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Autore: RoxyDowney    29/06/2015    1 recensioni
...Robert aveva deciso di collaborare a quella produzione con la sua presenza che non avrebbe avuto alcun compenso per sostenere quella fondazione e con la sua casa di produzione che avrebbe dato il contributo necessario per completare la produzione...
...L’unico scoglio che dovevano superare ora era Hannah e la sua ritrosia per come lo definiva lei, uno spreco ingente di denaro che poteva venir investito in qualcosa di più costruttivo di una pellicola che, come massima aspettativa avrebbe partecipato al festival di Cannes come documentario...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Cercò di convincersi a tornare nel suo appartamento ma l’idea che Hannah fosse solo a qualche passo da lui rendeva quel rientro impossibile. Guardava la porta aperta del suo appartamento e poi si voltava e guardava in direzione del vialetto che portava alla villa. Se avesse corso, in un paio di minuti l’avrebbe raggiunta prima che entrasse nella villa. Che doveva fare? Lasciarla andare o imporsi e trattenerla? Era più confuso ora di prima del suo arrivo. Scosse il capo e si passò la mano sul viso cercando di riordinare i pensieri. Tornò sui suoi passi e rientrò in casa. Si tolse le scarpe e si spogliò infilandosi nella doccia. Ora più che mai aveva bisogno di rinfrescarsi. Si mise a sedere sul suo letto tenendo le gambe penzoloni fuori dal letto. Si sentiva meglio ora che l’acqua fresca della doccia l’aveva fatto rinvenire dal torpore in cui era intrappolato. Pensò a quella serata a quanto fosse stata assurda. Prima Kim che l’aveva in pratica sedotto per poi lasciarlo solo, infine Hannah… Ora si era asciugato e si sdraiò sul letto senza nemmeno scomodarsi nel cercare qualcosa da indossare. L’asciugamano andava benissimo. Restò qualche minuto ad osservare il soffitto nella penombra, sentì delle risa fuori e dei saluti. Evidentemente i suoi vicini stavano rientrando solo ora e fu contento che non lo avessero sorpreso nel vialetto con Hannah, se fosse successo, sicuramente non sarebbe più riuscito a fermare le chiacchiere che ne sarebbero venute.
Bussarono piano alla sua porta, non si alzò, ora più che mai era certo di sapere chi lo attendeva fuori dalla porta.
-Entra è aperto!
Si limitò a dire sapendo che Fred l’avrebbe sentito e si sarebbe accomodato senza bisogno di ulteriori convenevoli. Robert sperava poi che vedendolo sdraiato a letto si convincesse a proseguire qualsiasi conversazione l’indomani mattina.
Sentì a porta aprirsi e richiudersi poi udì una voce che non si sarebbe mai aspettato.
-Robert?
Sì mise a sedere di scatto sul letto. Come mai era li? Si era forse addormentato e stava sognando?
-E’ successo qualcosa? Va tutto bene?
Si alzò dal letto e rimase lì mentre lei avanzava lentamente nella stanza. Hannah si avvicinò al letto trovandosi così di fronte a Robert, non riusciva a vedere i suoi occhi ma la poca luce che entrava dalla porta finestra le consentiva di individuare esattamente dove fosse.
Robert cercava strizzando gli occhi di riuscire a vedere meglio ma la poca luce non gli era d’aiuto. Avrebbe dovuto accendere la luce sul comodino ma temeva che si sarebbe accorto di aver immaginato tutto. Restò in silenzio, immobile mentre lei si avvicinava. Sentì le sue mani posarsi morbide sul suo petto e salire delicate raggiungendo il collo e le guance. Fu certo di percepire il suo respiro leggermente affannato colpirlo sul mento, forse aveva corso per ritornare lì? Posò le sue mani sui suoi fianchi più per convincersi che non fosse un sogno ma sentì le labbra di Hannah posarsi sulle sue. Robert non poteva credere ai suoi occhi, Hannah era tornata da lui e aveva preso l’iniziativa baciandolo. Sentì le sue labbra abbandonare la sua bocca per baciare il suo collo. “E’ solo un sogno… non può essere la realtà, sarebbe… sarebbe troppo bello!” Robert sospirò mentre quei pensieri percorrevano la sua mente.
Non avrebbe proferito parola, lei restava in silenzio e Robert temeva che qualsiasi parola la portasse a ritrovare lucidità e ad andarsene ma fu Hannah a parlare sottovoce.
-Forse non dovrei essere qui ma non c’è nulla che io stia desiderando più ardentemente…
-Sono felice che tu sia qui… e non voglio che te ne vada.
Rispondendole così la strinse a se e affondò il viso nel suo collo per respirarne il profumo a pieni polmoni mentre lei accarezzava i suoi capelli. La baciò, piccoli baci dal collo arrivando fino alla spalla e la sentì sospirare piano. Percorse la sua schiena con le mani, ma desiderava accarezzare la sua pelle così come lei poteva già fare. Trovò nel buio le sue labbra e la passione fu evidente da entrambe le parti. Robert prese uno ad uno i bottoni che sulla schiena chiudevano l’abito e man mano che i bottoni venivano slacciati le mani di Robert avevano la possibilità di sfiorare quella pelle morbida sempre con il timore che lei potesse dirgli di smettere, che non voleva. Si sentì più sicuro di se solo nel momento in cui sentì le mani di Hannah percorrere il contorno dell’asciugamano che aveva legato in vita fino a raggiungere il punto in cui aveva affrancato l’asciugamano e lo fece cadere ai suoi piedi. In quel momento capì che le sue paure erano infondate. Hannah non avrebbe avuto ripensamenti e la certezza l’ebbe quando la senti sussurrare nel suo orecchio.
-Ti voglio.
