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Autore: Willows    27/06/2015    2 recensioni
E Mackenzie convinta di essere tanto diversa dalla sorella non l'ha ancora capito che in realtà sono uguali.
No, non uguali, ma speculari ecco, sono due facce di una stessa medaglia, parecchio arrugginita e malconcia, se permetti. Sono entrambe altamente distruttive, ma in maniera opposta.
Mackenzie è esplosiva, come un'eruzione, un tornado, uno tsunami, distrugge tutto ciò che tocca, tutto che che incontra, che ama. Perché questo è l'unico modo che conosce per potere sopravvivere, per poter andare avanti: prendere tutto ciò che ha davanti e distruggerlo fino a ridurlo in briciole. Solo cenere e macerie.
Mentre Ffion, beh lei è implosiva, la distruzione il caos, le avviene tutto dentro. Paradossalmente l'unico modo che conosce di sopravvivere è quello di distruggere se stessa, di annientarsi e annullarsi completamente, fino a ridursi ad un inutile cumulo di pelle, ossa e sangue.
Sono uguali, ma opposte ed è difficile dire chi delle due sia messa peggio.
Genere: Angst, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio, Un po' tutti, Zayn Malik
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
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Thunder.

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«Di cosa hai paura Liam? Dai è solo un locale, vedrai che ci divertiremo» lo incoraggia Mackenzie per l’ennesima volta, alzando gli occhi al cielo esasperata.
Sono le undici e mezza di sabato sera, Mackenzie è riuscita nuovamente a sgattaiolare fuori di casa senza che nessuno- a parte Ffion, ma lei non conta- se ne accorgesse e al momento si trova in macchina nel parcheggio del Thunder, luogo in cui Zayn le ha dato appuntamento, insieme a Liam.
Il ragazzo scuote la testa dubbioso e:
«Non lo so Kenny, dobbiamo proprio entrare qui? Non possiamo andare da un'altra parte, proprio il Thunder?»
«Cos’ha che non va? A me sembra un posto carino» obbietta la bionda sporgendo la testa fuori dal finestrino sotto la pioggia leggera, per osservare meglio l’esterno del locale.
Il Thunder visto da fuori non sembra un posto molto raccomandabile, bisogna ammetterlo. È situato in una piccola cittadina a qualche kilometro da Wellston, in una zona abbastanza isolata da non disturbare nessuno con la musica ad alto volume che viene messa fino a tarda notte.
L’insegna luminosa, affissa proprio sopra l’ingresso del locale, ha una lettera fulminata, per cui ora si legge Th nder, anzi che Thunder, c’è una finestra rotta, le tubature arrugginite a vista e la vernice rossa scura, è quasi completamente scrostata.
Ha ragione Liam, pensa Kenny, il Thunder non è un locale carino, è proprio un postaccio, ma Zayn le ha chiesto di incontrarsi lì e lei non ha intenzione di tirarsi indietro all’ultimo.

Quanto hai intenzione di farmi aspettare ancora? Sono fuori
Z.

Recita il messaggio che riceve Mackenzie in quel momento, mentre Liam continua a lamentarsi perché non vuol entrare e lei fa del proprio meglio per evitare di urlargli contro.
Certe volte Liam è proprio noioso, le ricorda Ffion.
«Dai Liam smettila di fare la femminuccia, ormai siamo qua e adesso entriamo- afferma convinta prima di aprire la portiera e scendere- e poi c’è un mio amico che mi aspetta»
«Amico? Non mi avevi parlato di nessun amico» la segue Liam, dopo aver afferrato l’ombrello per riparare entrambe le loro teste dalla pioggia leggera che continua a cadere da ormai tutto il giorno.
«Ma sì, lo conosci anche tu, è Zayn» dice con indifferenza, come se fosse un dettaglio poco importante, mentre allunga il collo alla ricerca del moro.
Proprio quando è riuscita ad individuarlo e sta per alzare la mano nel tentativo di farsi notare, Liam le afferra il braccio e la strattona.
«Ehi, fai piano!» lo rimprovera liberando il braccia dalla sua presa, infastidita dal gesto del ragazzo. Odia le persone violente e odia essere manipolata.
«Scusa, non volevo essere brusco- si discolpa immediatamente Liam- ma Zayn Malik? Davvero Kenny, davvero?»
