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Autore: TheUncertaintyprinciple    27/06/2015    0 recensioni
Si sente solamente il rumore del cuore che batte sullo schermo ed un leggero rigonfiamento si forma sul suo ventre ogni qualche secondo. Disteso sul letto di un ospedale combatte con chi non aveva mai pensato di combattere... se stesso. Intrappolato dentro di sè non può scappare: deve scoprire come è finito là disteso.
Autrice: QUESTA STORIA NON MI APPARTIENE E' BASATA SULL'ALBUM THE HUMAN EQUATION DEGLI AYREON, LA STORIA E I SUOI PERSONAGGI APPARTENGONO AD ARJEN ANTHONY LUCASSEN.
Cercherò di riscrivere usando le parole di ogni canzone una storia su questo magnifico album. Non trovando la sezione musica ve lo scrivo qua.
Buon divertimento!
Genere: Malinconico, Mistero, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Traduzione | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Day seven: Hope
 
‘’Lascia che ti riporti indietro ai bei tempi quando andavamo dietro a tutte le ragazze. Sembravamo proprio  due maniaci soddisfatti dai piaceri di questo mondo, amico mio’’
 
Era il suo Migliore Amico che gli parlava tentando di rompere la barriera che li separava. Me si avvicinò a quello che sembrava un muro di vetro, correndo, pur di sentire con più chiarezza la voce dell’amico il cui unico intento era quello di aiutarlo, ed aiutarlo a tornare alla realtà.
 
Avvicinatosi al muro di vetro ascoltava le parole dell’uomo che più gli voleva bene, che lo aveva sempre aiutato nelle intemperie e con cui aveva condiviso avventure memorabili.


‘’C’è così tanto da vedere, così tante ragioni per cui vivere’’ gli diceva seduto di fianco a lui, tenendogli la mano ‘’domande a cui rispondere, posti dove andare..così tante possibilità, così tante cose di cui occuparsi! Io so che nel profondo credo tu sappia che sei libero... Torna da me, amico mio!’’
 
Me udiva sempre più chiare le parole di Me, assieme al mare dove la sua mente gli aveva presentato davanti la figura di quell’uomo, che non sembrava affatto intenzionato a voltargli le spalle: nemmeno in un momento simile, in cui altri si sarebbero senz’altro dimenticati di lui con facilità e persino velocemente. Invece il suo Migliore Amico era rimasto, a vegliare sul suo corpo e a concedergli un attimo di speranza, la speranza di cui aveva bisogno per ricordare ciò che di bello preserva la vita per ogni abitante del piccolo pianeta che chiamiamo Terra.


‘’Guarda davanti a te ’’ continuò dolcemente “ ci sono ancora così tante barriere che possiamo infrangere, io e te soli, riprendendoci tutto il tempo che abbiamo perso’’

Si fermò un istante stringendo più forte la mano di Me.
 
‘’Solo io e te, assieme, amico mio.’’
 
Ciò che diceva era così confortante.. avvolgeva Me in un fiume di serenità, proprio come il mare creatosi dinnanzi a lui, che lo cullava con il suono delle onde infrante sugli scogli sui quali il suo amico ergeva per potergli comunicare la speranza. Me colmo di spirito di iniziativa si sentiva a casa allo sentire la voce del Migliore Amico:

‘’Potrebbe avere ragione..

Devo combattere!

Uscirò da questo incubo..

Ti prego, portami con te!

Non mi piegherò!

Devo svegliarmi ..

Credo di sapere..

Che sono libero!’’
 
Il lontano ascoltatore della sua mente, quasi lo avesse sentito, con più forza gli intimò speranzoso:’’Torna da me!’’


Tutto si fece nero. La luce azzurrina che era venuta in precedenza scomparve in un fiume di serpenti neri, che trascinarono con sé il Migliore Amico, e inspessirono la barriera tra Me e il mondo esterno, che si stava facendo sempre più lontano. Il blu fece spazio al nero della pece in poco tempo, e Me, sradicato dal terreno sotto i suoi piedi, si ritrovò a terra. Corse immediatamente in direzione della muro di vetro trasparente che lasciava intravedere ancora un residuo di quello che vi era inizialmente. Urlava rivolgendosi al Migliore Amico e tra le lacrime picchiava il vetro coi pugni serrati tentando in ogni modo di distruggerlo per poter raggiungere il suo amico.

‘’Non c'è via d'uscita, tutto il mio mondo è diventato nero! Qualcosa mi sta trattenendo!’’




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