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Autore: Katonoffirecrow    29/06/2015    3 recensioni
Questa storia tratta della seconda parte di Equilibrium dove dopo gli eventi di distorsione e liberazione, nuovi e vecchi personaggi si apprestanto a tornare sull'orlo di un evento storico che i pony devono assolutamente evitare, per il bene dell'armonia
Genere: Avventura, Azione, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La porta proibita, completamente diverta, lasciando fuoriuscire dal suo interno un fortissimo calore che avrebbe annichilito qualsiasi essere vivente restava immobile e silente, come la creatura sotto la propria volta.

Quest'ultima, ancor prima di essere fuoriuscita da essa aveva iniziato a mutare il proprio aspetto fisico, lasciando cadere al suolo buona parte dei propri indumenti strappati neri, che si polverizzarono ancor prima di toccare il suolo.

Il suo corpo completamente nero cambiò di colpo colore, e corporatura, assumendo un aspetto umanoide con una muscolatura media dal colorito azzurro, facendo mutare anche il proprio capo, da cui si staccò la maschera.

Ma prima ancora che il volto potesse essere visibile, le fiamme l'avvolsero solidificandosi attorno formando una sorta di casco azzurro, che si protraeva in avanti dai lati delle tempie con due grosse corna, mentre il frontale ricordava vagamente una sfera nerastra, dentro la quale erano visibili soltanto due occhi dorati, fissi dinnanzi a se.

Nello stesso istante, anche la schiena dell'essere scricchiolò sonoramente, come in procinto di rompersi, ed in pochi secondi, dopo che anche in quel punto il corpo si fu irrobustito, due grosse ali da pipistrello, che con un forte battito aumentarono la corrente d'aria vulcanica che fuoriusciva dalla porta.

Ma nello stesso modo in cui erano fuoriuscite esse rientrarono nel corpo, senza lasciare alcuna traccia, se non due leggere fessure trai muscoli della schiena in vicinanza delle scapole.

Le catene attorno alle braccia finirono in frantumi appena l'essere strinse con forza i pugni facendo contrarre i muscoli, mentre i suoi piedi si triforcarono, assumendo le sembianze di zampe di drago.

A trasformazione completa la creatura, come intenta a vantarsi del proprio operato sollevò la mano destra fissandosi il palmo dell'arto che terminava con unghie affilate.

« Per ora questa forma mi soddisfa. E tu cosa ne pensi ? » disse la creatura, voltando lo sguardo verso un muro della grotta a poca distanza dal passaggio che dava alla stanza dei tre pilastri, su cui un grosso rigolo di lava stava scendendo.

Nessuna risposta venne udita.

« Pensi che non mi sia accorto della tua presenza ? Ricorda che non sono come gli altri. » ruggì l'essere spalancando il palmo della mano destra rivolto verso il punto osservato, scagliando una forte onda d'urto verso di esso, lacerando il pavimento della grotta fino a che l'attacco non venne bloccato ad un non nulla dall'impatto, facendolo come svanire nel nulla.

« I tuoi modi restano sempre rudi Imperius. Vedo che questi millenni di prigionia non sono serviti a nulla. » disse una voce femminile decisamente seria, mentre un cerchio violaceo quintessenziale cominciò ad aprirsi dinnanzi al magma, venendo osservato dall'essere che fece fuoriuscire due getti di calore dalle fessure alari.

« Forse perché il patto era che avrei dominato in modo equo tramite loro. Non che sarei stato privato dei miei poteri e corpo, e trovarmi rinchiuso ed incatenato in eterno dentro al tartaro !! Ma immagino che questo tu lo sapessi, vero piccola sguattera ? »

Un flusso magico rosso fuoriuscì di colpo dal portale, passando ad un non nulla dal volto di Imperius, che rimase immobile per qualche istante, fissando irato l'essere quintessenziale che stava fuoriuscendo.