«Si Liam, Zayn Malik, davvero- lo scimmiotta spalancando gli occhi in un’ espressione di finta sorpresa- senti è un mio amico, mi ha chiesto di uscire e io gli ho detto di si. Tutto qua.»
«E cosa c’entro io in tutto questo?» domanda Liam fissandola dritta negli occhi. In realtà è contento di essere lì, non si fiderebbe a lasciare Kenny da sola con Zayn Malik, nemmeno se lui fosse legato e imbavagliato. Malik porta guai e Kenny sembra essetre abbastanza incasinata di suo, senza l’aiuto di esterni.
«Perché sei un mio amico e avevo vogli di uscire anche con te» replica la ragazza, ignorando volutamente le guance del ragazzo fattesi improvvisamente scarlatte.
Mackenzie si sistema i capelli dietro l’orecchio, anche se a causa della pioggia sono diventati piatti e umidicci, quindi ogni tentativo di migliorarli è pressoché inutile, mentre continua a guardarsi attorno alla ricerca di Zayn.
Quando i loro sguardi si incrociano, Kenny sorride leggermente, sollevando la mano in un piccolo gesto di saluto. Zayn le fa un occhiolino rapido, indicando con la testa l’ingresso del locale prima di sparire all’interno.
«Dai Liam entriamo» esorta l’amico trascinandolo per il braccio è ignorando tutte le sue lamentele.
Non vede l’ora di parlare con Zayn, bere qualcosa, divertirsi, sentirsi leggera per una sera dopo tanto tempo.
Si avvicinano all’ingresso ignorando le occhiate stranite delle persone radunate lì davanti a fumare, il Thunder solitamente è frequentato da ragazzi che hanno dai venticinque anni in su ed è strano vedere ragazzi così giovani e così per bene.
Una volta giunti davanti alla porta il loro cammino viene fermato da un omone alto almeno un metro e novanta e completamene vestito di nero che con voce minacciosa intima:
«Documento»
In quel momento Liam sbianca e Kenny sorride divertita.
La ragazza estrae dal portafoglio un documento- falso- in cui è scritto che  si chiama  Maya Cage e ha ventitré anni.
Lo porge sicura di sé al buttafuori che lo esamina velocemente prima di farle un cenno di assenso con la testa, in segno che può entrare.
«Liam tira fuori il tuo documento» dice ignorando completamente il fatto che Liam non abbia un documento falso, perché andiamo, tutti i ragazzi sopra i sedici anni ne sono in possesso.
Lui spalanca gli occhi e scuote la testa come per dire che no, non ha mai avuto un documento falso.
Kenny capisce al volo e sbuffa, perché si è scelta un amico così sfigato?
«Senti, il mio amico di è dimenticato il documento non è che potresti farlo entrare lo stesso?» domanda Kenny al buttafuori, sbattendo ripetutamente le ciglia.
«Mi dispiace bambolina, senza documento non può entrare» replica burbero.
«Liam, mi dispiace ma io devo entrare, ti chiamo domani e ti racconto tutto ok?» lo consola Kenny, accarezzandogli il braccio con una mano.
«E come torni a casa? Kenny aspetta!» urla Liam allarmato al solo pensiero che la bionda possa restare da sola in macchina in compagnia di Malik.
«Tranquillo Liam, vai a casa, io troverò un passaggio» urla prima di stampargli una bacio sulla guancia e fiondarsi dentro il locale buio. Liam arrossisce e per tutto il tragitto verso la macchina non può fare a meno che toccarsi la guancia incredulo.
 
Il locale è piccolo e buio, una canzone di Kanye West risuona in sottofondo e Kenny fa fatica a vedere ad un palmo dal suo naso. L’arredamento è spoglio con sgabelli davanti al bancone e divanetti di pelle nera per tutto il resto della stanza, le luci sono poche e soffuse. Le pareti, un tempo bianche, sono macchiate e incrostate di nero e il pavimento è appiccicoso. Doveva essere un posto carino il Thunder un tempo, adesso è solo squallido e desolato.
Sulla destra c’è il bancone dove due ragazzi tatuati stanno servendo da bere ed è proprio lì che Kenny vede Zayn, è seduto su uno sgabello e sta ordinando da bere.
«Me lo offri da bere oppure sono venuta qua per niente?» domanda Kenny sedendosi sullo sgabello di fianco a quello del moro.
