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Autore: BradipoYo    30/06/2015    0 recensioni
Quanti anni sono passati da quel fatidico giorno? 100? 500? 800? Sinceramente non ne ho la più pallida idea, so solamente che è passato tanto, troppo tempo… e ancora ne passerà.
Eppure eccomi qua, eccomi qua a fissare il cielo notturno illuminato solamente dalle stelle e da una timida falce di luna che fa capolino fra le nuvole. Come sempre, in queste occasioni, ripenso al mio passato, ripenso a tutto ciò che ho perduto in una sola notte, ripenso alla maledizione che mi tormenta e mi uccide, eppure allo stesso tempo mi tiene in vita. Una volta ero una semplice ragazzina di campagna, nata in una famiglia umile e povera in un piccolo villaggio sperduto
Ma come tutti i sogni anche quello era destinato a morire.
E così successe.
Successe tutto nel giro di una notte, nel giro di poche ore la mia vita venne sconvolta totalmente, così come anche il destino del mondo.
Genere: Avventura, Drammatico, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Prologo


Quanti anni sono passati da quel fatidico giorno? 100? 500? 800? Sinceramente non ne ho la più pallida idea, so solamente che è passato tanto, troppo tempo… e ancora ne passerà.
Eppure eccomi qua, eccomi qua a fissare il cielo notturno illuminato solamente dalle stelle e da una timida falce di luna che fa capolino fra le nuvole. Come sempre, in queste occasioni,  ripenso al mio passato, ripenso a tutto ciò che ho perduto in una sola notte, ripenso alla maledizione che mi tormenta e mi uccide, eppure allo stesso tempo mi tiene in vita. Una volta ero una semplice ragazzina di campagna, nata in una famiglia umile e povera in un piccolo villaggio sperduto. Non era di certo una vita facile, avevamo parecchi problemi a recuperare il cibo per la famiglia, e solitamente passavamo due o tre giorni a digiuno, o mangiando il minimo indispensabile, eppure eravamo tutti contenti, eravamo una vera famiglia, era davvero un sogno, non potevamo desiderare altro se eravamo tutti insieme.
Ma come tutti i sogni anche quello era destinato a morire.
E così successe.
 Successe tutto nel giro di una notte, nel giro di poche ore la mia vita venne sconvolta totalmente, così come anche il destino del mondo.
Mi chiamo Layla, o meglio, è il mio nome attuale, nel corso di ottocento anni ho cambiato nome molte volte. Sono conosciuta sotto tanti nomi, ma forse, il più conosciuto e temuto è: Verdiana. Nel corso di tutti questi anni ho potuto vedere un’infinità di cose, girare tutto il pianeta e cambiare la mia visione di come funziona il mondo un sacco di volte.  Ho fatto un’infinità di cose, sia buone che malvagie, eppure le persone ricordano solo quelle malvagie, creano leggende e storie dipingendoti come la malvagia strega Verdiana, colei che incute timore al solo nominarla.
Ok, lo ammetto, ho fatto un sacco di cose brutte e ucciso un sacco di persone, ma tutto ciò solo fino a 600 anni fa, ho passato 200 anni a incutere timore e distruzione, ed ho rischiato di finire sul rogo un sacco di volte, eppure dopo ho capito, ho capito quanto è importante la vita umana, la loro è una sola, ed hanno a disposizione pochi anni. Non sono come me.  Non possono vivere in eterno come me.
Da 600 anni a questa parte ho tentato disperatamente di rimediare a tutti quegli errori, ad aiutare le persone e tentare di redimermi, ma senza successo visto che ancora oggi, il nome Verdiana incute timore e si creano storielle su di esso. Ho vacillato un sacco di volte, ho rischiato di risprofondare nell’oblio, ho rischiato di riperdere la fiducia verso il genere umano. Eppure ho resistito.
Ancora oggi mi chiedo cosa sarebbe successo quella notte se non avessi posseduto questo potere, se avessi saputo ciò che sarebbe successo, sicuramente non sarebbe andata in quel modo, e sicuramente loro non sarebbero morti.
Ed ora eccomi qui, a vivere in una casetta sperduta ai piedi di una montagna con la sola compagnia di me stessa. Non che mi dispiaccia stare da sola, ma dopo 800 anni la solitudine si fa sentire sempre di più. Eppure per colpa di questa mia maledizione non posso rimanere accanto a nessuno per lungo tempo. Questa stupida maledizione, mi ha dato la possibilità di vivere in eterno, ma al contempo toglie la vita a tutti quelli che stanno al mio fianco, non riesco a controllarla, non posso controllarla.
È una calda giornata di inizio estate, una normalissima e tranquilla serata, eppure nell’aria riesco a percepire qualcosa, qualcosa di molto brutto. Ho un brutto presentimento, sta per accadere qualcosa, ne sono sicura, ma non riesco a capire cosa. Spero che sia solamente una mia sensazione. Fissando le stelle vengo tormentata da questi pensieri, solitamente quando ho un presentimento questo si rivela sempre veritiero. In 800 anni ho imparato un’infinità di cose. Eppure so che sta per succedere qualcosa.
