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Autore: Louissessual    29/06/2015    1 recensioni
Harry non sapeva che una corsa al supermarket potesse cambiargli la vita.
Certo, per Harry Styles, diciottenne sfigato della scuola con come più grande ambizione trovare una bottiglia del suo latte al cacao preferito in piena notte, una svolta non avrebbe fatto altro che bene.
Solo, non si aspettava quel tipo ti svolta. Assolutamente no.
Larry|AU. Louis!Angel. Harry!Human. Ziam!AU.
Disclaimer: i personaggi contenuti all'interno della fanfiction NON mi appartengono e non sono stati utilizzati a scopo di lucro o altro. Tutti i fatti narrati sono frutto della mia fantasia e/o pazzia-come volete chiamarla- il genere è larry allo stato puro, se non apprezzate siete pregati di non entrare.
Genere: Fantasy, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Harry Styles, Louis Tomlinson, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Harry grugnì mentre si rigirava tra le lenzuola. Sentì le guance tirare mentre si stiracchiava e apriva lentamente prima uno e poi l’altro occhio. Si abituò lentamente alla luce che regnava nella camera e si sedette, sentendo la gola arsa. Passo le dita di entrambe le mani sul viso e lo sentì appiccicoso. Poi, gli eventi delle ultime ore gli tornarono in mente.