« Dovresti moderare i termini. In fondo ti trovi dinnanzi ad un supremo, nonché attuali guardiana di Equestria. » disse con tono impassibile una figura femminile col braccio sinistro coperto da un lungo guanto in raso bianco, disteso verso di lui, vestita solo di due lunghi stivaletti bianchi ed un abito bianco retto solo da due spalline a coprire il suo esile corpo, mentre i lunghi capelli grigi le scendevano sotto forma di due lunghe ciocche dai lati della testa arrivando fino al bacino.

La donna avanzò di qualche passo, tenendo il proprio sguardo grigio fisso sull'essere, che incrociò le braccia dinnanzi al petto.

« Da quello che ricordavo, tu avevi l'aspetto di una bambina.

Ergo come mai mi ritrovo dinnanzi un bocconcino tanto appetitoso quanto privo di curve ? »

« Denoto dalle tue parole che apprezzi questa mia nuova forma, seppur resti comunque abominevole nel tuo connubio di gentilezza e grettezza.

In ogni caso, hai ragione, noi non invecchiamo ma ciò non ci impedisce di modificare il nostro aspetto fisico, e non dovresti stupirti visto che lo fai anche tu, che sei un essere inferiore. » rispose, sorridendo quasi impercettibilmente la ragazza, abbassando il braccio, allineandolo al proprio corpo per poi cominciare ad avvicinarsi ad Imperius.

Quest'ultimo, restando immobile ridette per qualche istante, lasciando poi scendere anch'esso le mani lungo i fianchi, avviandosi anch'esso in direzione dell'interlocutrice con fare più energico.

« Ascolta, non ho tempo di parlare con te. Ho una caccia da iniziare, e molte cose da fare, quindi col tuo permesso io me ne andrei e lascerei a te il delicato compito di portare i miei saluti più acidi a Nero. »

« Fermo. » sentenziò la ragazza, fermandosi di fianco all'essere che venne come immobilizzato da una magia di alto rango che si manifestò per qualche istante sotto forma di catene rosse lungo tutto il suo corpo.

« Che diavolo stai facendo..?! Non avrai intenzione di imprigionarmi nuovamente, vero ?! »

« Dipende...» disse arretrando di qualche passo, portandoglisi davanti, tenendo il proprio sguardo grigio fisso nel suo giallognolo.

«...Se la tua intenzione è quella di uscire all'esterno, per dare la caccia ai componenti del tuo potere potresti causare danni estesi ad Equestria visti i tuoi modi, causando una devastazione senza pari.

Per tanto sarebbe mio dovere rinchiuderti in questo preciso istante all'interno della porta proibita, ed assicurarmi che nessuno possa più trovarla. »

« Ma tu non vuoi farlo...vero ? »

« Per tua fortuna no. Seguendo il volere e gli insegnamenti di Nero, ho appreso come poter sfruttare questo genere di situazione a mio vantaggio.

Vedi, ci sarebbe un problema che mi assilla, e dunque non potendo agire in prima persona avrei bisogno di qualcuno che se ne occupi. »

« Vorresti forse rendermi un superiore ed un tuo cagnolino ?! » ringhiò Imperius cercando di liberarsi all'incantesimo, facendo vibrare leggermente le catene magiche che comparve per qualche istante per la forte pressione applicata, mentre la ragazza arretrò leggermente, seria.

« Non penso sia necessario renderti tale. Il tuo potere è più che sufficiente per i miei scopi.

Inoltre dopo certi fatti avvenuti generare supremi è una cosa che accade molto più raramente. »

« E cosa dovrei fare ? Sempre ammesso che accetti questa proposta. »

« La mia non è una proposta, è una sentenza. O lo fai, o ti rinchiudo. »

L'essere deglutì con forza sentendo ciò, abbassando leggermente il capo.

« Vedo che hai capito. Ora ti libererò e tu uscirai in superficie, recandoti al Nexus di Canterlot, senza ingaggiare combattimento con le due principesse, che ritengo saranno occupate ad occuparsi di un altro problema al Crystal Empire, pertanto dovresti avere campo libero.

