Anime & Manga > Kuroko no Basket
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Autore: valechan91    27/06/2015    2 recensioni
Rika Taddei (ehm ehm alter ego dell'autrice ehm ehm) è una ragazza italo-giapponese di diciassette anni. I genitori agenti di viaggio,con la sorellina minore di dodici anni, sono sempre in viaggio per il mondo e la ragazza è abituata a vivere da sola. Fino alle elementari anche lei viveva in quel modo,ma alle medie scelse di restare ferma in un posto.come ultima meta, il Giappone, Tokyo. Anche per coltivare la sua passione, la pallavolo. Pur essendo di statura media, eccelle nella ricezione.
Iniziando le superiori, dopo uno shock all'ultimo anno di scuole medie,inizierà ad avere lo stesso sogno ricorrente, su un ragazzino ribelle,suo primo amore d'infanzia da cui si è divisa.
Non sa che iscrivendosi al Liceo Seirin incontrerà più persone di sua conoscenza,alcune non sempre piacevoli, e forse troverà anche l'amore...
è la mia prima fanfiction :) ATTENZIONE: spoiler per chi non segue il manga, ma più avanti nella storia
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Nuovo personaggio, Taiga Kagami, Tetsuya Kuroko
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve sono valechan91.
Eccoci con un nuovo capitolo. Cosa accadrà?
Buona lettura!



Capitolo 35- Ti amo



Non seppe quanto tempo rimase in un angolo a piangere. Quando si calmò, fuggì dall’aeroporto correndo. Si fermò all’uscita, per poi camminare lentamente.
Incontrò per strada Nijimura, che vedendola con gli occhi rossi la obbligò a fermarsi e a parlare. La ragazza gli raccontò tutto.
“ Lo sapevo che dovevo pestarlo, quel ragazzino. Guarda come ti sta facendo soffrire. Akashi me la paga” commentò adirato Nijimura
“ Nijimura-senpai, conosco bene Tai-chan. È fatto così” replicò Rika, con sguardo mesto “ ha solo il basket e il cibo nella testa. Non è colpa sua… se non hai mai capito cosa provassi per lui”
Nijimura sospirò. “ Non lo conosco quindi non posso giudicare, ma non ti ha nemmeno detto…”
“ Vuole migliorarsi” lo bloccò Rika “ e ormai, senza il basket non sarebbe il mio Tai-chan. Quando lo rincontrai a Los Angeles e conobbi anche Tacchan, aveva una luce negli occhi che non gli avevo mai visto. Ha un talento naturale. Non me la sento… di fare l’egoista e di bloccarlo”
“ Io credo che non meriti una ragazza  come te, e che tu sia troppo buona” commentò Nijimura, con un lungo sospiro “ ma sei forte e supererai anche questa” concluse scompigliandole i capelli
Rika accennò un piccolo sorriso. “ Ora vado, Nijimura-senpai. A presto”
“ Vuoi che ti accompagni?”
“ No, grazie, senpai. Vorrei…rimanere sola”
Rika si incamminò verso casa, sovrappensiero. I suoi passi la condussero a passare di fronte la casa di Kagami, senza che lei ci facesse caso.

 


Kagami, intanto…
Si era presentato in orario in aereoporto. “ Ormai, non si torna indietro. Ho deciso. Tenterò di dimenticarla…chissà se ci riuscirò” pensava il ragazzo “ dovrò concentrarmi sul basket e non pensarci. Arrivo, giganteschi hamburger americani!”
Qualche minuto prima del check-in, Kagami vide due bambini che giocavano, forse fratello e sorella. Gli ricordarono lui e Rika qualche anno prima.
Il ragazzo strinse i pugni e pensò. “ Ma che cavolo sto facendo? Sto scappando? Davvero, come ha detto Rika? Sono uno stupido!”
Lasciò subito l’aereoporto, chiamando il padre e scusandosi dell’accaduto.
“ C’entra Rika, eh? Guarda che si capisce” disse l’uomo
Kagami rispose con un “mph” arrossendo leggermente. Il padre non se la prese
Tornò a casa, ma iniziò a riflettere. In camera sua, senza accendere le luci. Qualche ora prima che Rika corresse trafelata in aeroporto…