Non riusciva a crederci.
Harry era immobile davanti alla porta, le voci di Zayn e Louis si erano ammutolite e dopo poco capì che Zayn se ne fosse andato, dopo aver ringraziato Louis con un flebile “grazie”.
Harry si era accasciato a terra dopo aver udito quelle parole... Louis si era divertito con lui e adesso lo avrebbe riportato a casa senza curarsi dei suoi sentimenti.
Che stupito era stato. Aveva seriamente creduto che Louis avesse potuto ricambiare l’amore che il più piccolo aveva iniziato a provare nei suoi confronti? Invece l’angelo voleva soltanto un passatempo e lo aveva trovato.
Il riccio si lasciò sfuggire un singhiozzo e abbracciò le sue stesse ginocchia poggiando il mento su di esse.
Dopo minuti che parvero infiniti, la serratura della porta scattò ed Harry vide la figura di Louis fare ombra davanti a lui. Alzò lentamente lo sguardo e puntò gli occhi velati di lacrime in quelli tristi e freddi di Louis.
Un brivido gli percosse la schiena. Quello davanti a lui non era Louis. Non era il suo Louis. Aveva gli occhi troppo spenti. L’azzurro nel quale si era abituato ad affondare ogni qualvolta lo guardasse sembrava non essere più così bello come era sicuro che fosse. Le sue labbra fini e sottili che Harry più volte aveva avuto occasione di assaggiare erano adesso strette tra di loro, bianche dalla forza che l’angelo stava applicando l’una contro l’altra.
Louis non fiatò. Si sedette, piuttosto, davanti al riccio con le gambe incrociate. Ricambiò lo sguardo in silenzio aspettando che fosse il più piccolo a parlare. Dopo poco tempo Harry sussultò e si lasciò andare al pianto, raggomitolandosi ancora di più su se stesso. Louis non riuscì a controllare l’istinto di muovere una mano verso di lui, attraversando la tensione che aleggiava tra i due. Harry si scostò appena, per non farsi toccare. Vide le dita dell’angelo iniziare a tremare prima che si arricciassero fino a chiudersi in un pugno, che tornò alla sua posizione originale.
<< Haz >> fu Louis a interrompere il silenzio. Harry sussultò al suono della sua voce, tirò su col naso e scosse la testa, come a voler eliminare quel suono dalla sua mente.
<< Harry >> il tono dell’angelo si fece più sicuro ed il riccio finalmente reagì.
<< Non parlarmi Louis. Non azzardarti a farlo >> disse cercando di sembrare arrabbiato. La sua voce però lo tradì, spezzandosi nel dire le ultime parole.
Louis lo guardò. Sapeva che Harry aveva sentito la sua discussione con Zayn, ma non era sicuro su quanto egli avesse captato del loro dialogo. Lo capì poco dopo.
<< Il tuo divertimento è finito. Zayn ha ragione, portami a casa >> disse, questa volta con tono più freddo, Harry.
<< Haz io- >> provò Louis, guardando da terra il riccio alzarsi e asciugarsi le lacrime. Avrebbe così tanto voluto alzarsi e abbracciarlo, asciugare le lacrime che scendevano dai suoi splendidi occhi e dirgli che non lo avrebbe mai lasciato, ma non poteva. Per il bene di Liam e per quello di Harry.
<< NON PARLARE >> urlò il riccio. Louis sussultò. Che fine aveva fatto il suo dolce e mite Harry? Quello che non aveva mai osato alzare la voce, soprattutto con lui? Quello che bramava i suoi tocchi e che adesso li evitava come fossero incandescenti? Lo aveva distrutto. Louis realizzò di aver distrutto Harry quando questi si girò verso di lui e sostenne il suo sguardo con il respiro affannato. Non una traccia di timidezza nei suoi occhi, solo lacrime e rabbia. O forse delusione.
<< Non parlare >> ripeté più piano, mentre cercava qualcosa con cui rivestirsi. Era abituato a dormire in biancheria da quando sapeva che Louis si sarebbe messo accanto a lui ad abbracciarlo nel sonno, procurandogli abbastanza calore.
<< Harry c’è stato un problema, devi credermi. Non puoi più stare qui, non è un mio capriccio. Credimi, Harry >> disse Louis, agitandosi e alzandosi in piedi. Non riusciva più a vedere Harry in quel modo, voleva spiegargli. Avrebbe mandato a puttane l’idea di lasciar calmare il riccio prima di dirglielo, ma non aveva più tempo.
Harry rise. Una risata amara, triste. Non la risata sbarazzina che le sue labbra carnose rilasciavano solitamente. Louis rabbrividì nuovamente.
<< Vuoi sapere qual è il problema, Louis? >> il riccio si avvicinò pericolosamente a Louis che rimase fermo a pochi centimetri da lui. Sentiva il respiro bruciare sulla sua pelle, a pochi centimetri dalle sue labbra. Poi qualcosa negli occhi verdi del ragazzino cambiò. Louis rivide per un attimo il vecchio Harry, quello che aveva iniziato ad amare, benché questi non lo sapesse.
<< Il fottuto problema è che mi sono innamorato di te >> sussurrò il riccio sottovoce, certo che l’angelo avrebbe sentito. Così fu.
Louis lo guardò intensamente negli occhi, cercando di non far trasparire nessuna delle emozioni che stava provando sul suo volto. Harry sorrise tra le lacrime e abbassò lo sguardo. Louis sapeva che se avesse dichiarato al riccio i suoi sentimenti sarebbe stato più difficile per lui dimenticarlo una volta ritornato alla sua vecchia vita; per questo stette in silenzio, continuando a guardare davanti a sé, immobile.
<< Tu non mi ami >> realizzò Harry, ad alta voce. Il riccio era convinto che se quelle parole fossero state false, Louis glielo avrebbe detto, magari urlato. Il silenzio che ne seguì dopo fu un’ulteriore conferma della veridicità di esse. L’angelo strinse gli occhi, senza proferir parola.
Harry inspirò e dopo aver sussurrato un flebile “bene” uscì dalla stanza, sbattendosi la porta alle spalle. Poi, si accasciò su di essa, piangendo silenziosamente.
In fondo, se lo aspettava.


