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Autore: Hayhey    26/06/2015    4 recensioni
«Rosie!»
«Sco’!» urlò Rose correndo verso un ragazzo biondo platino con un sorriso enorme sul volto, specchio di quello dell’altro. Ebbene sì, Scorpius Malfoy e Rose Weasley erano migliori amici da un giorno non ben definito di undici anni fa. [...]Scorpius era –come diceva Rose- un distributore di abbracci: ne avevi bisogno e bastava chiedere per essere stretti in una morsa forte e rassicurante.
I due ragazzi si strinsero come se non si vedessero da una vita e infatti per tutta l’estate non erano riusciti a vedersi, a causa delle vacanze di entrambi, prima una poi l’altro. [...]
Sentirono un fischio acuto e si fiondarono tutti verso il treno per non perderlo e per trovare i posti vuoti e vicini. Quando furono nel vagone si sporsero e salutarono i rispettivi genitori e parenti, Ron e Draco si guardavano un po’ schifati pensando all’assurdo motivo per cui i loro figli fossero migliori amici [...].

Dal capitolo 2
Speciale 1- James e Selene
Speciale 2- Lysander e Arya
Genere: Commedia, Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, James Sirius Potter, Nuovo personaggio, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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Capitolo 11 – Dolore e neve
 
Era arrivata la data preferita dalla maggior parte del castello: il 31 Ottobre, Halloween.
Gli studenti non volevano stare attenti a lezione, osservavano l’aria attorno a loro come se potesse preannunciare il banchetto previsto nella serata, si fermavano per i corridoi a parlare con le zucche dell’orto di Hagrid che cercavano di cacciarli per mandarli a lezione –era stata la McGranitt a stregarle-.
Le ragazze pensavano a come acconciarsi i capelli per farsi vedere dai ragazzi, le più ardite avevano l’idea di accorciare di molto la gonna, senza tenere a mente le probabili sgridate della preside.
I ragazzi pensavano invece a tutto il cibo e a tutte le prelibatezze che ci sarebbero state quella sera.
Già a pranzo c’erano dei pipistrelli che svolazzavano per la Sala Grande, ammassati negli angoli più alti per stare lontani dai gatti degli studenti che li osservavamo famelici.
In mezzo a tutto questo trambusto si muovevano Rose e Michael.
Rose era già pronta per quella serata, aveva i capelli raccolti in una crocchia volutamente disordinata con alcuni riccioli che le avvolgevano il collo elegante e altri che le incorniciavano il viso.
Nonostante la sua bellezza, il suo ragazzo non guardava lei e solo lei, come farebbe qualsiasi innamorato. Anzi, era attirato da tutte quelle ragazze che avevano osato e si erano accorciate la gonna.
«Mike, che guardi? Hai uno sguardo strano...»
«Oh, ehm... niente Rosie... stavo pensando al cibo che ci sarà stasera!» replicò colto sul fatto il castano.
«Okay...» La voce, nonostante la risposta, era incerta.
Prima che però potesse chiedere altro, fu raggiunta dalle sue amiche che la trascinaronoda un’altra parte per descriverle  come avevano intenzione di farsi i capelli.
Arya e Sel le avevano raccontato di come si erano avvicinate alle rispettive cotte, ormai ammesse. Rose d’altro canto era contenta che Lys il timidone si fosse fatto coraggio e si fosse avvicinato alla castana e che il suo cugino scapestrato stesse mettendo a posto la testa; perciò, quando le due le avevano confessato tutto, aveva fatto i salti di gioia. Ma in quel momento non riusciva ad ascoltarle, poichè un piccolo e malefico sospetto le si era infiltrato nel cuore, un sospetto che riguardava il suo ragazzo.
Le due Corve smisero di parlare accorgendosi della ruga di preoccupazione della loro migliore amica.
«Rose che hai?» chiese Selene.
La rossa alzò lo sguardo, prima fissato sulle venature del legno del tavolo come se potessero darle delle risposte. Guardò le ragazze che aveva davanti e decise di buttare fuori le sue preoccupazioni.
Mentre stava per confessare tutto però sentì due mani calde e grandi che le coprirono gli occhi e una voce familiare.
«Chi sono?»
«Sco’!» La ragazza si tolse le mani del biondo dal viso e si girò per poi abbracciarlo. «È così tanto che non ci abbracciamo come si deve...» mormorò sulla sua spalla, con una lieve nota di pentimento e malinconia.
«Hai ragione piccoletta, io mi devo ricaricare, sai?» disse Scorpius –ancora stretto a lei- in tono volutamente ironico, per tirarla su di morale. Gli mancava troppo e per questo aveva deciso di farle una sorpresa. Ora poteva sentire il suo profumo di vaniglia che lo inebriava, i suoi capelli che gli solleticavano gli avambracci, le piccole mani che gli stringevano il maglione della divisa e si sentiva finalmente in pace, i momenti per abbracciarsi erano veramente pochi, quindi ne approfittava.
«Ehi piccioncini, noi stavamo parlando!» li interruppe Arya.
«Ehi!» Scorpius era impallidito alla definizione che aveva dato loro l’amica della sua Rose. No. Non è mia.
Rose rise con un filo di imbarazzo e si staccò lentamente dall’amico.
«Dai Sco’, hanno ragione, stavamo parlando.»
«E va bene... Ci si vede in giro Rosie!» salutò con la mano e si girò per tornare al suo tavolo dove Al lo aspettava.
Selene richiamò la rossa all’attenzione e le chiese nuovamente cosa non andasse bene.
«Ok ragazze, io vi dico tutto, ma voi commentate alla fine!» Le due annuirono impazienti. «Prima, quando siamo entrati in Sala Grande, Mike non mi ha calcolato e quando è passato un gruppo di... oche con le gonne corte mi è sembrato che stesse guardando le loro gambe –Arya zitta! Sel non sbuffare!- ! E allora ho questo sospetto che io non gli piaccia più... Non sono bella? Simpatica? Adatta a lui? Che cos’ho che non va?» sputò tutti i suoi dubbi con la faccia rabbuiata e attese la risposta delle sue amiche.
Le Corvonero erano esterrefatte. Non pensavamo certo che la sicurissima Rose Weasley potesse avere problemi di quel tipo.
«Rosie, ma sei fuori? È lui il problema, è lui a non essere adatto a te! Se non riesce a vedere la tua bellezza, sia interiore che esteriore, è veramente messo male!» prese la parola Sel.
«Esattamente! Se lui guarda i culi alle altre vai a parlarci chiaramente! Non farti mettere i piedi in testa da qualcuno del genere! Anzi, io lo lascerei subito!» continuò Arya, incrociando poi le braccia al petto.
Rose esitò, poi rispose: «O-okay... lo farò stasera al banchetto!» dichiarò decisa come al solito.
 
