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Autore: AngelsOnMyHeart    29/06/2015    2 recensioni
Sequel della fanfiction "Cuore di Tenebra"
Due anni sono passati dall'ultimo attacco di Pitch Black ai danni dei Guardiani e dei bambini di tutto il mondo, un massimo sacrificio è stato dato per arrestare la sua avanzata e garantire una pace duratura.
Ma il tempo porta il cambiamento e, con esso, un nuovo nemico sta per emergere, lasciando alle sue spalle delle menti perse nell'oblio.
Joel, un ragazzino sulla soglia dell'adolescenza, sembra essere in qualche modo collegato alla nuova entità, finendo per essere perseguitato da visioni su di essa.
I Guardiani si troveranno nuovamente costretti ad unire le loro forze per affrontare, ancora una volta, chi mette a repentaglio le gioie dell'infanzia, e non solo, dovranno mettere da parte vecchi rancori per il bene dell'impresa.
Riuscirà la purezza di un ricordo a rimettere insieme i pezzi una mente ormai andata in frantumi?
Genere: Avventura, Dark, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: I Cinque Guardiani, Nuovo personaggio, Pitch, Un po' tutti
Note: Movieverse | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
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Capitolo XIII 
Il Dominio del Caos. 
 



:-Allora, statemi bene a sentire, perché non ho alcuna voglia di ripetervelo due volte-. disse Pitch, chinato sulla scrivania di Joel, intento nel trafficare con i vari oggetti disposti su di essa, disponendoli in modo strategico. Almeno per lui. 
:-Il piano è questo- prese una gomma da cancellare, sulla quale aveva applicato un adesivo con uno smile, di quelli che di solito vengono utilizzati nelle scuole elementari come “premio” nei compiti in classe, rappresentante una faccina sorridente, infilzandola con un chiodino blu sull'ipotetica testa -accetterete lo scambio. Sarà il vostro unico modo di entrare nel suo dominio, è chiaro ovviamente che non dovrete realmente “accettare lo scambio”-. Specificò mimando delle virgolette con le dita. 
:-Ma non mi dire-. Mormorò Dentolina ma l'uomo non la sentì, o la ignorò. 
:-Questo pretesto sarà necessario a distrarre quella donna- prese una seconda gomma da cancellare, sulla quale questa volta andò ad applicare un adesivo dall'espressione incattivita -affinché Sandman possa arrivarle alle spalle-. Si rivolse verso Sandman, che lo guardava dubbioso. 
:-Oh andiamo, non guardarmi così. Usa un po' di inventiva, sappiamo bene entrambi che sei bravo a sgattaiolare alle spalle altrui senza farti sentire-. E detto questo andò a prendere una scatolina contenente dei brillantini dorati che posizionò alle spalle della gomma malvagia. 
:-A questo punto sarà necessario colpirla, non mortalmente ma..sì dacci dentro. Dovrai renderle impossibile la possibilità di evaporare via. Nel mentre ovviamente dovrete occuparvi di Frost e, possibilmente, metterlo fuori combattimento, suppongo che al coniglio non dispiacerà questo arduo compito. Anche se credo che, come la potenza di Aenigma andrà ad affievolirsi, anche il vostro caro Jack tornerà ad avere sprazzi di lucidità...spero-. 
:-A quel punto sarà a vostro piacere decidere cosa fare ma, se volete sapere la mia, porterei i due ragazzi al sicuro e, in seguito, prendere Aenigma e portarla con voi ed, allora, ci occuperemo dell'altra faccenda-. 
Fissò con soddisfazione il suo piano strategico, illustrato da degli oggetti da ufficio, per poi voltarsi verso gli altri :-Avete domande?-. 
Non volò una mosca. I tre Guardiani che erano appena entrati a conoscenza del piano, North lo aveva ascoltato in precedenza, si scambiarono occhiate perplesse, finché non fu il Pooka a prendere parola. 
:-Di' un po', ci stai prendendo in giro?-. 
L'Uomo Nero si strinse nelle spalle :-Più serio di così si muore-. 
Non me ne dispiacerei” Pensò Calmoniglio. 
:-E tu gli dai anche ascolto?-. Chiese ancora lui, stavolta rivolgendosi a North. 
:-Calmoniglio, so che sembra assurdo ma è nostra unica possibilità-. Rispose l'altro Guardiano, in tono grave. 
:-Hai detto bene: assurdo! Devi aver inalato un bel po' di quel fumo se credi realmente che entrerò nella tana del nemico, credendo di uscirne incolume con un piano che se ideato da un bambino dell'asilo, avrebbe avuto meno buchi di uno scolapasta, al contrario di questo che sta facendo acqua da tutte le parti!-. 
:-Ehi così ferisci i miei sentimenti- ridacchiò Pitch -E quindi lasceresti che sia una ragazza di soli sedici anni a rimetterci, per la tua mancanza di coraggio?-. 
