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Autore: eeneys    29/06/2015    1 recensioni
《Lei non mi può obbligare.》dico io stringendo i denti e iniziando già a non sopportarlo a Mister "devifarequellochedicoio"
《Giovedi alle sei di pomeriggio, puntuale. Ora prego può andare.》 dice alzandosi e aprendomi l'altra porta collegata con la sala principale
《Arrivederci. 》mi dice lui sorridendomi e aspettando una mia mossa
Raccolgo tutto ed esco ma prima di poter replicare ancora una volta quella sua imposizione, lui mi chiude la porta in faccia.
Che stronzo del cazzo
Genere: Drammatico, Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate | Contesto: Contesto generale/vago
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《Sei ancora decisa?》Mi chiede Ek stringendomi la mano e con l'altra accarezzandosi la pancia ormai sporgente

《Non sei costretta.》mi dice Violet con gli occhi lucidi mentre mi accarezza i capelli, l'istinto materno in loro si inizia già a sentire

《Sì..devo..mi serve un po' di pausa..》dico io abbassando lo sguardo sulle mie converse

《Ma proprio sicura?》Mi chiede Violet guardandomi con uno sguardo triste

《Sì. 》confermo io, vedo Miguel e Matt guardami da lontano con uno sguardo compassionevole

Io non voglio la compassione di nessuno.

《Devo andare.》dico io prendendo il manico della valigia e iniziando a muovermi per andare verso il check-in

Ek e Violet iniziano a piangere, la maternità le rende troppo sensibili.

《Sto partendo ma non significa che non tornerò più.》dico io sbuffando

Ho bisogno di una pausa da tutti e da tutto.

《Va bene. .》dice Ek asciugandosi le lacrime e abbracciandomi insieme a Let

《Ci mancherai.》dice Let

《Fatti sentire,mi raccomando.》mi dice Miguel che si è avvicinato proprio in questo momento

《Certo..》dico io facendo un piccolo sorriso e ricambiando il suo abbraccio

Matt mi abbraccia senza dire nulla ma con uno sguardo che dice abbastanza.

《Ci vediamo ragazzi. Vi voglio bene.》dico i io sentendo un blocco alla gola e gli occhi lucidi, mi volto per non farmi vedere in quelle condizioni e inizio a camminare velocemente verso il check-in

Non mi volto a guardarli.
Guardare le persone che ami e andartene per il tuo bene,non fa stare bene sicuramente, ma ogni tanto allontanarsi, è l'unica soluzione che resta per poter ritrovare sé stessi.

Dopo il fatto di Robert ho deciso di andare via, di lasciare il lavoro, lasciare Brooklyn, New York e tutto.

Manca solo un mese al mio 21esimo compleanno e ho deciso di fuggire,scappare dai miei problemi e dalle mie sofferenze.

Scappando non si risolve nulla, ma forse in Alaska troverò per un po' la pace che cerco.

I miei zii ,dalla famiglia di mia madre, vivono da qualche anno ad Anchorage, la città più grande dell'Alaska e ho deciso si andare lì, hanno una villetta ereditata, che non usano.
Insomma, il posto dove vivere l'ho trovato, conosco qualcuno, resta solo trovare un lavoro.

I miei oggetti personali e i mobili li ho già fatti portare nella villetta ad Anchorage sotto sorveglianza dei miei cugini.

《Salve,può mettere le valigie qui. Mi dia i documenti,per favore.》Mi dice la signorina, indicandomi un nastro trasportatore dove le valige da stiva vengono pesate

《Oh certo.》 Poso le due grandi valigie sopra il nastro e le porgo i documenti, tempo 5 minuti ed sono già pronta per l'imbarco.

Mentre faccio la fila guardo fuori dai vetri dell'aeroporto,saranno gli ultimi ricordi di New York che porterò con me in questi mesi?

Dopo una mezz'oretta di fila e quattro chiacchiere con una signora che deve fermarsi a Seattle, riesco a salire sull'aereo.

Mi siedo e guardo fuori dal finestrino, amo stare da quel lato.
Sono sempre stata curiosa e avida di vedere tutto ciò che è bello, e dagli aerei si possono vedere meraviglie .