Quel pomeriggio successe una cosa che la rallegrò e che la motivò ancora di più: ci fu la prima nevicata dell’anno! Era molto sorpresa perchè era presto per la neve, ma passata la sorpresa corse a prendere tutto il necessario per uscire con le altre e uscì al freddo piacevole dei piccoli fiocchi che le cadevano sul naso, sostituendo le lentiggini.
Le raggiunsero anche Scorpius, seguito da Al, poi anche Lys e James che andarono ad abbracciare per prime Arya e Selene che assorirono sotto gli sguardi maliziosi dei loro amici.
Passarono tutto il tempo in una piacevole battaglia di palle di neve che furono poi tutte stregate da James in modo che finissero tutte addosso a suo fratello, con le risate di tutti che coronarono la scena.
 
La serata arrivò in fretta, gli studenti fremevano per il banchetto, pronti a riscaldarsi dopo la neve.
Quando il gruppo entrò nella Sala Grande aprì gli occhi dallo stupore davanti al ben di Dio che avevano di fronte: zucche ad ogni tavolo che sghignazzavano agli sguardi dei ragazzi, pipistrelli che volavano sopra le teste dei presenti, e sui tavoli fontane spettacolari di cioccolato ma anche di caramelle e di tutti i dolci più conosciuti e amati dai maghi. Le Api Frizzole frizzavano allegramente in ciotole, raggruppate ad alveare; le Cioccorane saltavano dentro le fontane per farsi un bagno, i Zuccotti attorniavano le zucche stregate. C’era di tutto e di più e ce n’era per ogni gusto.
Le ragazze avevano gli occhi aperti dallo stupore e i ragazzi non vedevano l’ora di farsi una di quelle scorpacciate storiche che non si sarebbero mai scordati per il resto della loro vita. Dopo l’attimo intenso di stupore il gruppo si tuffò nel cibo, prendendo e portando alla bocca qualunque cosa capitasse loro sotto mano.
Decisero di stare tutti allo stesso tavolo, quello dei Grifondoro, a cui poi si avvicinò anche Michael –sotto lo sguardo di disapprovazione di Arya, Sel e Scorpius- che per salutare Rose le diede un bacio leggero sulla bocca. Dietro di loro Al il perfettino e James fecero finta di vomitare.
Anche Alice li raggiunse, appena si sedette il Potter dagli occhi verdi le scompigliò i capelli e lei gli fece la linguaccia. Poi la ragazza guardò Selene che la prese un attimo da parte e le spiegò la situazione di Rose e Gilbert, al che, la piccola Tassa fulminò il castano che stava al momento parlando con James di Quidditch.
Quando i piatti si riempirono dei primi, come al banchetto di inizio anno, dimenticarono però l’imminente chiacchierata che la rossa doveva fare e pensarono solo a mangiare.
 