:-Brutto farabutto- gli si avventò contro Calmoniglio -come osi, proprio tu, farmi la predica. Tu che sei la causa principale di tutto questo casino!-. 
:-Calmoniglio, basta- gli disse pacatamente Dentolina, posando dolcemente la sua piccola mano sulla grigia spalla del Pooka -per quanto anche io abbia delle riserve, non sarà così che riusciremo a risolvere la situazione-. 
Il Guardiano prese un respiro profondo, inclinando il capo prima a destra e poi a sinistra, facendosi scrocchiare le ossa del collo :-Però una soddisfazione me la toglierei, quella sì-. 
:-Te la sei già tolta qualche giorno fa se ben ricordi e, comunque, non era nelle mie intenzioni farti alcuna predica- si spiegò Pitch -sono perfettamente consapevole delle mie colpe ed è proprio per questo che ti chiedo, Guardiano: sei disposto ad affrontare il prezzo del tuo rifiuto?-. 
Il Pooka abbassò lo sguardo alle proprie zampe, infine diede uno spintone all'uomo, in maniera volutamente violenta, che andò a sbattere contro la scrivania, facendola vacillare. 
Joel per un attimo trattenne il respiro, vero che in quel momento aveva ben altre preoccupazioni, ma quando vide la sua preziosa action figure di Michael Myers oscillare al bordo della scrivania, su cui poggiava, quasi avrebbe voluto lanciarsi sotto di essa per salvarla. Fortuna volle che la statuetta tornò al suo posto in pochi secondi, così che lui potette tirare un sospiro di sollievo. 
:-E' una missione suicida-. Sentenziò infine Calmoniglio, poggiandosi a zampe conserte contro la parete. 
:-E quale sarebbe il tuo ruolo, in tutto questo?-. Chiese Dentolina a Pitch. Tutti avevano visto il video nella sfera e, tutti, sapevano che la donna non aveva la minima intenzione di ritrovarselo al suo cospetto. Palese era il disprezzo che provava nei suoi confronti. 
Sarebbe difficile non provarne” pensò tra se e se la fata, per quanto, in cuor suo, credeva che dell'uomo che conoscevano fosse rimasta solamente una fastidiosa facciata. E non doveva essere l'unica a pensarla in questo modo, visto che North aveva deciso di dargli il beneficio del dubbio. 
:-Resterà di guardia in questa casa, controllando che genitori di Joel restino addormentati, dopo che Sandman avrà fatto suo dovere-. Spiegò North per lui. 
Joel sussultò. 
I suoi genitori, da soli, con quell'uomo? No. La cosa non gli piaceva per niente. 
:-Non ti preoccupare, non te li sfiorerò nemmeno con un dito-. Borbottò Pitch a Joel, il quale si sentì infastidito di come l'uomo potesse mettere così a nudo le sue paure, davanti a tutti peraltro. Beh...se era l'Uomo Nero, c'era un motivo. 
:-Quindi lasciami capire- intervenne di nuovo Calmoniglio, sempre più irritato -gli hai lasciato carta bianca, permettendogli di decidere la nostra prossima mossa, con un piano già fallito solamente a raccontarlo e, aggiungiamo il danno alla beffa, lui se ne starà qui comodo ad attendere la nostra disfatta una volta per tutte? Ma lo sentite anche voi di come questo suoni assurdo?-. Si rivolse infine verso Dentolina e Sandman. 
:-Mai mi sarei aspettato simili parole Calmoniglio- disse North, cupo -tu che sei Guardiano di Speranza. Chi, se non tu, dovrebbe credere nella nostra riuscita in questa impresa?-. 
Il Pooka lasciò scendere le orecchie sulla nuca, lasciando che l'espressione irata lasciasse il posto ad una triste e rassegnata :-Non ho perso la Speranza, è il piano che non ne ha alcuna. Non voglio perdere altri amici in quest'assurda guerra, mettendo a repentaglio la vita di tutti i bambini. Perché è anche delle loro vite che stiamo parlando, se l'impresa fallisce.- sospirò -Deve esserci un altro modo-. 
:-Tu cosa dici?- Chiese Dentolina a Joel, volandogli vicino -Te la senti di fare questa pazzia?-. 
Il ragazzo, in realtà, non si sarebbe mai aspettato che qualcuno lo tirasse in mezzo a quella discussione, nonostante questa trattasse proprio del suo futuro e di quello della sua famiglia, aveva immaginato che simili leggende affrontassero questo genere di situazioni con un semplice battito di ciglia ma, ora, si rendeva conto di quanto la sua idea fosse superficiale. 
Dal canto suo, comunque, aveva già preso la sua decisione e mai nessuno sarebbe stato in grado di fargli cambiare idea. 
:-Per mia sorella potrei smuovere mari e monti..-fece una pausa incerta -..voi però non diteglielo, ecco-. 
North sorrise con soddisfazione :-Sai che è piano rischioso, vero?-. 