Mi alzo dal manto erboso sul quale sono sdraiata, mi avvicino verso la fontana dietro  stante la casa e mi rinfresco la faccia con l’acqua gelata per cancellare tutti questi brutti pensieri e calmarmi. Con calma mi avvio verso l entrata ma, all’improvviso, qualcosa cattura la mia attenzione. Sta arrivando qualcuno, e direi a passo abbastanza spedito, è ancora abbastanza distante ma nel giro di 5 minuti dovrebbe essere qui. Mi assale un leggero senso di inquietudine, erano anni che nessuno si recava fino a qui, nessuno conosce l’esistenza di questa casa. E allora che cosa vuole colui che sta arrivando?
Giusto il tempo di formulare questo ultimo pensiero e sento un rumore di passi provenire proprio davanti alla casa. Faccio il giro della casa e mi accingo ad accogliere il forestiero con un grande sorriso stampato in volto: “Salve forestiero, che cosa la porta alla mia umile dimora a quest’ora?” chiedo cortesemente.    
“Salve Verdiana, o dovrei dire Sally? Oppure preferisci Layla? È da tempo che non ci vediamo, pensavi davvero che ci fossimo dimenticati di te?” rispose l’uomo con una sconcertante calma nella voce. Rimasi immobile, pietrificata, non posso crederci, vanno bene tutti, ma non lui! Non è possibile!    
“Credevo di averti ucciso 500 anni fa, credevo di esservi sfuggita e distrutto la vostra malvagia setta! Non è possibile che tu sia qui innanzi a me!” rispondo con la voce sempre più tremolante.                                     
 “Pensavi di essere l’unica persona ancora in vita in grado di utilizzare la magia? Beh, ti sbagliavi, c’è un’altra persona, e questa mi ha ridato la vita. Sono fuggito da quel oblio straziante della morte”.                                                 
“ Non è possibile, la magia che resuscita i morti?! È inammissibile! È la più terrificante ed oscura delle magie, non dovrebbe esserci più nessuno che conosca quell’incantesimo oltre a me!” rispondo sempre più agitata. Indietreggio di qualche passo, so già ciò che sta per accadere, devo muovermi a trovare un piano di fuga.                                                                                                                                                                                          “Parli proprio tu di oscure magie? Ma tranquilla, non preoccuparti, anche i tuoi giorni stanno per terminare.” appena ebbe finito la frase alzò la mano destra rivolgendo il palmo verso me. Eccolo che arriva il suo solito attacco, prevedibile. All’improvviso una saetta di colore azzurro guizzò dal palmo dell’ avventore rivolta verso me. È da tanto che non uso questo incantesimo, ma per questo momento è meglio ritirarsi e scoprire chi sono i nemici. Chiudo gli occhi, alzo entrambe le braccia a livello delle spalle con in palmi rivolti verso il terreno, “Elephausto deu” dico con un filo di voce.
Tutto intorno a me scompare. Tutto diventa buio all’improvviso. Riapro gli occhi. Non mi trovo più davanti a casa. Intorno a me non c’è nulla, solamente una landa d’erba che si estende fino a predita d’occhio. Perfetto, l’incantesimo ha funzionato e sono riuscita a teletrasportarmi, ho solo sbagliato di qualche kilometro la destinazione. Avrei potuto sconfiggerlo facilmente quell’uomo, eppure qualcosa in lui mi mette ancora inquietudine. “Non preoccuparti, anche i tuoi giorni stanno per terminare” che cosa voleva dire con quella frase? Lo sa benissimo della mia immortalità, eppure cosa intendeva?
Riprendo a camminare, da qui non dovrei metterci molto ad arrivare a destinazione. Una cosa positiva di aver vissuto per 800 anni: si conoscono bene un sacco di luoghi e si hanno un sacco di rifugi sparsi per il mondo. Questa volta ho scelto di rifugiarmi in una piccola casetta, in cui ho vissuto pochi anni fa, vicino ad un villaggio a circa 500 kilometri da dove abitavo fino a qualche ora fa. Dovrei essere abbastanza lontana, dovrebbero impiegarci qualche settimana a rintracciarmi. Ho il tempo di raccogliere informazioni e preparare un piano di contrattacco. Da quel posto si può raggiungere la capitale del regno  in pochi giorni di cammino, e se usassi la magia in pochi istanti, ma meglio di no, non voglio farmi rintracciare prima del previsto.
Ed eccolo lì, il mio rifugio, la mia ex casa in cima alla cascata di Raghish, distante una cinquantina di kilometri dalla capitale: Crocus. Che posto migliore esiste per raccogliere informazioni se non proprio la capitale del regno? È da moltissimo tempo che non metto piede alla capitale, chissà come è cambiata. Ormai rimangono poche ore di buio, accelero il mio passo ed eccomi finalmente qui, sulla soglia di casa. Apro la porta, è esattamente come me la ricordavo, non è cambiato nulla. Entro in camera, una piccola cameretta in cui ci stava solamente un letto ed un armadio, a stento si riesce a passare. Mi spoglio e cerco una vecchia maglietta aprendo le ante dell’armadio. La infilo e mi butto di peso sul letto. Sono davvero sfinita, e questo è solamente l’inizio della fine.  Chiudo gli occhi e mi lascio cullare dal mondo dei sogni. 
   
 
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