Un groppo in gola grande quanto un mattone si depositò nella sua gola quando ricordò come Louis lo avesse lasciato andare, in silenzio.
Un colpo di tosse lo riportò al presente. Si voltò e vide il volto familiare di Niall davanti a sé. Era seduto sul letto a gambe incrociate nello stesso letto in cui si era svegliato. Il riccio lo guardò e rimase in silenzio.
Quando Harry era uscito dalla camera di Louis, non aveva idea di dove poter andare. Così aveva bussato alla camera di Niall, trovandolo- fortunatamente- da solo. Il biondo aveva guardato incuriosito il volto sconvolto del ragazzino prima di attirarlo tra le sue braccia, lasciando che piangesse contro la sua spalla.
Non gli aveva chiesto cosa fosse successo, non era il momento.
Fu Niall a parlare dopo aver sospirato pesantemente.
<< Harry, ho parlato con Lou mentre dormivi >> disse con aria colpevole mentre il riccio a quelle parole lo guardava come tradito.
<< Non voglio che lo nomini ti prego n-non dirmi nulla >> chiese, l’aria da duro della sera precedente era scomparsa, facendo riemergere la timidezza e l’insicurezza che Harry ostentava solitamente. Niall annuì e si avvicinò al riccio, lasciando che questi appoggiasse la testa dell’incavo del suo collo.
Harry tirò su col naso e rimase lì avvinghiato al ragazzo biondo.
<< Mi dispiace essere piombato qui all’improvviso Nì, è che non avevo dove andare. Sei l’unico amico che ho qui >> sussurrò piano il riccio. Il biondo gli strinse una spalla, contrariato.
<< Non dire così. Non preoccuparti di essere venuto qui, hai fatto la cosa giusta. E soprattutto non dire che non hai altri amici, c’è Liam, Zayn, Lizzie- >> elencò il biondo. Harry scosse la testa stringendo più forte il ragazzo. Lizzie gli aveva mentito, non era sua amica per quanto lo riguardava.
Ricordava come quel pomeriggio gli avesse detto che Louis lo amava e come il riccio ci aveva creduto, seppur con qualche dubbio. Alla fine, anche lei aveva semplicemente giocato con lui, schierandosi dalla parte di Louis e aiutandolo facendo affezionare il riccio, pur sapendo che l’angelo non avrebbe ricambiato. Non disse nulla per non infastidire Niall, dal momento che si trattava della sua ragazza.
<< Harry>> lo richiamò il biondo dopo un po’. Harry si scostò dall’abbracciò e lo invitò a proseguire mugugnando un leggero “mh?”.
<< Devo raccontarti una cosa. Ho promesso di non farlo, ma voglio che tu sappia >> proseguì, meritandosi uno sguardo confuso da parte del riccio.
<< Devi sapere cosa è successo a Louis, no aspetta fammi finire- Niall vide il ragazzino iniziare a mormorare che non voleva sapere nulla di lui-, so cosa è successo tra di voi stanotte e non ho intenzione di parlare di questo, te lo assicuro. Devo raccontarti un’altra cosa, sono sicuro che dopo mi ringrazierai >> disse sicuro.
Harry corrugò la fronte, ma non disse nulla aspettando che il biondo iniziasse a parlare. Niall sospirò e poi iniziò a parlare.
<< Ti ricordi cosa mi chiedesti quando venisti qui la prima volta? >> chiese al riccio.
Harry frugò tra i suoi pensieri cercando di ricordare, dopo un po’ annuì.
<< Ti chiesi se voi aveste le ali >> rispose. Niall annuì, contento che il riccio avesse capito.
<< Bhe, non ti ho detto tutta la verità quel giorno >> disse portandosi goffamente una mano a grattarsi la nuca.


<< Ci siamo Nickey, manca poco amore >> disse felice l’omaccione in piedi davanti a lui. Il ragazzo castano sorrise a sua volta, rendendosi conto dell’imminenza dei loro piani. Finalmente tutto sarebbe andato bene. Avrebbero sistemato quella faccenda e sarebbero stati felici, insieme. Era tutto quello che desiderava. Vivere felicemente con l’uomo che amava, senza che nessun angelo dagli occhi azzurri si mettesse in mezzo. Un po’ gli dispiaceva per quel ragazzino riccio. Lo aveva osservato e dai suoi occhi aveva capito quanto innamorato fosse di quel Louis. Quasi si era tirato indietro davanti a quello sguardo, ma aveva capito che per una volta avrebbe dovuto essere egoista. Così, si prese di coraggio e scrisse una lettera anonima al membro più importante del Consiglio, sperando che invitasse Louis a mandare via il riccio. Così era stato, semplice. Non si era pentito di quello che aveva fatto, ma ogni tanto si fermava a pensare che forse, per lui, sarebbe potuto esserci un destino migliore, qualcosa di meglio per la sua vita, ma ogni volta si girava verso Allan e ammetteva a sé stesso che per lui non ci sarebbe stato meglio nella vita.
<< Si, lo so >> rispose a questi, sorridendogli brevemente.
<< Ti vedo accigliato, c’è qualcosa che non va? >> chiese dolcemente al ragazzo. Questi sorrise con più enfasi: era raro che Allan si comportasse in modo dolce nei suoi riguardi e quelle poche volte il cuore minacciava di scoppiargli dentro al petto.
Scosse la testa e si avvicinò al suo compagno prendendogli la mano.
<< Guardali, non sanno cosa li attende >> sussurrò questi, baciando le nocche della mano di Nick, intrappolata nella sua.
Il ragazzo castano appoggiò la testa sulla sua spalla, guardando le due figure sedute di spalle a pochi metri davanti a loro.
<< No, non lo sanno >> disse infine.