Una volta giunto li ti recherai nella sala del Nexus di Athena. »

« Ed una volta che sarò li ? » chiese l'essere, osservando di colpo comparire un grosso sorriso sul volto della ragazza quasi storpiandoglielo.

« La dovrai eliminare senza lasciarne la minima traccia.

Sono stata chiara ? » chiese avvicinandosi di qualche passo ad Imperius, sollevandogli con l'indice destro il volto, fissandolo dritto negli occhi.

« Cristallina, Rain. Ora però liberami, che ho voglia di vedere come è cambiato questo mondo, e di riprendermi i miei poteri. »

« Eh sia. Ma ricorda, io ti osservo, e credimi, se un tempo temevi l'abisso di Nero, prega di non conoscere mai il bacio della rovina. » disse con tono serio la figlia di Ruin, svanendo all'interno di un cerchio quintessenziale comparso alle sue spalle, in cui lei arretrò fino a non lasciare alcuna traccia della sua presenza.

Pochi istanti dopo le catene magiche svanirono nel nulla, lasciando libero Imperius, che con gesto stizzito, si scrocchiò le spalle e le braccia cominciando ad avviarsi verso l'uscita del pilastro centrale.

« Questo è tutto da vedere cara mia. Sarai anche una suprema, ma c'è un motivo se ero chiamato “God slayer”, e presto o tardi lo scoprirai anche tu. » sentenziò l'essere, avvicinandosi alla colatura lavica preparandosi a varcarla.

Ma in quello stesso istante un brivido percosse la sua schiena, ed una malevola risata parve provenire da tutto il suo corpo.

« Perché mai dovrei sporcarmi le mani...in fondo questa insulsa razza non merita più cotanta attenzione. Esistono magie ben più grandi da cui posso attingere...» sibilò Imperius, pensando ai vari mondi presenti nella zona.

« Però non posso certo lasciare che le mie “parti” restino libere in questa terra...ergo penso che sia giusto lasciare loro un regalo, o meglio un privilegio.

Ma prima di fare ciò, mi occorre del materiale di partenza, e so bene dove reperirlo. » sentenziò la creatura, che con un cenno deciso della mano destra fece comparire un varco dinnanzi a se, all'interno del quale era possibile vedere la vastità cosmica farsi sempre più nitida, fino a focalizzarsi su di un satellite ben noto ad Equestria per i guai causati in passato.

« Perfetto. Direi che ora ho praticamente tutto, mi basterà solo aggiungere un po' del mio potere e penso...si, un po' del dolore di queste inutili creature. » disse Imperius scuotendo la mano sinistra, rivolgendo il palmo verso l'alto, facendo comparire una sfera viola, che brillando pareva quasi gorgogliare come il più vorace degli stomaci, cominciando ad attrarre a se tutto il male ed i cattivi sentimenti presenti ad Equestria che cominciarono ad affluirvi all'interno sotto forma di pulviscoli magici rossi come il sangue, che ingolfarono il contenitore fino al punto di farlo quasi esplodere.

Ma proprio un istante prima che ciò accadesse Imperius la lanciò all'interno dello squarcio richiudendolo istantaneamente, con un gesto fulmineo.

« E' sempre interessante generare la vita. Ma ora sarà meglio andare a prenderne un po' per me. » sentenziò cominciando a svanire all'interno della colata lavica, mentre all'esterno, sulla superficie del pianeta tutti gli occhi dei viventi erano puntati verso il cielo, dove un immenso bagliore rossastro aveva tinto la volta astrale di un forte cremisi, come se lo stesso universo avesse preso a sanguinare, gettando la popolazione nel caos.

Tale fenomeno perdurò per alcune ore, ma mentre i vari regnanti cercavano di far credere ai propri sudditi che ciò era stato solo un evento casuale, nessuno di loro poteva immaginare cosa stesse nascendo nella luna.

  
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