Misty Waterflower si era sempre potuta classificare come una bella ragazza. Rossa, bel fisico, pelle chiara e occhi verdi, non si poteva certo negarlo. Attirava i ragazzi come il miele e il suo sorriso incantava chiunque anche se , tutto ciò, non andava molto a genio al nuovo Pokémon Master.
Ash Ketchum, provava un non so che di antipatico nel vedere i suoi avversari sostare con lo sguardo sulla sua ragazza per troppo tempo, ma aveva sempre cercato di essere il più tollerante possibile. Si era più volte ripromesso di non intervenire, perché nonostante tutto, Misty era ancora la capopalestra di Cerulean City e aveva il diritto di relazionarsi con i suoi sfidanti come meglio riteneva.
Aveva sopportato a lungo le tediose canzoni d’amore e gli omaggi floreali, ma un giorno un giovane di nome George gli aveva fatto perdere la pazienza.
Dai racconti di Misty, George era un ragazzo gentile ed educato, ma soprattutto perso di lei e questo piccolo particolare lo aveva già reso abbastanza insopportabile ad Ash.
Un bel giorno, George, armato di fiori si era recato alla palestra convito di riuscire a conquistare Misty. Peccato che al posto della bella capopalestra si era ritrovato un Ash in costume da bagno e con un cipiglio poco affidabile.
-Ehm... Misty... É in casa?-
Ash lo squadrò a lungo per poi chiedere con gentilezza –Sei tu George?-
Il ragazzo arrossì impercettibilmente per poi balbettare un timido sì, il moro sorrise calorosamente al giovane –Misty c’è- Il giovane innamorato si illuminò di gioia stringendo i fiori al petto. –Ma non per te. -
George lo guardò interrogativo, mentre Ash si frapponeva fra lui e l’ingresso della palestra –M-Ma chi sei tu? Misty...-
-Se ti può far piacere saperlo io sono Ash Ketchum, il suo ragazzo.-
L’innamorato  tremò, per poi balbettare in un soffio – I-Il campione...?-
Ash annuì incrociando le braccia, mentre un senso di vittoria si impadroniva di lui. –Se vuoi vedere Misty devi prima battere me, il mio Pikachu, i miei pokémon e anche il mio cadavere, dopo forse, potrai vederla.-
Dopo di che aggiunse con un piccolo ghigno –Pikachu, Tuonoshock.-
George deglutì e chiuse gli occhi.
 
Dopo diverse ore di tranquillità che Ash aveva speso giocando al Game Boy, la giovane capopalestra fece capolino nell’atrio, chiedendosi sul perché George si attardasse tanto.
-Ash?-
Il ragazzo mugugnò qualcosa, tutto preso dal suo videogioco, che a malapena si accorse della sua ragazza. –Ash? Mi ascolti? Per caso è passato un ragazzo di nome George stamane?-
Il moro tacque voltando lentamente la testa con un’espressione indecifrabile –Perché?-
-Doveva lasciarmi delle carte, è passato?-
Lo vide saltare sulla sedia e urlare un “Ah-Ah!” soddisfatto mentre le puntava un dito contro. Doveva essere completamente rimbecillito.
-Allora mi tradisci, no? Io lo sapevo!-
Misty non fiatò mentre la vena sulla sua fronte iniziava a pulsare pericolosamente. Daisy aveva ragione quando diceva che avrebbe sposato un vero idiota. Sentì le mani prudere e un pugno colpì il povero (povero?) Ash Ketchum che ruzzolò sul pavimento con un bel tonfo.
-Sei un emerito imbecille Ash!! Come puoi pensare che io ti tradisca! Io giuro che...- Ma la frase non venne mai terminata perché il ragazzo, ancora inginocchiato l’aveva abbracciata, mormorando un piccolo e triste – Mi dispiace.-
La sirena maschiaccio sospirò, accarezzando i capelli del campione.
Oltre geloso era anche maledettamente tenero e lei lo amava per questo.