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Autore: stella1983    30/06/2015    2 recensioni
Cosa sarebbe successo se il giorno delle nozze con Candela, Tristan invece di morire si fosse salvato? come sarebbe stata la loro vita? Donna Francisca avrebbe finalmente accettato la nuova moglie del suo adorato figlio o avrebbe messo ancora una volta i bastoni tra le ruote alla felicità di Candela e Tristan?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Aurora Castro, Candela Mendizábal, Martin Castro, Tristán, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
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Tristan dormiva nel suo letto e Candela non riusciva a non guardarlo. Non le sembrava vero di vederlo così sereno mentre riposava dopo aver rischiato di morire. Era come se fosse stato tutto un incubo che, fortunatamente, era finito con un lieto fine. Tristan migliorava giorno dopo giorno grazie alle cure della sua Candela, dei suoi adorati figli e di Rosario. Non lo lasciavano mai solo. Circondato dal loro amore, Tristan si stava rimettendo con una velocità che sorprese anche i medici. La sua era voglia di vivere accanto alla sua famiglia: non avrebbe permesso a nessuno di togliergli quello per cui aveva lottato tanto.
Candela continuava a ripensare a tutti i momenti vissuti con Tristan e a quelli che avrebbe ancora vissuto con lui ma una voce interruppe i suoi pensieri: “Candela state bene?” disse Aurora.
Alzando gli occhi, vide di fronte a sé quella che per lei era come un figlia e la cara Rosario.
“Sì bambina mia, sto benissimo. Che ci fate qui? Tu non dovresti essere al dispensario e voi Rosario a El Jaral?”.
“Dovrei, ma ho preferito passare prima di qua a vedere come state voi e mio padre”, rispose Aurora.
“E io ho deciso di accompagnarla”, aggiunse Rosario.
“Tuo padre migliora sempre di più”, disse Candela rivolgendosi ad Aurora. “Si è addormentato da poco, il dottore ha detto che deve riposare”.
“Dovreste riposare anche voi, Candela. Sono giorni che non dormite e mangiate come un uccellino. Non potete andare avanti così. Rischierete di ammalarvi”, la rimproverò Aurora.
“Sto benissimo bambina mia. Il mio unico desiderio è stare accanto a tuo padre. Mi allontanerò da questo ospedale solo quando lo dimetteranno. Prima di allora resterò qui”, rispose Candela decisa a non lasciare il suo uomo.
“Ma Tristan sta migliorando. Andate a riposarvi un po’, resterò io con lui”, le disse Rosario.
In quell’istante Tristan aprì gli occhi. “E’ bellissimo vedere le donne della mia vita tutte davanti a me”, disse con il suo meraviglioso sorriso.
“Padre, sono così felice di vedervi tranquillo”.
“Lo sono figlia ed è tutto merito vostro”.
“Visto che vi sentite meglio, vado al dispensario padre”.
“Vai pure Aurora”.
Dopo aver salutato tutti, Aurora andò via. Con Tristan restarono Candela e Rosario.
“Amore mio, vado a chiedere delle lenzuola pulite così posso cambiarle con l’aiuto di Rosario”, disse Candela.
Rimasta sola con Tristan, Rosario ne approfittò per parlarle di Candela.
“Rosario, ti vedo preoccupata”.
“Lo sono signore”.
“Ma non devi. Sto meglio e presto mi riprenderò completamente”.
“Lo so ma la mia preoccupazione non è per voi”.
“E per chi è?” chiese Tristan con aria preoccupata.
“Per Candela”.
“Candela? Perché cosa le succede?”.
“Dal giorno del vostro matrimonio non è mai tornata a El Jaral. Sono giorni che non dorme e mangia come un uccellino. Se continuerà così finirà per ammalarsi. Perché non cercate di convincerla ad andare a riposarsi? Resterò io con voi”.
“Non lo sapevo. La vedo stanca, è vero, ma pensavo fosse dovuto alla situazione. Non credevo che restasse qui giorno e notte. Le parlerò io Rosario, non preoccuparti. Non permetterò che si ammali per colpa mia”, la rassicurò Tristan.
Candela rientrò e notò uno strano silenzio tra i due.
“Che succede qui? Stavate parlando di me per caso”, chiese.
“Effettivamente sì”, le disse Tristan. “Rosario mi ha detto che da giorni non dormi e mangi pochissimo. Amore non puoi continuare così. Dovresti andare a El Jaral a riposarti un po’. Non c’è bisogno che resti con me tutto il tempo. Io sto meglio e posso restare tranquillamente da solo per qualche ora”.