Il banchetto era ormai finito e gli studenti si alzavano –chi ne aveva la forza- per tornare nei dormitori. Il gruppo di Rose era ancora al tavolo e stavano chiacchierando tutti tranquillamente quando si sentì Michael parlare. Stava guardando Penny Griss di Serpeverde, settimo anno.
«Ma guarda la Griss che culetto che ha! E neanche col davanzale scherza!» fischiò d’approvazione.
Rose gelò sul posto. Non poteva credere a quello che aveva appena sentito. Si girò lentamente verso il suo ragazzo e questi, giratosi a sua volta verso si lei, sorrise sornione.
«Che c’è Rosie? Non è mica colpa mia se non me la dai. Mi devo rifare la vista.»
Rose non ci pensò un secondo e gli tirò uno schiaffo che gli fece girare la testa dall’altra parte. I presenti erano tutti con la bocca e gli occhi aperti, i cugini della Corva e Scorpius stringevano i pugni sotto il tavolo, infuriati come non mai.
«Gilbert. Sei fuori dalla squadra.» parlò James per primo.
«Stai scherzando, vero? Sono il vostro portiere!!»
«Sei anche un porco e per di più con mia cugina! Bastardo!» si alzò all’improvviso e sbattè un pugno contro il tavolo. La mano di Sel sulla spalla lo convinse a sedersi nuovamente.
«Come?! Tu stai male Potter. Se è così, ti lascio Rose, a mai più rivederci stronzetta!» e come se niente fosse, si alzà e tirò un calcio alla panca, per poi andarsene dalla Sala.
Rose non ci credeva ancora. Quando si rese conto di quello che era successo le vennero i lacrimoni e scappò dalla Sala Grande con una mano a coprirle la bocca.
«Scorpius! Vai tu.» disse Arya.
«Non c’è neanche bisogno di dirlo, vado.» e corse subito dietro alla sua migliore amica, la persona che in quel momento aveva più bisogno di lui.
 
Rose non sapeva nemmeno perchè era lì a fissare il lago al freddo, fuori. Forse perchè il lago era così scuro e gelato in quel momento che sembrava riflettere il suo dolore, il freddo che le partiva dal cuore e si diffondeva per tutto il corpo. E non era il freddo del clima, della neve. Era il freddo che le era entrato dentro come una stalattite ghiacciata dopo le parole del ragazzo di cui credeva di essere innamorata, del ragazzo che per primo l’aveva fatta sentire speciale e unica. Anche se... non era stato proprio il primo. Era stato il secondo, dopo Scorpius. Scorpius che assomigliava incredibilmente al ragazzo che stava correndo in quel momento verso di lei.
Sco’!
Il biondo la raggiunse e senza dire niente la strinse più forte che poteva, mettendo dentro a quell’abbraccio tutto l’amore che sentiva per quell’esserino scompigliato.
La rossa non ce la fece più e scoppiò definitivamente a piangere, le gocce salate e grandi le solcavano le guance finendo poi sul petto della persona più importante per lei, quella di cui aveva bisogno. Lui di certo non l’aveva abbandonata. C’era sempre stato e sapeva che anche nel futuro non l’avrebbe lasciata; anche se non sapeva perchè ne era certa.
Quando la sua crisi finì, sentì qualcosa di umido e freddo caderle sulla guancia arrossata. Neve.
«Hai visto Rosie? La neve ci ascolta e ci aiuta quando ne abbiamo bisogno. È la nostra neve, è come ci siamo incontrati ed è la cosa che sempre ci unirà. Il silenzio ovattato che porta è fatto per essere riempito di noi, del nostro volerci bene. La neve è noi e noi siamo la neve. Siamo inaspettati come lo è lei quando ti svegli alla mattina e vedi il paesaggio immerso dal bianco di questa meraviglia naturale. Tu sei una meraviglia naturale e non pensare mai più a quello che ti ha detto quello stronzo, se vuoi ci pensiamo io e Jamie a picchiarlo per bene. Però, sappi che tu sei la mia neve, la mia sorpresa ogni giorno, la mia incostante sempre fantastica. Ti voglio un mondo di bene Rosie e non permetterò che qualcun altro ti faccia male. Io ci sarò sempre quando ne avrai bisogno e pure quando non ne avrai.»
Rose piangeva di nuovo ma questa volta di felicità, di gioia, per la fortuna di avere una persona così fantastica al suo fianco. Era troppo contenta. Gli saltò in braccio e gli lasciò un bacio sulla guancia, che bagnò ancora con le sue lacrime.
«Grazie Scorpius, non sai quanto bene io ti voglia. Grazie.»


MY CORNER^^
Eccolo qua ragazze, spero vivamente che vi piaccia, è il capitol di svolta! Per il ritardo spero che abbiate notato l'avviso, mi scuso ancora! Se qualcuno vuole spiegazioni le darò senza problemi!
Alla prossima, la vostra pazza.
hayhey^^
   
 
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