Robert continuò a sbottonare il vestito finché riuscì a farlo scivolare dalle sue spalle e cadere a terra, Si mise a sedere sul letto e contemplò quelle ombre che non aveva mai visto ma che attraverso il tocco delicato e leggero delle sue mani gli sembrava di conoscere da sempre. “Velluto” pensò per un istante per poi ripensarci e dichiarare “SETA” mentre Hannah godeva di quelle carezze leggere che la fecero sentire donna, desiderata come da troppo tempo non si sentiva. Robert la trascinò sul letto senza smettere per un attimo di accarezzare quella pelle profumata di mandorle e miele e di saziarsi con quei baci pieni di desiderio.
Avrebbe voluto accendere la luce e guardarla negli occhi, vedere quella scintilla nelle sue iridi, ma la luce della stanza pensò che fosse davvero troppo poco romantico, un flash percorse la sua mente e ricordo che in bagno c’era qualcosa che poteva fare al caso suo. Su un vecchio comò di legno che fungeva da cassettiera c’era una piccola lanterna di vetro e metallo e se non ricordava male al suo interno vi era riposta una piccola candela. L’unico problema era arrivarci.
-Robert?
-Sì, dimmi…
-Io…Posso chiederti una cortesia? Puoi chiudere la porta a chiave e la porta finestra? Non mi sento a mio agio così...
-Certo.
Le diede un bacio e si alzò, prima chiuse la porta finestra che dava sul mare e poi si diresse in bagno per prendere la lanterna. Una volta accesa la posò sul tavolino dove qualche ora prima avevano bevuto il thè e poi raggiunse la porta dove chiuse il chiavistello in fretta per poi tornare da lei che ora in tutta la sua bellezza era sdraiata sul suo letto leggermente coperta dal lenzuolo.
-Senti freddo? Vuoi che chiuda la finestra?
Provò a chiederle Robert sinceramente preoccupato che qualcosa la facesse risentire in qualche modo. A quella domanda la vide arrossire leggermente.
-No, credo sia stato un gesto impulsivo quando hai portato la luce nella stanza mi sono coperta. Non chiedermi perché…
-Vuoi che spenga la luce? Preferisci…
-No. No, è solo che è un po’ che non… hai capito no?
Robert le sorrise e annuì, si sdraiò accanto a lei e si coprì con il lenzuolo come lei. Le accarezzò i capelli e finalmente poté guardare i suoi occhi meravigliosi. Hannah sorrideva e accarezzava leggera il petto di Robert che non appena le sue dita sottili giungevano vicine alla vita iniziava a sospirare vistosamente con gli occhi socchiusi godendosi quelle carezze che desiderava ardentemente.
Ripresero a baciarsi e a stringersi ed a ogni carezza ad ogni bacio la loro necessità di unirsi l’uno all’altra diventava sempre meno sopportabile. Il fiato corto di Hannah spingeva Robert a continuare ad accarezzarla e a godersi le sue carezze. Ogni tanto la sentiva sussurrare il suo nome e questo lo fece eccitare e desiderarla ancora di più. Non stava immaginando di essere con Albert, chiamava e desiderava unirsi proprio a lui.
Non appena sentì le carezze di Hannah farsi più spinte e desiderose di possederlo si lasciò guidare dal suo desiderio, a fatica trovò il modo di trattenere il piacere. Rotolarono sul letto finché Hannah fu sopra di lui. Robert sapeva che avrebbe raggiunto il piacere in un attimo se avesse gestito lui così lasciò che fosse Hannah a dargli l’amore come preferiva. Inoltre sapendo che per molto tempo lei si era vietata quella dolcezza di proposito preferì lasciarle libera scelta, tanto da lasciarle scegliere come portare entrambi all’estasi più completa. Senza fretta e godendo di ogni movimento Hannah raggiunse l’apice del piacere e Robert capitolò con lei sentendola appagata.
Hannah si sdraiò su di lui restando uniti in quel piacere e sentendo amplificato ogni brivido si regalarono qualche attimo di tenerezza finché Robert sentendo le sue labbra calde baciarlo sul petto non le fece capire quanto fosse pronto ad amarla di nuovo, questa volta la fece accomodare sulle lenzuola fresche e si prese cura di lei in ogni modo che conosceva portandola più volte a chiedere di completarla unendosi a lei.
Ad ogni movimento Robert percepiva un piacere nuovo ed innato. Certo, non era la sua prima volta, ma era quasi sicuro che un amore così non l’avesse mai fatto. Forse era complice l’eccitazione non sfogata causata da Kim? O forse il desiderio che provava per Hannah l’aveva portato ad un livello di eccitazione tale che ora ogni brivido, ogni piccola goccia di piacere lo faceva rabbrividire e goderne in un modo inaspettato. Sentiva ad ogni spinta il piacere farsi avanti tanto in Hannah che dentro di se e più di una volta temette di non riuscire ad attenderla, infine fu lei a regalare ad entrambi l’arrivo tanto ambito iniziando a muoversi simultaneamente con lui cogliendolo di sorpresa ed arrivando esattamente dove desiderava arrivare.
Bussavano alla porta insistentemente e gli occhi di Robert non ne volevano sapere di aprirsi, bruciavano come se si fosse addormentato con le lenti a contatto. Allungò il braccio indolenzito cercando quel corpo che aveva amato con tutto se stesso solo qualche ora prima. Sentendo bussare con più forza si schiarì la voce voltandosi verso la porta e chiese chi era. Fred gli ricordava che avevano una colazione con il regista e con Michele e tra meno di mezzora dovevano essere tutti in villa.
-Vi raggiungo, avviatevi senza di me.
Si voltò nel letto per abbracciarla e baciarla un ultima volta prima di alzarsi e fare una lunga doccia, ma Hannah dov’era? 

   
 
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