“Non se ne parla. Non mi muoverò da qui. L’ho già detto ad Aurora e a voi Rosario. Non ho intenzione di lasciare mio marito da solo. Sto bene, l’unica cosa di cui ho bisogno ora è restare accanto a Tristan”, disse Candela con aria severa.
“Amore ascoltami. Anch’io desidero stare con te in ogni istante ma lo faremo quando tornerò a casa e soprattutto voglio vederti star bene. Se ti ammalassi per colpa mia non me lo perdonerei mai”.
“E io non mi perdonerei mai se ti accadesse qualcosa mentre io non ci sono”.
Nell’ascoltare quelle parole, Tristan e Rosario capirono che Candela non era ancora riuscita a superare il terribile evento che aveva rovinato il giorno delle nozze.
“Amore, non mi accadrà nulla. Guardami, sono qui con te e sto bene. Lo sparo è stato solo un brutto incubo, devi dimenticarlo e concentrarti sul futuro”, le disse amorevolmente Tristan.
“Candela, Tristan ha ragione. Lo so che è stato sconvolgente ma fortunatamente è tutto superato. Dovete farlo ance voi”, aggiunse Rosario.
“Non ci riesco”, rispose Candela con le lacrime agli occhi.
“Davanti ai miei occhi ci sei sempre tu mentre ti accasci al suolo sanguinante. Ho paura che addormentandomi o lasciandoti solo l’incubo torni ad essere reale”.
“Non accadrà amore mio. Nessuno ci farà del male e ci separerà. Te lo prometto”, le disse Tristan mentre la stringeva tra le braccia.
“Rosario, sarà meglio che resti qui anche stanotte”, disse Tristan.
“Ma signore ha bisogno di riposare”, disse con aria preoccupata Rosario.
“Mi assicurerò che lo faccia Rosario, non preoccuparti. Si adagerà accanto a me. Ora vai, è tardi”.
Rimasti soli, Tristan continuò a stringere tra le sue braccia Candela.
“Amore, promettimi che supererai la paura di perdermi”.
“Non so se ne sarò capace. Stavo per perdere la persona più importante della mia vita. Non saprei cosa fare senza di te”.
“Non devi pensare a cosa fare senza di me ma a tutte le cose che faremo quando tornerò a casa. Lascia da parte i brutti pensieri e concentrati sul nostro futuro. La nostra vita insieme inizia ora, amore mio, e non lascerò che qualcun altro ce la rovini”.
“A proposito, domani la Guardia Civile verrà qui a parlare con te. Vogliono chiederti se ti viene in mente qualcuno che possa avercela con te”.
Tristan diventò serio in quel momento. “A parte Ricardo non mi viene in mente nessun altro”.
“Già. E’ il nome che abbiamo fatto io, Aurora e Martin. Lo stanno già cercando. Credi che possa essere stato lui?”.
“Non lo so ma in questo momento è l’unico che avrebbe avuto un motivo per farci del male, non credi?”.
“Sì, hai ragione”.
“Ora non pensiamoci più. Vieni qui, voglio tenerti stretta”.
“Ma Tristan, posso farti male”.
“Tu non mi faresti male neanche se volessi. Non cercare scuse, capito? Voglio dormire con mia moglie al mio fianco. Anche se dovrò farlo in un ospedale”, le disse con un sorriso Tristan.
Candela non potette far altro che esaudire il suo desiderio e si adagiò al suo fianco.
“Ti amo con tutta l’anima Candela. Avrei tanto voluto che il giorno del nostro matrimonio fosse stato il più felice della tua vita. Ti prometto che, d’ora in poi, la nostra vita sarà piena di gioie”.
“Non ho bisogno di promesse. Mi basta stare accanto a te, vederti sorridere, accarezzarti, ascoltare le tue parole per essere felice. Tutto il resto non ha importanza se con me ci sei tu, amore mio”.
Tristan la guardò con uno sguardo che avrebbe sciolto anche le pietre. Prese il suo viso tra le mani e la baciò con tantissima passione.
“Lo sai che non abbiamo ancora avuto la nostra, prima notte di nozze”, le disse maliziosamente.
“Non vorrai averla in ospedale, bel cavaliere”, rispose sorridendo Candela.
“Ovviamente no, amore mio ma quando uscirò te ne regalerò una meravigliosa”.
“Tu sei meraviglioso. Sei l’uomo migliore del mondo e…”, concluse Candela non riuscendo a terminare la frase di fronte alla veemenza con cui Tristan si riprese le sue labbra.
Quella notte, Tristan e Candela dormirono abbracciati, l’uno tra le braccia dell’altra. Non erano nel loro letto ma in quello di un ospedale ma nonostante tutto si sentirono felici e innamorati proprio come due ragazzini!
   
 
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