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Autore: TheDarkLightInsideMe    29/06/2015    1 recensioni
Anno 2003.
Protagoniste: tre ragazzine incaute con uno spiccato senso di giustizia.
Egle Sasaki dice di aver girato il mondo insieme ai suoi fin quando non è nata Helen. Da allora la loro famiglia si è stabilita in Giappone.
Federica Capuano è italiana, ma vive nella Terra del Sol Levante da sei anni, ormai.
La loro storia è parecchio conosciuta nel mio mondo, c'è stato un passaparola generale che è arrivato perfino ai piani alti. E per questo voglio farla conoscere anche a voi.
Piacere, il mio nome è Yuryu, e sono uno Shinigami.
(Aggiornamento mesile!)
Genere: Avventura, Comico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Contenuti forti
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Rivelazioni

 
 




La situazione procedette sempre uguale a se stessa per un po’: Egle ed Helen che si comportavano come studentesse normali ed intanto facevano ricerche su ricerche per rintracciare L, e Federica che conviveva col suo orribile segreto, che comunque supponeva si sarebbe tenuta dentro ancora per un po’, e continuava a collaborare con Kira.
Ora che avevano le stesse possibilità di sopravvivere all’altro, sia lei che Light dovevano soppesare bene le proprie parole e i propri gesti: un solo errore e avrebbero avuto un alleato in meno.
Fu il 15 dicembre, durante uno degli incontri per passarsi il Death Note (a cui Federica aveva strappato già qualche pagina) che ad Egle venne un’illuminazione, una di quelle che sanno di tradimento e che non vorreste mai avere. Ma non ne parlò, ovviamente, per non far preoccupare sua sorella.
Più tardi (ovvero verso mezzanotte), quando Helen dormiva, sua sorella compose il numero del cellulare della migliore amica. Senza neppure volerlo, l’aveva salvata momentaneamente dalla follia, impedendole di scrivere il nome successivo su quel foglio a righe (già senza quasi più spazio sopra) che le stava davanti e che pareva pregarla di posare la penna.
<< Sì? Chi diav- oh, Egle! >> come se lei, dall’altro capo del telefono, potesse vederla, Federica portò la mano su quello stesso foglio, coprendo i nomi. E pensò che, almeno per quella sera, poteva finirla lì.
<< Devo parlarti. >> il tono freddo, anche se ridotto ad un sussurro per non svegliare Helen, rappresentava già di per sé un’accusa. La maggiore non aspettò neppure che l’altra le rispondesse, che continuò: << Quando abbiamo ricevuto il Death Note da Shuyo, tu ci hai convinte a tenerlo dicendo che, nel caso contrario, avremmo perso tutti i ricordi relativi ad esso. Ricordo bene? >>
Federica si maledisse mentalmente: Helen poteva essere un po’ distratta, in certi momenti, ma Egle era sempre stata la donna dei piani, quella che faceva caso a tutto, anche se aveva una memoria da far schifo. Quello però, evidentemente, lo ricordava.
<< Sì. E quindi? >> l’unico modo per non ammettere il proprio errore era far credere di essere ancora in errore, Federica lo sapeva. E allora perché non riusciva a mentire e a mostrare il proprio orgoglio?
<< Se non viene scritto alcun nome sul Death Note e si rinuncia ad esso non si perdono i ricordi, Federica. Fosti tu stessa a dirmelo, nell’altro universo. Quindi ora ti chiedo: lo dicesti apposta per complicare la situazione o credevi davvero a quello che dicevi? >>
Ecco il momento cruciale: se Egle era un genio, lei doveva assolutamente essere più geniale di lei. Se non gliel’aveva chiesto di persona voleva dire che era convinta della prima opzione, ma che non voleva far preoccupare Helen.
Proprio mentre stava per aprire bocca e mentire, il silenzio si impossessò della più piccola. Non pianse solo perché non poteva vedere lo sguardo di rimprovero dell’altra, o la sua camera sarebbe diventata un lago.
<< Io… no, Egle… cioè sì, credevo… >> balbettò, iniziando a capire che l’unico modo per riacquisire la fiducia dell’amica era dirle la verità, per quanto assurda. Fece un respiro profondo ed incominciò. << All’inizio non lo ricordavo… sai, avevo pur sempre tra le mani un vero Death Note, ed anche tu hai sempre detto che ti sarebbe piaciuto utilizzarlo, no? Poi ne ho capito il vero potere e mi sono ricordata di quello che hai detto tu adesso. Due giorni dopo averlo accettato. E mi… mi vergognavo di ammettere il mio errore… lo sai come sono fatta… >>
Egle si prese qualche istante per riflettere su quelle parole: il viaggio e le responsabilità della missione le avevano cambiate tutte e tre, quindi come poteva lei anche solo immaginare quanto l’amica fosse diventata orgogliosa? Ma in fondo non la biasimava. E non era tutto perduto, no? Potevano pur sempre rinunciare al Death Note… no, ora che Federica lavorava con Kira non potevano più. Però… tra tutte quelle regole, una scappatoia doveva esserci!
<< Possiamo trovare il modo di rinunciare al quaderno, ora; che ne dici? Almeno avremmo un peso in meno sulla coscienza e una tentazione in meno, e meno prove a tuo carico nel caso in cui L trovi prima te e poi Light… no? Sei brava a recitare, potresti ingannarlo con un quaderno falso. Puoi riuscirci, no? >>
Federica non rispose, paralizzata dalla paura. Avrebbe voluto davvero ridare il quaderno a Shuyo e rispedirla nel suo mondo a calci in culo, ma proprio non poteva liberarsi di quei fogli, non poteva rinunciare a quel potere rischiando di far saltare tutto… e poi, lei dei nomi li aveva scritti, eccome se ne aveva scritti. Novantuno. Novantuno persone morte di arresto cardiaco nelle prigioni di tutto il mondo. Che…schifo, ribrezzo, orrore, ripugnanza, raccapriccio, disgusto nei confronti di se stessa. Ma non poteva pensarci, non in quel momento; doveva trovare una scusa plausibile per non voler rinunciare al quaderno…
<< Sarebbe troppo pericoloso; Light è intelligente e se ne accorgerebbe, ed io perderei tutto il lavoro che ho fatto finora. >> si giustificò. Ma l’altra non pensava lo stesso.
<< Domani Light inizierà ad essere pedinato da Raye Pember, Fede. Se dovesse seguire anche te e… >>
<< Ho tutto sotto controllo, sai come deve andare la storia adesso; quella è una delle morti che non si può evitare. >> non che ad una delle due dispiacesse, però era pur sempre un essere umano… no, piuttosto dovevano salvare Naomi Misora. Quello sì che era importante.
Comunque, il tono brusco che l’amica aveva usato fece insospettire Egle: poteva anche essere una sciocchezza, ma le sembrava che le nascondesse qualcos’altro… era azzardato, però… collaborava con Kira… e lui non le aveva fatto uccidere ancora nessuno…
O forse sì?
<< C’è un’altra ragione per cui non vuoi rinunciare al Death Note? Riguarda… la tua copertura? >>
Federica rabbrividì. << Te l’ho detto, è… >>
<< I tuoi sentimenti per Light Yagami, magari? >>
Di nuovo silenzio da entrambe le parti, con un’Egle impaziente di sentire la risposta per confermare i suoi sospetti ed una Federica incapace di capire a cosa la maggiore volesse arrivare: le aveva ripetuto chissà quante volte che si sbagliava…
<< Ti ripeto che non è per Light. Per lui non provo assolutamente nulla, lo faccio solo per la copertura. >> mentire sulle questioni di cuore le riusciva parecchio facile, eh? No, non stava mentendo… più o meno.
Egle tacque ancora per un po’, rimuginando. Stavolta quella impaziente era l’altra.
<< Quindi, se non lo fai per Light… >>
L’idea che Egle potesse aver sospettato qualcosa, che potesse aver notato la mancanza di dieci fogli dal Death Note le attraversò il cervello come una saetta. No, non stava parlando di L o di Light o di Mikami o di uno dei bambini della Wammy’s House, e solo uno di loro si sarebbe potuto accorgere del minore spessore del quaderno…
<< …allora lo fai perché non puoi rinunciare, giusto? >> merda! << Quanti ne hai uccisi finora, Federica? Venti; trenta? >>
La ragazza esitò, incapace di rispondere alle proprie azioni e di mentire. Non su quell’argomento, almeno. Non in quel momento, non dopo aver riletto i nomi di ogni criminale morto per mano sua fino ad averli imparati a memoria, non dopo aver realizzato che non poteva più andare avanti così, senza parlarne con nessuno. Ma non poteva parlarne con nessuno, non poteva sfogarsi o distrarsi da quei pensieri. Sola con un assassino seriale e il suo segreto.
<< Novantuno. >>
La chiamata venne chiusa improvvisamente, lasciando che Federica scivolasse sul pavimento ed iniziasse a singhiozzare e che Egle stringesse i pugni fino a farsi male e trattenesse lacrime di rabbia.
Quella sera segnò la discesa del secondo Kira verso il baratro e l’inizio dei segreti per Alpha. Da qualche parte non ben identificata nel mondo, un noto detective leggeva che la famiglia Kitamura era innocente e che le indagini sarebbero proseguite con la famiglia del Sovrintendente Yagami. In una strada di Tokyo, Light Yagami decise che dopo due giorni sarebbe tornato a casa di Federica Capuano per controllarla meglio e avvicinarla di più a sé, sfruttando i suoi evidenti sentimenti.
 