Zayn ha un’espressione sorpresa sul volto, come se non si aspettasse di vederla effettivamente dentro al locale, sebbene l’avesse vista dieci minuti prima davanti all’ingresso. Porta i capelli legati in un codino e un brillantino all’orecchio, sotto il giubbino di pelle indossa una camicia a quadretti ed è bello come sempre. Ha il solito sguardo misterioso e il sorriso arrogante di chi è fin troppo sicuro di sé.
«Cosa c’è? Credevi davvero che non avessi un documento falso?»
Mackenzie l’ha capito bene che quella di Zayn era una sfida, una sfida per vedere se la ragazza è effettivamente in grado di stargli dietro.
«Che dire Lynch, sei una continua sorpresa» afferma Zayn passandole uno bicchiere da shot, pieno di un liquore biancastro.
«E tu non sei da meno Malik- risponde Kenny bevendo il liquore alla goccia, è sambuca e da quando si è presa una sbronza colossale quando aveva sedici anni non riesce più a berla- vedo che hai scoperto il mio cognome».
«In città non parlano solo di me sai, anche i nuovi arrivati fanno notizia».
«Hai chiesto di me quindi?» lo punzecchia Kenny, con un sorriso furbo.
Zayn sta per risponderle quando qualcosa, o meglio qualcuno, alla sua destra attira la sua attenzione.
«Aspetta qua, ho una questione da risolvere» le dice, improvvisamente teso e nervoso, prima di alzarsi e dirigersi verso un uomo pelato, alto almeno dieci centimetri più di lui e decisamente ben messo.
Kenny li osserva da lontano mentre sorseggia il drink colorato che il barman le ha offerto con un occhiolino. L’uomo sembra parecchio arrabbiato e aggressivo, afferra Zayn per il braccio prima di sbatterlo contro il muro e urlargli qualcosa in faccia. La ragazza sente solo la parola soldi e già si è fatta un’idea del tipo di problema che può avere Zayn, non è la prima volta che qualcuno dei ragazzi che frequenta viene minacciato per debiti che, solitamente, sono connessi alla droga.
Zayn sembra aver preso un po’ di coraggio e gesticola, mentre con occhi di fuoco dice che pagherà e che è solo questione di tempo, perché davvero quei soldi li ha.
L’omone ad un certo punto china la testa e sussurra qualcosa all’orecchi di Zayn a voce troppo bassa perché Kenny riesca a capire, ma il ragazzo sbianca di colpo e annuisce improvvisamente mansueto.
«Che succede?- domanda Mackenzie non appena Zayn prende pesto sullo sgabello di fianco al suo, accennando con il capo al signore che si è appena allontanato- che voleva quello?».
«Niente» è la risposta del moro scocciato, che con un veloce gesto della mano in direzione del barista ordina un’altra pinta di birra.
«Troppo grosso e incazzato per essere un niente, ti pare?»
«Niente, come per dire che non sono affari tuoi» si corregge Zayn guardando fisso davanti a sé, in attesa della propria birra.
«Hai problemi di soldi? È questo il punto?» insiste mentre finisce il proprio drink con una smorfia per il sapore troppo dolciastro.
«Non ho problemi di soldi… Ho solo qualche uhm debito ecco, con quel tipo- spiega stringendosi nelle spalle e evitando qualsiasi tipo di contatto visivo- non sono affari tuoi comunque».
«E se io ti dicessi che ho la soluzione ai tuoi problemi?» dice Kenny sorridendo, colta da un’illuminazione improvvisa.
«Vuoi farmi un prestito? No grazie, faccio volentieri a meno della tua carità».
«No guarda hai capito male- ridacchia la bionda buttando i capelli all’indietro- sono al verde quanto te, ma conosco un modo per trovare i soldi. Per trovarli subito».
«Qualsiasi cosa tu abbia in mente non mi interessa, so sbrigarmela da solo» risponde, troppo orgoglioso per accettare, guardandola finalmente negli occhi.
«Come vuoi Zayn Malik, ma quando quel tizio tornerà più incazzato di prima saprai dove trovarmi».