Lo sapeva, perfettamente, ed era terrorizzato per questo :-Sì lo so ma non mi tirerò comunque indietro, e ritornerò a casa con Grace-. 
Pitch rise :-Mi piace il ragazzino, ha coraggio-. 
Il ragazzo guardò l'uomo con un filo di sorpresa negli occhi, chiedendosi il perché di un simile complimento quando, poi, si rese che...aveva ragione. 
Le sue ginocchia battevano dal terrore, eppure avrebbe corso qualsiasi rischio per il bene di Grace e chi, meglio di Pitch, avrebbe potuto comprendere quanto il suo sforzo di non cadere a terra, rintanandosi in un angolo, fosse grande? 
E stranamente, questa volta, si sentì gratificato dall'affermazione dell'uomo, al quale infine rivolse un sorriso un po' impacciato. 
North si rivolse agli altri due Guardiani che non avevano espresso alcuna opinione in merito :-E voi? Cosa farete?-. 
Sandman, senza esitazioni, allungò una mano in avanti. 
Era la Follia che andavano a combattere e con la Follia l'avrebbero affrontata, era giunto per lui il momento di mettere fine a quella storia e di far tornare le cose come erano prima o, forse no, forse migliori di come erano sempre state. 
Io ci sto” compose con la Sabbia sulla sua testa dorata. 
Dopo un istante seguì Dentolina, la quale sorrise agli altri due con la sua solita dolcezza ma anche con ferma decisione :-Siamo una squadra-. 
La sua mano rosata andò a posarsi su quella dorata dell'Omino dei Sogni. 
North si compiacque ed allungò a sua volta la grande mano che arrivò subito dopo la grigia zampa di Calmoniglio, il quale aveva raggiunto le mani degli altri due. 
Il Guardiano delle Meraviglie si volse con “meraviglia” verso il Guardiano della Speranza, il quale si strinse nelle spalle con un sorriso :-O tutti, o nessuno. Andiamo a riprenderci il ghiacciolo-. 
North rise e, dopo avergli dato una pacca amichevole sulla spalla, che quasi non si slogò, strinse tutte e tre le mani nella sua destra, in un'unica grande stretta.
:-Vi prego-. Si lamentò Pitch, assistendo alla scena. 

 
* * * * 
 
:-Continuano a chiamarmi-. La giovane si alzò, barcollando sulle proprie gambe. 
:-Il mio nome continua a rimbalzare nelle loro menti. Perché?- si chiese -Per quale motivo non vogliono che io possa riposare?-. 
:-Loro non sanno- le sussurrò Aenigma in un orecchio, cingendole le spalle da dietro e carezzandole la guancia con una scia di fumo. 
:-Anche io voglio non sapere-. Disse allora l'altra, voltandosi e poggiando la fronte sul petto dello Spirito che le accarezzò i lunghi capelli neri. 
:-Sono qui per questo- la rassicurò -e, presto, nessun ricordo verrà più a disturbare il tuo sonno-. 
La giovane alzò lo sguardo rivolgendolo negli occhi rossi della donna :-Devi proprio far loro del male?-. 
Aenigma le sorrise gentile :-E' necessario-. 
:-Necessario-. Ripeté tra se e se la ragazza, per poi lasciarsi cadere nella coltre di fumo che le annebbiava la mente, volgendo il capo al cielo ed inclinandolo da un lato. 
:-Sta per piovere-. Mormorò. 
:-Che le porte si aprano!-. Esclamò Aenigma. 

 
* * * * 
 
Un lampo illuminò a giorno il cielo notturno lasciando che un tuono assordante seguisse in pochi secondi. 
Le nuvole si squarciarono oscurando la luna, trasformando la notte in un oscuro ed indefinito lasso di tempo, in cui il sole sembrava non sarebbe mai più risorto. 
Dallo squarcio, che i cumulonembi erano andati a creare, un varco di luce viola apparve lasciandovi fuoriuscire diverse scie di fumo che, serpeggiando, disegnarono nel cielo i contorni di un palazzo. 
I contorni, che inizialmente sembravano quelli di un disegno, iniziarono ad inspessirsi, lasciando che l'edificio prendesse consistenza, divenendo reale. 
I Guardiani osservarono il tetro spettacolo dal cortile della casa di Joel. 
:-La teatralità non le manca, questo è sicuro-. Commentò Dentolina, dirigendosi alla Slitta accompagnata da North e Calmoniglio. 
Sandman e Joel si trovavano, invece, ancora al piano di sopra, nella camera dei genitori del ragazzo, che il Guardiano dei Sogni aveva già messo a riposare da qualche ora. 
Spolverò un'altra buona manciata di Sabbia sulle loro teste, tanta che per un attimo pensò di aver esagerato ma non voleva correre rischi, per poi rivolgersi a Joel, facendogli cenno col capo che lo avrebbe aspettato al piano di sotto, con gli altri. 
