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Autore: BradipoYo    30/06/2015    0 recensioni
Etherion. E' questo il nome del primo monte che sbucò dalle profondità marine quando vennero create e riunite tutte le terre all'alba dei tempi della creazione del mondo. Era considerato una luogo estremamente sacro, o maledetto, e nessuno era talmente impavido da addentrarvisi. Alcuni credevano che quella montagna fosse l'entrata per la porta degli inferi; al contrario altri credevano che fosse il punto in cui si riuniva tutta la magia del mondo e chi fosse riuscito a raggiungere la cima avrebbe ottenuto un potere inimmaginabile, diventando così in grado di controllare e governare il mondo, ma nessuno sa la verità che si cela dietro ad innumerevoli miti, fino ad ora.
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Era appena l’alba, il sole stava sorgendo proprio in quel momento facendo capolino all’orizzonte . I due ragazzi si ritrovarono in perfetto orario nella piazza centrale del villaggio, il quale stava ancora dormendo e non si vedeva anima via in giro. Se qualcuno avesse scoperto cosa stavano per fare di sicuro li avrebbero fermati, e così decisero di fare tutto nella più assoluta segretezza. Avevano uno zaino ciascuno, con all’interno i vari viveri, una tenda per dormire ed alcune corde in caso di evenienza. Jack teneva al fianco le sue due amate e fedelissime spade, le quali le erano state regalate da Elmet una volta che aveva imparato a padroneggiare i propri poteri. Zeira come arma invece utilizzava un lungo bastone di ebano intagliato, all’apparenza sembrava un comunissimo bastone, ma la realtà era che fungeva come amplificatore per la magia, ma solamente lei era in grado di sfruttarlo appieno e trarne un potere immenso.  Senza troppi convenevoli i due varcarono l’uscita e si diressero verso i piedi del leggendario monte, da lì distava solamente qualche ora di camminata.
-Ehy Jack, sai, stanotte ho rimuginato più e più volte su cosa volessero dire quelle parole, e comincio a pensare che abbiano un significato, anche se non riesco ancora a coglierlo, ci serve qualche indizio in più- disse la maga.
–Sì, lo penso anch’io, ma stanotte ho fatto uno stranissimo sogno, o meglio, mi sono ricordato di una vecchia storia, che mi raccontava sempre mio padre prima che scomparisse, ma ricordo solo dei brevi spezzoni molto confusi e senza senso, ma ho la sensazione che centrino qualcosa con Etherion.- rispose il ragazzo terminando con uno sbadiglio visto l’ora.
-E che storiella è?- chiese Zeira incuriosita
-Mi ricordo solamente che narra di un vecchio drago, cieco da un occhio, e di una casetta sulle sponde di un grande lago in mezzo ad un bosco, questo è tutto, anche sforzandomi non riesco a ricordare proprio nient’altro, solo che mi piaceva tantissimo quella storia quando ero piccolo.-
-Mmh, non so se possiamo considerarlo un indizio, non so nemmeno se può centrare qualcosa con il monte e le varie sparizioni- disse Zeira pensierosa dopo aver ascoltato attentamente il racconto dell’amico.
 
I due continuarono a camminare per svariate ore pensando e ripensando a ciò che potevano significare quelle tre parole, fino a quando non decisero di fare una breve pausa per rifocillarsi e riposarsi un attimo. Ormai il monte doveva essere vicino, ma non era visibile perché era circondato perennemente da una folta coltre di nebbia, nessuno aveva memoria di averlo mai potuto vedere senza quella nebbia attorno, la quale gli dava ancor più un aspetto lugubre e misterioso come se non bastassero tutte le varie leggende che si raccontavano su di esso.
Dopo aver ripreso a camminare i due ragazzi arrivarono in prossimità di un piccolo muretto di cinta, quello era il segno che erano quasi arrivati, quel muro segnava il confine fra la vita e la morte, fra la sanità e la pazzia, fra Etherion e il resto del mondo. Nessuno sapeva chi fosse stato a costruire  quel muretto a secco, fatto sta che una volta oltrepassato si entrava nella coltre di nebbia che aleggiava attorno a quel posto. Jack e Zeira fecero un grosso respiro e saltarono quel muro, mano nella mano per farsi forza, d’altronde anche loro erano spaventati per quella folle impresa.
Dopo aver fatto un paio di passi la nebbia cominciava a diradarsi per lasciargli un po’ di campo visivo davanti a loro, mentre dietro loro non si riusciva a vedere praticamente nulla, eppure il muretto doveva distare solamente pochi metri. All’improvviso si udì un rombo in lontananza, Zeira fece un salto per lo spavento e prese d’istinto la mano di Jack.
-L’hai sentito anche tu vero?! Che cos’è stato?!- chiese lei con la voce tremante.
-Certo che l’ho sentito, e sinceramente non ne ho idea. Però c’è da dire che fino a ieri eri tu che facevi tanto l’intrepida e quella che non aveva paura di nulla, e adesso eccoti qua, spaventata a morte per un semplice boato- rispose lui con una risata. La maga indignata e furiosa si staccò da lui e gli assestò un potente pugno sulla testa causandogli un bernoccolo. –Sei sempre la solita, non si può mai scherzare con te- ribatté il mago con un gigantesco sorriso stampato sul volto, in fondo si divertiva a provocare la ragazza, anche se non era ne il momento, ne il luogo più opportuno.
-Vuoi veramente farlo? Questo è il momento giusto per ripensarci, siamo ancora in tempo per tornare indietro, per tornare al sicuro fra le mura del villaggio. Non sei costretta, puoi ancora ripensarci- chiese Jack facendosi serio. –No! Ormai ho deciso, e tu meglio di altri sai che una volta che ho preso una decisione quella è, non cambio idea!- controbatté Zeira abbozzando un leggero sorriso, il quale però celava un lieve senso di paura. –D’accordo, allora andiamo!-. 
   
 
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