L’argomento non viene risollevato per il resto della serata, Zayn le presenta un paio di suoi amici, Danny e Niall che sembrano simpatici e di certo meno presuntuosi del loro amico. È una serata abbastanza tranquilla, ma quando lascia il locale per dirigersi insieme a Zayn verso la sua macchina capisce di essere un po’ brilla, i due drink che improvvisamente fanno effetto. La testa le gira leggermente e si sente leggera, più leggera del solito. Non è ubriaca, sa quello che sta facendo e non è nemmeno lontanamente vicina a perdere il controllo.
«Dove mi porti adesso Zayn Malik?» domanda mentre fissa il suo profilo dal lato del passeggero.
Kenny ha gli occhi socchiusi e la testa poggiata contro il poggiatesta, l’aria che entra dal finestrino le scompiglia leggermente i capelli. È bellissima, ma Zayn è troppo impegnato a guardare la strada per notarlo.
«Sono le tre di notte bionda, direi che è arrivata l’ora di tornare a casa».
«È troppo presto per tornare a casa» replica testarda, mentre rabbrividisce per il vento freddo che esce da finestrino.
«Non hai un coprifuoco da rispettare? I tuoi genitori saranno preoccupati» la prende in giro, sbirciando per la prima volta nella sua direzione e non potendo fare a meno di notare che si, è bellissima in questo momento. Ma Zayn ha avuto un sacco di ragazze bellissime, passioni di una notte dimenticate il giorno dopo e Kenny non fa eccezione.
«I miei genitori non sanno proprio un cazzo» afferma sussurrando con una specie di sollievo nella voce e lo sguardo perso fuori dal finestrino.
Zayn la guarda un po’ sorpreso, un po’ divertito, ma non dice niente e continua a guidare seguendo le indicazioni della ragazza che, per tutto il resto del viaggio, mantiene lo sguardo fisso tra le buie strade di Wellston.
«Fermati pure qua».
È Kenny a rompere il silenzio una volta arrivati alla casa prima della sua, non vuole rischiare che i suoi genitori vedano le luci della macchina ferma davanti a casa loro e si sveglino, beccandola in pieno mentre scende dalla macchina del moro.
«Siamo arrivati?» domanda Zayn spegnendo la macchina e girandosi in direzione di Kenny.
«Siamo arrivati» conferma, spostando lo sguardo dritto negli occhi del ragazzo.
Vede che inizia ad avvicinarsi piano piano, sporgendosi oltre la leva del cambio e lasciando solo una decina di centimetri tra i loro volti.
«Non mi ringrazi per il passaggio?» soffia a bassa voce, fissando prima gli occhi di Kenny e qualche secondo dopo le sue labbra leggermente screpolate.
Lei finge di pensarci su, si tocca i capelli in un gesto involontario e avvicina ulteriormente il viso a quello del ragazzo. Pochi centimetri li dividono, gli fissa gli occhi, poi le labbra e:
«Ti ho offerto la soluzione a tutti i tuoi problemi, cosa vuoi di più?» sussurra con tono seducente, prima di aprire la portiera e fiondarsi fuori dalla macchina.
Lui sbatte la testa contro il volante, consapevole che, per la seconda volta, abbia vinto lei.
«Aspetta Kenny, sentiamo la tua idea» urla abbassando il finestrino.
Lei si ferma, si gira e lo fissa per qualche secondo, più lucida di quanto non sia stata tutta sera.
«Una rapina Zayn, la soluzione a tutti i tuoi problemi è una rapina».
E Zayn non ha mai visto nessuno con uno sguardo così determinato e sicuro di sé negli occhi.
 




Ciao a tutte!
Scusate per il ritardo, ma come avevo già annunciato la maturità mi ha sottratto più tempo del previsto. Lunedì ho finito gli scritti e poi sono partita per un paio di giorni al lago con i miei amici quindi ho potuto aggiornare solo oggi. In questo capitolo vediamo solo Kenny, perché avevo bisogno di narrare questo episodio tutto insieme e aggiungendo anche il pezzo di Ffion sarebbe venuto troppo lungo. Una rapina! Ve l’aspettavate? Ovviamente questo non è il modo più semplice o veloce per trovare soldi, ma vedremo nei prossimi capitoli perché Kenny lo ha proposto e quale sarà la reazione di Zayn. Vi prometto che nel prossimo capitolo ci saranno entrambe le sorelle e con ogni probabilità anche Harry!
Adesso scappo, grazie mille per aver letto e scusate eventuali errori.
Vi lascio i miei contatti, sentitevi liberi di contattarmi per qualsiasi cosa :)

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