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Autore: Andreatorinista    16/01/2009    4 recensioni
Sakura è una ragazza di 18 anni che frequenta l'ultimo anno di scuola superiore. durante la cerimonia di presentazione del quinto anno però, arriva nella sua classe un ragazzo misterioso...
[Questa fic ha partecipato al contest "The Last Day Of School" indetto da Scarcy 90]
Genere: Generale, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Itachi, Sakura Haruno, Sasuke Uchiha
Note: Alternate Universe (AU) | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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5° Capitolo-Giovedì: Il momento della verità

“Ok, oggi parleremo di…”
“Salve professor Kakashi. Mi scusi per il ritardo.”
Era un’altra giornata piovosa.
Una giornata che appena la vedevi, volevi subito che finisse.
Ma Sasuke Uchiha non sapeva che quella giornata, era destinata ad essere la più lunga e brutta della sua vita.
Dopo essersi scusato con il professore per il suo ritardo, il primo in un anno di scuola, il moro si mise seduto al suo posto, nel primo banco davanti alla lavagna.
“(Oggi glielo devo dire. Assolutamente glielo devo dire. Non posso rimanere con questa sofferenza. Devo trovare una cura e in fretta.)”
“…Ed è per questo che Cavour fu considerato come…Sasuke.”
“Ah si. Mi dica?”
“Ultimamente ti vedo un po’ distratto.”
“Ha ragione. Mi scusi.”
“So che ti sei impegnato a fondo per arrivare fino alla fine dell’anno, ma credimi, la parte più difficile deve ancora cominciare.”
“…”
“Sto parlando degli esami di maturità. L’argomento che sto spiegando oggi fa parte del programma, e vorrei che tu lo seguissi attentamente.”
“D’accordo.”
Era incredibile.
Per la prima volta, Sasuke si era trovato distratto ad una domanda del professore.
Che cosa lo spingeva a comportarsi così?
Il rimorso.
Sasuke era ancora dispiaciuto per il modo in cui si era rivolto a Sakura.
Quelle sue parole, sparate a freddo verso quella povera ragazza, lo facevano stare male.
Lui non voleva trattarla così…non voleva.
“(Sakura…perdonami.)”

“Ma come cavolo ti è venuto in mente di raccontarlo a tutti?”
“P-Pensavo ti facesse piacere…”
“Piacere un corno, ora tutti quanti penseranno che stiamo insieme. Te ne rendi conto?”
“M-Ma…allora…perché me lo hai fatto?”
“AAAAH, INSOMMA SMETTILA. T’HO FATTO QUEL DANNATISSIMO PUPAZZO DI PEZZA, PERCHE’ MI ANDAVA DI FARLO, PUNTO E BASTA. SMETTILA DI PENSARE CHE IO PROVI QUALCOSA PER TE, PERCHE’ HAI TOPPATO.” Si sfogò il moro.
“(Perché? Perché mi dici questo? Non ti eri mai comportato così. Cosa ti ho fatto?) S-Sasuke.”
“E smettila di fare la lagna. Sei stata rifiutata, capita a tutti. Mettiti il cuore in pace.”

“(Perché sono arrivato a reagire in quel modo? Sono addirittura arrivato a farla soffrire, pur di proteggerla. Tsk…mi faccio schifo da solo. Sono uno schifo, schifo, schifo…)”
“SASUKE.”
“Ah.”
“ADESSO BASTA, MI HAI STANCATO. TI AVEVO AVVERTITO DI STARE ATTENTO.”
Era di nuovo il professore, che aveva fatto una domanda al moro, e che attendeva la sua risposta.
“Ha ragione, mi scusi…”
“MI SCUSI UN CORNO, SE NON TI SENTIVI BENE, POTEVI RIMANERE A CASA.”
“Ed è quello che adesso mi accingo a fare.” Disse il moro, rimettendo i suoi libri nella borsa, e dirigendosi verso la porta della classe.
“EHI, DOVE STAI ANDANDO?”
“Dove vuole che vada? A casa no? Non mi sento tanto bene.”
“E lo so io perché.”
Di colpo Ino si alzò in piedi, guardando con disprezzo l’Uchiha, che aveva appena appoggiato la mano sulla maniglia della porta.
“Professore, posso uscire solo un attimo? Devo parlare con lui. In privato.”
“Uff d’accordo. Ma che siano due minuti, non ne accetto uno di più.”
Dopo aver avuto il permesso dal professore, Ino uscì, accompagnando Sasuke davanti alle scale che portavano al pianterreno, e quindi all’uscita.
“Ehi.”
“Mh?”
“Sei solo uno stronzo lo sai?”
“Ah si? davvero?”
SCIAFF
Provocata dal moro, la Yamanaka lo colpì con uno schiaffo così potente, da lasciare il segno delle cinque dita sulla sua guancia.
“SI, SEI UNO STRONZO.”
“Almeno dammi una valida ragione per esserlo.”
“Sakura.”
“!”
“L’ho trovata ieri in corridoio. Era in lacrime, dopo aver parlato con te.”
“…”
“Ma come ti sei permesso di spezzare così l’animo di una ragazza fragile come lei eh? Se non ti piaceva, potevi anche dirglielo più gentilmente, cafone.”
“Hai ragione. Fai bene ad arrabbiarti, perché hai ragione.” Disse Sasuke, abbassando lo sguardo dispiaciuto.
“Non devi scusarti con me…ma con lei. Adesso tu vai a casa sua, suoni a quel cazzo di campanello, e le chiedi scusa. Capito? Scu-sa.”
“Cosa credi che stavo facendo io in questo momento, prima che venissi tu a fare l’avvocato, mh?”
“Ma come ti…”
“I due minuti sono terminati. Ti consiglio di ritornare in classe, se non vuoi sentire le lamentele del prof. Ci vediamo.” Concluse l’Uchiha, dirigendosi verso l’uscita.