Non appena Sandman fu uscito dalla stanza, il piccolo si avvicinò al letto e diede un bacio sulle fronti del padre e della madre :-Non temete, tornerà tutto a posto e tutto questo non sarà altro che un brutto ricordo da lasciarsi alle spalle-. Sussurrò loro, tentando di convincere anche se stesso per poi dirigersi alla porta e, prima di chiudersela alle spalle, si volse un'altra volta verso di loro, guardandoli dormire serenamente, mentre i suoi occhi si facevano lucidi :-Ve lo prometto-. 

Non appena raggiunse gli altri, li trovò già pronti alla partenza verso il tetro palazzo apparso nel cielo. 
Salì a sua volta sulla Slitta, sedendo al fianco di Calmoniglio che stava già iniziando a dire le sue preghiere. Joel non era sicuro se il suo terrore fosse dato dall'altezza che il veicolo stesso raggiungeva in volo, o se fosse la guida spericolata di North a terrorizzarlo. Fatto stava che gli fu praticamente inevitabile farsi sfuggire un sorriso alla vista di quel forte Guardiano, tremare come un bambino. Non che la cosa facesse diminuire la stima nei suoi confronti, chiaramente. 
Ognuno si trovava al proprio posto, erano ormai prossimi alla partenza quando North puntò il suo indice verso Pitch, rimasto in piedi accanto alla Slitta :-Fa che non mi penta d'aver dato te mia fiducia, Pitch-. Lo avvertì, più minaccioso che mai. 
L'Uomo Nero sorrise sfacciatamente, mettendo ben in risalto la sua dentatura affilata :-Vi ho mai dato motivo di non fidarvi di me?-. 
North non distolse lo sguardo dagli occhi dorati dell'uomo, mantenendo un'espressione seria ed impassibile, per alcuni secondi. 
Infine prese le redini e, prima di scoccarle, volse un'occhiata alla luna, della quale non riuscì ad incontrare nemmeno un singolo raggio “Aiutaci tu, amico mio” pensò, mandando infine al galoppo le renne che, dopo aver percorso buona parte del rettilineo della strana, presero il volo con un gran balzo, trainando con loro la Slitta verso la loro ultima destinazione: Il Dominio del Caos. 

 
* * * * 
 
Come misero piede all'ingresso del palazzo, poterono subito percepire i fumi che lo costituivano ostruire i loro pori, penetrando nelle loro menti, seppur per pochi secondi, annebbiandoli. 
L'edificio non aveva un aspetto ben definito,vi erano infatti mescolati diversi stili strutturali. Le fondamenta erano scolpite nella roccia, la quale risaliva ruvida ed imprecisa verso l'alto, divenendo via via sempre più liscia e definita, assumendo un aspetto lineare e squadrato, il che diede al palazzo un che gotico, con la presenza di alte finestre ad arco ogivale e gargoyle, alcuni rivolti sotto sopra o in verticale, per terminare, infine, in cinque torri appuntite, le quali si disponevano in fila lungo la facciata principale, ed alla base di ognuna di esse, vi erano delle figure di forma indefinita, ed ognuna di esse sembrava essere in procinto di buttarsi giù, affrontando decine di metri di caduta. 
Per degli istanti, sembrò loro di percepire un leggero movimento dall'alto delle torri, non riuscendo a comprendere se si trattasse di creature reali dall'aspetto deforme o di semplici statue grottesche e di cattivo gusto. Infine si convinsero che fosse solamente il fumo attorno a loro a ricreare quelle sensazioni, facendogli perdere parte del senso della realtà, e decidendo così di proseguire oltre. 
Una volta giunti dinanzi al grande portone che avrebbe consentito loro l'accesso in quel luogo, North esitò allontanando la mano dalla maniglia d'ottone che pendeva dalle fauci spalancate di un serpente, mettendo in evidenza i lunghi denti grondanti veleno. 
Segui il piano” Si disse afferrandola ma, ancora prima che potesse usarla per bussare, il portone si aprì da se. Si trovarono così all'inizio di un corridoio, lungo le cui pareti erano schierate, in successione, diverse colonne di marmo viola le quali risalivano lisce sino al soffitto ad arco e, nelle varie interruzioni tra di esse, vi erano delle nicchie, ed in ogni nicchia si trovava una diversa scultura di marmo bianco, ognuna rappresentate un diverso stato della follia umana, e le sue conseguenze nella psiche e nel corpo. 
Tutte le figure rappresentate avevano una raccapricciante espressione compiaciuta, scolpita nei volti marmorei, mentre erano intenti nel compiere, in eterno, le loro folli azioni ai danni di se stessi e del prossimo. 