Mi allontano da esso,poggio la testa sul cuscinetto del sedile e chiudo gli occhi , pronta a lasciare tutto e a ricominciare.

《Volo 725,Boeing 737, direzione Seattle Sea 7.15 am, arrivo previsto, alle 10.30 am. Buon volo dalla nostra compagnia.》
-

Dopo 10 ore di volo, più scalo a Seattle, alle 10 del mattino, orario con meno quattro ore da New York (14 pm), riesco a rimettere i piedi sulla terra ferma in modo definitivo ad Anchorage.

Dopo 30 minuti finalmente esco dall'aeroporto e mi dirigo verso mio cugino Daniel.

《Julia!!! Come stai? Com'è andato il volo?》Mi chiede mio cugino abbracciandomi forte, forse anche troppo

Mio cugino Daniel è  un ragazzo di 30 anni, un bel ragazzo, alto, capelli castani e occhi verdi, abbiamo preso entrambi dalla famiglia di mia madre.

《Ciao! Sono stanchissima..ma sto bene,grazie. Sono andati entrambi bene.》dico io sentendo gli occhi pesanti per il sonno, non ho dormito per niente

《Dai su. Ora arrivi a casa e ti sistemi, bella.》dice lui sorridendo in modo giocoso, gli sorrido di ricambio e mi giro a guardare dal finestrino, la zona.

La neve già ha riempito le strade ed il freddo è "troppo freddo" per una freddolosa come me, però la neve e quell'atmosfera mi piac troppo.

Alle 11.30 am finalmente arrivo davanti la mia nuova casa.
Non me l'aspettavo così moderna e spettacolare.

Comprende due piani,totalmente bianca con qualche intaglio di legno che limita le finestre.
Proprio le finestre sono la parte che di cui mi innamoro di più all'istante: prendono le intere pareti della parte frontale del salone al piano di sotto dove si trova una piccola veranda in legno, dove trovo poltroncine in legno scuro accessoriate da cuscini grigi piene di neve e una muratura blu al centro della casa che fa sembrare la casa ancora più bella.

Scendo dalla macchina e le mie converse affondano subito nella poca neve, Daniel prende le due valige lasciando a me la più leggera e dirigendosi verso le scale che portano dentro

《Ehi, me la dai una mano?》Mi dice lui facendomi segno per avvicinarmi a lui

《Arrivo!》dico io chiudendo la portiera della sua Range Rover

Lo aiuto ad aprire la porta di casa e finalmente entro accompagnata da lui.

《Ti lascio adesso che devo scappare dalla mia piccola principessa che tra un po' esce da scuola》dice lui mostrando ancora una volta il suo bel sorriso

《Va bene. Grazie ancora! Salutami Jane e Sophia.》gli dico io abbracciandolo e aspettando che vada via per chiudere la porta alle mie spalle.

Mi guardo attorno e inizio a stupirmi per quella casa. 
Parquet scuro, camino in muratura blu che si intona con il blu delle pareti, la cucina bianca,moderna e confortevole, un bagno piccolo molto carino,tolgo le scarpe e salgo al piano di sopra trovando due stanze semplici e un bagno grande.

Non è una casa enorme, è piccola ma adatta per me.

Scendo giù, felice di dover vivere in una casa così accogliente e bella.
Vado verso il salone, tolgo la carta dal mio divano e la butto per terra pensando che l'indomani la dovrò togliere.

Apro una delle due valigie e mi spoglio per mettermi un maglione di mio padre,lasciando le gambe scoperte.
Mi faccio una coda disordinata e vado a piedi nudi verso la cucina e guardo dentro il frigo, vedendolo pieno di cibo e bibite.

I miei zii mi adorano ed hanno acceso i riscaldamenti già da qualche ora e fatto la spesa per me.

Decido di farmi solo una tisana al finocchio,e mi dirigo verso il salone di nuovo aspettando che l'acqua diventi abbastanza calda, sposto il divano girandolo verso la grande finestra che da sulla veranda e sul giardino pieno di neve.

Ritorno in cucina a prendere la tisana e mi siedo sul divano, finalmente sentendo una pace incredibile.

Guardo fuori dalla finestra ,mentre sorseggio dalla tazza fumante, non riuscendo a pensare ad altro che a quella neve che è magnifica.

