Anime & Manga > Tokyo Ghoul
Segui la storia  |       
Autore: heuchelei    27/06/2015    1 recensioni
[raccolta su character meme] [au] [ooc paranoico] [demenziale] [crack] [prossimo aggiornamento: 23/10]
#1 - «Anzi, sembri una ragazzina deliziosa.»
#2 - «Quante cose interessanti si imparano in missione, eh?»
#3 - «E questo è per averlo fatto male.»

[dedicata a Fear che compie gli anni e ad Ophelia perché sì(?)]
Genere: Comico, Demenziale, Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Sorpresa, Un po' tutti
Note: AU, OOC, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



«Se vuoi avere il mio parere, questo coso sembra una vecchia lavatrice fusa ad una caffettiera degli anni cinquanta.» Akira rilevò con uno sguardo cinico, mollando un calcio al l'aggeggio arrugginito «Non pensavo che mio padre tenesse certa roba nello sgabuzzino.»
«Vuoi che lo porti via?» Amon si afflosciò come un sacco sulla poltrona muffita che languiva nell'angolo.
«Di certo non lo utilizzerò io.» Akira fece spallucce. Non sembrava molto impaziente di prendere la roba che suo padre le aveva lasciato nel testamento. Amon ancora meno «Vuoi prenderlo tu? Io vedo a prendere qualcosa da bere, tu intanto cerca almeno di capire cosa sia quella roba.»
Si deterse la polvere dalla fronte, scomparendo fuori dalla porta.
Amon sospirò, si aggiustò il virile fazzoletto da lavandaia che si era messo per le pulizie e fu di nuovo in piedi.
L'aggeggio poteva essere venuto da qualche universo parallelo fantascientifico e steampunk. Era una sorta di boiler di ferro con alcuni strani bottoni colorati al di sopra. Dubitava che Kureo potesse tenere qualcosa del genere in casa
piuttosto, sembrava che quell'oggetto fosse arrivato lì di sua volontà. Strano.
Amon fece scorrere il dito sulla superficie arrugginita, premendo qualche bottone a caso.
Niente.
Scosse il capo, frustrato. probabilmente avrebbe fatto meglio a portarlo nel centro di smaltimento più vicino.
Il suo sguardo fu immediatamente catturato da un altro bottone, rosso e grande, che non aveva affatto notato prima. Lanciò un'occhiata furtiva dietro di sé e poi premette il pulsante.
E poi il mondo esplose.
Quando riaprì gli occhi si accorse di essere ancora nello sgabuzzino. O almeno, poteva sentirlo dall'odore di muffa e cibo rancido che aleggiava nella stanza. Probabilmente la luce doveva essere saltata visto che era tutto buio.
Amon cercò di abituarsi all'oscurità che aveva inghiottito il luogo. Poi avanzò lentamente a tentoni verso il conto in cui ricordava la porta.
Se avesse alzato la voce per chiamare Akira avrebbe fatto una figura da pirla. Inciampò in qualche oggetto non ben identificato prima che le sue mani si aggrappassero alla maniglia.
Con una leggera spinta verso il basso, la porta si aprì.
L'appartamento era illuminato da un tenue luce arancione. E Amon comprese subito che c'era qualcosa che non andava.
Era tutto estremamente silenzioso, nessun fruscio attorno a lui. E poi non poteva essere già pomeriggio, visto che avevano iniziato le pulizie alle otto di mattina, no?
«Akira?» borbottò dubbioso, controllando in cucina. Lo sguardo gli cadde sul portatile appoggiato sopra il bancone. Era un portatile abbastanza vecchio, ma pur sempre funzionante.
«Maccos-?» 21 agosto 2005. La data di dieci anni prima.
Amon rimase per circa due minuti buoni a fissare lo schermo con occhi da triglia, cercando di capire come potesse essere successo. Molto probabilmente il computer aveva una data sballata. Doveva essere sicurament

«Chi sei tu?» trillò una vocina alle sue spalle.
Amon si voltò stupito, notando la bambina che lo osservava con occhi indagatori. I capelli chiari erano raccolti in una treccia pallida e un paio di occhi determinati lo squadravano con aria arcigna.
«Io... sono...» Amon si grattò dietro al collo, prendendo un respiro profondo.
«Sei un amico della mamma?» chiosò la ragazzina, ora con aria cospiratrice. I suoi lineamenti gli ricordavano qualcuno che conosceva molto bene
«Perché oggi non è ancora tornata... Sono preoccupata. Sai dov'è?»
«No.» la bambina non sembrava affatto stupita di essersi ritrovata un gigante vestito da donna delle pulizie in casa. Buon per lui.
«Beh, aspetterò un altro po'. Vuoi venire a far merenda con me?» domandò arzilla prendendolo per mano con un sorriso sghembo «Comunque io mi chiamo Akira Mado. E tu?»


a volte ritornano whatever.
eeeeh, lo so, lo so. sono in ritardo mostruoso, ma a mia discolpa posso dire che non c'era molto wi-fi in toscana (e per quelli di voi che vivono in toscana: avete una regione fantastica, awwww ♥)
comunque sia, niente di particolarmente divertente, solo amon che torna indietro nel tempo e incontra akira nel giorno in cui è morta sua madre ;-;
mi raccomando, fatemi sapere cosa ne pensate. appena riesco, pubblicherò il prossimo capitolo uù
un grazie di cuore ad ophelia, che recensisce ogni santo capitolo con la precisione di un orologio svizzero. ti voglio bene ♥
rie
p.s. nel caso voleste leggere qualcos'altro di mio: click~
. (la mia shot su owari no seraph, visto che abbiamo appena creato il fandom)
p.p.s. voglio scrivere qualcosa su rize #rierambles

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Tokyo Ghoul / Vai alla pagina dell'autore: heuchelei