Inizialmente quel corridoio, alias piccolo teatrino degli orrori, parve loro di una lunghezza normale ma, man mano che lo percorrevano, si resero conto che la porta, sul fondo di esso, non aveva mai accennato ad avvicinarsi, nonostante i diversi minuti che vi avevano passato per attraversarlo, constatando tristemente invece che il portone che avevano lasciato alle loro spalle, sembrava essere lontano anni luce. 
:-Sta giocando con le nostri menti-. Borbottò Calmoniglio, per poi aggiungere :-Se ci ritroveremo tutti in punto di morte, non mancherò comunque di dirvi:ve l'avevo detto; fosse anche il mio ultimo respiro-. 
:-Smettila di lamentarti per una buona volta!-. Gli sbraitò contro Dentolina all'improvviso, il volto contorto da una rabbia repressa, mentre stringeva forte i pugni, spalancando infine gli occhi con stupore e portandosi velocemente le mani a coprirsi le labbra, sconvolta. 
:-Mi..mi dispiace. Io non volevo dirti..cioè, non era mia intenzione urlare in quel modo-. 
:-Non ti preoccupare- la rassicurò il Pooka -la colpa non è tua, è questo posto-. 
Continuarono così a camminare, per minuti, lunghe mezz'ore, ore addirittura o forse avevano perso la cognizione del tempo e dello spazio? 
Le statue, poste da entrambi i lati del corridoio, continuavano a proiettare folli sguardi sul gruppo che passava loro davanti, aumentando l'oppressione dei Guardiani e di Joel, mentre le pareti sembravano cominciare a chiudersi su di loro. 
Il ragazzo, ad un certo punto, si fermò dinanzi una statua in particolare che attirò la sua attenzione, nonostante avesse tentato per tutto il tempo di evitarle con lo sguardo, nonostante la curiosità gli facesse comunque buttare ogni tanto un'occhiata all'interno delle nicchie. 
La scultura in questione non poggiava come le altre sul pavimento, o su di un piedistallo. Stava invece sospesa in verticale grazie all'ausilio di una corda di marmo che si avvolgeva attorno al collo di una donna, la cui testa era innaturalmente piegata in avanti, con i lunghi capelli a coprirle il viso mentre i piedi ciondolavano tetramente. 
L'insegna che l'identificava diceva: SUICIDIO- La dolce fuga dai dolori terreni. 
Al piccolo Joel venne la pelle d'oca nell'osservarla ma, comunque, la curiosità lo spinse a fare alcuni passi avanti, curioso di svelare l'espressione celata della donna ma, prima che potesse allungare il capo sotto di essa, la mano di Sandman prese la sua, facendolo voltare. 
Il Guardiano dei Sogni scosse appena il capo, con occhi tristi ed allora il ragazzo decise di lasciar stare, alle volte c'erano cose che, nonostante la curiosità, era meglio non sapere, e tornò così a seguire il gruppo. 
:-Ma siete già qui miei cari Guardiani? Perdonatemi per l'attesa ma ero occupata con i preparativi-. La voce di Aenigma arrivò loro all'improvviso, sembrando quasi provenire da ogni direzione, mentre i Guardiani e Joel stavano passando dinanzi ad una scultura, rappresentante una donna intenta nella semplice azione di fare un bagno, ma il liquido in cui era immersa, però, non era acqua che proveniva dai rubinetti ma sangue fresco, proveniente dalla gola tagliata di una giovane ragazza, inginocchiata a bordo vasca, nel tentativo di coprire le ferita, avvolgendo le mani attorno al collo. 
L'insegna riportava: NARCISISMO- I capricci della vanità. 
Joel non poté fare a meno di inorridire questa volta, dinanzi all'orrore che aveva davanti agli occhi, voltando lo sguardo sul pavimento, trattenendo a stento la voglia di vomitare. 
:-Basta con scherzi, donna, vediamo di finirla con questa storia!-. Urlò North verso il soffitto. 
La risata isterica dello Spirito arrivò loro come uno stridio insopportabile, che rimbalzò da una parete all'altra, costringendoli a tapparsi le orecchie. 
:-Andate di fretta, vedo. Bene, allora, temevo di dover perdere tempo in stupidi convenevoli, cosa che comunque non avrei fatto-. Rise di nuovo e, stavolta, il pavimento iniziò a tremare mentre dal fondo la parete cominciò ad avvicinarsi a loro, ad una velocità pari a quella di una moto da corsa, fermandosi ad un palmo dal naso di North, a capo del gruppo. 
:-Accomodatevi pure-. 
Le porta si aprì su di un teatro, la cui platea era colma di poltrone vuote, il sipario sul palco era calato. 
:-Benvenuti nella mia sfarzosa dimora, è di vostro gradimento?-. Ridacchiò Aenigma e, stavolta, poterono percepire la sua posizione: proveniva dall'alto. 
Alzarono gli occhi, trovandola così su di una balconata alle loro spalle, la più grande e con la miglior vista sul palcoscenico. 
La donna stava poggiata sul parapetto, sporgendosi col busto verso di loro, molto di più di quanto un normale essere umano possa permettersi senza precipitare e rompersi l'osso del collo. 