“ E va bene. Mi giocherò tutto, sperando di non perdere la sua amicizia. Voglio comunque che sappia cosa provo per lei….” pensò il ragazzo
Kagami si sedette, come faceva sempre per riflettere, a terra accanto al letto, concentrandosi su come avrebbe fatto l’indomani. Prima, però, decise di andare a prendere una lettera speditagli dal padre. Con sorpresa, ne trovò una scritta da Rika. Mentre risaliva nel suo appartamento, dopo parecchio tempo che aveva rimuginato prima di decidersi ad uscire, non si accorse che Rika stava passando lì davanti. Così come la ragazza non lo notò, ma vide le luci dell’appartamento, spente.
Una volta in camera, Kagami accese un lume e lesse. Il padre gli mandava due biglietti, in caso volesse andare con Rika a Los Angeles. Il ragazzo sospirò, a volte suo padre esagerava con gli agganci che aveva con le persone.
Poi lesse la lettera di Rika.



“ Per Tai-chan.
Fin da quando ci siamo conosciuti, anche se il nostro inizio non è stato dei migliori, ho sempre avuto la sensazione che completassi le mie giornate. Quando ero sola, c’eri sempre tu a rallegrarmi. E a farmi arrabbiare.
Poi, quando ero giù e sentivo il mondo crollarmi addosso, come a voler morire, mi sentivo meglio guardando le sciocchezze che facevi. Mi hai insegnato che dovevo andare avanti,  non importava quanto la vita potesse essere dura. Anche alla Teiko, sei stato uno dei motivi per il quale ho trovato una ragione per andare avanti.
Hai solo il basket in testa, e non ti sei nemmeno accorto delle ragazze che ti guardano con occhi adoranti.  E lo ammetto, ero gelosa. Loro non ti conoscono come ti conosco io. Non sanno quanto tu sia timido e ottuso con l’altro sesso.
Ma in fondo, non mi importa. Tu sei il mio unico migliore amico, e spero di essere la tua unica migliore amica. Sempre.
Non so se leggerai questa lettera, e spero che se tornerai, io possa dirti qualcosa che qui non posso scrivere.
Ormai, sei parte della mia vita. Non saprei come fare senza di te.  Ma non voglio intralciarti. Non saresti tu senza basket, e io non voglio un Tai-chan senza basket, a metà. Vai per la tua strada…sperando di non perderti.
Non avrei mai pensato che quel ragazzino un po’ sciocco che conobbi anni fa sarebbe diventato il mio migliore amico. E soprattutto, tanto importante per me.
Sei una parte della mia vita.
Segui la tua strada, non ti intralcerò. Spero solo…di poterti rivedere, un giorno. Fino ad allora, fai più canestri che puoi!
Tua
Rika “

 


Solo allora, Kagami notò che i bordi della lettera erano macchiati. Come se si fossero bagnati. E capì… Rika aveva pianto.
Il ragazzo strinse il pugni, per poi riposare la lettera. Non capiva cosa mai potesse dovergli dire Rika di tanto importante da non poterlo scrivere.  Decise che il giorno dopo avrebbe agito.

 


Rika, intanto, era tornata a casa. Si era buttata sul letto e aveva ricominciato a piangere. Era stato tutto inutile. Si addormentò sfinita.
L’indomani, Rika si sistemò meglio che potè. Gli occhi erano ancora un po’ rossi, ma dormendo la situazione era migliorata. Andò a scuola, sospirando. Doveva andare avanti e non guardarsi indietro.
Nel corridoio, la ragazza sentì un vociare strano, ma non ci fece cado ed entrò in classe.
“ Scusate, ho fatto tardi”
Rika trasalì. “Non può…essere” pensò, riconoscendo quella voce
Alzò lo sguardo. Kagami Taiga era di fronte a lei, in classe.
“ Ciao Kagami-kun, bentornato. Anche se sei alquanto prevedibile” commentò Kuroko, salutandolo
“ Non c’è bisogno di commentare, Kuroko” rispose piccato
Kagami guardò Rika, e mentre si andava a sedere al proprio posto, le mise un biglietto sul banco. “ Durante la pausa, vieni sul tetto. Devo parlarti”.
Che cosa doveva dirle? Rika non lo sapeva…ma doveva essere importante, se le diceva di vedersi invece di trangugiare uno dei suoi soliti panini giganteschi.