 
 
Che missione disastrosa.
 
 
 
Tutto andava come Shuyo NON voleva che andasse. Proprio come un essere umano, uno Shinigami provava sentimenti e sensazioni, anche se poteva non sembrare così. E lei… non sapeva esattamente cosa provava, ma non voleva che le tre ragazze litigassero. Si era affezionata a loro? No. Probabilmente sarebbe stata una scocciatura dover seguire solo una di loro, e di certo sarebbe stato meno divertente. Ma le interessava davvero il divertimento? O lo fingeva di divertirsi per dimostrare a Ryuk che non se ne stava con le mani in mano, che in fondo si somigliavano e che lei non era una perdente, come poteva essere sua sorella?
Non che Rem fosse una perdente, ma era reputata una tipa solitaria, soprattutto da quando aveva iniziato a stare accanto a quel “Jealous” o giù di lì. E Shuyo non voleva essere come sua sorella, voleva essere popolare e vivere spensieratamente come Ryuk, che potremmo definire, alla giapponese, il suo “senpai”. Lei tentava di imitarlo in tutto, e forse era per quello che l’aveva seguito nel mondo degli umani e aveva fatto cadere lì il suo quaderno. Certo, non si sarebbe aspettata di dover seguire tre persone contemporaneamente, ma… era interessante, e forse anche divertente. Se solo non fosse stato per quel Light Yagami… ecco, a lui Shuyo si era proprio affezionata. Che guaio.









Angolino autrice


Eee rieccomi. Spero che questo capitolo sia come minimo decente, perché sono stata in vacanza e ho avuto pochissimo tempo per scrivere... d'altra parte, non ho proprio idee per i prossimi capitoli e non vorrei prolungare il tutto...penso farò qualche salto temporale, anche se non mi va affatto. Anyway, qui siamo alla spaccatura del gruppo. Non assicuro niente...

With love,

DarkLight
   
 
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