Aveva indosso una veste attillata che Joel notò essere la stessa che il fumo le aveva disegnato addosso la prima volta che gli si era palesata, nel bel mezzo della classe. 
:-Non mi piacciono granché i teatri-. Le rispose Calmoniglio, tentando di tagliare corto con quella frivola conversazione. 
:-Oh- mormorò Aenigma con delusione, iniziando a sfumare in un freddo blu -che peccato-. 
E' realmente avvilita” Pensò il ragazzo, non appena si accorse del suo cambio di colore, che la sua sensibilità stesse aumentando in qualche modo? 
La donna scosse il capo, tornando nuovamente nel suo amato ametista, sorridendo infine verso i Guardiani, aveva lo stesso sorriso delle statue nel corridoio. 
:-Non siamo certo qui per parlare della mia casa e, d'altronde, vedo che mi avete portato il regalo che volevo. Che carini che siete....al contrario del vostro amico-. Disse accennando con la testa alla sua destra dove stava Jack Frost, sollevato in aria, gli occhi di ghiaccio sostituiti da iridi sanguigne. 
:-Oh Jack!- tentò di volargli incontro la fata -Cosa ti hanno fatto?-. 
Lo Spirito dell'Inverno si scansò velocemente alla presa della Guardiana, fissandola impassibile, come se...:-Non mi riconosci?-. 
:-Dai, detta così mi fai sembrare cattiva-. Commentò Aenigma, scocciata dal melenso comportamento della fata. 
:-Cosa credi di essere, una santa? Mh?- le domandò Dentolina, iniziando a volarle contro -Perché se è questo ciò che pensi, allora ho una gran brutta notizia da darti!-. Era quasi vicina alla balconata, quando Jack le si parò davanti e, allungando il braccio destro verso di lei, la scaraventò all'indietro con una folata di vento gelido, facendola cadere ai piedi degli altri che subito accorsero in suo aiuto. 
:-Bando alle ciance, Piume Multicolor- esclamò la donna -non ho alcun interesse nel parteggiare per il bene o per il male. L'unica cosa che voglio, adesso, è liberarmi di questo spinoso affare quanto prima possibile quindi...- Allungò una mano davanti a se, facendo schioccare le dita. 
A seguito di quel gesto, il parapetto della balconata si aprì, lasciando che una scia di fumo formasse una scalinata che arrivò dai suoi piedi sino a quelli dei Guardiani -...possiamo anche cominciare-. 
:-Grace!-. Urlò Joel, non appena vide sua sorella, poggiata con la testa lungo le gambe della donna, avvolgendole il braccio attorno al polpaccio. 
:-Cosa le hai fatto?-. Chiese il ragazzino con rabbia, stringendo i pugni lungo i fianchi, cercando di impedirsi di correre a gambe levate verso Grace. 
Lo Spirito abbassò lo sguardo sulla ragazza e, dopo aver scosso la gamba, notando che questa non si mosse di un centimetro, scosse il capo, stringendosi nelle spalle con assoluta noncuranza :-Deve essersi affezionata a me-. 
:-Se le hai fatto del male io...-. 
:-A-ah!- Esclamò Aenigma, scuotendo l'indice sinistro avanti a se -Tu non farai assolutamente un bel niente, mio caro guastafeste, hai già causato abbastanza problemi, non credi anche tu?-. 
Trattieniti!” Si rimproverò il ragazzo “O manderai all'aria tutto quanto se non ti controlli” 
Joel fece qualche passo indietro, volgendosi verso i Guardiani. 
:-Devo andare-. Disse loro. 
Dentolina gli strinse la mano, Calmoniglio gli scompigliò i capelli ed infine North poggiò le grandi mani sulle sue piccole spalle :-Abbi coraggio-. 
Joel annuì, volgendo poi lo sguardo a Sandman, il quale non si mosse. 
Li guardò infine un ultimo istante :-Io credo in voi-. Disse loro, avviandosi infine verso la scalinata che era divenuta anche essa di marmo viola. 
La salita gli parve interminabile, mai quanto l'attraversare il corridoio poco prima, ma al tempo stesso troppo breve. 
Alzò lo sguardo, incontrando la donna che ormai si trovava a pochi gradini di distanza da lui, quando percepì, alle spalle dello Spirito, uno scintillio dorato. 
Volse un'occhiata di sbieco alle proprie spalle, la sagome di Sandman era ancora nello stesso posto, immobile. 
Altri pochi passi e la donna avrebbe potuto finalmente potuto mettere le proprie grinfie su di lui. 
:-Ma ciao tesoro!-. Allargò le braccia la donna, accogliendolo. 
Sandman, alle sue spalle, iniziò a far roteare un lazo dorato, silenziosamente, mentre lo sguardo di Jack era concentrato sul gruppo al piano inferiore. 