“LASCIATEMI ANDARE.”
“Quanto strilla. Uff.” Si lamentava Deidara, che non ne poteva più di sentirla urlare.
“VI HO DETTO DI LASCIAR…mmmhmmhmhmh.”
“Ma sei un grande, fratello.”
“Avoja.” Rispose Sasori all’amico, dopo aver incerottato la bocca di Sakura, facendola stare zitta una volta per tutte.
“A proposito capo.”
“Mh?”
“Sasuke è al corrente del rapimento della ragazza?”
“Non ancora, ma vedrai che prima o poi se ne accorgerà.”
“Ah lo spero. Perché mi sono già stancato di questa ragazzina. Voglio sacrificarla subito.” Disse Hidan, tirando fuori un pugnale.
“Datti una calmata, o sarai tu ad essere ucciso al suo posto.”
“Tsk. Che barba.”
“Ad ogni modo, trattatela bene voi due. Torcetele un solo capello, e vi squarto. Chiaro?” Ordinò Itachi dalla sua sedia a Deidara e Sasori, che si stavano forse divertendo un po’ troppo con l’ostaggio.

DRIIIIIIN
“Mh? Chi sarà a quest’ora?”
Una ragazza dai capelli corti e neri, si alzò dal divano e si diresse verso la porta, curiosa di sapere chi fosse.
“Ah. Sasuke.”
“Buongiorno Dottoressa Shizune, sono venuto in anticipo. Non le dispiace vero?”
“Ehm, ma certo che no. Prego siediti.”
Shizune fece accomodare il moro sul divano, che prima occupava lei, e mentre si accingeva a sedersi su una sedia presa in cucina, cominciò a domandargli il motivo della sua visita.
“Quando mi avevi chiamato ieri, eri davvero preoccupato. Ma è successo qualcosa?”
“Si. E’ successo qualcosa.”
“E allora che aspetti. Racconta.”
Sasuke sapeva benissimo di essere in buone mani.
Dopo l’inspiegabile morte dei suoi genitori, era rimasto orfano, e vedeva nella dottoressa Shizune come una seconda madre.
A lei raccontava qualsiasi cosa, e si confidava apertamente.
Da ben 18 anni, era l’unica persona con cui aveva un rapporto così stretto.
“Ieri mi sono lasciato un po’ trasportare, e ho offeso una mia amica per una cosa futile, cioè di minima importanza. La cosa più assurda di questa faccenda, è che questa ragazza mi sta molto a cuore, e non so perché ma quando lei soffre soffro anch’io. Io non volevo trattarla in quel modo, il mio obbiettivo principale era di proteggerla da me, dal mio passato.” Disse Sasuke toccandosi il braccio, nel punto in cui c’era il tatuaggio della serpe.
“Non volevo farla soffrire.”
“Tu esattamente cosa provi per lei?” Chiese a bruciapelo Shizune.
“Non lo so con esattezza, ma sento che quando lei sorride, il mio cuore perde un battito e comincio a sudare freddo. In quel momento, cerco di comportarmi nel modo più distaccato possibile, per non darlo a vedere.”
“Capisco. Vedi sasuke, provare amore verso una persona, non è un male.”
“(Amore?)”
“Prima o poi tutti quanti avranno a che fare con l’amore. Anche i tuoi amici. Tu sei stato uno di quelli che ha trovato una ragazza che ti fa battere il cuore, e che ti fa venire il desiderio di rimanere insieme a lei, il più a lungo possibile.”
“Ma ho paura che il mio passato possa ritornare inaspettatamente. Che possa colpire me, e anche lei. E io non voglio che venga coinvolta. Per questo mi comporto con tutti in modo freddo e distaccato. Per proteggerli…dal male che mi circonda.”
“Se stai parlando della tua sindrome, sappi che non è un male incurabile come pensi tu.”
“!”
“Ho fatto male a parlartene, dovevo starmene zitta. Non pensavo ti convincessi di questa cosa.”
“Di che sta parlando?”
