dopo che ho risposto.
Cavolo se ci avete messo del tempo, ragazze.
  
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