Aveva approfittato del suo momento di distrazione con Dentolina per creare una propria copia e, così, sgattaiolare velocemente alle spalle della donna. 
Il lazo fece ancora un paio di giri, aumentando di diametro, non sarebbe potuta sfuggire. 
Era fatta ormai. 
:-Lo vuoi davvero?-. Domandò Aenigma, abbandonando quindi le braccia lungo i fianchi, fissando inizialmente un punto indefinito avanti a se, tant'è che Joel pensò stesse parlando con lui, per poi voltare lentamente il capo alle sue spalle, verso Sandman. 
:-Vuoi davvero che finisca di nuovo così?-. Gli chiese al Guardiano che, sbarrò gli occhi, quando il viso di lei mutò per un breve attimo in quello dai lineamenti delicati che ben conosceva :-Perché?-. Gli chiese ancora, il suo più grande tormento. 
Ti sei ripromesso che avresti pensato al ragazzo!” Si disse, scuotendo il capo, ma oramai aveva indugiato troppo a lungo e, quando il suo attacco fu sul punto di essere sferrato, qualcosa bloccò il suo braccio. 
:-Bravo il mio piccolo Nexus-. Esclamò entusiasta Aenigma, mentre il serpente stringeva le proprie spire attorno al piccolo corpo del Guardiano, paralizzandolo così come aveva già fatto in precedenza con il terapista di Joel. 
La situazione degenerò inesorabilmente. 
Joel rimase immobile, incapace di decidere se fuggire dai Guardiani o tentare di salvare sua sorella, con il solo risultato che Aenigma riuscì ad afferrarlo per un braccio, tirandolo a se. 
Gli altri tre Guardiani tentarono di avvicinarsi ma Frost si parò proprio dinanzi a loro, sugli scaloni, impedendo così il passaggio per arrivare ad Aenigma che stava tenendo, oltre a Grace, anche Joel e Sandman in ostaggio ora. 
:-Lasciaci passare- sibilò Calmoniglio al Guardiano Corrotto, il quale lo respinse col proprio bastone. 
:-Perdonami Jack-. Mormorò allora Dentolina, deviando il proprio percorso, facendo una curva alla sua sinistra, dirigendosi in volo verso la donna. 
Jack ovviamente si lanciò contro di lei, inseguendola. L'avrebbe anche colpita, probabilmente, se qualcosa non avesse colpito prima lui, sulla nuca per la precisione, facendolo svenire ma, prima che potesse toccare il pavimento, la fata lo afferrò, posandolo delicatamente sul marmo freddo. 
Il boomerang tornò nella zampa di Calmoniglio :-E' solo svenuto-. Le disse, per poi volgersi verso Aenigma, la quale continuava a sorridere. 
Avevano messo Jack fuori uso, era vero, ma lei aveva tra le mani i due ragazzi ed un Guardiano, un solo passo e tutto sarebbe potuto andare a rotoli in pochi istanti. 
Motivo per cui rimasero fermi, sulla scalinata. 
:-Eravate realmente convinti che un piano così..così...- rifletté alcuni istanti sulla parola esatta da utilizzare -..insulso! Ecco! Un piano così insulso, potesse ingannare me? Mi sarei aspettata di meglio da delle leggende, o come cavolo vi chiamano-. 
:-No, non proprio-. Le ringhiò contro il Pooka, volgendo a North uno sguardo truce, mentre l'altro rimase impassibile a guardare avanti a se, le scimitarre sfoderate in entrambe le mani, chino in avanti nella sua tipica posizione d'attacco. 
Aenigma rise, chinandosi vicino a Joel, sfiorandogli la guancia con la sua, mentre affondava le unghie della mano destra nella spalla del ragazzino, posando invece l'indice sinistro sulla sua tempia, indicandola e pigiandoci un po' troppo forte, facendogli male. 
:-Credevo di avervi chiaramente detto che sarei stata a conoscenza di qualsiasi vostro piano e, anche se vi foste presentati con un intero esercito, io avrei comunque giocato d'anticipo, tenendo sempre il coltello dalla parte del manico. Sapete perché?-. 
:-Riesci ad interferire con percezioni di ragazzo-. Rispose North per lei, ormai rassegnato. 
:-Precisamente- si rimise in piedi -A dire la verità, ero convinta che ci foste già arrivati ma, ahimè, devo ritrovarmi d'accordo con quella viscida macchia d'ombra, per una volta. Non siete altro che un branco di vecchi e patetici fenomeni da baraccone. 
:-Guardiani dell'Infanzia? Non fatemi ridere, non siete nemmeno in grado di proteggere un singolo bambino senza evitare che il mondo intero rischi di rimetterci ogni volta!-. 
Sollevò quindi, senza alcuna fatica, Grace afferrandola per un braccio e trascinando Joel, senza lasciargli un solo istante la spalla, continuando al tempo stesso a mantenere il suo sguardo malizioso sui Guardiani. 
