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Autore: Lady_Whytwornian    29/06/2015    1 recensioni
Ambientazione e personaggi sono stati mantenuti con l'introduzione di altri di mia invenzione.
La trama è fondamentalmente basata sul quella dell'intera saga con modifiche apportate per adattarla alle mie esigenze. E' la mia versione della storia centrata sui Malfoy e il loro futuro. Su quello che potrebbe essere successo loro dal ritorno di Lord Voldemort alla sua caduta. E se poi fosse ritornato?
Genere: Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti | Coppie: Lucius/Narcissa
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Più contesti
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Mentre veniva medicato nell’infermeria del Ministero Elbereth gli chiese: - a cosa stai lavorando oltre che al sigillo del pacco che ti è stato recapitato e alla lista, che credo ormai agli sgoccioli, dei Mangiamorte rimasti in libertà?
Lucius rimase per un attimo in silenzio, avrebbe voluto dire a nient’altro, ma dopo l’interrogatorio subito, non se la sentiva di affrontare da solo quello che stava portando avanti anche con l’aiuto di Hermione.
L’aveva coinvolta in questa sua indagine dopo aver condiviso alcuni dubbi su dei fatti avvenuti sia al Ministero che fuori e che non potevano essere delle semplici coincidenze.
Hermione lo guardò e gli disse: - signor Malfoy, credo che Lady Whytwornian dovrebbe esserne informata. Dopo quello che le hanno fatto oggi è evidente che l’indagine che sta svolgendo ha preso una brutta piega.
- Lucius?
- Vengo a casa tua stasera. Credo che sia il posto più sicuro per parlare.
- Va bene. Signorina Granger, dato che ha quanto pare sei coinvolta, l’invito è esteso anche a te.
Era ormai pomeriggio inoltrato quando Lucius ed Hermione si materializzarono davanti al cancello della villa di Elbereth. Rimase stupefatta di ciò che vide.
- I Whytwornian sono una delle famiglie più antiche della nobiltà dei maghi – spiegò Lucius – e che tu ci creda o no, sono molto fieri della purezza del loro sangue. Capirai meglio quando entreremo.
Disse i loro nomi e il cancello si aprì.
Un elfo domestico li accolse davanti al portone di ingresso: - Buonasera – disse inchinandosi – la mia signora vi sta aspettando.
Hermione continuava a guardarsi attorno. Le pareva di essere entrata in un museo.
Vennero fatti accomodare nel salotto dove il camino era già acceso e due enormi alani erano tranquillamente accovacciati sul tappeto.
Appena videro i due ospiti si alzarono in piedi pronti a scattare.
- Non temete – disse Elbereth – attaccano solo su comando. Seduti!
E si rimisero tranquilli a terra pur seguendo con lo sguardo la loro padrona e i nuovi arrivati.
- Prego, accomodatevi. Volete bere qualcosa? Lucius per te immagino un bicchiere di vino. Hermione?
- Del succo di zucca, grazie.
L’elfo domestico che si trovava nel salotto sparì e tornò con un vassoio e dei bicchieri pieni.
- Raccontatemi di questa indagine.
Iniziò a parlare Lucius: - qualche mese fa stavo verificando le liste che avevo preparato e confrontandole con gli arresti, gli interrogatori e i processi.
Mi era parso che ci fosse qualcosa di non chiaro, ma non riuscivo a trovare il nesso. Poi ho collegato Mangiamorte, membri del Ministero, giudici con arresti e rilasci ed è uscito uno schema che si ripeteva.
Ne ho parlato con la signorina Granger che ha fatto ulteriori controlli e alla fine tutto combaciava: nel caso di interrogatori “pilotati” e rilasci erano sempre le stesse persone ad essere coinvolte.
Ho ritenuto che sarebbe stato importante partecipare ad almeno uno di quegli interrogatori, ma non sapevo come fare per evitare di essere coinvolto apertamente. Non sapevo come sarebbe stata presa la mia…intrusione… Ho pensato quindi che la signorina Granger…
Elbereth spalancò gli occhi: - hai deliberatamente coinvolto una stagista in…
Non fece tempo a finire la frase: - Aspetti signor Malfoy, non si prenda la responsabilità di una mia decisione. Vede Preside, quando il signor Malfoy mi ha fatto vedere i risultati cui era giunto io mi offrii per fare da segretaria al prossimo processo che avrebbe visto quelle persone coinvolte. Il fatto che sono una stagista mi permetteva di dare una spiegazione plausibile per il mio interesse. Poi c’è stato un intoppo: il segretario per quel procedimento era già stato nominato, ma avrebbero accettato ben volentieri la mia candidatura per quello successivo.