 


Suonò la campanella e gli studenti si riversarono nei corridoi, per correre a comprare da mangiare. Rika andò nei bagni a sistemarsi, per poi raggiungere Kagami sul tetto.
Kagami era già lì, in trepidante attesa.
“Tai-chan…” sussurrò Rika, aprendo la porta
Il ragazzo, che le volgeva le spalle, si girò. “Rika…”
“Sei…rimasto alla fine” disse la ragazza “ hai deciso di rimanere e non scappare?”
“Lo so, lo so, non dire niente” rispose il ragazzo, grattandosi la nuca “ non potevo andarmene senza… senza aver prima fatto una cosa”
“ Cosa?” chiese Rika
Kagami arrossì appena. “ Ecco… c’è una cosa…che devo dirti. Te l’ho scritto, no?”
“ Cosa devi dirmi, Tai-chan?”
Kagami si voltò, arrossendo, dall’altra parte. “ Ecco… io…io sono innamorato di te, Rika. Sono innamorato di te da quando eravamo piccoli” disse tutto d’un fiato, completamente rosso e voltandosi verso la ragazza, guardandola intensamente
Rikaa sbarrò gli occhi. Il suo cuore perse un battito, prima di accelerare furiosamente.
Dagli occhi uscirono delle lacrime e la ragazza tentò di fermarle. “Credevo…credevo di non…interessarti” singhiozzò
“Eh?” fece il ragazzo, sorpreso da quella reazione
“ Anche io…anche io…sono innamorata di te….da quando eravamo bambini. Ma credevo che… ti piacesse Momoi-san. Non sono bella quanto lei, non sono brava quanto lei. Non…”
Il cuore di Kagami accelerò. Aveva capito bene? Completamente rosso, e confuso, le chiese “ ma… non ti piaceva qualcuno, scusa?!”
“Stupido Tai-chan! Hai visto che ho rifiutato i ragazzi! Mi.. mi riferivo a te, idiota” rispose la ragazza, piccaa, abbassando lo sguardo, arrossendo mentre continuava ad asciugarsi la lacrime
Kagami, velocemente, le si avvicinò e la abbracciò stretta. Rika strinse la maglia del ragazzo.
“Sei una sciocca. Come pensi che potesse piacermi quella? E poi, è innamorata di Kuroko!”
“Non sono…carina quanto lei…”
Kagami, paonazzo, le sussurrò all’orecchio “ veramente, ti ho considerata carina da quando eravamo piccoli…”
Rika arrossì furiosamente. “ Siamo due idioti…”
“parla per te…” commentò Kagami
I due ragazzi ridacchiarono appena, per poi fissarsi intensamente. Avvicinarono lentamente i loro volti, per poi baciarsi delicatamente. Fu un bacio dolce, con il cuore che batteva furioso nei loro petti.
Quando si staccarono, Rika, imbarazzata, nascose il viso nel petto del ragazzo, con un sorriso sul volto.
Kagami la abbracciò di nuovo, ridacchiando. “ Ho letto la lettera. Cos’è questa storia che sei gelosa delle ragazze?”
Rika, già rossa, divenne paonazza. “ Sei stupido e non vedi niente, ecco”
Il ragazzo sorrise sghembo e le sussurrò. “ E io, allora? Dovrei essere geloso dopo quello che è successo in palestra?”
“non mi interessano e lo sai…”
“ E nemmeno a me, quelle, visto che non le conosco” rispose Kagami “ e comunque, non preoccuparti. Da domani al diavolo le gelosie” le sussurrò a pochi centimetri dalle labbra
“Che…” Rika non terminò la frase, perché Kagami la baciò, stavolta con più passione. La ragazza chiuse gli occhi e gli cinse il collo con le braccia, mentre il ragazzo aumentava la presa sui fianchi.
Kagami le sfiorò le labbra con la lingua, in una muta richiesta di accesso, che Rika non gli negò. Le lingeu si sfioravano come in una danza.
Dopo quel bacio, Kagami, rosso in viso quanto Rika, le sussurrò all’orecchio, tutto d’un fiato “ Vorresti…vorresti essere…la mia fidanzata? Vorresti uscire con me?”
La ragazza arrossì. “ C’è bisogno di chiederlo?” rispose, con un sorriso “ certo che si!” concluse, abbracciandolo forte
Kagami la strinse maggiormente.
Rimasero abbracciati, soli sul tetto,  ancora per un po’.
“ Andiamo a prendere qualcosa da mangiare. Sto morendo di fame e gli altri ci staranno cercando” disse Kagami, ancora un po’ imbarazzato
“Si” rispose Rika, un po’ rossa, ma felice, stringendosi al suo braccio e facendolo sorridere
Sulle scale, i due si presero per mano. Nei corridoi, alla vista dei due ragazzi teneramente mano nella mano, tutti li guardarono stupiti.
“Che palle… ora non si può nemmeno tenere per mano la propria ragazza?” commentò Kagami, stringendo maggiormente la mano di Rika ed intrecciando le dita con le sue.  Il cuore di Rika fece un balzo quando la chiamò così…
“Vedo che ce l’avete fatta. Bravi. Solo voi due non ci eravate arrivati” sorrise sorniona la coach Riko
I due ragazzi, imbarazzati, si voltarono, ma sorrisero.
“potrei dire lo stesso per te e Hyuuga-senpai, Riko-san” pensò Rika
“Sono contento per voi, Kagami-kun, Rika-san” disse Kuroko, accennando un sorriso
“AH! Kuroko! Grazie! Ma non comparire così” esordì Kagami
Ai due ragazzi iniziarono ad arrivare vari messaggi. “Kuroko-kun…” pensò Rika. Evidentemente aveva sparso la voce…
A Kagami arrivò il messaggio di Himuro “ ce l’hai fatta, Taiga. Congratulazion”, quello di Alex “ Good Luck, Taiga! Good job! Se ti serve la casa libera, basta che mi scrivi: tigri in calore in arrivo” che lo fece arrossire. E quello di Aomine , che fece diventare Kagami paonazzo per via del contenuto altamente erotico…
Rika, invece, ricevette qualche messaggio in più. Varie congratulazioni dalle amiche, un “good job” da parte di Alex, “ brava Rika!” di Aomine. Un “ dovresti soddisfarlo con la tua terza” da parte di Momoi, un “Rikacchiiii” piangente da parte di Kise, congratulazioni da parte di Midorima e Takao.  “ Congratulazioni, Rika. Sono contento per te” da parte di Akashi.
Un “ ce l’hai fatta, brava, strega. Povero chi ti si è pigliato, lo compatisco. Non farti frullare il cervello dall’amore e ricordati della promessa. Meglio se glielo dici, non mi va di essere pestato”
“VAI AL DIAVOLO, HAIZAKI!”  urlò Rika interiormente
“ma quello più lungo e anche inaspettato fu quello di Nijimura.
“ Brava, Rika. Ce l’hai fatta! Sono contento per te. Digli da parte mia che è fortunato con una come te. Ah, e poi, a quando le nozze e  il pargolo? Voglio essere il padrino, eh!”
“NIJIMURA-SENPAI!” urlò, interiormente, Rika, arrossendo furiosamente
La felicità del momento venne smorzata dal ricominciare delle lezioni…