-

《Tutto apposto?》Mi chiede mio padre al telefono

《Sì, papà, è tutto apposto. Voi?》Gli chiedo io un po' confusa, mi sono svegliata da poco ed sono già le 8 pm

《Tutto bene. .ci manchi..ci dispiace che non siamo potuti venire all'aeroporto ma con il fatto che mi sono rotto il piede e che mamma non guida..》

《Stai tranquillo. Ci siamo visti ieri dai..è tutto okay..ma che ore sono lì?》chiedo io cercando di cambiare di scorso per non farlo sentire in colpa

《Mezzanotte, pulcino..》mi dice lui con un tono dolce e sbadigliando

《Vai a dormire dai..ci sentiamo domani.》gli dico io sentendomi qualcosa nel petto per quella sua dolcezza che sa dimostrarmi solo poche volte

《Va bene pulcino..A domani. Buona notte Ti voglio bene.》 Mi dice lui con voce tremante

So che allontanarmi così da loro, li stava facendo stare parecchio male ma devo pensare per una volta a me stessa e a ciò di cui ho bisogno per stare bene.

《Buona notte papà,anch'io. 》gli rispondo prima di chiudere la chiamata

Poso il telefono accanto a me ed accendo un po' di tv, ma sento risuonare dopo poco il telefono, un numero sconosciuto

《Pronto!》dico io, odio le chiamate degli sconosciuti

《Julia.》sento la voce sussurrare

《Rob.》dico io spalancando gli occhi

《Dove sei?》Mi chiede lui con una voce impastata, ha bevuto?

《Non sono fatti tuoi.》dico io già pronta a chiudere il telefono

《Ti ho suonato..sono dietro la tua porta ma non apri. Aprimi, ti prego. 》dice lui iniziando a singhiozzare

《Robert..sono partita oggi..non sono più Brooklyn.. perché piangi?》Gli chiedo io preoccupandomi per quella reazione

《Dove sei? Perché sei andata via da me? Tu..io..non riesco a starti lontano. Aprimi. 》dice lui continuando a piangere e a dire parole sconnesse

《Rob..è finita. Basta..hai bevuto?》chiedo io non riuscendo a sopportare più quella situazione

《Sì. Volevo..volevo dimenticarti.》dice lui smettendo di piangere

《Resta lì. Ciao Robert.》dico io

《Non riuscirai a dimenticarti di me.》 sussurra prima che io chiuda

Chiudo gli occhi e butto la testa indietro per qualche secondo, devo calmarmi.

Mi decido e chiamo Miguel.

《Pronto..Julia?》Risponde

《Scusa Miguel se ti ho chiamato a quest'ora ma Robert mi ha chiamata ed è ubriaco..per favore..non lasciarlo solo.》sussurro io sentendomi in colpa

《Cosa? Ma che cazzo. Ti ha detto dov'è?》 Mi chiede ansioso

《Dietro la porta di casa mia, sarà sicuramente ancora dentro il palazzo..》sussurro io stanca

《Ci sto andando. Ti mando un messaggio appena è con me . A dopo.》mi dice lui senza darmi il tempo di rispondere

Poso il telefono sentendomi ancora troppo stanca da tutto quel viaggio e dalla telefonata.

Mi alzo dal divano sentendo dei dolori alla schiena, salgo le scale ed entro in una delle due stanze che ho scelto come mia.

Prendo da uno scatolone, fuori dalla stanza, un piumone e il cuscino e li trascino sopra il letto insieme a me, mi avvolgo tutta sentendo pure il sonno avvolgermi con sé.

Apri di scatto gli occhi dopo 10 minuti circa per la vibrazione del telefono e guardo lo schermo

Miguel 
È con me e continua a farmi discorsi su di te. Lo uccido, parla troppo.

Sorrido leggermente, Robert non è una persona logorroica ma da ubriaco, a quanto pare lo è.

Spengo il telefono e lo poso sul comodino, ritornando tra le dolci braccia di Morfeo.






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Ciao a tutti! Vi ringrazio per seguire How long, spero in qualche vostro commento, se volete potete seguirla su Wattpad, dove ci sono capitoli in più. 
Grazie ancora per seguirla! Un Bacio eeneys 

 

   
 
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