Un solo passo e per loro è finita” dicevano i suoi occhi rossi. 
Spinse i due giovani contro una parete, dalla quale delle braccia apparvero, immobilizzandoli contro di essa. 
:-Comunque sapete, sono abbastanza sollevata della vostra slealtà ed incompetenza, questo renderà meno ingrato il mio piano iniziale di distruggervi ugualmente, una volta riavuto tra le mani il moccioso-. 
:-Infame bugiarda!- Le urlò contro Calmoniglio -Avevamo un accordo!-. 
:-Ci terrei a ricordarti, palla di peli,che siete stati voi i primi ad essere venuti meno alle condizioni che erano state stabilite. Non avevo ben specificato “niente trucchetti”? Eppure voi avete comunque tentato di farmi fessa! 
:-Ed io, comunque, non sto venendo meno a nulla. Vi avevo promesso che la ragazza sarebbe uscita di qui, fisicamente incolume, non che voi sareste sopravvissuti a questa nottata-. 
Gli occhi di Joel viaggiavano da una parte all'altra del teatro, mentre la testa gli vorticava, divenendo pesante iniziando a respirare con affanno. Allungò la mano quel poco che poté per stringere la mano della sorella, ancora priva di sensi, al suo fianco, mentre la sua paura aumentava in maniera esponenziale. 
:-Avevi detto di non parteggiare né per il bene né per il male- le disse Dentolina -se è così, quale beneficio trarresti dalla nostra...distruzione?-. 
:-Affari personali-. Rispose l'altra velocemente, avvicinandosi a Sandman. 
:-Adesso, permettetemi di far calare il sipario sulle vostre inutili vite-. 
Posò quindi una mano sulla testa del Guardiano dei Sogni, afferrandogli alcuni ciuffi dei suoi capelli, alzandogli il viso verso il suo :-Se non sbaglio io e te, abbiamo un piccolo conto in sospeso-. E, senza alcuna esitazione, colpì in volto il povero Sandman con un pugno. 
Dentolina urlò e, assieme a Calmoniglio e North, si lanciò all'attacco, quando un muro di fumo si alzò, in protezione dello Spirito, e quando vi passarono attraverso, caddero sulle proprie ginocchia, in preda ad orribili visioni. 
:-Questo è per l'altro giorno-. Disse la donna al Guardiano dei Sogni, quasi privo di sensi, agitando il polso con soddisfazione. 
Ti prego, non fargli del male” 
Presto sarà tutto finito” 
Infine si volse verso i tre restanti Guardiani: meraviglia, speranza e ricordi erano ridotti ad una misera manciata di polvere che avrebbe presto fatto volare via con un semplice soffio. 
:-Rassegnatevi, miei adorati, c'è un alba ed un tramonto per ogni cosa. Ed ora il sole sta calando su di voi, per poi risorgere in un glorioso mondo dove tutto sarà solo Follia ed Aenigma Oblio Smoke-. 
:-Non ne sarei così sicuro!-. 
Questa volta Aenigma non riuscì a reagire in tempo, rendendosi conto d'aver fatto un passo falso, quando una tempesta di sabbia nera le si scagliò contro, come una mandria di cavalli impazziti, travolgendola nel mezzo e trascinandola via con se. Mandandola a sbattere da una parete all'altra e verso il soffitto, mentre si agitava nel mezzo urlante, per essere infine scaraventata ad alta velocità sul palcoscenico dove, una volta dissolte le ombre, rimase a terra, zitta ed immobile, priva di sensi. 
Ogni forma di fumo sotto il suo controllo perse consistenza, così che Sandman ed i due giovani furono finalmente liberi. 
:-Il Re degli Incubi è tornato!-. Urlò vincente Pitch, apparendo al trotto di Onyx, il suo prediletto Incubo Purosangue. 
Calmoniglio, abbassò le orecchie, osservando la scena a bocca aperta. 
:-Come...come hai fatto a..-. 
:-A fare un'entrata spettacolare? Sono pur sempre un super cattivo, ricorda, è importante l'entrata in scena- fece una pausa -chiudi la bocca o ci entreranno le mosche-. 
Il Pooka volse un'occhiata a North, notando solo in quel momento che stava ridendo sotto i baffi. 
:-Tu! Tu lo sapevi?!-. 
Il Guardiano delle Meraviglie batté una mano sulla magra spalla dell'uomo, una volta che questi fu sceso da cavallo :-Il piano era distrazione, il vero piano era...- allargò le braccia – ...questo! Ho voluto credere di potermi fidare di lui-. Esclamò con gran soddisfazione, mentre Pitch spolverava la spalla su cui aveva appena ricevuto la pacca di North. 
:-Sì, sì..ora piantiamola con le moine- disse Pitch, voltandosi verso Aenigma, la quale stava iniziando a riprendere i sensi -vediamo di finirla una volta per tutte-.
   
 
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