 


Dopo le lezioni e gli allenamenti, Kagami accompagnò a casa Rika. Erano ancora un po’ imbarazzati, così sarebbero usciti insieme il giorno successivo, e poi l’altro poiché non dovevano andare a scuola. Si baciarono nuovamente, in attesa del giorno dopo.
La mattina, Kagami andò a prendere Rika, che gli si avvinghiò al braccio, felice.
“Quanto entusiasmo!” ridacchiò contento il ragazzo, prima di baciarla.
I due andarono a scuola, e Kagami sorrise sghembo, decidendo di mettere in pratica il suo piano.
Davanti a tutti i ragazzi della scuola che stavano entrando, la tirò maggiormente a sé e la baciò con passione.
Una volta staccatosi, le sussurrò con voce appena calda e roca“ così dovrebbero smetterla di ronzare intorno, non credi? Eventuali scocciatori e pure le ragazze”
“Posso farlo anche io?” chiese, sempre sussurrando,  Rika
“Sicuro..” rispose Kagami
Rika gli prese il colletto della divisa, avvicinando il volto al suo, e lo baciò con altrettanta passione.
Una volta terminato il bacio, disse “ giusto. Così anche le ragazze la smetteranno e rimarrà solo Izuki-senpai libero. Meglio che lo sappiano”
“ Ma come siamo gelose…” sussurrò Kagami
“ è uno sbaglio?”
“No, visto che lo sono pure io “ disse il ragazzo, baciandola nuovamente
I due ragazzi entrarono a scuola, quella mattina, abbracciati. Arrivando appena al suono della campanella…



Al prossimo capitolo!
Probabilmente, il prossimo sarà quello conclusivo o il penultimo. Ma non temete. Ci sarà una sorpresa ;)


Preview capitolo 36: “ Rika, furiosa…”

   
 
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