A Louis quel posto era sempre piaciuto. Non sapeva perché, ma gli era sempre sembrato un ottimo posto per pensare.
Anche quella volta non aveva fatto altro che rifugiarsi in quell’angolo di città che si ergeva sotto di loro, in quella terrazza che anni prima aveva ospitato la sua famiglia.
Sospirò, voltandosi verso colui che gli aveva fatto compagnia nelle ultime ore.
Zayn stava seduto con le gambe penzoloni proprio accanto a lui, con gli occhi rossi, ma asciutti e le labbra serrate.
<< Lui ti ama, lo sai >> disse Louis, sapevano entrambi chi fosse il soggetto della frase. Non c’era bisogno di specificarlo.
<< Quello che è successo anni fa, è rimasto anni fa. Nessuno dei due ha memorie di quel periodo. Sai che sia io che Liam ci siamo buttati alle nostre spalle quella storia >> continuò poi, alludendo alla relazione che Louis e Liam avevano consumato anni e anni prima. Prima di Zayn. Prima di.. Harry.
<< Lo so >> dichiarò Zayn. Louis non capì se sicuro o incerto delle sue stesse parole.
<< Allora perché gli hai detto in quel modo? Era distrutto Zayn, non sto scherzando. Avresti dovuto vederlo. E’ venuto da me, affinché cercassi te. Non per stare con me, te ne rendi conto, sì? >> chiese l’angelo dagli occhi blu. Il moro si limitò ad annuire.
<< Bene >> sussurrò Louis.
<< E’ che speravo negasse, che mi dicesse che mi sbagliavo, che non ti amava più. Volevo convincerlo a restare, volevo convincerlo che ne vale la pena >> disse finalmente Zayn.
<< Tu ne vali la pena Zay, non te ne rendi conto? Ne vali la pena, cazzo. Liam lo sa ed anche io >> disse il liscio ricercando lo sguardo dell’altro, che non tardò a intercettare.
Zayn sorrise e si avvicinò a Louis, abbracciandolo.
<< Che farai con Harry? >> chiese in un sussurro. Sentì Louis sospirare.
<< Lo lascerò andare >>
<< Mi dispiace >> strinse la presa intorno a quello che negli ultimi anni era diventato il suo migliore amico.
<< Lo so >>.


<< Niall parla >> supplicò Harry, una brutta sensazione ad attanagliargli le viscere.
<< Louis le ali le ha >>




Precisazione: la parte in corsivo è, ovviamente, un flashback, mentre nell'ultima parte del capitolo ci sono diversi cambi di scena, spero di essere stata abbastanza chiara nello scriverli.
Angolino autrice:
EE BUONASERA. Questo è forse il capitolo- insieme al prossimo- più importante di tutta la storia. L'ho scritto mentre ascoltavo Einaudi che tira fuori l'angst che è in me, quindi prendetevela con lui, non con me. Posso sclerare su quanto sia piccino Harry? No, io non posso, MA voi si, quindi commentate e ditemi voi. Su Louis non mi soffermo perché tesserei le sue lodi per tutto il giorno se solo potessi *sigh*.
Allora, detto questo, andiamo alle cose più importanti. Nel prossimo capitolo leggerete sicuramente della storia di Louis e finalmente avrete chiarezza sui vostri dubbi. Spero di non deludervi.
Per quanto riguarda questo capitolo volevo soffermarmi sul personaggio di Nick (che io adoro, piccolo cavallo del mio cuore) e volevo esprimere attraverso poche righe le sue vere intenzioni. Lui non è cattivo, è solo accecato dall'amore che prova per Allan.
Per quanto riguarda Zayn, beh, lui è insicuro, fragile, anche se non lo da a vedere volentieri. Spero davvero. Spero aver reso al meglio il suo carattere, di averlo reso a voi così come lo vedo io in questa storia.
Ma basta chiacchiere, il prossimo capitolo arriva presto, promesso. Vi avviso che mancano all'incirca tre/quattro capitoli (forse) più l'epilogo per la fine della storia (non ci credo waa).
Alla prossima,
Denny xx
  
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