“La sindrome di Asperger non è una malattia incurabile. Le sindromi sono diverse dalle malattie. Sono nomi che vengono dati a stati psicologici di una persona, non sono vere e proprie malformazioni genetiche. Se tu continui a credere che questa sindrome sia incurabile, lei continuerà a rovinarti la vita. Ma non solo la tua, anche delle persone che ti stanno intorno. Davanti alle difficoltà bisogna combattere, reagire, difendersi. Nascondersi non serve a nulla.”
“S-Si lo so, però…”
“Ascolta Sasuke. Se ci tieni davvero tanto a questa ragazza, la devi aiutare e difendere anche a costo della tua vita. Devi fargli capire, che per te lei è importante. Mi capisci?”
Sasuke rimase fermo e in silenzio per qualche minuto, abbassando lo sguardo per pensare.
“(In effetti non ha tutti i torti. Devo finirla di deprimermi e di sentirmi inferiore. In fondo la mia vita non è costituita soltanto da me, ma anche dalle persone che mi girano intorno, e se soffro io, inevitabilmente faccio soffrire anche loro. Sono stato…un vero egoista.) D’accordo Dottoressa, adesso…credo finalmente di aver capito dove sbagliavo.”
“Sono felice per te. E se ti posso dare un altro consiglio…”
“?”
“Va da lei. Non aspettare domani o qualsiasi altro giorno. Vai da lei adesso.”
“Certo. Lo farò senz’altro. Sono sicuro che se gli spiegherò tutto quanto, lei mi capirà.”
“Bravo, così ti voglio. Adesso va.”
Congedato dalla sua dottoressa, Sasuke prese le sue cose ed uscì dalla casa.
“GRAZIE ANCORA DOTTORESSA” Urlò il moro, mentre correva a perdifiato verso il parcheggio, dove aveva posteggiato il suo scooter.
“Molto bene. Si parte.” Disse convinto Sasuke, ingranando la quinta e dirigendosi verso la casa di Sakura, inconsapevole di ciò che era successo la notte scorsa.
Infatti poco dopo…
“(Mh? Che ci fa la polizia davanti alla casa?)” Pensò Sasuke, fermandosi proprio vicino a uno degli agenti, che stava rientrando nella sua autovettura.
“Scusate, ma è successo qualcosa?”
“Lei è?”
“Sasuke Uchiha, sono l’amico della ragazza che abita qui.” si presentò il moro, sempre più preoccupato dalla presenza delle forze dell’ordine davanti alla casa di Sakura.
“Non hai saputo ragazzo?” Chiese l’agente un po’ dispiaciuto.
“Cosa dovrei sapere?”
“La tua amica…è stata rapita.”

ULTIMA WEAPON: per il momento non si sa, come vedi Sasuke è venuto a conoscenza del rapimento solo adesso.
fammi sapere come ti sembra ;^) see ya

SAKU_93: Non interviene ma viene a sapere del rapimento, ed è già una bella cosa XD
comunque ora Sasuke dovrà mettercela tutta per salvare Sakura, ci riuscirà?
fammi sapere come ti sembra ;^) see ya

HELEAMICACHIPSS: come hai appena notato, Sasuke tra un esame di coscenza e l'altro viene a sapere del rapimento. che cosa combinerà ora? lo sapremo tra 8 giorni XD
fammi sapere se il capitolo ti piace ;^) see ya

NAMINE1593: eccoti accontentata XD purtroppo il ontest è stato interrotto perchè l'organizzatrice non ha più postato i risultati.
doveva concludersi ad agosto e a dicembre ancora nulla.
alla fine è stato annullato da SUINOGALLO.
comunque la mia fic era piena di errori ortografici che poi ho ricorretto, quindi sarebbe arrivata al terzo posto (ovvero l'ultimo XD)
comunque fammi sapere come ti sembra :^) see ya

bene ragazzi, vi rinnovo l'appuntamento tra 8 giorni, esattamente venerdì a presto ;^) see ya
  
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