Dovevo assolutamente partecipare a quello e quindi, beh, il segretario designato si è improvvisamente ammalato e quindi mi hanno chiamata.
- Si è improvvisamente ammalato? – chiese Elbereth – Cosa avete fatto? No, meglio di no. Non lo voglio sapere. Andate avanti…
Hermione si alzò – Il processo era una farsa. Si vedeva chiaramente. Inoltre ho fatto in modo che il verbale venisse in doppia copia e poi sono riuscita ad avere quello depositato. Sono completamente diversi. Legga.
E consegnò ad Elbereth i due verbali.
Mentre Elbereth leggeva le due copie, Hermione si avvicinò al camino: voleva osservare meglio lo stemma che tanto l’aveva colpita.
Anche Lucius si alzò: - Illuminante, non trova signorina Granger? Un grifone che sovrasta le torri e un serpente che le abbraccia. La Luce e l’Oscurità racchiuse nello stesso stemma.
- Cosa significa? – chiese Hermione.
- Puoi appartenere ad entrambe e a nessuna. La sua famiglia ci è sempre riuscita. Lei non ha la minima idea del potere che ha Elbereth. Con lei le Arti Magiche hanno raggiunto livelli cui ben pochi possono aspirare.
E guardò Elbereth che aveva alzato gli occhi e li stava osservando.
- Ho letto sia il verbale redatto da Hermione che quello ufficiale depositato dal giudice e devo dire che sono molto preoccupata. E’ chiaro che si sta cercando di tenere fuori da Azkaban certi maghi piuttosto che altri. Dobbiamo capire chi e perché.
Lucius: chi è dentro e chi è stato dichiarato innocente?
- Ho fatto lo stesso ragionamento e questi sono i nomi. Quello che sorprende è che esiste un legame sia tra quelli che sono stati rilasciati che tra quelli che sono stati incarcerati.
A prima vista non è così evidente, ma se consideriamo prima di tutto i loro impieghi, vediamo che chi è stato incarcerato era alla diretta dipendenza del giudice, mentre chi è stato liberato era alle dipendenze del Ministero. Nessuno di questi era marchiato come Mangiamorte – il Signore Oscuro lo faceva solo con i suoi più fidati – abbassò per un attimo gli occhi, poi riprese – anche perché se avessero avuto il marchio nero non sarebbero stati di certo liberati. Però erano sicuramente maghi e streghe che collaboravano con i Mangiamorte, passando informazioni sulle attività del Ministero. Inoltre ricoprivano ruoli non determinanti ma importanti nel far passare alcune notizie invece che altre. Per esempio il referente stampa del Ministero per la Gazzetta del Profeta e per la stampa babbana. Oppure il responsabile medico che manteneva i rapporti con il San Mungo.
In pratica sono stati liberati quelli che possono gestire le informazioni senza ricoprire ruoli di comando. In questo modo è meno evidente.
- Va bene – disse Elbereth – in questo modo sia il mondo magico che quello babbano avranno solo certe notizie. Mentre quelli in carcere?
- Qui è più difficile da trovare il legame: sembrerebbe che in carcere siano finiti membri del tribunale, delle forze dell’ordine. Che senso ha avere queste persone ad Azkaban? Poi mi sono chiesto cosa farei se volessi organizzare una rivolta in prigione…
- Ci sta anche questo – commentò Elbereth – hai avuto modo di diventare un esperto durante la tua permanenza? – disse poi con sarcasmo.
Lucius respirò prima di rispondere a questa provocazione. Non aveva dimenticato, non ci sarebbe mai riuscito – Tutti i giorni quando mi guardo allo specchio vedo questo marchio – disse spostando il colletto della camicia.
- Lucius…nulla atterrisce di più uno specchio che una coscienza non tranquilla…
- Non provocarmi! Elbereth – si voltò di scatto con uno sguardo pieno d’ira, poi cambiando tono di voce –  non lo fare, per favore… Azkaban è nei miei incubi, tutte le notti. Nessuno può capire veramente se non ha provato quello che mi hanno fatto. Ti resta dentro e ti annienta.
A quel pensiero strinse con mani tremanti il bicchiere che aveva in mano e finì in un sorso il vino che era rimasto. Poi si spostò verso la finestra che guardava il parco della villa.
Hermione credette che stesse piangendo e guardò Elbereth che si limitò ad alzare un sopracciglio.
Il silenzio che era sceso nella stanza fu interrotto da un elfo domestico: - chiedo scusa mia signora, al cancello c’è Harry Potter che chiede di poterla vedere.
- Harry è qui? – disse Hermione con enorme sorpresa.
Lucius si voltò di scatto: Potter? Per quale motivo avrebbe dovuto venire lì?
Elbereth rimase un attimo a pensare. – Fallo venire – disse infine.
 
  
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